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SCHEDA ARTICOLO N. «00142»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: TAROCCHI
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TESTO ARTICOLO

TAROCCHI.

L'origine dei Tarocchi è incerta. Papus ne attribuisce la creazione agli zingari, che avrebbero in tal modo condensato la loro conoscenza iniziatica (1) in un gioco di carte. Il supporto simbolico muto non si nota molto, messo com'è in secondo piano dal gioco. La persecuzione non impedisce così di trasmettere un'antica saggezza sotto una forma anodina, che in realtà contiene la "chiave della sapienza occulta" (2). L'etimologia della parola 'tarocco' richiama successivamente il nome del linguaggio segreto dei Tinkers, lo Shelta Thari, che si collega alla lingua celtica; una corruzione del nome degli dei egiziani Ptah, il dio della creazione e Ra, il dio-sole, principale divinità maschile degli zingari. Il termine Tarot sarebbe l'anagramma di Rota, parola di origine caldea, passata dall'egiziano e dall'ebraico al greco e al latino, con il suo senso di ruota, cerchio, grembo della vita (3).
Si è parlato anche di un'origine indo-iraniana, gnostica e pagana, i cui ultimi depositali sarebbero potuti essere gli Albigesi, i Catari, i Patarini, con la meditazione dei Bogomili (4). G. van Rijnberk (5) situa l'introduzione in Europa delle carte da gioco e dei Tarocchi tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo: la parola 'naibi' per indicare le carte da gioco, che esiste nelle lingue spagnola e italiana, deriverebbe dall'indostano 'naib' (luogotenente); si può supporre quindi che si tratti di una parola già in uso, trasmessa da un intermediario tra l'Europa e l'India.
Nella sua forma più tradizionale, quella dei Tarocchi di Marsiglia (1761), il cui simbolismo fu particolarmente studiato nel diciottesimo secolo da Court de Gebelin, il Tarocco prevede settantotto carte: ventidue arcani maggiori e cinquantasei arcani minori. I primi rappresentano dei personaggi, che simboleggiano delle strutture e degli eventi dell'iniziazione e del mondo divino, mentre i secondi si suddividono in quattro serie di quattordici lame: i bastoni, le coppe, le spade e i danari, corrispondenti a quadri, cuori, picche e fiori.
La conoscenza dei Tarocchi riposa tanto sull'analisi dell'organizzazione interna delle carte in tre serie di sette (per esempio, due serie di quattro quaterne, o una serie di sette triangoli) per gli arcani maggiori, quanto sulle relazioni tra queste serie e le quattro serie degli arcani minori, e sulla funzione simbolica di ogni lama; il gruppo delle ventidue lame è ovviamente il più importante. Da questa conoscenza deriva l'uso predittivo. La tarocchimanzia è tale solo in base alla dottrina esoterica che fissa lo schema di corrispondenza tra l'uomo e il mondo divino (6).
A questo proposito è il numero che svela la chiave dei Tarocchi (7). Il numero 22 permette un accostamento alle ventidue lettere dell'alfabeto ebraico. Un'aritmosofia comune alla cabala e ai Tarocchi mette in risalto l'identità della loro dinamica: così il tetragramma sacro Iod (padre), Hé (primo Hé, madre) Vau (figlio), Hé (secondo Hé, figlia o, neutro, di un nuovo ciclo) dà luogo alle due serie delle quattro quaterne secondo l'ordine che potete vedere nella pagina seguente [schema non riproducibile omesso].
L'interesse di queste distribuzioni di carte sta nell'effettuare degli accostamenti significativi delle lame secondo punti di vista o livelli iniziatici particolari. Gli esempi presentano l'algoritmo 3, 4, 7, 12, in azione in tutti i processi della creazione. La dimensione psicagogica dei Tarocchi si evidenzia nella doppia serie di undici lame: la prima serie, da zero a undici, è centrata sull'evoluzione e sulla "esaltazione dell'iniziativa dell'individuo, sulla ragione e sulla volontà" (8). Essa conviene al saggio, che conta sulle sue stesse risorse. Si tratta di "ricettività particolarmente coltivata".
I diversi sistemi di interpretazione sono le chiavi che permettono di comprendere l'architettura del senso di ogni lama. Non esiste però sistema che possa esaurire la molteplicità degli adattamenti possibili, in cui precisamente consiste la mobilità della vita, a tutti i suoi livelli.
Appare tuttavia possibile precisare i rapporti tra i ventidue arcani maggiori e l'albero sefirotico, al fine di meglio rivelarne l'isomorfismo.
O. Wirth ha così stabilita la corrispondenza delle dieci prime carte con le dieci sefirot: Battelliere - Corona Kether, 1; Papessa - Saggezza Hochma, 2; Imperatrice - Intelligenza Binah, 3; Imperatore - Grandezza, Misericordia Hesed, 4; Papa - Rigore, Giudizio Geburah, 5; Amanti - Bellezza Tipheret, 6; Carro - Vittoria Netzach, 7; Giustizia - Gloria Hod, 8; Eremita - Fondamento Hesod, 9; Ruota della Fortuna - Regno Malkut, 10.
Si potrebbe ritenere, su tale base, che la seconda serie di carte (da undici a ventidue) simbolizzi la stessa Sefirot su un altro piano di coscienza: la Forza 11) ricorderebbe il Battelliere 1) e quindi Kether... e così via. Ma sopraggiungono delle difficoltà nel giustificare le corrispondenze quando si fa intervenire anche il simbolismo planetario delle lame e delle Sefirot (9). E vero che la questione della corrispondenza tanto astrologica quanto cabalistica dei Tarocchi è assai complessa (10). Volguine si è spinto a ricollegare le lame, con il loro 'dualismo composito' alle case del tema oroscopico (11). Papus ha attribuito rispettivamente alle dodici carte legate alle dodici lettere semplici dell'alfabeto ebraico un segno zodiacale, e un pianeta alle altre carte (12), corrispondenti a tre madri e tre doppie. Ne risulta una strana saturazione di significati, che non sempre appaiono giustificati dai simbolismi originali della lama (13).

[Schema di tre triangoli in successione: angolo superiore 1 - inferiore sx 2 - inferiore dx 3].
[triangolo 1]: 1 - Morte (n. 13) / 2 - Temperanza (n. 14) / 3 - Diavolo (n. 15);
[triangolo 2]: 1 - Casa di Dio (n. 16) / 2 - Stella (n. 17) / 3 - Luna ( n. 18);
[triangolo 3]: 1 - Sole (n. 19) / 2 - Giudizio (n. 20) / 3 - Mondo (n. 21);
[alla fine della sequenza dei tre triangoli: (0) Folle.

A noi sembra preferibile non cercare una corrispondenza parola per parola tra arcani maggiori, lettere e segni, salvo che in funzione del loro numero, tanto caro a Papus. Il "Sefer Yezirah" parla di "trentadue vie di saggezza" e distingue "il Numero, il Numerante e il Numerato" contenuti nelle dieci Sefirot, cioè "dieci proprietà, tranne l'ineffabile, e ventidue lettere" (14). A noi appare più opportuno collegare i ventidue arcani maggiori ai ventidue sentieri che corrispondono alle ventidue lettere e stabilire così la corrispondenza planetaria in funzione delle Sefirot collegate da ciascun sentiero, come nella tabella della pagina successiva.
Ci sembra che il simbolismo tradizionale delle lame sia non solo rispettato, ma arricchito, qualora lo si articoli con l'albero sefirotico, il che fa della tabella che segue uno strumento per interpretare sia i Tarocchi sia la cabala (15).
Le quattro serie degli arcani minori corrispondono ai quattro elementi. I Bastoni son legati al fuoco, e rappresentano il punto di partenza, la dominazione; legati al Padre, rappresentano l'azione. Le Coppe son legate all'acqua fecondante, che collega al divino, alle facoltà divinatorie, femminili, alla Madre. Le Spade si collegano all'aria che penetra la materia, dunque all'unione dei due principi maschile e femminile, all'azione del verbo, del Figlio. I Danari, infine, son legati alla terra al sostegno della volontà, alla materia condensatrice. Dal punto di vista psicologico i Bastoni traducono l'espressività dell'essere, la sua capacità di creazione; le Coppe la sua recettività, il suo amore, il suo misticismo; le Spade la sua combattività, la sua violenza, la sua sofferenza, le sue lotte; infine, i Danari rivelano la sua generosità, la sua munificenza.
Si osserverà come le lame, maggiori o minori, siano colorate in rosa, blu, rosso e giallo. Questi ultimi tre colori sono i colori fondamentali che permettono di ottenere i colori secondari. Il rosa è usato per il viso e la pelle. Rappresenta l'uomo, a tutti i livelli, tanto sul piano principale, archetipico, quanto sul piano individuale, psicologico.
Consultare le carte equivale quindi a situarsi, con l'iniziativa di una scelta, di fronte all'unità dei mondi. Leggere le carte distribuendole secondo tecniche di ripartizione in croce, in tre colonne, in doppie serie, circolari, equivale a materializzare le energie cosmiche nell'intento di decifrarle, dato che, sul piano ontologico, queste stesse strutture manifestano ed esplicitano la vita che muove la ruota dei mondi. La legge della corrispondenza assoluta, dell'analogia tra alto e basso, trasfigura le carte (16) in simboli viventi, la cui disposizione e associazione riflettono l'uomo e quindi anche colui che consulta.

[Schema nell'ordine: Numero d'ordine - Nome - Lettera - Valore tradizionale - Sentiero - Sefirot - Pianeti [simboli non riproducibili]].

1 - Battelliere - Aleph - 1 - 11 - Kether-Hochma -
2 - Papessa - Beth - 2 - 12 - Kether-Binah -
3 - Imperatrice - Ghimmel - 3 - 13 - Kether-Tipheret -
4 - Imperatore - Daleth - 4 - 14 - Hochma-Binah -
5 - Papa - Hé - 5 - 15 - Hochma-Tipheret -
6 - Amanti - Vav - 6 - 16 - Hochma-Hesed -
7 - Carro - Zayin - 7 - 17 - Binah-Tipheret -
8 - Giustizia - Heth - 8 - 18 - Binah-Geburah -
9 - Eremita - Teth - 9 - 19 - Hesed-Geburah -
10 - Ruota della Fortuna - Yod - 10 - 20 - Hesed-Tipheret -
11 - Forza - Kaph - 20 - 21 - Hesed-Netzach -
12 - Impiccato - Lamed - 30 - 22 - Geburah-Tipheret -
13 - Morte - Mem - 40 - 23 - Geburah-Hod -
14 - Temperanza - Noun - 50 - 24 - Tipheret-Netzach -
15 - Diavolo - Samekh - 60 - 25 - Tipheret-Yesod -
16 - Casa di Dio - Hayin - 70 - 26 - Tipheret-Hod -
17 - Stella - Pé - 80 - 27 - Netzach-Hod -
18 - Luna - Tzadé - 90 - 28 - Netzach-Hesod -
19 - Sole - Qoph - 100 - 29 - Netzach-Malkut -
20 - Giudizio - Resch - 200 - 30 - Hod-Hesod -
21 - Mondo - Schin - 300 - 31 - Hod-Malkut -
22 - Folle/Matto - Tau - 0 - 32 - Hesod-Malkut -

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