La ristrutturazione dei fondamenti della fisica alla luce della scienza Vedica di Maharishi di John Hagelin, Ph.D. Era profonda convinzione di Einstein che le leggi di natura avessero un fondamento semplice, geometrico e unificato, e che questa unificazione potesse essere compresa dall'intelletto umano. Negli ultimi due decenni una quantità di importanti scoperte in questo campo ha portato a una comprensione sempre più unificata delle leggi della natura, culminata nella recente scoperta di teorie di un campo completamente unificato. Queste teorie permettono, per la prima volta, una descrizione coerente e completamente unificata delle particelle e delle forze elementari come di un unico campo autointeragente. Questi risultati segnano l'inizio di una nuova era nella fisica - un'era in cui l'origine e il fondamento unificato di tutta questa scienza sono pienamente evidenti. Questa situazione senza precedenti richiede un nuovo concetto e un nuovo linguaggio della fisica - in cui le particelle e le forze elementari, e in realtà tutta questa scienza, vengano chiaramente compresi ed espressi in rapporto alla loro origine unificata nel campo unificato.
La struttura della creazione secondo la Scienza Vedica Molte migliaia di anni fa, i veggenti dell'Himalaya scopersero, attraverso l'esplorazione dei livelli silenziosi della loro consapevolezza, un campo unificato in cui tutte le leggi si trovano insieme in un unico stato di assoluta completezza. Questa unità della natura veniva sperimentata direttamente come un campo autointeragente di coscienza illimitato, onnipervadente, immutabile e origine autosufficiente di tutto ciò che esiste. Questi veggenti sperimentarono e dettero espressione alle dinamiche autointeragenti attraverso le quali questo campo unificato da luogo in modo sequenziale al sorgere della diversità di tutte le leggi di natura. Negli ultimi 30 anni Maharishi ha riformulato questa conoscenza in un quadro scientifico che è insieme accessibile ed empiricamente verificabile: ponendo così la Scienza Vedica nel filone più importante del pensiero occidentale e dando ad essa nuova vita anche in Oriente. Il postulato fondamentale della Scienza Vedica è che il campo unificato sia essenzialmente un campo di coscienza. Come tale, esso automaticamente ha in sé entrambe le caratteristiche dell'esistenza e dell'intelligenza. Nel linguaggio della Scienza Vedica queste sono conosciute come atman e buddhi. Il primo è stato tradotto come "pura coscienza" o "sé", poiché il campo unificato è la realtà più profonda e in quanto tale la vera identità di ogni cosa nella creazione. Buddhi significa intelligenza - la qualità dinamica, discriminativa, creativa del campo unificato, necessaria per l'emergere spontaneo e sequenziale della struttura diversificata delle leggi di natura. Per questa sua essenziale natura di intelligenza, il campo unificato è consapevole della sua propria esistenza. Questa proprietà di coscienza determina, entro il campo della coscienza, una struttura di "tre-in-uno" di conoscitore, conosciuto e processo del conoscere: la coscienza (il conoscitore), è consapevole della coscienza (il conosciuto) attraverso l'attività della coscienza (il processo del conoscere). Nella Scienza Vedica il conoscitore, il processo del conoscere e il conosciuto sono chiamati rispettivamente rishi, devata e chhandas (vedi grafico). La relazione dinamica fra questi tre determina una dinamica auto- interagente (conosciuta come il Ved), che dà luogo ad un ricco spettro di modi vibrazionali. Tra questi modi vi sono le cinque categorie fondamentali della materia e dell'energia, o tanmatras: akasha, vayu, tejas, apas, e prithivi - responsabili di tutto quanto l'universo materiale. Queste cinque si combinano a formare tre entità più olistiche, o prakritis, conosciute nel contesto dell'Ayur Veda come vata, pitta e kapha. Queste sono le tre costituenti fondamentali dell'universo fisico, e formano la base della conoscenza Ayur-Vedica e dell'approccio alla salute e alla longevità. Questa dinamica e questa sequenza di espressioni, dall'unità alla diversità, possono essere viste come un approfondimento (commentario), sempre più elaborato, della natura dell'atman stesso. Ogni fase nel dispiegamento sequenziale delle leggi di natura dal campo unificato è una spontanea inevitabile conseguenza della natura della coscienza e della sua dinamica auto-interagente. Secondo questo punto di vista fondamentale, espresso dall'aspetto Vedanta della letteratura Vedica, la meccanica della creazione non inizia con il campo della coscienza per procedere verso la materia; l'intera sequenza di espressione avviene all'interno del campo della coscienza. Il processo della creazione è solo un sempre più elaborato approfondimento della natura della coscienza stessa, ed è spontanea e inevitabile conseguenza dell'aspetto discriminativo della coscienza (buddhi) verso il conoscere sé stessa sempre più completamente. Il dispiegamento della creazione secondo lo Shiksha Questa meccanica spontanea e sequenziale della creatività della natura è riassunta in un verso tratto dalla letteratura Vedica che descrive la meccanica del linguaggio. Poiché l'individuo e il cosmo sono uniti alla loro base, la consapevolezza individuale, o atman, e l'espressione di sé stessa attraverso la meccanica del linguaggio, è direttamente parallela alla meccanica della creazione nella natura. Questa meccanica viene analizzata in un verso dello Shiksha, sul quale Maharishi ha fornito questa elaborazione: "Atman buddhi arthan manas vivarta kayagni vayu akasha". Il linguaggio è una espressione di atman, il sé. Il suo emergere ha inizio quando l'aspetto intelligenza dell'atman, o buddhi, distingue nell'atman la struttura tre-in-uno del conoscitore, del conosciuto e del processo del conoscere. Questi tre sono rappresentati da arthan, che significa gli "oggetti del buddhi". Tutte le possibili relazioni tra questi tre, e le connesse sfumature di significato, costituiscono il dominio di manas, o "mente". Questi quattro (atman, buddhi, arthan e manas) sono tradizionalmente collegati con l'aspetto soggettivo dell'esistenza. Questi sono seguiti da vivarta che significa "apparente trasformazione". Esso descrive la transizione dalla soggettività all'oggettività che avviene, secondo Maharishi, quando l'impulso soggettivo del pensiero viene tradotto, attraverso il DNA, in neuropeptidi ed altre proteine complesse che costituiscono la biochimica del pensiero. Questo rappresenta anche il punto di giunzione tra la meccanica quantistica e quella classica nella struttura della fisiologia umana. Esso è chiamato "una trasformazione nell'apparenza" perché, secondo la Scienza Vedica, la transizione dalla meccanica quantistica a quella classica, o dalla coscienza alla materia, in realtà non avviene mai. La natura non è mai separata dalla coscienza, e l'emergere del comportamento `classico' è solo una questione di apparenza. Viene poi kayagni, o "fuoco dell'intelligenza". Quando l'impulso del pensiero entra nella biochimica, crea (insieme ad altri cambiamenti fisiologici) un'impulso a `espirare', che porta a un movimento dell'aria (vayu) e, attraverso le corde vocali, alla produzione del suono, che poi si propaga attraverso lo spazio (akasha). Qui di nuovo il punto chiave che emerge dalla descrizione della Scienza Vedica, è che la transizione da atman a buddhi ad arthan, etc., in realtà non avviene mai. Buddhi, arthan, manas, etc., esistono tutti all'interno della natura dell'atman stesso. L'intelligenza non è fuori della coscienza: è la natura stessa della coscienza. La distinzione tra conoscitore, conosciuto e processo del conoscere non è al di fuori dell'intelligenza, ma è la natura stessa dell'intelligenza. Tutta la meccanica sequenziale della creazione esiste all'interno del campo della coscienza. E' soltanto un approfondimento sempre più elaborato sulla natura della coscienza, come viene concepita intellettualmente attraverso il proprio aspetto discriminativo, o buddhi. Per questo l'idea della diversità separata dall'unità è un concetto errato fondamentale. Questo concetto errato è conosciuto come pragya aparadha o "errore dell'intelletto". Il pragya aparadha avviene quando nella meccanica della creazione dal campo della coscienza l'intelletto perde di vista l'essenziale unità che è la vera natura del sé. A causa di una mancanza di flessibilità nella neurofisiologia, in qualche parte della progressione sequenziale dell'unità verso la diversità, viene perduta l'esperienza dell'unità. L'intelletto rimane catturato nella sua propria creazione. Esso viene adombrato dalla percezione della diversità fino a perdere contatto con l'unità, che è invece la reale natura del sé che in cui avviene la distinzione. Questo errore dell'intelletto è così fondamentale per la natura della vita e del vivere, da essere ritenuto responsabile di tutti i problemi e di ogni sofferenza nella vita. Tuttavia, se la consapevolezza è sufficientemente stabilizzata nella sua natura unificata, e se lo sviluppo sequenziale del sé dall'unità alla diversità viene percepito con chiarezza, allora il pragya aparadha viene eliminato e non viene mai perduto il contatto con la base unificata dell'esistenza, anche mentre si godono le sue diverse espressioni.
La struttura della creazione secondo la scienza moderna Questa stessa meccanica sequenziale della creazione viene descritta dalla scienza moderna. Nelle teorie del campo quantistico unificato della moderna fisica teorica, la creazione inizia con il campo unificato. Il campo ha, come sue caratteristiche essenziali, sia l'esistenza che l'intelligenza. Certamente il campo esiste - si può dire che ogni altra cosa esista in virtù della sua esistenza. L'aspetto "intelligenza" del campo è ampiamente manifestato nelle innumerevoli leggi della natura che governano la vita ad ogni livello dell'universo fisico. Le leggi di natura sono i princìpi ordinati e intelligenti che sono alla base di tutti i fenomeni naturali. Se non ci fossero le leggi di natura, nella natura non ci sarebbe né ordine, né regolarità o modelli di comportamento riconoscibili, e la natura sarebbe così inintelligibile. Dal momento che il campo unificato è l'origine unificata e la sorgente di tutte le leggi di natura, esso necessariamente deve essere il campo di intelligenza più concentrato nella natura. Secondo la fisica classica, noi possiamo attribuire questa qualità di intelligenza al fatto che il campo unificato ha una struttura matematica definita e precisa - uno specifico complesso di simmetrie interne. Ma questo modo classico di vedere l'intelligenza è piuttosto passivo ed inerte. Al livello di descrizione quantistico il campo assume un grado di dinamismo, discriminazione e creatività che non c'è al livello classico. Al livello di descrizione quantistico il termine "intelligenza" acquista il suo pieno significato. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, l'aspetto intelligenza del campo unificato, è espresso nel principio quantistico, crea entro al campo immanifesto una struttura di conoscenza tre-in-uno, che comprende lo spazio di Hilbert, le "osservabili" quantistiche, e gli "stati" (vedi grafico). Lo spazio di Hilbert rappresenta il campo di tutte le possibilità per ogni entità quantistica - uno spazio infinito di punti, ciascuno dei quali rappresenta un possibile stato del sistema. (Un sistema quantistico potrebbe essere un elettrone, un campo, o l'universo nel suo insieme). Lo spazio di Hilbert è essenzialmente immanifesto: ad ogni dato momento lo stato del sistema è rappresentato da un unico punto - per la maggior parte lo spazio di Hilbert è perciò inespresso. Lo spazio di Hilbert è un testimone silenzioso rispetto alla dinamica dell'evoluzione quantistica. L'evoluzione di un sistema quantistico viene rappresentato da un movimento del sistema da un punto all'altro nello spazio di Hilbert, mentre la struttura dello stesso spazio di Hilbert rimane completamente immutata. Lo spazio di Hilbert rappresenta anche la sede di ogni conoscenza quantistica. Poiché esso è un testimone silenzioso e immanifesto delle dinamiche dell'evoluzione quantistica e la sede di ogni conoscenza, lo spazio di Hilbert corrisponde alla qualità rishi del campo unificato nel linguaggio della Scienza Vedica. L'aspetto devata del campo unificato è rappresentato dalle osservabili della meccanica quantistica, associato con il processo dell'acquisire conoscenza. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, queste osservabili, o devata, possiedono una qualità altamente dinamica. Esse sono degli operatori nello spazio di Hilbert, e dinamicamente trasformano uno stato nell'altro - facendo ruotare il sistema, creando una traslazione del sistema nel tempo o nello spazio, etc.. Esse sono i generatori dinamici di ogni cambiamento. Infine, chhandas è rappresentato dagli "stati" stessi - i punti individuali nello spazio di Hilbert. In una teoria del campo quantistico unificato, questi sono gli stati vibrazionali stabili del campo che formano le fondamenta solide e stabili dell'intero universo materiale - le particelle e le forze elementari della natura. In altre parole, questi autostati dell'energia, o frequenze naturali di risonanza, hanno una interpretazione classica in termini di particelle elementari. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, essi sono associati con i ritmi naturali o stati vibrazionali del campo. Così l'aspetto intelligenza del campo unificato introdotto dal principio quantistico presenta una struttura tre-in-uno della conoscenza quanto meccanica: lo spazio di Hilbert, le osservabili e gli stati, che corrispondono rispettivamente a rishi, devata e chhandas nel linguaggio della Scienza Vedica. Questa dinamica auto- interagente dell'intelligenza, che è permessa dal principio quantistico, introduce un livello di discriminazione, dinamismo e creatività che è il responsabile ultimo dell'emergere della creazione fisica come noi la conosciamo. La creazione fisica ha inizio con l'emergere dello spazio-tempo classico a 3+1 dimensioni, e di tutte le particelle e forze elementari che si trovano nello spazio-tempo. Secondo la fisica moderna, queste particelle elementari e forze si dividono in cinque categorie fondamentali, distinte dal loro spin quantistico: il gravitone con spin 2 (responsabile della forza di gravità), il gravitino con spin 3/2, i campi di forza spin 1 (forte, debole ed elettromagnetico), i campi di materia con spin 1/2 (quarks e leptoni), le particelle di Higgs con spin 0 (responsabile della rottura della simmetria). Come nella Scienza Vedica, queste cinque fondamentali categorie della materia e dell'energia si combinano a formare tre entità più olistiche chiamate il supercampo della gravità, il supercampo gauge, e il supercampo della materia (vedi grafico), che corrispondono rispettivamente alle prakriti vata, pitta e kapha descritte dall'UpaVed. L'emergere di queste tre dal campo della coscienza rappresenta il primo germogliare della creazione materiale dal campo unificato, che successivamente si dispiega, attraverso un processo sequenziale di rottura spontanea della simmetria, nella struttura diversificata della legge naturale in tutto l'universo.
Una nuova nomenclatura per le leggi di natura Molti studenti e fisici non professionisti con un sincero desiderio di comprendere la conoscenza fondamentale della legge naturale oggi disponibile nella scienza moderna, hanno espresso frustrazione per il linguaggio non appropriato e spesso confuso della fisica delle particelle fondamentali. Fino ad oggi il modo di comprendere la fisica e la relativa terminologia sono state dominate da influenze storiche e/o accidentali. Un esempio di quanto sopra è il termine "leptone" (che significa "leggero") che è usato oggi per denominare l'elettrone, il muone, il tauone ed i relativi neutrini. In realtà, il leptone tau è più pesante che la maggior parte dei barioni, - parola che significa "pesante". Il termine "quark", usato per denominare i subcostituenti elementari dei barioni e dei mesoni, è un eccellente esempio della casualità della nomenclatura. Preso in origine dal Finnegans Wake di Joice, il termine si riferisce comunemente a un formaggio da breakfast che si trova in Germania e in Svizzera. Il termine "lepto-quark" viene utilizzato in fisica per indicare la proposta unificazione di leptoni e di quark al livello della grande unificazione. Essa è un esempio della tendenza tradizionale a basare la comprensione e l'interpretazione dei più profondi e più unificati livelli delle dinamiche della natura (cioè la grande unificazione) nei termini di livelli più superficiali, incompleti e frammentati (cioè l'unificazione elettro-debole). Questo è anche un esempio della proliferazione di una terminologia che già non era appropriata (era cioè storica, come per il leptone, o accidentale, come per il quark) a livelli sempre più fondamentali. Una prospettiva più illuminante sarebbe quella in cui i livelli più superficiali e diversificati di questa scienza fossero basati sui livelli più fondamentali, e dove questi più fondamentali livelli fossero a loro volta connessi alla loro sorgente unificata nel campo unificato. Tutti gli aspetti di questa scienza verrebbero allora visti in termini del loro sviluppo sequenziale, dando ad essa una organizzazione e una logica naturale. Una volta che le denominazioni fossero scelte secondo questo principio, ogni aspetto di questa scienza indicherebbe la sua posizione e il suo scopo rispetto al "tutto". La visione del "tutto" darebbe a sua volta significato ad ogni sua parte. Ora, per la prima volta nella storia, tutte le particelle e forze della natura conosciute possono essere esplicitamente identificate con i "modi" del campo unificato. Una ricerca dettagliata nella struttura e nella dinamica del campo della "superstring" rivela un ampio spettro di stati vibrazionali in diretta corrispondenza con le particelle elementari e le forze osservate: il gravitone, i campi di forza di spin-1, i campi chirali della materia, e tutti i loro partner supersimmetrici. Così tutti i necessari mattoni della creazione possono essere identificati chiaramente coi modi risonanti naturali del campo unificato. All'interno dello schema fornito dalla "superstring", noi abbiamo identificato esplicitamente tutti i tipi di spin conosciuti con specifici stati vibrazionali del campo. Così le particelle elementari e le forze della natura, che forniscono i "mattoni" stabili per tutto l'universo materiale, si rivelano chiaramente per ciò che essi sono, i modi naturali risonanti del campo unificato. Questa illuminante conoscenza pone il fondamento per una nuova interpretazione e un nuovo linguaggio della fisica, in cui le particelle elementari e le forze della natura e, quindi, di tutta questa scienza, vengono con chiarezza messi in relazione con la loro sorgente unificata. Alla luce di questa chiara comprensione, molti modi di vedere storici e il linguaggio verranno sostituiti da una comprensione e da una terminologia più naturali, basate direttamente sul campo unificato. Invece delle attuali denominazioni di origine accidentale e/o storica, le particelle saranno chiamate secondo gli specifici stati vibrazionali ai quali esse corrispondono: periodici, antiperiodici, etc., che rivelano il loro giusto posto nella struttura e nella dinamica interna del campo unificato. Questo denominare in modo naturale tutti gli aspetti di questa scienza in rapporto al campo unificato dà a tutta questa scienza un ordine ed un'organizzazione naturali, cosa che non era possibile finché il suo fondamento unificato rimaneva nascosto alla vista. Al momento attuale, sfortunatamente, abbiamo visto che denominare i modi vibrazionali secondo la formulazione della "stringa fermionica libera" è piuttosto complicato. A causa del numero dei gradi di libertà della "stringa", per le molte possibili scelte di condizioni di periodicità e per la ricchezza dello spettro che ne deriva, il dare dei nomi a questi modi della "stringa" inevitabilmente non è adatto allo scopo. E' un po' come descrivere il suono di un corno francese facendo un elenco delle frequenze e delle armoniche prodotte dallo strumento.
Il linguaggio Vedico - il linguaggio della Natura La Scienza Vedica offre in confronto un linguaggio molto naturale e compatto della natura, anch'esso direttamente basato sul campo unificato. Per comprendere il significato di questi nomi Vedici in relazione al campo unificato, per prima cosa ricordiamo ciò a cui in realtà corrispondono le cinque categorie fondamentali della materia e dell'energia: esse rappresentano gli stati vibrazionali stabili, o frequenze risonanti naturali, del campo unificato. Noi abbiamo perciò scoperto un livello della dinamica della natura in cui tutta la materia e l'energia - particelle e forze elementari - corrispondono a specifici "suoni" o frequenze risonanti del campo unificato. Questa conoscenza è considerato fondamentale nella Scienza Vedica. La Scienza Vedica pone, al livello unificato del funzionamento della natura, una intima relazione tra suono e significato, o nome e forma: a questo livello nama (nome) viene identificato con rupa (forma). Questa intima relazione tra suono e significato, che abbiamo visto anche nel contesto della "superstringa", suggerisce un sistema di nomenclatura profondo, che è insieme nuovo e naturale: denominare ogni oggetto o espressione del campo unificato proprio con il suono o vibrazione del campo cui l'oggetto corrisponde. Secondo Maharishi, questo è esattamente ciò che rappresentano i nomi Vedici akasha, vayu, etc. Essi sono proprio i suoni o gli specifici modelli vibrazionali del campo unificato che corrispondono a questi oggetti fondamentali. Le parole pronunciate (akasha, etc) riflettono direttamente questi suoni fondamentali, amplificati, trasformati in frequenza e articolati a livello del linguaggio. Questa è la particolarità del linguaggio Vedico, la intima connessione tra suono e significato per cui il nome corrisponde con esattezza alla forma dell'oggetto. Un tale linguaggio, in cui le espressioni traggono il nome proprio dai suoni del campo unificato cui esse corrispondono, è basato sul campo unificato nel senso più pieno possibile. Tali nomi possiedono un livello di autenticità che non appartiene alla nomenclatura storica e/o accidentale attualmente in uso. Essi forniscono anche una potente metodologia di ricerca quando siano applicati, tramite il programma MT-Sidhi, a quel livello di coscienza in cui è viva e attiva la corrispondenza tra nome e forma. Al livello più profondo e unificato della consapevolezza umana, l'introduzione di questi suoni Vedici automaticamente suscita l'esperienza della forma corrispondente, e fornisce così un potente mezzo per ottenere la conoscenza degli aspetti più fondamentali della legge naturale, che non si può avere in nessun altro modo. La conoscenza dei suoni Vedici, e la loro classificazione fatta da Maharishi, ha avuto profonde applicazioni in molte aree diverse. Questa conoscenza presenta una scienza completa della trasformazione basata sul campo unificato. Con l'introduzione di impulsi specifici (frequenze o modelli di vibrazione specifici all'interno del campo unificato), si può indurre una trasformazione da una frequenza o modello ad un altro, in un modo che è familiare agli sperimentatori e ai teorici che operano con esperimenti di scattering o grafici di Feynman. L'introduzione di una nuova frequenza o "particella" nella configurazione di uno stato iniziale, porta ad un intero nuovo campo di possibilità di stati finali, in accordo con un insieme di regole di selezione e leggi di conservazione, adatte alla fisica di quel livello. Questo ha aperto un intero campo di "Ingegneria Vedica" o yagya, che adopera la conoscenza dei suoni Vedici per produrre trasformazioni a qualsiasi livello di funzionamento della natura. Per quanto l'Ingegneria Vedica non sia una scienza nuova, essa era caduta in uno stato di relativo abbandono perché la sua applicazione deve avvenire al livello più fondamentale di funzionamento della natura. Senza il corrispondente livello di coscienza, i suoni vedici sono solo delle espressioni grossolane al livello della parola ed hanno un corrispondente effetto limitato. Un interessante e diffusa applicazione della terminologia Vedica è conosciuta come "Terapia Maharishi del Suono Primordiale", che si rivolge a specifici squilibri nella fisiologia mediante l'applicazione di certi suoni. Questo rappresenta solo un piccolo aspetto della completa scienza della salute conosciuta come Ayur Veda Maharishi, che è basata direttamente sulla conoscenza fondamentale contenuta nel Rig Veda. L'attenzione principale dell'Ayur-Veda Maharishi è sul livello del campo unificato stesso - sul ristabilire l'equilibrio nella fisiologia, mediante l'esperienza diretta del campo della pura coscienza auto-interagente. Tuttavia l'Ayur Veda Maharishi comprende, se necessario, anche molti approcci basati su livelli più manifesti della legge naturale; in particolare sul ristabilire l'equilibrio fisiologico a livello delle tre prakriti o supercampi, mediante l'applicazione di suoni primordiali, erbe, o minerali con l'appropriato equilibrio di queste prakriti. Come nella scienza moderna, vi sono differenti livelli di struttura in base ai quali qualsiasi organo o tessuto può essere descritto e curato: il livello strutturale grossolano, il livello molecolare o biochimico, e, nel caso dell'Ayur Veda Maharishi, livelli sempre più fondamentali che comprendono i cinque tipi di spin, le tre prakriti, o il livello stesso del campo unificato. Le applicazioni alla vita moderna La scienza ha lo scopo di migliorare la vita. Ogni passo di progresso nella nostra comprensione scientifica della legge naturale ha trovato la sua applicazione pratica in un corrispondente livello di tecnologia: chimica, elettronica, nucleare, etc. Queste tecnologie pratiche hanno portato grandi comodità e vantaggi alla società, in molte aree della vita. Tuttavia l'applicazione tecnologica di alcune specifiche, singole leggi di natura basate su una conoscenza parziale e frammentata della legge naturale, ha avuto come risultato uno squilibrio psicologico, fisiologico ed ecologico, ed ha persino minacciato di annientare l'umanità. Il continuo progresso della società richiede ora l'utilizzazione pratica di un livello di funzionamento della legge di natura che è al tempo stesso potente ed olistico - una tecnologia basata sul potenziale totale della legge naturale che si trova nel campo unificato. L'applicazione pratica di questa conoscenza fondamentale e profonda della legge naturale ha già dimostrato di essere capace di creare una qualità di vita e di civiltà che non era possibile sulla base dei precedenti livelli di conoscenza scientifica. E' una circostanza fortunata che utilizzare la legge naturale sia spesso più facile che comprenderla intellettualmente. I profondi benefici pratici della conoscenza e delle tecnologie della Scienza Vedica per l'individuo e la società, non si ottengono sulla base di una comprensione intellettuale. E' l'esperienza diretta dei livelli più unificati ed olistici della legge naturale nella coscienza che produce i desiderati cambiamenti fisiologici, psicologici e sociologici. Questi benefici pratici si manifestano molto prima che, a seguito di una lunga esperienza, venga raggiunta una comprensione intellettuale dettagliata della struttura e delle dinamiche del campo unificato. La fisiologia del cervello si abitua molto rapidamente a mantenere la "pura coscienza" e può essere permanentemente mantenuto anche uno stato di funzionamento neurofisiologico più integrato ed equilibrato. Ristabilire un equilibrio e una efficienza fisiologica, una migliore salute e resistenza alla malattia, un comportamento sociale armonioso e di sostegno alla vita, sono i risultati spontanei di questa esperienza diretta e delle situazioni psicologiche ad esse correlate. Pertanto, la comprensione intellettuale della legge naturale è del tutto distinta dalla utilizzazione pratica della legge naturale nella vita quotidiana. La prima non è un prerequisito per la seconda. Ad esempio, nella meccanica spontanea del desiderare, un semplice impulso mentale attiva automaticamente decine se non centinaia di leggi di natura. Ad esempio, per il desiderio di aprire una finestra, i muscoli si muovono e il corpo si alza e cammina verso la finestra, guidati dal senso della vista e dalla percezione. Perfino un bambino senza alcuna comprensione intellettuale delle leggi di natura sa come alzarsi e muoversi, attraverso il semplice e spontaneo meccanismo del desiderare. Questa capacità di utilizzare spontaneamente la legge naturale è strutturata nella fisiologia del cervello umano. Il processo del pensare può essere descritto come un "quadro di comando", che automaticamente attiva e organizza le leggi di natura in modo coordinato, per la realizzare ogni specifico desiderio. Questa capacità di usare spontaneamente la legge naturale dipende da quanto della legge naturale viene ravvivato nella consapevolezza - dal grado di vigilanza ai livelli più fondamentali e unificati della legge naturale. Se il campo unificato di tutte le leggi di natura è ravvivato nella consapevolezza, il potenziale totale è spontaneamente disponibile per la realizzazione di ogni desiderio. Questa applicazione pratica e spontanea del campo unificato per arricchire tutti gli aspetti della vita è in contrasto col vecchio uso, per mezzo della tecnologia, delle singole specifiche leggi di natura, basato sulla comprensione intellettuale di queste leggi. E' stata questa comprensione scientifica delle specifiche leggi di natura e della loro applicazione tecnologica che ha posto le basi per la rivoluzione industriale, in cui uno sviluppo sempre più rapido è diventato possibile con l'uso di macchine e tecnologie sempre più sofisticate. La rivoluzione industriale ha tuttavia portato ad una civiltà fortemente dipendente dalle macchine, fino al punto di sottrarre alla vita una parte della sua naturale autosufficienza e dignità. Al contrario, la scienza completa del campo unificato e le sue tecnologie pratiche hanno reso possibile, mediante l'approccio soggettivo della Scienza Vedica di Maharishi, l'utilizzo spontaneo del potenziale totale della legge naturale, per arricchire tutti gli aspetti della vita in modo completamente equilibrato ed olistico, e offre i mezzi per realizzare qualsiasi cosa mediante il semplice e spontaneo meccanismo del desiderare. Questo livello supremo di realizzazione e di autosufficienza, basato sull'uso spontaneo del potenziale totale della legge naturale, all'opposto dell'applicazione tecnologica di specifiche singole leggi di natura, pone le basi per una rivoluzione post-industriale verso una civiltà basata sul campo unificato - una civiltà basata su una completa conoscenza e applicazione pratica del campo unificato di tutte le leggi di natura. Le applicazioni pratiche di questa completa scienza e tecnologia del campo unificato alla salute, all'educazione, alla riabilitazione e alla pace nel mondo hanno già dimostrato di essere in grado di produrre una qualità di vita e di civiltà molto superiore a quella che si può raggiungere attraverso l'approccio oggettivo della sola scienza moderna. Opporsi a un tale approccio perché si tratta di una metodologia soggettiva, non solo non è scientifico, ma è anche disumano. Fortunatamente l'approccio empirico della scienza moderna ha tutti i mezzi per distinguere tra fatti e fantasia, e per valutare oggettivamente l'efficacia di qualsiasi approccio mediante i suoi mezzi empirici di ricerca. Si è perciò ottimisti che, col tempo, in sempre maggior numero gli scienziati siano attratti a studiare questo approccio soggettivo della Scienza Vedica, la profonda conoscenza e le tecnologie pratiche che essa mette a disposizione. Con la conoscenza completa del campo unificato e della sua dinamica autointeragente fornita dalla Scienza Vedica, la fisica moderna raggiungerà un livello di realizzazione impossibile da ottenere mediante le sue attuali metodologie, limitate e oggettive. Nel corso del tempo essa farà crescere la qualità della vita nella società, fino a un livello di dignità e di suprema realizzazione senza uguali nella storia dell'uomo - una civiltà, basata sul campo unificato, che può godere del Paradiso sulla Terra. Fine
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