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SCHEDA ARTICOLO N. «00118»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: GERARCHIE
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TESTO ARTICOLO

GERARCHIE.

Quando Dio creò il mondo egli era all'inizio quel 'tesoro nascosto' di cui parla il "Corano" e poi, desiderando essere conosciuto, rivelò la sua natura di essere assoluto, di cui la stessa creazione non è che lo sviluppo. I diversi esoterismi religiosi, il sufismo come il "vedanta" o la cabala ebraica o cristiana, si sono sforzati, ciascuno a proprio modo, di esprimere i rapporti che uniscono la creatura all'Essere Supremo, con la mediazione di un sistema che è al tempo stesso modello della creazione, suo piano, suo archetipo e scienza degli attributi di Dio, dei suoi nomi, dei suoi angeli, perfino dei suoi Dei.
Vi sono due osservazioni da fare quando ci si accinge a parlare di questo sistema gerarchizzato di piani di manifestazione di Dio.
Tale gerarchia si deve intendere in senso relativo, perché la manifestazione si prepara in seno alla stessa natura di Dio. "Ciascuna Sefira non è veramente distinta dalle altre Sefirot e dall'En Sof; essa le contiene tutte ed è contenuta in ciascuna di loro, e tutte sono contenute dall'En Sof" (1), afferma G. Casaril parlando delle Gerarchie angeliche dello "Zohar".
A. Danielou ha saputo mostrare la dimensione esemplare degli dei del panteon indù al punto che ciascuno di essi può esser considerato dai suoi adoratori come un'espressione di Dio (2) . Infine i cento nomi simbolici di Dio nel "Corano" o i suoi cinque attribuiti secondo Bakhtiar (3), si situano nella sfera stessa del divino in base alla felice distinzione tra uno, unità, unicità, e totalità (4). Il Dio trascendente è quindi, in ciascun sistema filosofico, immanente in tutti i suoi attributi. I concetti di gerarchia, livello, piano di manifestazione non hanno come corollario la svalutazione ontologica o teologica degli ordini dell'essere o degli spiriti, sviluppatisi quindi dall'essenza originale. La seconda osservazione riguarda gli eventuali isomorfismi tra sistemi. Se è del massimo interesse per la ricerca esoterica cercare di stabilirli, non è meno vero che la numerazione delle Sefirot non può esser identica a quella della mitologia indiana, anche se indiscutibili convergenze simboliche possono incitarci in tale direzione. Il fatto è che la gerarchia si situa nell'ordine del simbolico e che è possibile raffrontare parola per parola gli elementi di un simbolismo solo dopo averne definito l'intero sistema di relazioni. E ciò, per la maggior parte delle tradizioni esoteriche, resta allo stadio di progetto.
Tuttavia la conoscenza attuale delle strutture esoteriche delle teogonie autorizza un confronto tra le strutture ternarie che si trovano al vertice di quei sistemi: per esempio, la trimurti indiana, i logoi cabalistici (Kether, Hochma, Binah), la trinità cristiana. Non è privo di interesse osservare che tali raffronti mettono in luce delle caratteristiche proprie a ciascun sistema gerarchico, non appena si rinunci a qualsiasi ingiustificata assimilazione.
Così la Trinità cristiana, che presa alla lettera è maschile (Padre, Figlio e Spirito Santo) lascia intravedere un'ermeneutica possibile della femminilità dello Spirito Santo (5), che possiede funzioni analoghe a quelle della madre cosmica Binah, o dell'indiana Shiva. Parallelamente sembra che il Cristo, la seconda persona della Trinità, possa esser comparato a Hochma (come fa la cabala cristiana) da cui il mondo è creato secondo quanto è stato detto: ""Bereschit bara Elohim"" (6). L'"Epistola agli Ebrei" (7) dichiara a più riprese: "Dio ci ha parlato attraverso il Figlio... mediante il quale ha anche creato il mondo". Si potrebbe anche utilmente raffrontare la "caritas" cristica e il simbolismo vishnuista dell'amore universale.
Il sistema degli dei ammette quattro divisioni interne in India con la sfera delle costellazioni e la trimurti, le dodici Adytia delle sfere celesti, i Marut e i Rudra della sfera dello spazio, e le sfere della terra su cui regna Agni.
Parallelamente lo "Zohar" conosce quattro tappe della manifestazione di Dio: l'emanazione (Aziluth), la creazione (Briah), la formulazione (Yetzirah), l'azione (Asiah), che strutturano così le dieci Sefirot dell'albero cabalistico. Anche nella "Teogonia" di Esiodo si succedono quattro regni principali: Urano, Crono, Zeus e Prometeo (8).
Lo studio dei livelli gerarchizzati del mondo di Dio è interessante perché fornisce la chiave di volta dell'edificio delle relazioni tra gli uomini, il mondo e il loro principio. Il suo studio approfondito consente di mettere in luce, per esempio, la stretta relazione tra i cicli propri alla storia del mondo e gli archetipi esterni che ne sono l'algoritmo, le corrispondenze tra i corpi degli uomini e le costellazioni, i servitori di Dio e l'antropogenesi, i livelli di coscienza nell'iniziazione e i caratteri di ciascun dio, della sua regione, del suo ordine angelico.
Un esempio della relazione sistematica tra le varie discipline della scienza sacra consentita dalle gerarchie divine è rappresentato dall'albero sefirotico.
La formazione dell'uomo già nella "Bibbia" e nello "Zohar" vien compiuta in varie tappe, con una creazione principalmente archetipica, androgina, in seguito materializzatasi e suddivisasi sul piano sessuale. In tale occasione si manifestano diversi attributi di Dio, corrispondenti ad altrettanti ordini angelici. Max Heindel ha indicato, dopo H.P. Blavatsky e R. Steiner, lo sviluppo di questo processo ierofanico e antropogonico (9).
Tre gerarchie hanno lavorato alla creazione dell'uomo nei periodi di Saturno, del Sole e della Luna che hanno preceduto quello della Terra (10). Sono cronologicamente i Signori dell'individualità, che hanno risvegliato rispettivamente il germe dello spirito divino e quello del corpo fisico, hanno fornito il germe dello Spirito vitale donando il corpo vitale, e infine hanno dato origine al corpo del desiderio. O.M. Avanhov ha permesso l'identificazione di queste tre gerarchie riportandole successivamente ai Troni (Binah), ai Cherubini (Hochma) e ai Serafini (Kether) (11).
Tuttavia il sistema simbolico della composizione dei cicli proprio dell'antroposofia induce M. Heindel a considerare una nuova azione di queste gerarchie durante lo stesso periodo della Terra, suddivisa per analogia con le sette grandi rivoluzioni, in sette sottoperiodi: saturnino, solare, lunare, terrestre, gioviale, venusiano e vulcanico.
Così, i Signori della Saggezza, dell'Individualità, della Forma, dell'Intelletto, gli Arcangeli, gli Angeli e gli Spiriti vergini (la nostra attuale umanità) costituiscono le gerarchie attive durante il periodo attuale della Terra (12). Le corrispondenze con la Cabala di questa seconda tappa dell'antropogenesi sono delicate, a causa dell'introduzione della griglia dei cicli. Se numericamente queste sette gerarchie creatrici possono corrispondere alle sette gerarchie cabalistiche incaricate della creazione, della formazione e dell'azione (13), le relazioni introdotte da M. Heindel (indiscutibili sul piano della genesi del corpo) tra Serafini e Signori dell'Individualità, Cherubini e Signori della Saggezza, consentono di sottolineare tanto la relazione tra la prima triade (Serafini-Cherubini-Troni) e la seconda (Signori dell'Individualità, Signori della Saggezza, Signori della Fiamma), quanto e ancora di più, la loro distinzione sul piano della manifestazione. Gli uni, infatti, appartengono all'ordine dell'emanazione, gli altri all'ordine della creazione. Ciò permette inoltre d'identificare le dieci gerarchie creatrici con quelle della Cabala come appare dalla tabella. Le ultime gerarchie corrispondono pienamente alle ultime Sefirot dell'Albero della Vita (14).
Max Heindel stabilisce poi la corrispondenza astrologica tra queste dieci gerarchie e i dodici segni zodiacali, dopo aver tolto l'Ariete e il Toro dal sistema dell'antropogenesi (15).
I sei corpi fondamentali dell'uomo, ripartiti in due strutture, la personalità e l'individualità, corrispondono per i corpi fisico, astrale e mentale ai sei segni complementari dello Zodiaco, quelli di terra e di acqua, e ai sei segni, ancora complementari, ma ora di aria e di fuoco, per i corpi causale, buddico e atmico. Ogni corpo è così provvisto di una metà inferiore, segno di terra o di aria, e di una parte superiore, segno di acqua e di fuoco (16).
Abbiamo già proposto l'applicazione di questa struttura all'albero sefirotico (17). La proponiamo di nuovo ai lettori, perché essa ci ha permesso di decifrare parecchi testi sacri (18).
La conoscenza dei nomi sacri di Dio, delle corrispondenze che essi hanno con i pianeti e con le ore del giorno, sono alla base delle operazioni magiche. La maggior parte dei trattati di magia contengono un repertorio di tutte queste corrispondenze che vengono estese a tutti i regni della natura. Dalla precisione e dall'esattezza di queste relazioni dipendono tanto la riuscita dell'impresa quanto la potenza dei pentacoli magici (19). E' ovvio che il mago esperto conosce il nome delle cose e degli spiriti, quando ha fatto dei suoi corpi il tempio vivente delle gerarchie celesti.
Non si può concludere questa rapida carrellata sulle gerarchie nell'esoterismo senza avvertire il lettore dell'eterogeneità dei simbolismi teosofico e cabalistico, e delle inevitabili difficoltà insite in ogni tentativo di accostarle fra loro (20).
La natura della differenza deriva dal fatto che le due tradizioni interferiscono solo in parte. La teosofia mette all'origine della sua concezione delle gerarchie la teoria indiana dei cicli evolutivi, interpretandola in funzione della struttura settenaria del Manvantara. Un Manvantara comprende sette periodi, un periodo parecchie età. Il Manvantara attuale è alla metà del suo quinto periodo (21), il che significa, secondo l'insegnamento teosofico, che quattro gerarchie hanno terminato la loro evoluzione e si sono liberate. Così A. Bailey scrive: "La quinta gerarchia creatrice esiste sul livello eterico più elevato, e raggiungerà le altre quattro gerarchie quando la sesta gerarchia celeste avrà pienamente colto la sua occasione cosmica e si avvicinerà alla liberazione..." (22) Ciò significa che esistono due gruppi di gerarchie, se si adotta il punto di vista del nostro ciclo, il quale non è che il piano fisico del cosmo (23): le gerarchie creatrici in numero di quattro (la quinta è sulla via della liberazione) non attive sul piano dell'espressione planetaria e sette altre gerarchie attive, appartenenti al nostro sistema solare. Abbiamo dunque dodici gerarchie creatrici, quelle di cui parlava M. Heindel. Ma in realtà esiste un gran numero di gerarchie creatrici, se si considera la totalità dei sette piani cosmici, in cui si esprimono ogni volta moltiplicandosi sette volte i sette grandi "logoi" provenienti dal primo piano cosmico: quindi sette per il primo piano, 7x7 per il secondo, 7x7x7 per il terzo e così via (24). Ci troviamo quindi in un simbolismo diverso da quello della tradizione cabalistica, anche se l'insegnamento teosofico ritiene il proprio simbolismo universale e inglobante (25). Le tre prime gerarchie della cabala e le quattro prime gerarchie del primo gruppo, per esempio, potrebbero forse essere comuni; ma si accosterebbero allora le gerarchie che intervengono nel nostro ciclo a quelle che si sono liberate, e che dunque non hanno preso una parte attiva nella creazione del nostro sistema planetario. La concezione teosofica delle gerarchie resta pertanto legata soprattutto a quella dei cicli cosmici di ispirazione indiana. La concezione esoterica, ma occidentale, delle gerarchie, si lascia avvicinare nella prospettiva giudaica nel senso più limitato della genesi delle strutture del nostro mondo divino e fisico, tuttavia sempre in una prospettiva simbolica più adatta e più precisa.

[Lo schema seguente è strutturato in 4 caselle orizzontali 1/2/ 3/4 e 7 caselle verticali a/b/c/d/e/f/g].

[a/2] Serafini
Kether Hayot
Ha Kodosch.

[b/1] Signori della Fiamma
Aralim
Binah
Troni.
[b/3] Cherubini
Hochma
Ophanim.

[b/4] Emanazione.

[c/1] Signori dell'Intelletto
Geburah
Serafini
Potenze.

[c/3] Signori della Saggezza
Hesed
Achmalin
Dominazioni .

[d/2] Signori dell'Individualità
Tiferet
Virtù
Malachim.

[d/4] Creazione.

[e/1] Arcangeli
Hod
Bnei Elohim.

[e/3] Signori della Forma
Netzach
Principati
Elohim.

[e/4] Formazione.

[f/2] Angeli
Hesod
Kerubim.

[g/2] Spiriti vergini
Malkut
Ischim.

[g/4] Azione.

[Due schemi omessi].

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