La missione terrena di Sri Sathya Sai Baba SATHYA SAI, L’UOMO DEL MIRACOLO *
(Tratto da ‘Oltre la conoscenza’ n.12)
Nell’immaginario collettivo dei mass media Sai Baba, il guru di Puttaparthi, e’ un santone che opera miracoli e guarigioni prodigiose, attirando folle oceaniche da tutto il mondo. In realta’ il vero successo di questo carismatico personaggio risiede nelle imprese educative e umanitarie messe in atto in tutto il mondo. ( Alfredo Lissoni)
Se chiedete ai suoi devoti chi e’ Sai Baba, otterrete quattro risposte fondamentali: un educatore, un personaggio internazionale, un maestro spirituale e di verita’, il fondatore della SathyaSai Organization, che ha sedi in tutto il mondo. Sai Baba effettivamente e’ tutto cio’. Ben lungi dal ridursi ad un normale santone indiano in grado di operare prodigi - come spesso lo presenta un certo tipo di stampa - Baba si e’ distinto per la grandiosità delle proprie opere, che gli hanno valso riconoscimenti internazionali ed uno sterminato seguito di aderenti, valutato in oltre cinquanta milioni di persone nel mondo. Come educatore, il guru di Puttaparthi ha ideato un sistema che va dalle elementari all’universita’, completamente gratuito, ove, accanto ai programmi ministeriali, si insegnano i valori umani (cinque fondamentali: verita’, rettitudine, pace, amore e non violenza); una tradizione, questa, che puo’ sembrare banale ma che, a ben pensarci, si e’ persa da tempo in molte scuole occidentali, a cominciare dalla nostra. Risultato, i laureati delle Università di Baba, che non vanno in giro a tirare pietre dai cavalcavia, vengono richiesti in tutto il mondo per la loro integrita’ morale. Sai Baba e’ altresì un personaggio internazionale. La fama delle sue opere e’ giunta in tutto il mondo. Dapprima attirati dai prodigi che il guru operava, i suoi devoti hanno in realta’ incontrato un maestro di vita in grado di fornire ad ognuno (compresi molti leaders politici e religiosi) i giusti suggerimenti per il proprio comportamento sociale e spirituale. Da molto tempo Sai Baba ha ridotto drasticamente il numero dei prodigi, incentrandosi maggiormente sull’insegnamento. “Un tempo parlava poco”, dicono i suoi devoti, “invece adesso pronuncia un discorso al giorno”. Il significato di questo mutamento e’ evidente. I miracoli sono serviti ad attirare l’attenzione delle persone, uno stratagemma per richiamare l’ attenzione di chi e’ sempre stato troppo distratto dalle faccende della vita. E’ lo stesso Baba che lo sostiene: “Non date importanza ai miracoli, non esagerate il loro significato. La grandezza del mio potere non sta in questi miracoli, ma consiste solo nel mio Amore. Tutti i miracoli non sono che delle goccioline di quell’Oceano d’ Amore. Non fatevi abbagliare da goccioline. Intravedete l’oceano e tuffatevi profondamente in esso”. “Il suo più grande e indiscutibile miracolo”, dicono i suoi devoti, “e’ quello di riuscire a trasformare l’animo umano. Certo, sin dalla nascita la sua vita e’ stata segnata dal soprannaturale. Sai Baba risponde alle domande del devoto prima ancora che questi abbia il tempo di pronunciarle. Conosce passato, presente e futuro di ognuno. Appare spesso, contemporaneamente, in luoghi diversi. Materializza e smaterializza cose e persone. Sente le richieste di aiuto formulate da devoti sparsi in tutto il mondo e risponde immediatamente salvandoli da pericoli o difficoltà. Senza aver mai studiato, conosce le Scritture di tutte le religioni e conversa con studiosi, filosofi, medici e scienziati di tutto il mondo dimostrando di conoscere piu’ che a fondo tutte le scienze, fisiche, metafisiche e spirituali. Ha operato prodigi dinnanzi a migliaia e migliaia di persone. Ma tutto cio’ e’ soltanto uno degli aspetti minori di Sai Baba. Cio’ che veramente conta e’ il suo pensiero”. SAI BABA, IL MAESTRO Vediamo dunque quale e’ il suo pensiero. Innanzitutto occorre dire che Sai Baba non gestisce alcuna setta, ne’ appartiene ad alcuna religione, ne’ ne propaga alcuna; la sua missione, difatti, non richiede alcun culto o religione. Scopo fondamentale del guru di Puttaparthi e della sua Sathya Sai Organization (30.000 centri sparsi in 137 nazioni) e’ “aiutare l’individuo ad essere consapevole della divinita’ insita in lui”. “Nell’uomo c’e’ la Verità. Nell’uomo c’e’ la Saggezza. Nell’uomo c’e’ l’ Infinito”, e’ solito ripetere Sai Baba. “Egli raccomanda di onorare Dio”, dicono i suoi devoti, “nella forma verso cui ognuno si sente attratto e di seguire gli insegnamenti di culto e di preghiera della propria religione, perlomeno sino a quando il ricercatore non trascendera’ la religiosita’ per la spiritualita’, passando cosi’ da una ricerca esteriore ad una ricerca interiore. Uno dei suoi scopi e’ far si’ che ogni uomo venga trasformato in un ricercatore della verita’. Sai Baba dice che il Principio dell’Amore e’ la piu’ grande forza di coesione che unisce tutte le pratiche spirituali, tutte le religioni, tutte le fedi, tutte le Scritture, tutte le filosofie. Non si ottiene la grazia cambiando religione, ma mutando il modo di pensare”. Non meno importante, per l’Organizzazione, e’ “spingere l’uomo a compiere il proprio dovere nei confronti della famiglia, della nazione e di se’ stesso”. Un compito particolarmente delicato, se pensiamo alla condizione di emarginazione sociale in cui vive l’India. Per questo motivo la Sathya Sai Organization si prodiga nell’attuazione di opere sociali basate sul volontariato. La piu’ recente e clamorosa, il ‘Progetto Acqua Potabile’, la realizzazione, in uno dei Paesi piu’ poveri del mondo, di una rete idrica di 2500 km, che consente a 751 villaggi e 11 città sparse lungo 20000 kmq di superficie di godere di un bene indispensabile. Ma gia’ nel novembre 1991 l’Organizzazione ha completato e inaugurato alla presenza del primo ministro dell’india e di molti altri politici il piu’ moderno e sofisticato policlinico del Paese, “gratuito per tutti gli uomini della terra che, per il fatto di essere nati, hanno il diritto di essere curati nel migliore dei modi”. Questa logica cosi’ altruista, diremmo quasi non umana, puo’ stupire l’ Europa delle tangenti e dimostra l’abisso culturale che separa l’India di Sai Baba dai Paesi cosiddetti tecnologici, basati sul profitto e l’ interesse. L’aspetto piu’ sconcertante per un occidentale e’ che il gruppo di Sai Baba non chiede e non raccoglie denaro. Tutte le opere sociali sono state realizzate grazie all’apporto di volontari e di persone piu’ o meno abbienti. A chi disponeva delle possibilità economiche per realizzare queste titaniche imprese (organizzazioni, governi, multinazionali) Baba a chiesto di impegnarsi in queste opere, ma senza mai prendere un centesimo. Ospedali e reti idriche sono state realizzate incentivando a farlo chi ne aveva i mezzi (cosa che a regola dovrebbe essere naturale, in qualsiasi sistema fiscale democratico), invitando chi ha le capacità e le possibilità a metterle a disposizione per il beneficio di tutti. _VIAGGIO A PUTTAPARTHI _ “Migliaia di devoti si recano ogni anno in India da tutto il mondo per incontrare Sai Baba”, raccontano i suoi seguaci. “Quando una persona si reca a Puttaparthi, la cosa cui maggiormente aspira e’ la possibilità di avere un colloquio con Sai Baba, di ottenere consigli o di avere una benedizione o una guarigione. Alcuni vengono direttamente convocati da Baba, mentre passa tra la folla. Per queste chiamate non ci sono appuntamenti o norme specifiche, e’ Baba che decide chi chiamare. I colloqui vengono concessi esclusivamente e totalmente per volere di Baba, indipendentemente dal ceto sociale, dalla religione o dalla posizione occupata. Durante il passaggio tra i devoti, Sai Baba raccoglie suppliche, crea con la mano la vibuthi, una cenere dotata di innumerevoli poteri taumaturgici e spirituali, oppure materializza oggetti diversi, che egli dona per guarire da un’infermita’, o semplicemente per gratificare un devoto. Sai Baba accoglie tutti con amore e umilta’, si interessa ai problemi di ognuno dando coraggio per sopportarli e risolverli, infonde forza entrando nel cuore di tutti e interviene per modificare il destino delle genti”. “Ma il vero nucleo della sua missione”, precisano i devoti, “sta nel dimostrare la fratellanza degli uomini, l’unitàa’ di tutte le creature, il dovere di amare tutti e servire tutti; lo scopo finale della sua missione e’ l’acquisizione di una visione unitaria dell’Universo. Il suo grande miracolo e’ la trasformazione dell’animo umano e la sua forza sta nel condurre gli uomini sulla via del bene e dell’amore, nel rivelare il grande mistero della vita e dell’universo”. “Dio e’ dentro di te. Scoprilo”, e’ solito ripetere Sai Baba. DOCUMENTARSI SU SAI BABA Sul maestro di Puttaparthi esistono diverse pubblicazioni. Fondamentale per avere una panoramica chiara e corretta dei messaggi di Sai Baba e’ la rivista ‘Mother Sai’, realizzata dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Baba d’ Italia, richiedibile al Centro Satya Sai Baba, via Savona 10, 20144 Milano (tel.02-58106996, fax 02-58100820, E-mail: apsscii@xxxx.xxx.xxx. La stessa ha realizzato la videocassetta ‘Alla scoperta della Verità’ ed il fascicolo ‘Projects and activities news’, in inglese, che illustra le moltissime iniziative sociali ed umanitarie messe in atto dall’ Organizzazione nel nostro Paese, con particolare attenzione ai malati e ai disabili. Il centro cura anche la pubblicazione di molti libri contenenti i discorsi di Sai Baba. Qui di seguito alcuni titoli: Corso estivo 1990; Discorsi 1988/89; Messaggio d’amore; Dhyana; Grazie Swami; La vita di sai Baba.
|