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SCHEDA ARTICOLO N. «00070»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: JOHN HAGELIN
TITOLO: LA RISTRUTTURAZIONE DEI FONDAMENTI DELLA FISICA ALLA LUCE DELLA SCIENZA VEDICA DI MAHARISHI
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TESTO ARTICOLO

La ristrutturazione dei fondamenti della fisica alla luce della scienza Vedica di Maharishi

di John Hagelin, Ph.D.
Era profonda convinzione di Einstein che le leggi di natura avessero
un fondamento semplice, geometrico e unificato, e che questa
unificazione potesse essere compresa dall'intelletto umano. Negli
ultimi due decenni una quantità di importanti scoperte in questo
campo ha portato a una comprensione sempre più unificata delle leggi
della natura, culminata nella recente scoperta di teorie di un campo
completamente unificato. Queste teorie permettono, per la prima
volta, una descrizione coerente e completamente unificata delle
particelle e delle forze elementari come di un unico campo
autointeragente.
Questi risultati segnano l'inizio di una nuova era nella fisica -
un'era in cui l'origine e il fondamento unificato di tutta questa
scienza sono pienamente evidenti. Questa situazione senza precedenti
richiede un nuovo concetto e un nuovo linguaggio della fisica - in
cui le particelle e le forze elementari, e in realtà tutta questa
scienza, vengano chiaramente compresi ed espressi in rapporto alla
loro origine unificata nel campo unificato.

La struttura della creazione secondo la Scienza Vedica
Molte migliaia di anni fa, i veggenti dell'Himalaya scopersero,
attraverso l'esplorazione dei livelli silenziosi della loro
consapevolezza, un campo unificato in cui tutte le leggi si trovano
insieme in un unico stato di assoluta completezza. Questa unità della
natura veniva sperimentata direttamente come un campo autointeragente
di coscienza illimitato, onnipervadente, immutabile e origine
autosufficiente di tutto ciò che esiste.
Questi veggenti sperimentarono e dettero espressione alle dinamiche
autointeragenti attraverso le quali questo campo unificato da luogo
in modo sequenziale al sorgere della diversità di tutte le leggi di
natura.
Negli ultimi 30 anni Maharishi ha riformulato questa conoscenza in un
quadro scientifico che è insieme accessibile ed empiricamente
verificabile: ponendo così la Scienza Vedica nel filone più
importante del pensiero occidentale e dando ad essa nuova vita anche
in Oriente.
Il postulato fondamentale della Scienza Vedica è che il campo
unificato sia essenzialmente un campo di coscienza. Come tale, esso
automaticamente ha in sé entrambe le caratteristiche dell'esistenza e
dell'intelligenza. Nel linguaggio della Scienza Vedica queste sono
conosciute come atman e buddhi. Il primo è stato tradotto come "pura
coscienza" o "sé", poiché il campo unificato è la realtà più profonda
e in quanto tale la vera identità di ogni cosa nella creazione.
Buddhi significa intelligenza - la qualità dinamica, discriminativa,
creativa del campo unificato, necessaria per l'emergere spontaneo e
sequenziale della struttura diversificata delle leggi di natura.
Per questa sua essenziale natura di intelligenza, il campo unificato
è consapevole della sua propria esistenza. Questa proprietà di
coscienza determina, entro il campo della coscienza, una struttura
di "tre-in-uno" di conoscitore, conosciuto e processo del conoscere:
la coscienza (il conoscitore), è consapevole della coscienza (il
conosciuto) attraverso l'attività della coscienza (il processo del
conoscere). Nella Scienza Vedica il conoscitore, il processo del
conoscere e il conosciuto sono chiamati rispettivamente rishi, devata
e chhandas (vedi grafico).
La relazione dinamica fra questi tre determina una dinamica auto-
interagente (conosciuta come il Ved), che dà luogo ad un ricco
spettro di modi vibrazionali. Tra questi modi vi sono le cinque
categorie fondamentali della materia e dell'energia, o tanmatras:
akasha, vayu, tejas, apas, e prithivi - responsabili di tutto quanto
l'universo materiale.
Queste cinque si combinano a formare tre entità più olistiche, o
prakritis, conosciute nel contesto dell'Ayur Veda come vata, pitta e
kapha. Queste sono le tre costituenti fondamentali dell'universo
fisico, e formano la base della conoscenza Ayur-Vedica e
dell'approccio alla salute e alla longevità.
Questa dinamica e questa sequenza di espressioni, dall'unità alla
diversità, possono essere viste come un approfondimento
(commentario), sempre più elaborato, della natura dell'atman stesso.
Ogni fase nel dispiegamento sequenziale delle leggi di natura dal
campo unificato è una spontanea inevitabile conseguenza della natura
della coscienza e della sua dinamica auto-interagente.
Secondo questo punto di vista fondamentale, espresso dall'aspetto
Vedanta della letteratura Vedica, la meccanica della creazione non
inizia con il campo della coscienza per procedere verso la materia;
l'intera sequenza di espressione avviene all'interno del campo della
coscienza. Il processo della creazione è solo un sempre più elaborato
approfondimento della natura della coscienza stessa, ed è spontanea e
inevitabile conseguenza dell'aspetto discriminativo della coscienza
(buddhi) verso il conoscere sé stessa sempre più completamente.
Il dispiegamento della creazione secondo lo Shiksha
Questa meccanica spontanea e sequenziale della creatività della
natura è riassunta in un verso tratto dalla letteratura Vedica che
descrive la meccanica del linguaggio. Poiché l'individuo e il cosmo
sono uniti alla loro base, la consapevolezza individuale, o atman, e
l'espressione di sé stessa attraverso la meccanica del linguaggio, è
direttamente parallela alla meccanica della creazione nella natura.
Questa meccanica viene analizzata in un verso dello Shiksha, sul
quale Maharishi ha fornito questa elaborazione: "Atman buddhi arthan
manas vivarta kayagni vayu akasha".
Il linguaggio è una espressione di atman, il sé. Il suo emergere ha
inizio quando l'aspetto intelligenza dell'atman, o buddhi, distingue
nell'atman la struttura tre-in-uno del conoscitore, del conosciuto e
del processo del conoscere. Questi tre sono rappresentati da arthan,
che significa gli "oggetti del buddhi". Tutte le possibili relazioni
tra questi tre, e le connesse sfumature di significato, costituiscono
il dominio di manas, o "mente". Questi quattro (atman, buddhi, arthan
e manas) sono tradizionalmente collegati con l'aspetto soggettivo
dell'esistenza.
Questi sono seguiti da vivarta che significa "apparente
trasformazione". Esso descrive la transizione dalla soggettività
all'oggettività che avviene, secondo Maharishi, quando l'impulso
soggettivo del pensiero viene tradotto, attraverso il DNA, in
neuropeptidi ed altre proteine complesse che costituiscono la
biochimica del pensiero. Questo rappresenta anche il punto di
giunzione tra la meccanica quantistica e quella classica nella
struttura della fisiologia umana. Esso è chiamato "una trasformazione
nell'apparenza" perché, secondo la Scienza Vedica, la transizione
dalla meccanica quantistica a quella classica, o dalla coscienza alla
materia, in realtà non avviene mai. La natura non è mai separata
dalla coscienza, e l'emergere del comportamento `classico' è solo una
questione di apparenza.
Viene poi kayagni, o "fuoco dell'intelligenza". Quando l'impulso del
pensiero entra nella biochimica, crea (insieme ad altri cambiamenti
fisiologici) un'impulso a `espirare', che porta a un movimento
dell'aria (vayu) e, attraverso le corde vocali, alla produzione del
suono, che poi si propaga attraverso lo spazio (akasha).
Qui di nuovo il punto chiave che emerge dalla descrizione della
Scienza Vedica, è che la transizione da atman a buddhi ad arthan,
etc., in realtà non avviene mai. Buddhi, arthan, manas, etc.,
esistono tutti all'interno della natura dell'atman stesso.
L'intelligenza non è fuori della coscienza: è la natura stessa della
coscienza. La distinzione tra conoscitore, conosciuto e processo del
conoscere non è al di fuori dell'intelligenza, ma è la natura stessa
dell'intelligenza. Tutta la meccanica sequenziale della creazione
esiste all'interno del campo della coscienza. E' soltanto un
approfondimento sempre più elaborato sulla natura della coscienza,
come viene concepita intellettualmente attraverso il proprio aspetto
discriminativo, o buddhi. Per questo l'idea della diversità separata
dall'unità è un concetto errato fondamentale. Questo concetto errato
è conosciuto come pragya aparadha o "errore dell'intelletto".
Il pragya aparadha avviene quando nella meccanica della creazione dal
campo della coscienza l'intelletto perde di vista l'essenziale unità
che è la vera natura del sé. A causa di una mancanza di flessibilità
nella neurofisiologia, in qualche parte della progressione
sequenziale dell'unità verso la diversità, viene perduta l'esperienza
dell'unità. L'intelletto rimane catturato nella sua propria
creazione. Esso viene adombrato dalla percezione della diversità fino
a perdere contatto con l'unità, che è invece la reale natura del sé
che in cui avviene la distinzione. Questo errore dell'intelletto è
così fondamentale per la natura della vita e del vivere, da essere
ritenuto responsabile di tutti i problemi e di ogni sofferenza nella
vita.
Tuttavia, se la consapevolezza è sufficientemente stabilizzata nella
sua natura unificata, e se lo sviluppo sequenziale del sé dall'unità
alla diversità viene percepito con chiarezza, allora il pragya
aparadha viene eliminato e non viene mai perduto il contatto con la
base unificata dell'esistenza, anche mentre si godono le sue diverse
espressioni.

La struttura della creazione secondo la scienza moderna
Questa stessa meccanica sequenziale della creazione viene descritta
dalla scienza moderna. Nelle teorie del campo quantistico unificato
della moderna fisica teorica, la creazione inizia con il campo
unificato. Il campo ha, come sue caratteristiche essenziali, sia
l'esistenza che l'intelligenza. Certamente il campo esiste - si può
dire che ogni altra cosa esista in virtù della sua esistenza.
L'aspetto "intelligenza" del campo è ampiamente manifestato nelle
innumerevoli leggi della natura che governano la vita ad ogni livello
dell'universo fisico. Le leggi di natura sono i princìpi ordinati e
intelligenti che sono alla base di tutti i fenomeni naturali. Se non
ci fossero le leggi di natura, nella natura non ci sarebbe né ordine,
né regolarità o modelli di comportamento riconoscibili, e la natura
sarebbe così inintelligibile. Dal momento che il campo unificato è
l'origine unificata e la sorgente di tutte le leggi di natura, esso
necessariamente deve essere il campo di intelligenza più concentrato
nella natura.
Secondo la fisica classica, noi possiamo attribuire questa qualità di
intelligenza al fatto che il campo unificato ha una struttura
matematica definita e precisa - uno specifico complesso di simmetrie
interne. Ma questo modo classico di vedere l'intelligenza è piuttosto
passivo ed inerte. Al livello di descrizione quantistico il campo
assume un grado di dinamismo, discriminazione e creatività che non
c'è al livello classico. Al livello di descrizione quantistico il
termine "intelligenza" acquista il suo pieno significato.
Come nella Scienza Vedica di Maharishi, l'aspetto intelligenza del
campo unificato, è espresso nel principio quantistico, crea entro al
campo immanifesto una struttura di conoscenza tre-in-uno, che
comprende lo spazio di Hilbert, le "osservabili" quantistiche, e
gli "stati" (vedi grafico). Lo spazio di Hilbert rappresenta il campo
di tutte le possibilità per ogni entità quantistica - uno spazio
infinito di punti, ciascuno dei quali rappresenta un possibile stato
del sistema. (Un sistema quantistico potrebbe essere un elettrone, un
campo, o l'universo nel suo insieme). Lo spazio di Hilbert è
essenzialmente immanifesto: ad ogni dato momento lo stato del sistema
è rappresentato da un unico punto - per la maggior parte lo spazio di
Hilbert è perciò inespresso. Lo spazio di Hilbert è un testimone
silenzioso rispetto alla dinamica dell'evoluzione quantistica.
L'evoluzione di un sistema quantistico viene rappresentato da un
movimento del sistema da un punto all'altro nello spazio di Hilbert,
mentre la struttura dello stesso spazio di Hilbert rimane
completamente immutata. Lo spazio di Hilbert rappresenta anche la
sede di ogni conoscenza quantistica. Poiché esso è un testimone
silenzioso e immanifesto delle dinamiche dell'evoluzione quantistica
e la sede di ogni conoscenza, lo spazio di Hilbert corrisponde alla
qualità rishi del campo unificato nel linguaggio della Scienza Vedica.
L'aspetto devata del campo unificato è rappresentato dalle
osservabili della meccanica quantistica, associato con il processo
dell'acquisire conoscenza. Come nella Scienza Vedica di Maharishi,
queste osservabili, o devata, possiedono una qualità altamente
dinamica. Esse sono degli operatori nello spazio di Hilbert, e
dinamicamente trasformano uno stato nell'altro - facendo ruotare il
sistema, creando una traslazione del sistema nel tempo o nello
spazio, etc.. Esse sono i generatori dinamici di ogni cambiamento.
Infine, chhandas è rappresentato dagli "stati" stessi - i punti
individuali nello spazio di Hilbert. In una teoria del campo
quantistico unificato, questi sono gli stati vibrazionali stabili del
campo che formano le fondamenta solide e stabili dell'intero universo
materiale - le particelle e le forze elementari della natura. In
altre parole, questi autostati dell'energia, o frequenze naturali di
risonanza, hanno una interpretazione classica in termini di
particelle elementari. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, essi
sono associati con i ritmi naturali o stati vibrazionali del campo.
Così l'aspetto intelligenza del campo unificato introdotto dal
principio quantistico presenta una struttura tre-in-uno della
conoscenza quanto meccanica: lo spazio di Hilbert, le osservabili e
gli stati, che corrispondono rispettivamente a rishi, devata e
chhandas nel linguaggio della Scienza Vedica. Questa dinamica auto-
interagente dell'intelligenza, che è permessa dal principio
quantistico, introduce un livello di discriminazione, dinamismo e
creatività che è il responsabile ultimo dell'emergere della creazione
fisica come noi la conosciamo.
La creazione fisica ha inizio con l'emergere dello spazio-tempo
classico a 3+1 dimensioni, e di tutte le particelle e forze
elementari che si trovano nello spazio-tempo. Secondo la fisica
moderna, queste particelle elementari e forze si dividono in cinque
categorie fondamentali, distinte dal loro spin quantistico: il
gravitone con spin 2 (responsabile della forza di gravità), il
gravitino con spin 3/2, i campi di forza spin 1 (forte, debole ed
elettromagnetico), i campi di materia con spin 1/2 (quarks e
leptoni), le particelle di Higgs con spin 0 (responsabile della
rottura della simmetria). Come nella Scienza Vedica, queste cinque
fondamentali categorie della materia e dell'energia si combinano a
formare tre entità più olistiche chiamate il supercampo della
gravità, il supercampo gauge, e il supercampo della materia (vedi
grafico), che corrispondono rispettivamente alle prakriti vata, pitta
e kapha descritte dall'UpaVed. L'emergere di queste tre dal campo
della coscienza rappresenta il primo germogliare della creazione
materiale dal campo unificato, che successivamente si dispiega,
attraverso un processo sequenziale di rottura spontanea della
simmetria, nella struttura diversificata della legge naturale in
tutto l'universo.

Una nuova nomenclatura per le leggi di natura
Molti studenti e fisici non professionisti con un sincero desiderio
di comprendere la conoscenza fondamentale della legge naturale oggi
disponibile nella scienza moderna, hanno espresso frustrazione per il
linguaggio non appropriato e spesso confuso della fisica delle
particelle fondamentali. Fino ad oggi il modo di comprendere la
fisica e la relativa terminologia sono state dominate da influenze
storiche e/o accidentali.
Un esempio di quanto sopra è il termine "leptone" (che
significa "leggero") che è usato oggi per denominare l'elettrone, il
muone, il tauone ed i relativi neutrini. In realtà, il leptone tau è
più pesante che la maggior parte dei barioni, - parola che
significa "pesante". Il termine "quark", usato per denominare i
subcostituenti elementari dei barioni e dei mesoni, è un eccellente
esempio della casualità della nomenclatura. Preso in origine dal
Finnegans Wake di Joice, il termine si riferisce comunemente a un
formaggio da breakfast che si trova in Germania e in Svizzera.
Il termine "lepto-quark" viene utilizzato in fisica per indicare la
proposta unificazione di leptoni e di quark al livello della grande
unificazione. Essa è un esempio della tendenza tradizionale a basare
la comprensione e l'interpretazione dei più profondi e più unificati
livelli delle dinamiche della natura (cioè la grande unificazione)
nei termini di livelli più superficiali, incompleti e frammentati
(cioè l'unificazione elettro-debole). Questo è anche un esempio della
proliferazione di una terminologia che già non era appropriata (era
cioè storica, come per il leptone, o accidentale, come per il quark)
a livelli sempre più fondamentali.
Una prospettiva più illuminante sarebbe quella in cui i livelli più
superficiali e diversificati di questa scienza fossero basati sui
livelli più fondamentali, e dove questi più fondamentali livelli
fossero a loro volta connessi alla loro sorgente unificata nel campo
unificato. Tutti gli aspetti di questa scienza verrebbero allora
visti in termini del loro sviluppo sequenziale, dando ad essa una
organizzazione e una logica naturale. Una volta che le denominazioni
fossero scelte secondo questo principio, ogni aspetto di questa
scienza indicherebbe la sua posizione e il suo scopo rispetto
al "tutto". La visione del "tutto" darebbe a sua volta significato ad
ogni sua parte.
Ora, per la prima volta nella storia, tutte le particelle e forze
della natura conosciute possono essere esplicitamente identificate
con i "modi" del campo unificato. Una ricerca dettagliata nella
struttura e nella dinamica del campo della "superstring" rivela un
ampio spettro di stati vibrazionali in diretta corrispondenza con le
particelle elementari e le forze osservate: il gravitone, i campi di
forza di spin-1, i campi chirali della materia, e tutti i loro
partner supersimmetrici. Così tutti i necessari mattoni della
creazione possono essere identificati chiaramente coi modi risonanti
naturali del campo unificato.
All'interno dello schema fornito dalla "superstring", noi abbiamo
identificato esplicitamente tutti i tipi di spin conosciuti con
specifici stati vibrazionali del campo. Così le particelle elementari
e le forze della natura, che forniscono i "mattoni" stabili per tutto
l'universo materiale, si rivelano chiaramente per ciò che essi sono,
i modi naturali risonanti del campo unificato. Questa illuminante
conoscenza pone il fondamento per una nuova interpretazione e un
nuovo linguaggio della fisica, in cui le particelle elementari e le
forze della natura e, quindi, di tutta questa scienza, vengono con
chiarezza messi in relazione con la loro sorgente unificata.
Alla luce di questa chiara comprensione, molti modi di vedere storici
e il linguaggio verranno sostituiti da una comprensione e da una
terminologia più naturali, basate direttamente sul campo unificato.
Invece delle attuali denominazioni di origine accidentale e/o
storica, le particelle saranno chiamate secondo gli specifici stati
vibrazionali ai quali esse corrispondono: periodici, antiperiodici,
etc., che rivelano il loro giusto posto nella struttura e nella
dinamica interna del campo unificato. Questo denominare in modo
naturale tutti gli aspetti di questa scienza in rapporto al campo
unificato dà a tutta questa scienza un ordine ed un'organizzazione
naturali, cosa che non era possibile finché il suo fondamento
unificato rimaneva nascosto alla vista.
Al momento attuale, sfortunatamente, abbiamo visto che denominare i
modi vibrazionali secondo la formulazione della "stringa fermionica
libera" è piuttosto complicato. A causa del numero dei gradi di
libertà della "stringa", per le molte possibili scelte di condizioni
di periodicità e per la ricchezza dello spettro che ne deriva, il
dare dei nomi a questi modi della "stringa" inevitabilmente non è
adatto allo scopo. E' un po' come descrivere il suono di un corno
francese facendo un elenco delle frequenze e delle armoniche prodotte
dallo strumento.

Il linguaggio Vedico - il linguaggio della Natura
La Scienza Vedica offre in confronto un linguaggio molto naturale e
compatto della natura, anch'esso direttamente basato sul campo
unificato. Per comprendere il significato di questi nomi Vedici in
relazione al campo unificato, per prima cosa ricordiamo ciò a cui in
realtà corrispondono le cinque categorie fondamentali della materia e
dell'energia: esse rappresentano gli stati vibrazionali stabili, o
frequenze risonanti naturali, del campo unificato. Noi abbiamo perciò
scoperto un livello della dinamica della natura in cui tutta la
materia e l'energia - particelle e forze elementari - corrispondono a
specifici "suoni" o frequenze risonanti del campo unificato.
Questa conoscenza è considerato fondamentale nella Scienza Vedica. La
Scienza Vedica pone, al livello unificato del funzionamento della
natura, una intima relazione tra suono e significato, o nome e forma:
a questo livello nama (nome) viene identificato con rupa (forma).
Questa intima relazione tra suono e significato, che abbiamo visto
anche nel contesto della "superstringa", suggerisce un sistema di
nomenclatura profondo, che è insieme nuovo e naturale: denominare
ogni oggetto o espressione del campo unificato proprio con il suono o
vibrazione del campo cui l'oggetto corrisponde.
Secondo Maharishi, questo è esattamente ciò che rappresentano i nomi
Vedici akasha, vayu, etc. Essi sono proprio i suoni o gli specifici
modelli vibrazionali del campo unificato che corrispondono a questi
oggetti fondamentali. Le parole pronunciate (akasha, etc) riflettono
direttamente questi suoni fondamentali, amplificati, trasformati in
frequenza e articolati a livello del linguaggio.
Questa è la particolarità del linguaggio Vedico, la intima
connessione tra suono e significato per cui il nome corrisponde con
esattezza alla forma dell'oggetto. Un tale linguaggio, in cui le
espressioni traggono il nome proprio dai suoni del campo unificato
cui esse corrispondono, è basato sul campo unificato nel senso più
pieno possibile. Tali nomi possiedono un livello di autenticità che
non appartiene alla nomenclatura storica e/o accidentale attualmente
in uso. Essi forniscono anche una potente metodologia di ricerca
quando siano applicati, tramite il programma MT-Sidhi, a quel livello
di coscienza in cui è viva e attiva la corrispondenza tra nome e
forma. Al livello più profondo e unificato della consapevolezza
umana, l'introduzione di questi suoni Vedici automaticamente suscita
l'esperienza della forma corrispondente, e fornisce così un potente
mezzo per ottenere la conoscenza degli aspetti più fondamentali della
legge naturale, che non si può avere in nessun altro modo.
La conoscenza dei suoni Vedici, e la loro classificazione fatta da
Maharishi, ha avuto profonde applicazioni in molte aree diverse.
Questa conoscenza presenta una scienza completa della trasformazione
basata sul campo unificato. Con l'introduzione di impulsi specifici
(frequenze o modelli di vibrazione specifici all'interno del campo
unificato), si può indurre una trasformazione da una frequenza o
modello ad un altro, in un modo che è familiare agli sperimentatori e
ai teorici che operano con esperimenti di scattering o grafici di
Feynman.
L'introduzione di una nuova frequenza o "particella" nella
configurazione di uno stato iniziale, porta ad un intero nuovo campo
di possibilità di stati finali, in accordo con un insieme di regole
di selezione e leggi di conservazione, adatte alla fisica di quel
livello. Questo ha aperto un intero campo di "Ingegneria Vedica" o
yagya, che adopera la conoscenza dei suoni Vedici per produrre
trasformazioni a qualsiasi livello di funzionamento della natura. Per
quanto l'Ingegneria Vedica non sia una scienza nuova, essa era caduta
in uno stato di relativo abbandono perché la sua applicazione deve
avvenire al livello più fondamentale di funzionamento della natura.
Senza il corrispondente livello di coscienza, i suoni vedici sono
solo delle espressioni grossolane al livello della parola ed hanno un
corrispondente effetto limitato.
Un interessante e diffusa applicazione della terminologia Vedica è
conosciuta come "Terapia Maharishi del Suono Primordiale", che si
rivolge a specifici squilibri nella fisiologia mediante
l'applicazione di certi suoni. Questo rappresenta solo un piccolo
aspetto della completa scienza della salute conosciuta come Ayur Veda
Maharishi, che è basata direttamente sulla conoscenza fondamentale
contenuta nel Rig Veda. L'attenzione principale dell'Ayur-Veda
Maharishi è sul livello del campo unificato stesso - sul ristabilire
l'equilibrio nella fisiologia, mediante l'esperienza diretta del
campo della pura coscienza auto-interagente. Tuttavia l'Ayur Veda
Maharishi comprende, se necessario, anche molti approcci basati su
livelli più manifesti della legge naturale; in particolare sul
ristabilire l'equilibrio fisiologico a livello delle tre prakriti o
supercampi, mediante l'applicazione di suoni primordiali, erbe, o
minerali con l'appropriato equilibrio di queste prakriti. Come nella
scienza moderna, vi sono differenti livelli di struttura in base ai
quali qualsiasi organo o tessuto può essere descritto e curato: il
livello strutturale grossolano, il livello molecolare o biochimico,
e, nel caso dell'Ayur Veda Maharishi, livelli sempre più fondamentali
che comprendono i cinque tipi di spin, le tre prakriti, o il livello
stesso del campo unificato.Le applicazioni alla vita moderna
La scienza ha lo scopo di migliorare la vita. Ogni passo di progresso
nella nostra comprensione scientifica della legge naturale ha trovato
la sua applicazione pratica in un corrispondente livello di
tecnologia: chimica, elettronica, nucleare, etc. Queste tecnologie
pratiche hanno portato grandi comodità e vantaggi alla società, in
molte aree della vita.
Tuttavia l'applicazione tecnologica di alcune specifiche, singole
leggi di natura basate su una conoscenza parziale e frammentata della
legge naturale, ha avuto come risultato uno squilibrio psicologico,
fisiologico ed ecologico, ed ha persino minacciato di annientare
l'umanità. Il continuo progresso della società richiede ora
l'utilizzazione pratica di un livello di funzionamento della legge di
natura che è al tempo stesso potente ed olistico - una tecnologia
basata sul potenziale totale della legge naturale che si trova nel
campo unificato.
L'applicazione pratica di questa conoscenza fondamentale e profonda
della legge naturale ha già dimostrato di essere capace di creare una
qualità di vita e di civiltà che non era possibile sulla base dei
precedenti livelli di conoscenza scientifica.
E' una circostanza fortunata che utilizzare la legge naturale sia
spesso più facile che comprenderla intellettualmente. I profondi
benefici pratici della conoscenza e delle tecnologie della Scienza
Vedica per l'individuo e la società, non si ottengono sulla base di
una comprensione intellettuale. E' l'esperienza diretta dei livelli
più unificati ed olistici della legge naturale nella coscienza che
produce i desiderati cambiamenti fisiologici, psicologici e
sociologici.
Questi benefici pratici si manifestano molto prima che, a seguito di
una lunga esperienza, venga raggiunta una comprensione intellettuale
dettagliata della struttura e delle dinamiche del campo unificato. La
fisiologia del cervello si abitua molto rapidamente a mantenere
la "pura coscienza" e può essere permanentemente mantenuto anche uno
stato di funzionamento neurofisiologico più integrato ed equilibrato.
Ristabilire un equilibrio e una efficienza fisiologica, una migliore
salute e resistenza alla malattia, un comportamento sociale armonioso
e di sostegno alla vita, sono i risultati spontanei di questa
esperienza diretta e delle situazioni psicologiche ad esse correlate.
Pertanto, la comprensione intellettuale della legge naturale è del
tutto distinta dalla utilizzazione pratica della legge naturale nella
vita quotidiana. La prima non è un prerequisito per la seconda. Ad
esempio, nella meccanica spontanea del desiderare, un semplice
impulso mentale attiva automaticamente decine se non centinaia di
leggi di natura. Ad esempio, per il desiderio di aprire una finestra,
i muscoli si muovono e il corpo si alza e cammina verso la finestra,
guidati dal senso della vista e dalla percezione. Perfino un bambino
senza alcuna comprensione intellettuale delle leggi di natura sa come
alzarsi e muoversi, attraverso il semplice e spontaneo meccanismo del
desiderare. Questa capacità di utilizzare spontaneamente la legge
naturale è strutturata nella fisiologia del cervello umano. Il
processo del pensare può essere descritto come un "quadro di
comando", che automaticamente attiva e organizza le leggi di natura
in modo coordinato, per la realizzare ogni specifico desiderio.
Questa capacità di usare spontaneamente la legge naturale dipende da
quanto della legge naturale viene ravvivato nella consapevolezza -
dal grado di vigilanza ai livelli più fondamentali e unificati della
legge naturale. Se il campo unificato di tutte le leggi di natura è
ravvivato nella consapevolezza, il potenziale totale è spontaneamente
disponibile per la realizzazione di ogni desiderio.
Questa applicazione pratica e spontanea del campo unificato per
arricchire tutti gli aspetti della vita è in contrasto col vecchio
uso, per mezzo della tecnologia, delle singole specifiche leggi di
natura, basato sulla comprensione intellettuale di queste leggi. E'
stata questa comprensione scientifica delle specifiche leggi di
natura e della loro applicazione tecnologica che ha posto le basi per
la rivoluzione industriale, in cui uno sviluppo sempre più rapido è
diventato possibile con l'uso di macchine e tecnologie sempre più
sofisticate. La rivoluzione industriale ha tuttavia portato ad una
civiltà fortemente dipendente dalle macchine, fino al punto di
sottrarre alla vita una parte della sua naturale autosufficienza e
dignità.
Al contrario, la scienza completa del campo unificato e le sue
tecnologie pratiche hanno reso possibile, mediante l'approccio
soggettivo della Scienza Vedica di Maharishi, l'utilizzo spontaneo
del potenziale totale della legge naturale, per arricchire tutti gli
aspetti della vita in modo completamente equilibrato ed olistico, e
offre i mezzi per realizzare qualsiasi cosa mediante il semplice e
spontaneo meccanismo del desiderare. Questo livello supremo di
realizzazione e di autosufficienza, basato sull'uso spontaneo del
potenziale totale della legge naturale, all'opposto dell'applicazione
tecnologica di specifiche singole leggi di natura, pone le basi per
una rivoluzione post-industriale verso una civiltà basata sul campo
unificato - una civiltà basata su una completa conoscenza e
applicazione pratica del campo unificato di tutte le leggi di natura.
Le applicazioni pratiche di questa completa scienza e tecnologia del
campo unificato alla salute, all'educazione, alla riabilitazione e
alla pace nel mondo hanno già dimostrato di essere in grado di
produrre una qualità di vita e di civiltà molto superiore a quella
che si può raggiungere attraverso l'approccio oggettivo della sola
scienza moderna. Opporsi a un tale approccio perché si tratta di una
metodologia soggettiva, non solo non è scientifico, ma è anche
disumano.
Fortunatamente l'approccio empirico della scienza moderna ha tutti i
mezzi per distinguere tra fatti e fantasia, e per valutare
oggettivamente l'efficacia di qualsiasi approccio mediante i suoi
mezzi empirici di ricerca. Si è perciò ottimisti che, col tempo, in
sempre maggior numero gli scienziati siano attratti a studiare questo
approccio soggettivo della Scienza Vedica, la profonda conoscenza e
le tecnologie pratiche che essa mette a disposizione. Con la
conoscenza completa del campo unificato e della sua dinamica
autointeragente fornita dalla Scienza Vedica, la fisica moderna
raggiungerà un livello di realizzazione impossibile da ottenere
mediante le sue attuali metodologie, limitate e oggettive. Nel corso
del tempo essa farà crescere la qualità della vita nella società,
fino a un livello di dignità e di suprema realizzazione senza uguali
nella storia dell'uomo - una civiltà, basata sul campo unificato, che
può godere del Paradiso sulla Terra.
Fine

SPAZIATORE bianco

Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
Spaziatore