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SCHEDA ARTICOLO N. «00004»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: GIANCARLO ROSATI
TITOLO: CHI È SAI BABA
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TESTO ARTICOLO

(Dal volume “L’uomo venuto dal cielo”
di Giancarlo rosati

uno dei piu’ attenti biografi e commentatori di Sai Baba, riproduciamo dei brani che indicano le Caratteristiche e la Natura di Sai Baba)
“.Sai Baba è uno di quei personaggi che compaiono ogni 5.000 anni e incidono profondamente il destino dell’umanita’. La loro comparsa segna sempre una svolta determinante nel modo di pensare e di agire..
I rapporti dell’uomo con il suo simile cambiano radicalmente e per 800 anni le radici di questi cambiamenti sono cosi’ ben ancorate al suolo che il mondo vive il suo millennio d’oro. E’ un attimo di respiro che si concede all’uomo in questa sua disavventura terrena.
.Cinquemila anni fa fu la volta di Krishna; ora, un altro Maestro del mondo si incarna per noi.
Sai Baba nasce a Puttaparti, un piccolo miserabile villaggio dell’India del sud, a 160 chilometri da Bangalore. Il villaggio è completamente isolato dal resto del mondo..
...La Sua nascita viene annunciata da strani segni che non vengono bene decifrati dai familiari. Gli strumenti musicali suonano da soli come volessero annunciare l’apparizione di un prodigioso condottiero spirituale destinato a capovolgere il destino dell’umanita’. E quando il piccolo Sathya Narayena Raju (questo e’ il nome anagrafico del corpo che giunge a Puttaparti) viene alla luce, non c’e’ nulla che possa far pensare ad una incarnazione di Dio.
Non arriva un angelo ad annunciare alla madre che sta per partorire un corpo che trasporta il divino. La nascita e’ come quella di tutti i bimbi di questo mondo. Per tre anni la mamma lo alleva con l’amore tipico delle mamme, ma ecco che si scopre una strana capacità posseduta dal piccolo Sathya. Egli fa apparire dall’aria oggetti e frutta che dona ai Suoi piccoli amici. E’ l’inizio del periodo dei lila, i miracoli che Baba chiama i giochi del divino. E sono proprio i miracoli che incuriosiscono la gente.
Da uno stesso albero di tamarindo, che sorge sulla collina di Puttaparti, Sai Baba fa crescere frutti diversi. Mango, banane, papaie, mele e cocchi nascono da uno stesso ramo e vanno a gratificare i compagni che oramai riconoscono la divinita’ del piccolo Sathya. I bambini, nella loro semplicità ed innocenza, arrivano sempre prima degli adulti.
Gli anni della scuola comportano vicissitudini e disagi per il piccolo Narayena (si pronuncia Naraiena, con l’accento sulla seconda ) che deve allontanarsi anche dai genitori, finche’ un giorno del 1940 dichiara di essere Sai Baba, incarnazione di Dio sceso in terra per risvegliare la divinita’ che alberga in ogni uomo e per riportare a galla la verita’, l’amore, la giustizia, la rettitudine e diffondere la pace nel mondo.
Sono dichiarazioni drammatiche quelle che fa il piccolo Sathya, soprattutto se si pensa che ha appena 13 anni.
I devoti cominciano gia’ ad affollare la misera casa. Chiedono delle prove.
Il piccolo Sai lancia in aria petali di fiori che, cadendo, vanno a disporsi in maniera tale da formare il nome Sai Baba in telegu, la lingua locale.
L’incredibile si spinge oltre i confini della regione dell’Andra Pradesh dove e’ situato il villaggio di Puttaparti. In alcuni templi succede uno strano fenomeno. I devoti che si recano a pregare al tempio, al posto della statua di Dio vedono il volto sorridente di Sathya.
Inizia cosi’ il pellegrinaggio dei ricercatori spirituali che si spingono, non senza difficolta’, fino al villaggio che ospita l’Incarnazione Divina. Le notizie si diffondono e i curiosi, insieme ai devoti, vanno ben presto ad affollare la casa di Baba. Il piccolo ashram che il giovane ha costruito non e’ sufficiente ad ospitare i pellegrini che devono affrontare anche il problema del vitto. E’ Sai Baba che provvede materializzando il cibo per tutti i pellegrini. La moltiplicazione del cibo fa parte della vita di tutti i grandi personaggi mistici. Anche in questi anni Sai Baba e’ stato visto moltiplicare il riso per sfamare centinaia di persone presenti al suo darshan. Darshan vuol dire apparizione e fa riferimento al momento in cui il Maestro appare ai devoti.
Coloro che hanno avuto la fortuna di venire in contatto con Sai Baba durante i primi anni del Suo apostolato hanno assistito a miracoli grandiosi, ripetuti, numerosissimi; hanno assistito alla materializzazione della statua di Shiva (Dio) dalla sabbia del fiume Citravaty, che costeggia Puttaparti; al dirottamento delle acque del fiume in piena; all’arresto della pioggia. Fino a qualche anno fa era possibile avvicinare il Maestro con discreta facilita’ e assistere, cosi’, in diretta, a guarigioni miracolose, o a rianimazioni di cadaveri. Qualcuno, come l’ingegnere nucleare Vemu Mucunda, di Londra e il dottor Polenghi Francesco, di Milano, e’ rimasto nell’ashram di Baba per diversi anni e ha avuto l’opportunita’ di valutare in maniera scrupolosa l’onniscienza e l’onnipotenza di questo personaggio.
Sai Baba dichiara di essere l’Avatar, il Salvatore atteso dalla storia. Gli antichi testi annunciano che l’Avatar, per potere essere riconosciuto, deve portare con se’ segni ed attributi ben precisi.
L’Avatar deve avere innazitutto dei segni cutanei. Questi segni devono necessariamente comparire nella parte sinistra del corpo e sono rappresentati da un neo sulla guancia e da un Garuda sull’emitorace sinistro. Il Garuda e’ un’aquila e ha un profondo significato spirituale.
“Il Garuda e’ il simbolo del karma “, afferma Sai Baba, “ e le due ali
simboleggiano la fede (Shradda) e la devozione (Bhakti). In sanscrito il
volatile prende il nome di Hridaya Vihaga, che significa l’uccello del
cuore, le cui azioni sono il risultato della fede e della devozione. Krishna
aveva questo segno e con Lui tutti i Sai”
Il segno del Garuda che Baba porta sull’emitorace sinistro venne mostrato al dr. Fanibunda, negli anni ‘70.
A fianco dei segni cutanei l’Avatar deve possedere i 15 Kalas. I Kalas sono
gli attributi divini e comprendono:
· il controllo assoluto sul corpo fisico,
· il controllo delle facoltà psichiche,
· il controllo su tutti gli elementi della natura.

In termini piu’ precisi questo significa onnipotenza, onniscienza, onnipresenza.
La cultura orientale, come quella occidentale, attribuisce a Dio alcune caratteristiche molto precise. Pertanto, secondo lo stesso insegnamento cristiano, Dio e’ tale in quanto onnipotente, onnisciente e onnipresente. Nel momento in cui incontriamo un personaggio con queste caratteristiche siamo autorizzati a riconoscere in lui una potenza divina. Non ci sono alternative. L’insegnamento che ci e’ stato impartito e’ molto chiaro. Soltanto Dio possiede quegli attributi.
Ma i testi orientali non si accontentano dei Kalas e pretendono anche dei segni cutanei.
Noi ricercatori siamo ancora piu’ esigenti e pretendiamo che il Grande Condottiero venga anche annunciato dalle profezie che emergono all’interno delle Grande Religioni.
Riconosceremo, quindi, come potenza divina soltanto quel personaggio che possiede: i kalas, i segni cutanei divini e viene annunciato dalle profezie.
Sai Baba possiede i segni cutanei esclusivi di Dio: un neo sulla guancia sinistra e un Garuda sull’emitorace; ma, non possiamo ovviamente, accontentarci di questi segni che, incidentalmente, potrebbero apparire sulla pelle di chiunque. Andremo pertanto a ricercare tra le antiche profezie per stabilire se l’annuncio della venuta del Grande Condottiero prevedeva una figura ben precisa in quest’epoca.
Le profezie che annunciano la discesa del Sai Avatar in questa nostra epoca di affanni sono numerose e, negli ultimi seimila anni, lo annunciano con ricchezza di particolari e incredibile precisione.
Nell’interpretare queste profezie non occorre fare salti mortali come hanno fatto i discepoli cristiani nell’adattare le profezie di Daniele a Gesu’.
Sai Baba viene annunciato in maniera precisa, fotografica; viene specificato il Suo albero genealogico, il luogo in cui sarebbe nato, l’eta’ che avrebbe raggiunto prima di lasciare il suo corpo fisico, tutte le tappe della Sua missione e le Sue conquiste mondiali nel campo della spiritualita’.
L’ultimo annuncio e’ stato fatto nel 1935, quando Sai Baba aveva appena 9 anni e l’Occidente non ne conosceva ancora l’esistenza. Sono profezie sconvolgenti che riempiono il cuore di certezze.
Molte anime si sono incarnate proprio in questa epoca per avere la visione diretta del Divino che discende con tutti i poteri e per osservare il modo in cui tira i fili di questa grande commedia cosmica per dare scacco matto ai funerei fantasmi del male.
“E’ per voi una grande fortuna”, dice Sai Baba” essere presenti a questa guerra del Divino contro il male che intrappola il mondo. Non perdete questa occasione di partecipare al piu’ grande scontro della storia della creazione; partecipate anche voi come combattenti del Divino in difesa dei valori del Dharma (la Rettitudine); Prema (l’Amore); Shanti (la Pace);
Sathya (la Verità) e infine Aimshi (la Non Violenza)”.
Le profezie che riguardano Sai Baba partono dall’Estremo Oriente e via via si avvicinano al nostro mondo.
Se le Upanishad sono molto lontane dalla nostra cultura, non altrettanto di puo’ dire di Maometto, di Nostradamus, di S. Giovanni Evangelista, di Bab, di Papa Giovanni XXIII e, infine, di Malachia.
Le profezie delle Upanishad
Gli antichi testi sacri indu’ avevano annunciato la discesa di Dio nel villaggio dei coni nel sud dell’India.
Puttaparti significa appunto il villaggio dei coni, in quanto nel passato era stato invaso dalle termiti, che avevano costruito termitai in tutta la zona.
Le profezie avevano anche previsto la famiglia presso la quale si sarebbe incarnato il Divino; tutte le tappe della Sua Missione spirituale e la sua morte a 96 anni.
Le profezie annunciano che il divino si sarebbe incarnato all’interno del Kali Yuga. L’Eta’ del Ferro ha inizio 5000 anni fa, subito la morte di Krishna. Krishna e’ uno dei grandi Avatar del passato. Dovrebbe essere morto il 24 febbraio di 5083 anni fa.
Che cos’e’ un Avatar?
Avatar significa letteralmente discesa e sottointende la discesa di Dio sotto una forma visibile. Avatar, pertanto, va inteso come incarnazione divina.
La discesa del decimo Avatar doveva avvenire all’interno del Kali Yuga, circa al sesto millennio dopo la morte di Krishna.
Sai Baba è il decimo Avatar, un Purnavatar. Lui stesso dichiaro’ ad un monaco buddista di essere l’Avatar che doveva venire, dopo Siddharta.
Sai Baba e’ il Kalki Avatar che nelle sacre scritture Indu’ viene descritto come un condottiero che cavalca un bianco destriero.
La profezia di S. Giovanni Evangelista e’ stata attinta forse da questi stessi testi.
Le profezie dello Shuka Nadi
Il libro dello Shuka e’ un testo sacro che viene tramandato di generazione in generazione; spesso, di famiglia in famiglia, da migliaia di anni. Il libro e’ scritto in sanscrito antico, in un dialetto oramai estinto: il brahmi. L’autore e’ il saggio Maharishi Shuka dev., un contemporaneo di Krishna, il purnavatar comparso sulla terra poco più di 5000 anni fa. La data di stesura del testo risale ufficialmente al 3.143 prima dell’era cristiana.
Oggi, il custode del libro è Sri Iyotischarya Ramakrishna Shastri (Shuka Foundation 33, 5th Main Road. Chamaraipet, Bangalore 560.018), filosofo, ingegnere e ricercatore della verita’. La famiglia del dottor Ramakrishna e’ entrata in possesso dei libri sacri circa 800 anni fa.
Queste le rivelazioni dello Shuka Nadi:
“..la Sua missione e’ quella di risvegliare la rettitudine. Dara’ a ciascuno il suo, nel senso che ogni devoto ricevera’ in rapporto al livello di coscienza raggiunto. Cosi’, qualcuno riceverà un certo numero di oggetti per risanare qualche lacuna fisica o spirituale, qualcun altro ricevera’ soltanto un’indicazione per l’autorealizzazione.
Il villaggio in cui comparira’ nella Sua veste terrena diventera’ luogo sacro. Potra’ assumere qualunque forma, potra’ eliminare qualsiasi pericolo e qualsiasi ostacolo. Creera’ istituti di educazione e mostrera’ la Sua onniscienza in mille modi. Se il devoto si arrendera’ al Maestro avra’ l’opportunità di riscattare i suoi peccati e ottenere la liberazione. Molti lo avvicineranno, ma alcuni non potranno farlo per il comportamento spinoso delle vite passate.
Egli sara’ la personificazione dell’amore e della beatitudine, ma soltanto le menti illuminate potranno capirne l’essenza. Sai Baba potra’ essere sperimentato, ma non descritto. Egli camminera’ nella rettitudine al di la’ di ogni maldicenza. Sara’ il rappresentante di Shirdi Baba e nascera’ come risultato delle preghiere fatte dai devoti di Shirdi.
Il Maestro si mostrerà a Whitefield anche dopo la Sua morte.
Sai Baba mostrera’ tutti i Suoi poteri quando il male avra’ raggiunto l’apice.
Prima dell’anno 2000 mostrera’ soltanto un decimo dei Suoi poteri. Negli anni successivi, tuttavia, i Suoi sforzi per salvare il mondo verranno centuplicati. Prima della fine di questo ciclo cosmico dimostrera’ che Lui e soltanto Lui sara’ in grado di controllare la furia della natura. Il Maestro piantera’ un albero a Bangalore che diventera’ un campo di energia. Nonostante che Egli sia pienamente consapevole dei poteri che possiede, li rivelera’ soltanto quando sara’ strettamente necessario. La Sua grandezza raggiungera’ le piu’ sperdute contrade del mondo, si mostrera’ contemporaneamente in più luoghi e produrra’ miracoli mai visti. Cio’ che fara’ potra’ sembrare molto semplice agli uomini, ma in realta’ ogni Sua azione avra’ un’importanza universale.
Il Suo cuore sara’ perennemente pieno di compassione; non ferira’ mai nessuno, ne’ mostrera’ disappunto per gli errori commessi dall’ignoranza.
Ogni Suo gesto ed ogni Sua parola avranno un significato e i devoti che seguiranno la retta via avranno la Sua totale protezione. Egli insegnera’ che questa nostra realtà e’ illusoria. Coloro che riconosceranno la verita’ di Sai Baba raggiungeranno la salvezza. Le cose terrene perderanno di significato e il devoto scoprira’ che soltanto la conoscenza di se stesso potra’ portarlo alla liberazione finale.”
Gli Shuka riferiscono che Sai Baba avra’ il potere di guarire la gente e guarire se stesso spruzzando acqua sul suo corpo e che esercitera’ questo Suo potere di guarire non soltanto sulla gente del nostro pianeta, ma anche sugli esseri viventi di altri pianeti e persino nei piani esistenziali più elevati.
“Si verificheranno situazioni inspiegabili quando Egli prenderà su di Se’ i mali degli uomini per salvarli da malattie o incidenti.
Avra’ anche il potere di prolungare la vita e quando l’influenza del Kali Yuga (questa Era, caratterizzata dalla corruzione e dall’ingiustizia) raggiungera’ il suo apice, la gente vedra’ la Sua grandezza e lo riconoscera’ come Potere Assoluto. Allora, l’umanita’ si inginocchierà davanti ai Suoi piedi e lo adorera’ come il personaggio piu’ grande che sia mai apparso sulla faccia del nostro pianeta. La Sua essenza e’ divina. Non dimentichera’ nulla. Non ci sara’ nulla che non conosca. Egli avra’ grandi poteri purificatori. Il solo vederlo purificherà l’animo della gente; la semplice esposizione all’energia irradiata da questo personaggio divino potra’ annullare il karma di ognuno. Avra’ tre incarnazioni. Coloro che lo criticheranno commetteranno peccato. Dal 1979 la corrente del mondo cambiera’ direzione: la rettitudine affiorera’ gradualmente e l’ateismo comincera’ a diminuire. Da quell’anno Egli compira’ miracoli mai visti.”
*Le profezie dell’Apocalisse di Giovanni *
I testi sacri indu’ avevano previsto la discesa di un Avatar, simbolicamente identificato come un condottiero che cavalca un cavallo bianco. Il cavallo e’ il simbolo della mente e Colui che lo cavalca ha il significato di dominarla. La mente e’ responsabile di tutte le proiezioni che ci allontanano dalla verita’ suprema. I testi sacri segnalano che il Condottiero indossera’ una veste color della fiamma, o del sangue, portera’ i segni cutanei tipici degli Avatar, verra’ accompagnato dai Kalas e condurra’ l’umanita’ verso l’Era dell’Oro, che durerà mille anni.
Dice Giovanni nella sua Apocalisse (cap. IXX):
“ Poi vidi il cielo aprirsi, ed ecco un cavallo bianco e colui che lo cavalcava si chiamava il Fedele ed il Verace ed egli giudica e guerreggia con la giustizia. Era vestito di una veste color del sangue ed il Suo nome e’ la parola di Dio. Gli eserciti che lo seguivano sopra cavalli bianchi erano vestiti di lino bianco e puro.
.Egli afferrò il dragone del male e lo lego’ per mille anni, dopo di che avra’ da essere sciolto per un po’ di tempo”.
Il nome con il quale Sai Baba viene registrato all’anagrafe dai genitori è Sathya Narayena Raju. Raju e’ il nome della famiglia. Sathya vuole dire verità e Narayena significa “colui che rimane fedele nel cuore degli uomini”.
In sintesi, il nome anagrafico di Sai Baba e’ il Verace e il Fedele.
Giovanni aveva visto giusto.
Le profezie di Maometto
Circa 1400 anni fa Maometto si propose al mondo come profeta, o inviato del Signore. Il profeta dell’Islam aveva attinto la Sua cultura e la Sua preparazione dal sistema filosofico indiano, come avevano fatto a suo tempo Buddha, Apollonio e Gesu’.
Ne l’ “Oceano della Luce”, al volume XIII, il Profeta consegna al mondo trecento segni che permetteranno al ricercatore spirituale di individuare la nuova incarnazione di Dio.
L’opera, scritta circa sette secoli dopo la morte di Maometto, aveva lo scopo di raccogliere tutto cio’ che aveva dichiarato il profeta in vita, affinche’ non andassero perdute le Sue parole. L’”Oceano della Luce” e’ costituito da 25 volumi. Il tredicesimo, che porta il titolo di “El Mahadi Maoud”, che significa” L’atteso Condottiero”, si riferisce all’apparizione del Grande Maestro del Mondo alla fine di questo nostro millennio.
L’opera, scritta in arabo, e’ reperibile, non senza difficolta’, in Persia. Alcuni brani vengono riportati da Lowenberg nel libro “The heart of Sai “ (Sathya Sai pub, Prashanti Nilayam, Puttaparti, India).
Il volume XIII parla esclusivamente del Condottiero Spirituale che dovra’ sovvertire l’ordine delle cose, risvegliare la spiritualita’ e l’amore nell’uomo. La Sua comparsa avverra’, riferisce l’Opera, nel momento in cui l’umanita’ avra’ toccato il fondo.
Cosi’ scorre il racconto:
Alcuni discepoli musulmani domandarono al profeta: “Sei tu El Mahadi Maoud, il Grande Maestro?”
Rispose Maometto:
“Nessun profeta e nessun messia potra’ mai avere i poteri con i quali
discendera’ il Maestro del Mondo. Nessun profeta sara’ grande quanto il
Maestro, in quanto il potere che possiede il Messaggero non e’ sufficiente
per risolvere i guai di una nazione, o salvargli la vita. Per quanto
riguarda il Maestro del Mondo, tuttavia, nessun potere del mondo riuscira’ a
conquistarLo, nessuna potenza potra’ ucciderLo”
I discepoli domandarono ancora:
“Come potremo riconoscere il Signore dei Signori?”
“Voi” disse allora Maometto “non potrete riconoscerLo perche’ quando il
Maestro verra’ voi sarete cosi’ spinosi che non avrete la possibilità di
trovarLo. I cristiani e i popoli di altre religioni avranno invece questa
possibilita’. Lo troveranno e Lo adoreranno, ma i musulmani non potranno
farlo. Vi forniro’, comunque, i segni che consentiranno di riconoscerLo e di
distinguerLo dai falsi profeti che in quell’epoca discenderanno numerosi”
I segni che fornisce Maometto sono cosi’ precisi che e’ possibile persino tracciare un identikit del Condottiero. Ascoltiamo il Profeta nella sua descrizione.
“ La sua chioma sara’ come una corona, la fronte sara’ larga, la radice del naso ampia, i denti centrali saranno separati. Il Suo viso sara’ sempre ben rasato. Il Maestro del Mondo non portera’ mai la barba. Avra’ un neo sulla guancia e indossera’ due abiti color della fiamma. Il Suo corpo sara’ minuto, ma lo stomaco ampio nell’età matura. Le gambe saranno come quelle di un adolescente. Egli porterà con se’ la sapienza e la conoscenza di tutte le religioni del mondo. Tutte le scienze e la cultura del mondo alloggeranno nella Sua mente fin dalla nascita. Qualunque cosa chiederete Egli ve la donera’. Tutti i tesori del mondo saranno sotto i Suoi piedi. A tutti fara’ piccoli doni e materializzera’ oggetti anche dalla bocca. Benedira’ i devoti toccandoli con la mano. Coloro che lo vedranno saranno felici e le stesse anime disincarnate godranno della Sua visione. I devoti allungheranno il collo per vederLo. Il Maestro vivra’ sino a 95-96 anni. Negli ultimi venti anni della Sua vita Egli verra’ riconosciuto come il Re dei Re, anche se per quel periodo soltanto due terzi dell’umanità credera’ in Lui. I musulmani lo riconosceranno soltanto nove anni prima che Egli lasci il Suo corpo. Voi avreste potuto stringerGli la mano, ma avrete perduto questa grande occasione. Il Maestro vivra’ in collina e i Suoi devoti si riuniranno sotto un grande albero. A quei tempi voi spenderete molto denaro per abbellire le vostre moschee, ma nessuno di voi andra’ la’ a pregare. Pubblicherete bellissimi libri del Corano, ma nessuno di voi comprendera’ cio’ che vi sta scritto. I veri insegnamenti di Mose’ sono nascosti in una grotta dell’Antiochia, ma il Re del mondo, l’incarnazione di Dio, sara’ l’unico che fornira’ all’umanità un insegnamento di verità”.
La descrizione fatta da Maometto e’ fotografica. Tutti i segni forniti dal Profeta dell’Islam calzano alla perfezione al personaggio Sai Baba. Lui stesso ha annunciato che morira’ all’età di 95 anni.
La posizione dei pianeti al momento della nascita di Sai Baba
Sri Ganapati, nel suo pregevole lavoro “Swami “, introdotto dal biografo ufficiale di Sai Baba, N. Kasturi, fornisce la seguente posizione dei pianeti al momento della nascita dell’Avatar:
Luogo di nascita Puttaparti
Data di nascita 23 novembre 1926
Ora di nascita ore 5, minuti 6
Fase lunare 4 giorno dopo la luna piena
Stella Orione
Longitudine 77 gradi, 47’ Est
Latitudine 14 gradi, 10’ Nord
Tempo siderale 8, 51’, 54”
Corso del sole 22 gradi, 50’, 9”
Forza di equilibrio sulla data di nascita Rahu, 2° anno, 1° mese, 14° giorno

Sai Baba morirà nel 2021 e rinascera’ nel distretto di Karnataka nel 2029. Per vent’anni, tuttavia, la nuova incarnazione divina che prendera’ il nome di Prema Sai non si manifestera’ pubblicamente. Comparirà intorno al 2050 a Mysore dove eleggera’ il Suo quartier generale.
Nel 2050 l’uomo assistera’ alla trasformazione del mondo. La giustizia regnera’ sul pianeta. Non vi saranno piu’ religioni diverse, ma un’unica religione: quella del Divino Amore. L’umanità sara’ riunita sotto un’unica bandiera spirituale che adorera’ Dio Uno e riconoscerà il Se’ interiore al di la’ dei falsi edifici costruiti da solerti seguaci di questa o quella religione.
“L’intera umanità e’ la mia famiglia. Non esiste nessuno su questo pianeta
che non mi appartenga. Sono tutti miei, ed Io sono loro”, dice Sai Baba,
“Essi possono anche ignorarmi, ma sono egualmente miei. Io non rinuncero’ a
voi, nemmeno se mi terrete lontano. Non dimentichero’ nemmeno coloro che mi
negano. Sono venuto per tutti. Coloro che se ne stanno lontani verranno
egualmente chiamati vicino a me e saranno salvati”
Le profezie di Nostradamus
Nel sedicesimo secolo il medico francese Nostradamus scrisse le sue Centurie; circa 2500 predizioni in stanze. Tra le tante previsioni, alcune sono di importanza internazionale e coprono un periodo di diversi secoli. Circa 800 predizioni si riferiscono agli ultimi 400 anni e sembrano essersi realizzate. Le profezie piu’ significative riguardano l’Afganistan e la Persia del 1727; la rivoluzione francese del 1792; le due guerre mondiali; l’ascesa di Hitler, che il veggente chiama Hilter, anagrammandone il nome; l’ascesa e la capitolazione di Mussolini e delle sue camicie nere.
Una profezia ha un interesse drammatico per tutta l’umanita’ e si riferisce a questi decenni quando un condottiero immortale nato in India, dotato di sapienza e di poteri eccezionali, parlera’ alle genti e condurra’ l’umanita’ sotto l’unica bandiera di una religione universale fondata sulla verita’, unificando i popoli in una sola casta di fratelli.
La profezia annunciata da Nostradamus ricalca quella dei maestri himalaiani, di Maometto, delle Upanishad e di Papa Giovanni.
· Le profezie del profeta Bab *

Bab e’ il profeta della religione Bahai. La religione Bahai non e’ molto conosciuta in quanto i suoi seguaci non fanno del proselitismo.
Bahai si nasce, affermano i maestri di questa fede. Il ricercatore della verita’ viene incontrato al momento opportuno.
Il profeta Bab venne giustiziato sulla pubblica piazza, proprio nel paese in cui nacque e predico’ (la Persia), attorno al 1845.
Un seguace, Bahahullah, fondo’ una religione sul Suo insegnamento.
Bab profetizzo’ la discesa di un grande Maestro, che avrebbe unito tutte le religioni del mondo, in quanto Dio e’ uno solo ed e’ perfettamente inutile e sciocco mantenere certe divisioni. L’unico sentiero che conduce a Dio, sosteneva il Profeta, e’ l’amore ed il servizio agli altri.
*L’annuncio profetico di Aurobindo *
Aurobindo, maestro spirituale indiano, ha avuto un ruolo importante nella stessa politica del suo paese, tracciando indelebili segni sociali sulla matrice di quella terra. L’annuncio che egli fece il 24 novembre 1926 e’ , a dir poco, drammatico. Si tratta di un annuncio impressionante perche’, pur non essendo cosi’ preciso e fotografico come la profezia di Maometto, e’ tuttavia così vivo da scuotere l’animo di chiunque.
Il giorno dopo la nascita di Sai Baba, Aurobindo chiamo’ a raccolta i suoi discepoli. I devoti meditarono per circa 45 minuti.
Quel giorno Aurobindo ritenne di aver raggiunto la perfezione spirituale (siddhi). Benedi’ ogni singolo presente ed avverti’ che Dio si era incarnato.
“Il divino e’ sceso sulla terra. Dio si e’ incarnato, portando con se’ tutti i poteri della divinità: l’onnipotenza, l’onniscienza e l’onnipresenza”.
Da quel giorno Aurobindo visse in solitudine, comparendo raramente tra i discepoli.
Il 24 novembre divenne uno dei quattro giorni dell’anno in cui Aurobindo offriva il suo darshan ai devoti, mentre la gestione dell’ashram venne affidata ad una discepola francese. Aurobindo mori’ nel 1950. L’unico grande mistico nato il giorno annunciato da Aurobindo e’ Sai Baba.
“Il 24 novembre 1926 Krishna “ aveva ribadito Aurobindo (“Sri Aurobindo, uomo e profeta”, edizioni Galeati, pagg. 330-331. “The godman”, di Gocak, Puttaparti) “e’ sceso sotto vesti umane. Un potere infallibile guidera’ le menti, e nel cuore delle genti ardera’ la fiamma immortale. Le moltitudini ascolteranno la sua voce”.
Sai Baba nasce il 23 novembre 1926, mentre Aurobindo parla del 24. La differenza di 24 ore e’ legata al fatto che Aurobindo percepi’ la nascita dell’Avatar soltanto nel momento in cui raggiunse i siddhi, i poteri sovrannaturali. Aurobindo raggiunse la capacita’ di espletare poteri sovrannaturali, infatti, soltanto quel giorno.
*Le profezie di Papa Roncalli *
Angelo Roncalli, il papa buono, sembra essere l’autore di profezie sconvolgenti, che, oggi, anno 1998, vediamo gia’ in parte realizzate.
Le profezie vennero fatte nel 1935, quando Roncalli ricopriva il ruolo di delegato apostolico in Turchia. A quel tempo Roncalli venne introdotto in una societa’ segreta iniziatica dove detto’ le sue profezie. Queste profezie, trascritte dal Cancelliere della societa’ segreta, vennero gelosamente custodite ed apparirono nel 1976 in un libro di Pier Carpi dal titolo (“Le profezie di Papa Giovanni” - Edizioni Mediterranee - Roma). L’autore cerco’ di interpretare le dichiarazioni di Papa Giovanni, lasciando tuttavia alcune profezie non decifrate per mancanza di elementi. Mi pare che oggi possiamo interpretare meglio quei passi, usando una chiave esoterica.
Le profezie annunciano tempi duri per la chiesa romana e, proprio in quel periodo di terrorismo e di sangue, ecco comparire sulla scena il Santo Scalzo.
“Nella tua casa riceverai un santo a piedi nudi. E farai attendere i potenti, le mani disarmate, a pregarti. Il santo parlera’ anche per te in ogni contrada e dal mondo ecco i bianchi fiori ti avvolgeranno. Tuo sara’ il viaggio del coraggio, la grande sfida al mondo ed all’immondo principe del mondo. E ti farai scalzo, e camminerai col santo scalzo.”
Chi conosce Sai Baba comincia gia’ ad intravedere la possibilità che Egli sia il Santo Scalzo di cui parla Giovanni. E’ il Santo che predica l’amore universale e tiene viva la fiaccola della spiritualità nel mondo.
“Due fratellli e nessuno sara’ Padre vero. La Madre sara’ vedova. I fratelli d’Oriente e d’Occidente si uccideranno e nell’assalto uccideranno i loro figli. Allora scendera’ dal monte il santo scalzo e scuotera’ il regno, dinnanzi alla tomba dello scalzo.Ascoltate le sue parole.”
Il Santo scalzo scende simbolicamente dal suo piedestallo per soccorrere un’umanita’ affranta dalla lotta e dal sangue. Il monte di cui si parla va interpretato, o si riferisce alla collina di Puttaparthi?
“Nella terra di Brahma una voce disarmata. E’ la coscienza del mondo, che non morira’ mai. Da lui verra’ al mondo un nuovo ordine di cose”.
Le armi costruite in gran segreto da diverse nazioni portano il lutto sul pianeta, ma di nuovo il Santo Scalzo agira’ attraverso diversi accorgimenti proprio com’e’ lo stile di Baba, il quale ha affermato: “Dal mio sessantesimo anno, io agirò all’interno dei cuori, attraverso il pensiero e raggiungero’ il mondo”.
“I due capi russi si scontrano nel nome dell’umanita’. Nella terra celeste sta la voce di chi ama il mondo e parla per i deboli.. Roma, accetta le rovine, non stendere fiori o sete per i piedi nudi di chi viene. Questi piedi amano il dolore”.
Ci sara’ un tempo in cui un papa avra’ l’ardire di recarsi in pellegrinaggio dal Maestro del mondo e di camminare al Suo fianco a piedi nudi, cosi’ come nudi sono i piedi del Santo. Verra’ anche il tempo in cui il Santo Scalzo verra’ a Roma e verra’ nel momento in cui la Chesa romana avra’ maggiormente bisogno. Il messaggio di Dio non verra’ abbandonato. Sara’ il Santo Scalzo a tenerlo vivo anche quando la violenza, l’odio e il sangue soffocheranno ogni barlume di spiritualita’. Sara’ il Santo dei Santi, colui che cammina a piedi scalzi, che ristabilira’ nel mondo la giustizia, la pace e l’amore.
· Le profezie di Malachia *

Le profezie di Papa Giovanni si ricollegano a quelle di Nostradamus, ma, soprattutto, a quelle di Malachia.
San Malachia, Maelmaedhog Us Morgair, nacque nel 1074 e mori’ nel 1148.
La sua storia e’ alquanto insolita.
Viene nominato prima vescovo e poi arcivescovo e primate d’Irlanda ad Armagh, sua città natale; ma, nel 1132 rinuncia alla sua carica e torna monaco, un semplice monaco per dedicarsi meglio alla sua devozione ed alla sua missione, che l’alto incarico evidentemente gli impediva di espletare.
Proprio in quegli anni egli scrive le sue profezie. Si trova a viaggiare verso Roma e durante la visita all’abbazia di Clairvaux fa amicizia con San Bernardo, che diventera’ il suo biografo. E’ forse S. Bernardo che raccoglie le sue profezie sui sommi pontefici (Prophetia de summi pontefici).
Nel 1590 le profezie vengono ritrovate nella biblioteca di Clairvaux da un monaco benedettino, che le dà alle stampe.
La profezia consiste semplicemente di 112 motti simbolici latini con i quali Malachia preconizza altrettanti pontefici.
Stranamente tutti i motti si applicano alla perfezione ai pontefici e alle situazioni che questi hanno dovuto affrontare nel tempo.
Negli anni ‘60, per esempio, quando muore Giovanni XXIII, il successore viene identificato nel motto Flos florum (Paolo VI).
Dopo Paolo VI i papi dovrebbero essere ancora tre o quattro.
Papa Luciani muore dopo qualche settimana di pontificato.
Appare Woytila.
Dopo di lui ci dovrebbero essere ancora due papi, o, forse, soltanto uno:
l’ultimo. De gloria olivae.
Nella basilica di S. Paolo fuori dalle Mura, dove si trova tutta la serie dei medaglioni di pontefici, da S. Pietro in avanti, i conti tornano.
I tempi stringono. La grande piramide e Nostradamus confermano le profezie di papa Giovanni.
Roma restera’ senza papa. Il papa se ne andra’ da Roma e trovera’ conforto nel Santo Scalzo nella terra di Brahma, presso Colui che predica anche per il capo dei cristiani.
La fine del papato corrisponderà all’inizio dell’Eta’ dell’Oro, durante la quale tutti gli uomini cominceranno ad unirsi sotto un unico credo, senza religioni, senza dogmi, senza campanilismi, tutti uniti sotto l’unica bandiera dell’amore e della devozione per Dio-Uno.
Si avvererà quello che Sai Baba ha annunciato.
Nel 2030 si vedranno i frutti della missione intrapresa dal Kalki Avatar, che verra’ completata dalla sua prossima incarnazione, sotto il nome di Prema Sai.
Qualcosa di terribile e di esaltante si sta muovendo e forgiando all’ombra del piccolo uomo scalzo.
L’Avatar porterà l’umanita’ fuori dalla crisi, al di la’ di questa terrificante dimensione fatta di ingiustizia, violenza ed egoismo.
“Da Lui” , ribadisce papa Giovanni “verra’ al mondo un nuovo ordine di cose”.

(Nota aggiunta)
· Il Gayatri Mantra *

Il Gayatri Mantra e’ il mantra piu’ sacro.
Il Gayatri Mantra e’ l’essenza di tutti i Mantra; vale a dire, l’Essenza di tutti i sacri Nomi di Dio.
La Gayatri e’ una preghiera volta solo ad ottenere l’illuminazione dell’intelletto.
E’ un’invocazione rivolta alla Dea che non ha un nome speciale, ma che trascende tutti i Nomi.
Essa e’ diretta alla Madre Universale, senza alcun nome restrittivo: Essa e’ la Madre di tutte le genti, di tutti i tempi e di tutte le religioni.
E’ di validità universale.
Il suo testo è il seguente:
.........................

OM BHUR BHUVAH SVAH
TAT SAVITUR VARENYAM
BHARGO DEVASYA DIMAHI
DHIYO YO NAH PRACHODAYAT
.........................

“O Madre, che sussisti in tutti i tre Kala, nei tre Loka e nei tre Guna, Ti prego, illumina il mio intelletto e dissolvi la mia ignoranza come il fulgido sole disperde ogni tenebra.
Ti prego, rendi sereno, acuto ed illuminato il mio intelletto!”
Il Gayatri Mantra contiene una descrizione e una lode, una preghiera e una Dhyana: “ Om Bhur Bhuvan Svah, Tat Savitur Varenyam, Bargo Devasya”: queste parole sono la descrizione e la lode rivolte alla Madre Universale;
“Dimahi “ (io sto meditando) e’ la Dhyana;
“ Dhiyo Yo Nah Prachodayat” e’ la preghiera perche’ si arricchisca e si illumini l’intelletto di colui che prega.
Il Gayatri Mantra e’ la Madre dei Veda ed il suo canto elargisce gli stessi benefici effetti del canto di tutti i Nomi di Dio.

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