- LA VERA NATURA DEL DHARMA -
(di Guido Da Todi)
Forse, il discorso sulla natura del dharma è stato preso un pò alla lontana. Questo, è quello che penso io....
Per comprendere - secondo me - la logica compiuta che esiste in quelle azioni che attengono al dovere, all'adesione che ogni uomo e donna hanno verso - non so come dire - i compiti ambientali e contingenti nei quali si trovano immersi si dovrebbe andare per gradi.
Le grandi sintesi sono estremamente rischiose, in proposito.
Allora:
- Budda afferma che alla radice del dolore umano vi è l'ignoranza. Ossia, il fatto semplice e puro che colui che erra non sa di errare.
Cristo pare abbia affermato, prima della sua morte:perché non sanno quel che (si) fanno>. Quel è quanto aggiunge la tradizione esoterica, riferendosi al karma.
Da ciò è abbastanza naturale concludere quanto sia vero che l'uomo medio quasi sempre non riesca a sfuggire a quel rantolo di azione che ne richiama un suo operato immediato; ma, è anche vero che questo dharma, questo operato non va assolutamente giustificato con una cornice sottintesa di predestinazione e di mancanza di responsabilità; quasi che egli non divenisse responsabile delle sua azioni errate.
..La Legge non ammette ignoranza...Ed, anzi, è grazie ai suoi errori - dai minimi ai più importanti - che l'umanità corregge di continuo il tiro delle proprie esperienze, e raggiunge, infine, il .
Importa poco che un certo Islam condanni a morte (con taglia) dei noti scrittori, facendoli rintanare per la vita in un'esistenza protetta dalla polizia locale; né che amputi ancora la mano ai ladri; né che, tuttora (ed avviene, anche senza pubblicità per i mass media) venga lapidata l'adultera; e tutto ciò, sicuramente, in ...
E questo vale anche per altre etnie diverse.
Il karma si rivolterà, prima o poi, verso quella lacerazione delle armonie fondamentali, e riporterà tutto nell'ordine, coinvolgendo i responsabili di tali azioni sicuramente malvagie.
Sfugge una parte importante degli Insegnamenti Spirituali Tradizionali, in tutto ciò.
Non è un piccolo balocco mentale il concetto dell'identificazione di ogni anima matura con il resto dell'esistenza. Giunge, gradualmente, quel momento in cui l'uomo comune si sentirà fisiologicamente coinvolto e identificato nell'organismo totale di cui è un aspetto.
Pochi hanno afferrato la chiave più profonda del karma.
Perché ogni azione deve tornare a me? Perché è ineluttabile questo risultato?
La risposta a codeste domande la si ha solo e soltanto quando si sperimenta lo stato di unità con le cose. Se io ed il resto del mondo siamo veramente una sola cosa, ogni azione - portata in qualunque ambito dello stesso - si muoverà ed avrà l'intero suo corso in me, e solo in me....
Quando si é raggiunta quella fatale identificazione con tutto ciò che esiste la mano non si alzerà più, di sicuro, contro il nostro prossimo; né per ragioni di , né per ragioni di un qualunque intervento, sia pur nato con supposte ragioni evolutive.
All'inizio del mio procedere sul sentiero ero molto verso le imperfezioni dell'uomo (a dir il vero, anche verso le mie...). Ora ho raggiunto un sufficiente grado di identificazione con il prossimo, sì da viverne la sensibilità, la ricchezza esistenziale, il tesoro dei contenuti tutti in me. Non ho più modo e tempo di lì dove trovo tutta questa ricchezza di spirito e di divinità.
Sì, credo e vivo ogni giorno la divinità del mio prossimo; e me ne arricchisco costantemente.
E mi sconcerta molto uscire da questo stato di grazia, da questo immenso amore, per tagliuzzarmi l'esistenza con ragionamenti che certamente possiedono l'alone del fascino letterario, ma neanche la minima parte di Dio, né della Verità vera...
Vivekananda (a proposito, siete andati a visitare il sito www.vidya.org ?..)
asseriva che tutti, santi e peccatori, cercano comunque e imprescindibilmente Dio in ogni loro azione. Dalla più malvagia, alla più santa...
Ed esponeva anche un concetto che non esito a definire il più spirituale che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare nel sentiero:
"..Smettila di cercare Dio!.. Guardalo finalmente attorno a te!.."
Se solo uno di voi, amici e fratelli cari, riuscisse a cogliere l'essenza di questa verità, egli di sicuro avrebbe raggiunto l'illuminazione!..
E ciò mi basterebbe!
Saluto tutti con il mio solito grande affetto!
|