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SCHEDA ARTICOLO N. «00215»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: MARY ANNE THOMAS
TITOLO: IL POTERE DI UN SOGNO
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TESTO ARTICOLO

Il potere di un sogno

( di Mary Anne Thomas)

I vostri sogni sono molto più potenti di quanto pensiate. Galileo Galilei
sognava di comprendere il cielo notturno, e questo suo sogno lo portò ad
essere l'iniziatore della scienza moderna. Verso la metà del secolo scorso,
l'inventore americano Robert Goddard si figurò nella mente il viaggio
spaziale e, dopo qualche tempo, l'uomo arrivò a camminare sulla Luna.
Harriet Beecher Stowe scrisse "La capanna dello Zio Tom", e diede il via
alla guerra civile, che liberò gli schiavi d'America.

I vostri sogni sono altrettanto potenti? Scopriamolo insieme, esaminando in
che modo un sogno diviene realtà.

UN SOGNO D'INDIPENDENZA

Esaminiamo, per esempio, il sogno dell'indipendenza americana. Naturalmente,
sapete come è andata a finire, ma dietro la storia dell'indipendenza
americana c'è un dettaglio che probabilmente non conoscete: le motivazioni
dell'uomo che creò il sogno. Non furono grandi ideali, come quello
dell'indipendenza, a muoverlo; fu qualcosa di molto più vicino ai motivi che
stanno dietro i sogni della maggior parte di noi.

La nostra storia comincia il 19 aprile del 1775, il giorno in cui i primi
sei americani morirono nella Guerra d'Indipendenza. I coloni di gran parte
delle 13 colonie si erano riuniti nel Lexington Green di Boston per
protestare contro la decisione degli inglesi di istituire un esercito
permanente in America. In Inghilterra, neppure il Re poteva inviare un
esercito contro degli inglesi. La sua decisione di farlo fu una violazione
dei diritti che tutti gli inglesi credevano di possedere. Era una cosa
abbastanza esplosiva da creare l'indipendenza, eppure non bastò. Nessuno
sapeva neppure cosa significasse la parola "indipendenza".

Anni più tardi, Benjamin Franklin raccontò: "Non avevo mai sentito in alcuna
conversazione, né con sobri né con ubriachi, la minima espressione di un
desiderio di separazione dall'Inghilterra, e neppure un accenno al fatto che
una cosa del genere avrebbe potuto essere vantaggiosa per l'America".

E allora, in che modo l'indipendenza divenne una realtà? Un uomo aveva un
sogno, ma non sognava l'indipendenza. Sognava qualcosa di più comune, più
personale. Sognava di diventare ricco e famoso.

Il nome dell'uomo in questione era Thomas Paine. Era arrivato a Philadelphia
il 30 novembre del 1774, senza un soldo, divorziato, e con un storia di
fallimenti alle spalle. Figlio di un fabbricante di corsetti quacchero in
Inghilterra, aveva cercato di seguire le orme di suo padre, ma non aveva
alcuna predisposizione per gli affari. Pertanto, fallì. Quindi tentò di
emulare suo suocero, divenendo un esattore, ma venne licenziato per
negligenza. Allora divenne insegnante, ma venne licenziato anche da quel
posto. La sua prima moglie morì, e ancora in preda al dolore Paine contrasse
un secondo matrimonio disastroso. Proprio per sfuggire a tutti questi
fallimenti, Paine riparò nel Nuovo Mondo, dove arrivò da solo e
nullatenente.

Beh, in effetti non è che non avesse proprio niente. Paine aveva la sua
rabbia. Era arrabbiato contro le istituzioni inglesi, che rendevano i ricchi
ancor più ricchi e i poveri ancor più poveri, contro gli esattori che erano
costretti a sfruttare i loro fratelli, e contro l'impotenza del sistema
educativo che, pur dovendo in teoria aiutare gli uomini a migliorare la loro
posizione economica, in realtà era incapace di intaccare la rigida divisione
in classi sociali che impediva sostanziali progressi.

La rabbia di Paine era condivisa da molte altre persone in America, e nel
giro di pochi mesi egli trovò un lavoro come redattore di una nuova rivista.
Il suo primo articolo condannò la schiavitù, e gli fece quindi guadagnare il
sostegno di potenti coloni. Uno di questi coloni, Benjamin Franklin, suggerì
a Paine di scrivere la storia dei rapporti tra inglesi e americani. Paine
accolse l'idea di Franklin e, 13 mesi dopo essere arrivato in America,
scrisse l'opuscolo politico più autorevole mai pubblicato: "Common Sense"
("Senso comune" o "Buon senso")

Con il suo stile efficace e potente, Paine convinse gli Americani ad
adottare una forma di governo repubblicana, rispondendo una per una alle
obiezioni contro il repubblicanesimo. Attaccò la devozione degli inglesi nei
confronti dei loro re, raccontando la verità su di loro, ossia che
discendevano da "un bastardo francese (Guglielmo il Conquistatore), che
approdò con un manipolo di banditi armati e si proclamò Re d'Inghilterra
contro il volere della nazione".

Il 10 gennaio del 1776, Paine consegnò la prima copia di "Senso Comune" a
Benjamin Franklin. Tre mesi più tardi, quel libro aveva venduto 120.000
copie, che per un libro di oggi equivarrebbero a 10 milioni. Entro maggio
dello stesso anno, diverse assemblee statali e di contea inviarono
istruzioni al Congresso per istituire l'indipendenza. E meno di due mesi più
tardi, il 4 luglio, l'indipendenza venne approvata.

Quale dei vostri sogni è così potente? Scopriamolo subito!

Primo esercizio:

La giornata nazionale del sogno ad occhi aperti

Fate che un giorno di questo mese sia per voi la Giornata Nazionale del
Sogno ad Occhi aperti. Fate in modo di non dover lavorare quel giorno, e
programmate di fare qualcosa di completamente diverso dal solito.
Trascorrete la giornata da soli, oziando, leggendo un libro, guardando
vecchi film alla TV, oppure uscendo a pranzo con degli amici. Concedetevi la
libertà di cambiare la vostra routine quotidiana e di sognare.

Quando arriva la vostra Giornata Nazionale del Sogno ad Occhi Aperti,
scrivete i vostri sogni su di un foglio di carta o su un diario, man mano
che vi vengono in mente. Scrivete in che modo la vostra vita cambierà;
scrivete delle persone che si faranno avanti per aiutarvi; appuntatevi le
idee che faranno diventare realtà i vostri sogni; scrivete dell'effetto che
i vostri sogni avranno sulle altre persone.

Ecco infine alcuni miei suggerimenti per la migliore riuscita
dell'esercizio:

1) Non tralasciate i grandi sogni! I grandi sogni sono altrettanto facili da
realizzare quanto quelli più piccoli.

2) Non eliminate i sogni di compensi materiali! Così come tutte le persone
sono spirituali, tutti i sogni sono spirituali.

3) Rispolverate i vostri vecchi sogni, anche se in passato vi hanno
procurato delle delusioni. Stavolta a vostro sostegno ci sono anche questi
potenti esercizi.

4) Se proprio non ce la fate ad aspettare e volete cominciare prima ancora
di procurarvi una giornata libera, usate questa scorciatoia. Prendete un
foglio di carta bianca, disegnateci nel mezzo una linea e, sulla parte
sinistra del foglio, elencate le cose di cui siete insoddisfatti (in
qualsiasi ambito della vostra vita), mentre sulla parte destra scrivete una
lista di tutte quelle che invece vi piacerebbe avere. Lo scopo dei sogni non
realizzati (o meglio, non ancora realizzati) non è quello di rendervi
infelici, bensì di guidarvi alla loro realizzazione attraverso l'uso del
contrasto tra ciò che desiderate e ciò che invece avete nella vostra vita.
Questa scorciatoia vi mostrerà in che modo.

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