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SCHEDA ARTICOLO N. «00216»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: GUIDO DA TODI
TITOLO: MA STO PERDENDO TEMPO, IN SADHANA !?
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TESTO ARTICOLO

MA STO PERDENDO TEMPO, IN SADHANA !?

(di Guido Da Todi)

È una domanda soggettiva, forse tra le più sane ed oneste che ognuno di noi
possa indirizzarsi - allorchè essa va a cogliere la propria attenzione,
così,
all'improvviso, mentre si sta vivendo la nostra solita sadhana quotidiana.

"Sto perdendo tempo? Me ne rimango immerso in sogni piacevoli - forse
inebrianti
- che mi procurano una "tana" mentale, un conforto nelle dure avversità
della
vita? I miei studi, i miei interessi metafisici, le mie meditazioni, le mie
posizioni yoga. In fin dei conti, cosa mi hanno donato, in pratica; dove mi
hanno portato, in una solida analisi di quel principio che dice: "Ad ogni
azione
corrisponde una reazione, di natura simile alla causa che la provocò"?

Badate, che è una domanda - se fatta con le sue più vive motivazioni - "da
spiritualisti adulti", e non da chi voglia giocare con se stesso e con
argomenti
- in fin dei conti - più robusti di lui. In ogni caso, essa costituirà un
incredibile vantaggio di tempi e di acquisite chiarezze valutative, su voi
medesimi, che neppure immaginate, ora, mentre mi state a leggere.

Interrogativi psicologici di tal genere hanno in sè la valenza di fare
guadagnare balzi evolutivi, che portano avanti - chi li esprime - di anni,
sul
proprio sentiero spirituale. Intanto, servono a "saggiare" la validità ed il
ritmo dei propri sforzi.

Sono, codesti, sottili e sofisticate chimere teoriche, da noi ripetuti,
senza
avere il coraggio di affrontarne i contenuti, nella nostra vita esteriore?
Saperlo può anche significare accettare - giustamente - dei nostri limiti,
ed un
nostro momento di assimilazione reincarnativa. È già un successo,
riconoscerlo.

Tuttavia, se tale "esame approfondito del nostro atteggiamento spirituale"
ci
mette a fuoco, innegabilmente, un lungo periodo di studi teorici, di
simpatia
generica e istintiva - privi di evidenti e migliori cambiamenti nella nostra
vita, dovremo allarmarci.

Ciò, però, non riguarda - strettamente parlando - l'ottica degli studi
spirituali, in genere. Riguarda, piuttosto, le migliaia, i milioni di "vite
spente", in ideali non realizzati, ma solo alimentati da un desiderio
generico
di "libertà" e di "felicità all'esistere".

Ricordiamoci che le "sottili brezze" costanti, rappresentate dai nostri
interessi, dalle nostre idee sublimali, dalle nostre ricerche del vero, se
non
realizzate - almeno in una loro parte - nel mondo oggettivo che ci circonda
(e
tramutate in qualità dell'io), sono destinate a potenziare, con il tempo,
una
"camera stagna" esistenziale, la cui pressione interna - sempre in crescita
lenta, ma costante - non riuscirà a sfogare, se non rivolgendosi contro lo
stesso "abitante della stanza" (voi!), ed asfissiandolo, depauperandolo,
negli
anni, delle sue energie vitali.

Inutile, a quel punto, smettere di occuparsi della propria attenzione "di
spettatore" del mondo dello spirito. Sono interessi - ricordatelo! - che
fanno
parte della vostra natura più alta; e che vi invia, sommessamente e ad
intermittenza, il vostro Sè Superiore Divino.

Non potrete mai spegnere questa Voce, questo costante "titillamento"
interiore.
Non illudetevi, quindi, in proposito. Potrete solo "strozzarli", per questa
vita. O, sottovalutarli.

Eppure, credetemi, l'esigenza più importante e il "colpo decisivo", onde
evitare
i molti, seri danni provocati dall'essere innamorati di quell'aspetto di
maya,
chiamato "la viltà nell'azione spirituale", sono rappresentanti, per la
massima,
nel proprio desiderio di fare chiarezza in sè, con la domanda-chiave:

"Sto perdendo tempo?."

Da questo punto in poi, ci si troverà in discesa. Da qui, in avvenire - se
fervidamente convinti di avere iniziato ad aiutare lo sforzo misterioso
della
Natura Cosmica, che si esprime come "la realizzazione della gioia e della
libertà", che parte dall'interno e si attesta nelle posizioni esterne - da
qui,
in avvenire ci verranno proposte tutte le soluzioni vantaggiose della "presa
di
coscienza dell'Iniziato".

Dopo avere onestamente riconosciuto che abbiamo utilizzato un più, o meno,
lungo
periodo della nostra vita, occupati solo a saggiare con la punta del piede,

dove la spiaggia tocca il mare, per provare se l'acqua fosse calda o fredda;
e
che mai avemmo, in fin dei conti, la volontà decisiva di gettarci
nell'oceano,
dovremmo cominciare, intanto, ad essere felici!

Perchè una prima "nota", "un accordo" con la Grande Legge di costante
trasmutazione del piombo in oro (in noi) lo avremo raggiunto!

Qual è la direzione da prendere, a questo punto?

Sembrerà, forse, ai più, strana l'affermazione, ma ve ne sono poche; e,
comunque, già codificate da millenni, all'orizzonte del Sentiero che tutti
noi
stiamo seguendo. Ne continueremo a parlare assieme, con una certa cura, in
seguito.

Affrontiamo, intanto, alcuni primi aspetti del problema. ....... Simile al
timore patologico di "realizzare" in sè le qualità suggerite dalla Morale
Metafisica Tradizionale (amore verso tutti e tutto; innocuità;
polarizzazione
sul modulo "energia", piuttosto che su quello "materia"; percezione reale e
realistica di Dio, nella natura; positività...) è, al polo opposto, il
desiderio
"faccendiere" di volere a tutti i costi "aiutare il prossimo", "insegnare le
verità yoga a tutti", dare la rivelazione a più non posso, in un continuo
sfibramento delle proprie forze.

Attenzione! Tutto ciò è nobile e morale! Si tratta solo - molte volte - di
comprendere come, in effetti, "prima di noi ci fosse Dio.", e che "Dio
adombra,
sia tutti coloro che ne insegnano il Verbo, che coloro che lo assimilano.".

Si tratta - da parte di chi si sente "unto" e "toccato dalla Rivelazione
interiore" - di guardare un pò "fuori dalla finestra del treno", ed
osservare la
campagna, i fiori ridenti, gli uccelli, le case umane - a gruppo, sui monti
e
nelle vallate. Forse, avranno più tempo di occuparsi di Dio, in loro stessi,
piuttosto che correre sempre ad "infilarne" la rivelazione (magari,
dimenticandosi dei figli, dei mariti, degli amici e della famiglia..), lì
dove
l'Uno già esiste e dove già

Egli sa come portare nel proprio Cuore tutto il resto del creato Ci
dimentichiamo, difatti, troppo spesso che l'Uno "sta già, lì, radicato, dove
noi
vogliamo, a tutti i costi, portarne il Verbo". Sta già in coloro che nulla
sanno
di Yoga; nulla di Paramahansa Yogananda; nulla della reincarnazione;
nulla.di
Dio.. Il ritmo di Dio, una volta conquistato, saprà suggerirci, sempre, al
momento giusto, quale azione dovremo portare, in Suo Nome, nel mondo.
Perchè -
ciò è fondamentale - è Dio che agisce attraverso l'Uomo; non il contrario..

Quindi, ecco già le due direzioni da non assumere: - inerzia nell'azione
spirituale; ma, anche, meccanicismo e espressione "faccendiera" ed
egocentrica,
nella stessa. (continua)

.... Parlando del Suo Guru, Paramahansa Yogananda ne ha sempre evidenziato
la
, che permetteva a quell'Uomo di Dio di - per così dire -
grattar via, con noncuranza e facilità, dalla umile ghiaia che componeva il
selciato della quotidianità più immediata di ognuno, la polvere d'oro
divina,
che screziava ogni particolare delle cose relative.

Ecco l'importanza inesprimibile di un Guru! Il suo colpo ,
dato sulle spalle del discepolo, procura un 'improvvisa sfiammata,
nell'animo
del medesimo, che ha il potere di mostrargli - all'improvviso -
l'immediatezza
della Presenza di Dio, in ogni più piccolo atto che egli compone,
nell'apparentemente modesto arazzo del mondo relativo.

Ecco... Dio..

Forse, varrebbe la pena di parlare un poco solo del di tanto Fiore
Solare, che pulsa nelle vene e nell'animo di ogni ricercatore sul Sentiero.
Poiché è unicamente il Profumo di Dio che noi siamo, e saremo capaci di
percepire - quale naturale qualità d'animo di ogni Figlio dell'Uno - Uno
stesso,
a sua volta Come dice la Dottrina Segreta:

< È solo tramite la forma, e indirettamente, che Parabrahaman si mostra - in
modo parziale - al suo universo>

La rivelazione della Scuola Tradizionale Hindu (in modo molto
più
aperto di quella evangelica) ci parla di
della natura universale>, che è, semplicemente, Dio.

Proprio così!

La Scuola di Paramahansa Yogananda non spinge l'umanità a credere in
alcunchè di
fideistico.

Essa indica - senza indugi e senza tentennamenti di sorta - il mistero della
presenza di Dio, nelle nostre vene, nell'ambiente che ci circonda, nei cieli
e
nelle stelle, inteso quale risonanza del Sacro Suono: .

Forse - almeno a livello teorico - un numero di individui molto minore di
quanto
si creda s'è soffermato, abbastanza a lungo, nell'approfondire il magistrale
e
determinato , che tale rivelazione ha portato, e continua a
portare, ad ogni solamente mistici>.

"DIO PUÒ VENIRE ASCOLTATO E SPERIMENTATO!"

Dio non è unicamente uno straziante desiderio di Lui, da parte dei suoi
figli;
Dio è Presenza! Dio è ; Dio è prova a Se Stesso!

Avete mai visto quei vecchi film western, in cui gli indiani poggiavano l'
orecchio per terra e, tramite delle profondissime e lontanissime
vibrazioni -
assolutamente impercettibili all'orecchio di chi non fosse nato in quelle
praterie - captavano l'avvicinarsi, a chilometri di distanza, del trotto di
un
cavallo?

È così, per chi medita; e lo fa, seguendo le indicazioni della millenaria
Scuola
Orientale. Le sottili facoltà interiori vengono risvegliate; e costui
diviene
capace, proprio come quegli indiani, di poggiare il suo senso di
ineffabilità,
sull'ovunque, e di ritrarsi, imbevuto dalla vibrazione dell'Eterno Aum:
dalla
Vibrazione di Dio Stesso!

Non mi azzarderei a dire che, all'inizio, affrontare la sperimentazione
dell'AUM
appare come un gioco, a colui che si addentra in essa.. Ma non si tratta mai
di
un gioco, quando è il Sè Superiore dell'individuo a sospingerlo verso le
Infinite Esperienze dell'Universale.

Tuttavia, la mente inferiore dell'uomo ne combina molte delle sue, allorché
approccia - ancora infantilmente - l' Immensa Esperienza della 'Sacra
Percezione.

Potranno passare degli anni; o, a volte, dei mesi; o, forse, dei giorni,
prima
che l'animo sbigottito del ricercatore si trovi dissolto nel 'Suono Puro di
Diò;
che gli appare come l'ovunque, e sorgente da tutte le direzioni;
ove
non esiste più dietro, avanti, sotto e sopra.

Ma, solo il Fragoroso e Incantevole Ronzio dell'Ape Divina..

L'esperienza di ognuno, a questo punto, è che egli - oramai trasumanato -
identifica la realizzazione cristallina>,
in modo completamente simile a quelle di ogni Guru, quando lo stesso gliele
indicava. Dio, di conseguenza - ed è, questo, il messaggio che vorrei
affermare
solidamente a tutti voi! - non significa e una anche se bramata, Realtà'>.

DIO È UN SUONO SACRO, che noi possiamo sperimentare in noi stessi, quando
vogliamo e come vogliamo - solo che ci si decida a farlo! Dio è una
ed infinita Vibrazione>, che si estende nell' ovunque, e, dall'ovunque, si
effonde, in noi e fuori di noi! Si tratta solo di .

Dolcissime, e ripetute, e cantate sono le numerose descrizioni che
Yoganandaji
fa del , che . E
millenaria
è la Rivelazione dei Veda, in proposito. Potrete non sentirlo, ancora,
l'AUM.
Potrete non crederci.

Nè immaginare esattamente come la sua risonanza in voi sia capace di
staccarvi
da ogni corpuscolo del relativo. Ma, vi prego, qui, di accogliere
almeno, nel vostro animo, la Verità che Dio può venire realizzato>,
al di fuori di ogni ragionevole dubbio.

Tramite il Suo Verbo, che è l'AUM. Solo in tal modo, saprete dissolvere
ancora
uno dei massimi ostacoli alla Libertà vostra e di coloro che servite, nel
vostro
ambiente, e vi allontanerete da un nuovo dei
vostri
tempi creativi: quello, ancora, che riguarda concetti di Dio>.

La nostro giornata quotidiana è paragonabile - per gli occhi di quell'ape
ronzante indicibilità, che è il nostro Sè Superiore - alla pulsante e
fervida
notte di una giungla equatoriale.

Forse, questa monografia non dovrebbe venire letta da chi preferisce
sprofondare
la propria esistenza nella di una saggezza epicurea; di un
buon
senso, che si adatta ad ogni affermazione tangibile della materia; e che
ascolta
il sobbollire costante dei propri..: ..

ad
attendere che .per conto loro. Allora, crederò.
Crederò
di sicuro.>

La notte della giungla equatoriale divina è sicuramente
ancora lontana da essi. Lo squittire improvviso, qui è là, degli
affascinanti
uccelli notturni - che sono la Voce di Dio - non lo sentiranno. Il rumore
ovattato delle tante sorgentelle notturne, che cantano, dietro i rami, e
lontane, e vicine, e che rimbalzano nelle pieghe della Veste di Dio, non
il diniego al Nuovo, che fodera i loro animi.

La stretta vorace che le loro braccia portano al tronco dell'albero più
vicino
ad essi, timorose di lasciarne la che propone, continuerà
ad
rendere il corpo di questi individui materiale> -
anchilosato a continue promesse di dolore e di assenza d' ogni vittoria
spirituale..

Perchè, infatti, le nostre giornate quotidiane, dipinte di automobili, di
negozi, di camere d'ufficio, di sorrisi dei nostri figli - e delle loro
strilla
e delle loro urla; delle passioni d'amore, e delle mille, mille piccole,
grandi
cose che le compongono, ebbene, esse sono esattamente la parvenza esteriore
della.

Ed il tronco a cui s'appoggia è la
prima, immediata che ognuno vede, di queste giornate: ossia, i
l
loro volto esterno, incombente. Ma, vi siete mai soffermati ad ascoltare
quel
, che ritma i contenuti di ogni più piccola e
vostra esperienza, da che vi alzate da letto - la mattina - e
tornate
a coricarvi in esso, la sera?..

Vorrei, a questo punto richiamare la vostra attenzione sul fatto ch'io non
sto
riferendomi ad alcuna motivazione e ad alcun codice simbolico, nel dire
quanto
ho appena detto. Portate il vostro alla voce nervosa
di
vostra moglie, o di vostro marito, o dei vostri conoscenti, mentre si
rivolgono
a voi, rimbrottandovi, rimproverandovi, magari, riempiendovi di parole>..Smuovete, dolcemente e simbolicamente, la lastra stagnante che
poggia -
spesso, ahimè, pesante - sulle vostre giornate d'ufficio, di lavoro,
d'abitudine
ai vostri doveri.

Imponetevi quell'aguzzo dono che hanno i minatori e i cercatori di diamanti,
nelle latitudini equatoriali, mentre cercano queste rarissime pietre.. .E vi
renderete conto - magari senza averne, sulle prime, una consapevolezza
completa
- di quanto tutto ciò evidenzi il di un Canto Superiore; la
di
un sangue sacro sottinteso; il dito misterioso che indica delle risonanze
infinite, che - e, codesto, è il messaggio che vorrei mandare a tutti voi -
possono venire ascoltate, in modo autonomo, dichiarato, pieno!

Quando sarete riusciti a frantumare solo un piccolo frammento di questo
scenario
, che è l'unico ostacolo alla felicità di tutti gli uomini e di
tutte le donne; quando avrete macerato e dissolto unicamente una
del
mondo relativo, che vi opprime, accadrà il miracolo.

Ve lo giuro!..

A me è successo!..

Come per chi pone ed affonda il dito in un tratto di sabbia, vicinissimo al
mare; e lo ritrae fuori, e vede, piano, uscire dal foro irregolare, una
macchia
d'acqua - che diviene, ben presto, una pozzetta, e non cessa di sgorgare, e
di
allargarsi tutt'attorno a quella minuscola apertura, così sarà per voi
tutti!
Iniziate, dunque, a percepire l'oceano di Dio, che soggiace - vicinissimo! -
ad
ogni , rappresentata da tutte le situazioni della vostra giornata
quotidiana!

Ascoltate quella Eco rombante, giorno dopo giorno, che preme sulle pareti
antichissime della Caverna di Maya, in cui l'umanità vive. Abituatevi ad
amare
questa Eco; a sussultare, pieni di gioia ed allegria, quando la
riconoscerete,
sempre più e sempre più, come delle cose tutte della
vostra
vita.

Impegnatevi in questa scommessa quotidiana di della
vita> la maschera che la ricopre. .Fino a che, dietro di essa, riuscirete,
infine, a riconoscere la Vita Infinita dell'Uno; del Logos!..

E, quello che ora considerate diventerà la più immensa e
definitiva delle Realtà: il Dolce, Benedetto, Struggente Uno. Non è mai
esistita
intimità più tenace, completa ed ardente - tra due amanti, nati da genere
umano;
nè tra Giulietta e Romeo,e nè tra le shakty divine e gli uomini iniziati, di
quello che avvince colui e colei che hanno la Vita, che soggiace
tra
le pieghe del loro dharma battente, continuo, giornaliero!

NON PERDETE TEMPO!

Dio si trova esattamente accanto a voi tutti, in questo preciso istante!

E potrà parlare, se voi glielo permetterete!

Non siete stanchi dei dinieghi che l'esistenza continua a darvi, con fare
duro e
continuo? Non siete stanchi di soffrire? Non volete, infine, gioire,
danzare,
urlare il vostro silenzio di gioia e di infinito?!

Ed allora, credetemi!. Non sono , quelle che vi propongo! La
Voce di Dio, il suo Sussurrio costante permea la percezione mistica>.. ù

Allungate la mano.

Allungate il vostro cuore..

E, se riuscirete a portare, una sola volta, il vostro sguardo sul Suo, non
lo
ritrarrete più da lì!

Per sempre!

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