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SCHEDA ARTICOLO N. «00198»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: KIBALION
TITOLO: I SETTE PRINCIPI ERMETICI
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TESTO ARTICOLO

I SETTE PRINCIPI ERMETICI

(tratti dal "Kibalion"

« I principi ermetici sono sette. Colui che ne ha conoscenza possiede la
chiave magica con la quale si aprono tutte le porte del tempio ».

Questi sono i 7 principi su cui si basa tutta la filosofia ermetica:

I° Il principio del Mentalismo
2° Il principio della corrispondenza
3° Il principio delle vibrazioni
4° Il principio della polarità
5° Il principio del ritmo
6° Il principio di causa ed effetto
7° Il principio del genere

Ve ne diamo per ora solo alcuni cenni, ripromettendoci di spiegarli più
esaurientemente in seguito.

I - IL PRINCIPIO DEL MENTALISMO
« Tutto è mente - L'Universo è mentale »

Secondo questo principio, il TUTTO, ovvero quella realtà esistenziale che
sta alla base di ogni manifestazione esterna, generalmente definita col nome
di « Fenomeno vitale », « materia », « energia »; insomma, tutto ciò che
percepiamo coi sensi materiali, non è altro che SPIRITO INCONOSCIBILE che
sebbene non definibile, può essere considerato come MENTE UNIVERSALE,
VIVENTE ed INFINITA. Tutto l'universo quindi, non è che una creazione
mentale del TUTTO, soggetto alle sue leggi. E sia globalmente che in ogni
singola parte, questa creazione, di cui noi facciamo parte, esiste nella
mente del TUTTO.
Grazie a questo principio ci si possono spiegare tutti quei fenomeni
psichici che tanto scalpore suscitano nell'uomo pur restando sempre al di
fuori del campo della scienza. Comprenderlo significa rendersi capaci di
usare le leggi dell'Universo mentale a proprio vantaggio, difendendosi dal
pericolo di usarle in maniera causale. Grazie a questa prima chiave del
sapere, lo studioso può entrare nel tempio della conoscenza mentale con
passo sicuro, essa infatti spiega la natura profonda della « forza », dell'«
energia », della « materia » e la loro relazione con la « mente ». Scrisse
infatti uno dei Grandi Maestri: « chi afferra l'essenza della natura mentale
dell'universo è assai progredito sul sentiero della capienza ». E possiamo
considerare questa massima ancora valida; perché senza questo primo
principio, invano si tentano le Porte del Tempio.

II - IL PRINCIPIO DI CORRISPONDENZA
« Com'è al di sopra, così è al di sotto; com'è sotto, così è sopra ».

Tra le leggi e i fenomeni dei diversi piani di vita, c'è sempre una
corrispondenza. Comprendere questa regola, significa risolvere molti dei
tanti paradossi e dei segreti della natura. Anche se al di sopra della
nostra portata vi sono molti piani d'essere: con l'applicazione di questo
principio della corrispondenza, ne possiamo scoprire molti lati che
altrimenti rimarrebbero oscuri. Inoltre, essendo questa una legge
universale, essa vale su tutti i piani: materiale, mentale e spirituale. La
sua importanza presso gli ermetisti era tale, da essere considerata uno dei
mezzi mentali più efficaci per l'eliminazione degli ostacoli che impedivano
al nostro sguardo di infrangere i muri del mistero.
Grazie alla sua applicazione, si riuscì ad intravedere il volto dell'egizia
Iside e si imparò a passare con intelligenza dal noto all'ignoto; un po'
come accade con i principi geometrici, in base ai quali si possono misurare,
da lontano le dimensioni, distanze e movimenti di soli e pianeti. Con lo
studio della monade, l'ermetista comprende l'arcangelo.

III- IL PRINCIPIO DELLA VIBRAZIONE
«Tutto si muove, tutto vibra; niente è in quiete».

Gli enunciati di questo principio, che vengono sempre più confermati dalla
scienza moderna e dalle sue ricerche, erano già conosciuti, migliaia di anni
fa, dai maestri dell'antico Egitto. Con esso sono spiegabili le divergenze
tra le varie manifestazioni della materia, dell'energia, della mente ed
anche dello spirito; tutte riconducibili ai diversi « quanta» di vibrazione.
Dunque, tutto vibra: dalle forme più rozze di materia al TUTTO, lo spirito
assoluto; più è alta la vibrazione, tanto più elevata la posizione sulla
scala della spiritualità.
Lo Spirito poi, vibra così intensamente, che sembra in pieno riposo, proprio
come una ruota gira, a volte, tanto velocemente, da sembrare ferma. Allo
stesso modo all'altro capo della scala, stanno forme di materia così rozze
che le loro vibrazioni sono talmente esigue da sembrare in riposo. Dai
neutroni agli elettroni, dagli atomi alle molecole, per giungere fino ai
mondi e agli universi, tutto vibra. Lo stesso discorso si può fare per
l'energia
e la forza, che assumono la loro denominazione proprio dai diversi gradi di
vibrazione, come anche per i piani mentali dalla cui vibrazione dipendono i
loro stati, ed infine sui piani spirituali.
Tenere a mente questo principio e le leggi che lo regolano, fa si che gli
ermetisti possano riuscire a controllare le proprie e le altrui vibrazioni
mentali. Lo stesso principio, vale poi per esercitare un certo potere sui
fenomeni naturali. «Chi comprende questa grande regola, ha in mano lo
scettro della potenza»; così dice uno scrittore antico.

IV - IL PRINCIPIO DELLA POLARITÀ
« Tutto è duale; tutto è polare: per ogni cosa c'è la sua coppia di opposti.
Come simile e dissimile sono uguali, gli opposti sono identici per natura e
differiscono solo di grado. Così gli estremi si toccano; tutte le verità non
sono che mezze verità e ogni paradosso può essere conciliato ».

Grazie a questo antichissimo assioma ermetico, si può avere una spiegazione
per quei paradossi che, per tanto tempo, hanno tenuto in dubbio l'uomo e che
possono essere così esplicati: « tesi e antitesi hanno uguale natura, ma
sono diverse per grado »; o anche: « gli opposti sono identici, differendo
solo di grado, cosicché possono venire conciliati e gli estremi finiscono
col toccarsi. Nello stesso tempo, ogni cosa è e non è; ogni verità non è che
mezza verità; tutte le verità sono per metà false, ogni cosa ha due lati »,
e così via.

Sono questi esempi della polarità di tutto ciò che è in natura; del fatto
che gli opposti non sono altro che i due estremi della stessa cosa, ma con
diverse variazioni di grado, proprio allo stesso modo in cui caldo e freddo,
consistendo la loro diversità solo in differenza di grado, sono in realtà
identici, sebbene opposti. Potete forse voi, guardando il vostro termometro,
scoprire dove termina il caldo e comincia il freddo? Niente esiste di caldo
o freddo « assoluto ». Sia l'uno, che l'altro termine, stanno per diversi
gradi della stessa cosa, che a sua volta, non è che una variante ed un grado
di vibrazione; per cui dire « caldo » o «freddo » non è altro che il
riferirsi, rispettivamente, ai due poli della stessa cosa. Anche nel caso
della luce e dell'oscurità vale lo stesso discorso: esse sono uguali,
consistendo la loro differenza nella diversità di grado manifestantesi tra i
due estremi del fenomeno. Chi può dire, infatti, dove termina l'oscurità ed
ha inizio la luce? Quale differenza esiste tra il grande e il piccolo, o il
duro e il tenero, il bianco e il nero, l'acuto e l'ottuso; il movimento e la
quiete, l'alto e il basso, il negativo e il positivo? Ognuno di questi
paradossi ha la sua spiegazione nel principio di polarità e solo in esso. Un
discorso analogo può esser fatto per il piano mentale. Ad esempio,
esaminiamo l'amore e l'odio: sono questi stati mentali, a prima vista, del
tutto in antitesi. Malgrado ciò, tra i vari gradi di odio e di amore, c'è un
punto intermedio in cui diciamo « piacere o dispiacere », o anche né l'uno
né l'altro. Per capire che ognuno di essi si riferisce alla stessa cosa,
basta riflettere un attimo. Inoltre, tenetelo bene a mente, perché è questa
una regola di capitale importanza per gli ermetisti, si possono cambiare le
vibrazioni d'odio in quelle d'amore e viceversa, e non solo nel proprio
spirito. E' probabile che molti fra coloro che leggono queste righe, abbiano
avuto un'esperienza diretta della rapidità con cui si può passare dall'amore
all'odio e da questo all'amore; essi si saranno certamente resi conto che
ciò è possibile grazie all'uso della volontà, ovvero con l'ausilio di
insegnamenti ermetici. Bene e male, abbiamo detto, non sono che i poli della
stessa cosa, e nessuno quanto uno studioso ermetico, è a conoscenza
dell'arte
di trasmutare il male in bene, in base all'applicazione del principio
polare. Per concludere, l'arte della polarizzazione, finisce col divenire
una fase dell'alchimia mentale, nota e praticata da maestri antichi e
attuali. Rendersi padroni di questo principio, significherà per ognuno poter
invertire la propria polarità ed anche quella altrui, naturalmente dopo una
lunga applicazione ed uno studio adeguato.

V - IL PRINCIPIO DEL RITMO
« Ogni cosa fluisce e rifluisce, ogni cosa ha fasi diverse; tutto s'alza e
cade; in ogni cosa è
manifesto il principio del pendolo: l'oscillazione di destra è pari a quella
di sinistra: tutto si
compensa nel ritmo ».

E' questo il principio con il quale si comprende che, in ogni cosa, c'è un
movimento, un moto che rifluisce, una simmetria eterna tra i due poli. Così
esisterà sempre per ogni azione una reazione, per ogni innalzamento un
abbassamento. Ciò vale per ogni cosa: per i pianeti, i soli, l'energia e la
materia, come per gli uomini, gli animali e la mente. La potenza di questo
principio regolatore, può rinvenirsi nella creazione e nella distruzione dei
mondi, nello sviluppo e nella corruzione dei popoli, ed anche negli stati
mentali umani, grazie ai quali l'ermetista comprende il principio più
importante e riesce a neutralizzarne gli effetti. Ciò avviene per mezzo
della legge mentale della neutralizzazione; se non si può annullare il
principio o almeno arrestarlo, si può sfuggire, in parte, ai suoi effetti.
Questa é l'arte degli ermetisti: compreso il principio, imparare ad usarlo
invece che subirlo. Quindi, se l'ermetista si polarizza su un certo punto,
neutralizza la forza ritmica del pendolo, che oscillando, tenderebbe
condurlo all'altro polo. Se è vero che quasi tutte le persone che hanno
raggiunto un certo auto-controllo, riescono ad esercitare in parte, questa
funzione; il maestro lo fa volontariamente, raggiungendo quel grado di
equilibrio e forza mentale, che risulta incredibile alla massa, sempre
oscillante, proprio come un pendolo. I metodi d'uso, contro-azione e
neutralizzazione del principio di polarità e di quello del ritmo, formano
una delle parti più importanti dell'alchimia mentale ermetica.

VI - IL PRINCIPIO DI CAUSA ED EFFETTO
« Ogni effetto ha la sua causa, ogni causa il suo effetto; tutto avviene in
conformità di
una legge, il caso è il nome dato ad una legge che non si conosce; pur se
esistono diversi piani
di causalità, niente sfugge alla legge ».

Esso esplica molto bene il principio secondo il quale, se per ogni causa
esiste un effetto, ogni effetto ha la sua causa. Cioè: tutto avviene secondo
una legge; non esiste il caso, se ci sono diversi piani di causalità per i
quali i più alti dominano gl'infimi, pur tuttavia nulla può sfuggire del
tutto alla legge. Grazie alla conoscenza dell'ermetismo, ci si può innalzare
al di sopra del normale piano di causa ed effetto (almeno entro certi
limiti) tanto da diventare causanti. Ben sappiamo che le masse sono
condizionate dall'ambiente, tanto da essere mosse secondo gli altrui,
desideri come pedine di scacchi, vinte da mille cause esterne. Ma coloro che
giungono al piano superiore, riescono a dominare il proprio carattere, i
propri stati d'animo, le proprie emozioni, e quindi tutto ciò che li
circonda; diventando causa anziché pedina. Essi possono dire di giocare la
PARTITA DELLA VITA e non di essere giocati! Essi USANO il principio, non ne
sono gli attrezzi; se pure obbediscono ai piani di causalità a loro
superiori, dominano sul loro. In queste parole è condensata la grande
ricchezza della disciplina ermetica; chi lo può, ne approfitti.

VII - IL PRINCIPIO DEL GENERE
« Il genere si manifesta in ogni cosa e su tutti i piani; ogni cosa ha il
suo principio maschile e femminile ».

Scopriamo ora, che in ogni cosa è un genere: ovunque troviamo il maschile o
il femminile. Tutto questo vale, oltre che per il piano fisico, anche per
quello mentale o spirituale. Quanto al piano fisico, il principio ha la sua
evidenza nel SESSO, mentre nei superiori, pur assumendo forme più alte,
rimane invariato. Non c'è possibilità di creazione fisica, mentale o
spirituale senza l'applicazione di questo
principio. Comprenderlo significa dare un raggio di luce ad argomenti fino
ad ora oscuri alla maggior parte dell'umanità. Esso opera sempre rivolto
alla creazione, generazione e rigenerazione. Tutto, cose e persone, sono
fondati su questo principio; ogni elemento femminile ne contiene uno
maschile e viceversa. In questo grande principio è racchiusa la chiave di
gran parte dei misteri della vita. Bisogna, a questo punto, soffermare
l'attenzione
sull'enorme differenza esistente tra questa legge e le basse, infamanti
teorie o pratiche, che, munite di denominazioni assurde, non sono altro che
la profanazione del nostro grande principio. Questi dubbi rifacimenti delle
antiche forme del « fallicismo », vertono alla degenerazione dello spirito,
dell'anima, del corpo, e la filosofia ermetica ha sempre cercato di aprire
gli occhi sulla fallacia di tali insegnamenti, votati alla dissolutezza,
alla perversione, all'inversione dei principi di natura Qualora foste
portati per questa via, lasciate da parte la dottrina ermetica; essa non può
aiutarvi; come per i puri ogni cosa è pura, per i perversi ogni cosa è tale.

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