Tratto da:
NON C'E' AMORE PIU' GRANDE Pensieri di una vita RIZZOLI
Miei cari amici ed amiche,
Gesù era il profondo ed ineffabile Guru della dolce Madre Teresa.
A Lui è rivolto, da lei, questo scritto.
Perchè non parlate al vostro Guru, con queste medesime parole?
(Guido)
Voglio raccontarvi la storia del piccolo pettirosso che ha visto Gesù sulla croce con il capo incoronato di spine. L'uccellino ha girato intorno a Gesù finché ha trovato il modo di strappare una spina e strappandola si è punto.
Ognuno di noi dovrebbe fare come ha fatto quel pettirosso. Che cosa ho fatto? Ho portato un po' di conforto? Il mio lavoro significa davvero qualcosa? L'uccellino ha cercato di strappare un'unica spina. Quando rivolgo lo sguardo alla croce penso a Lui. Non ignorate la croce, è un luogo di grazia.
Spesso guardiamo senza vedere. Riesco a vedere i poveri e i sofferenti? Tutti dobbiamo portare una croce, tutti dobbiamo accompagnare Gesù nel suo cammino verso il Calvario se vogliamo raggiungere la vetta con Lui. Per essere autentico il sacrificio deve liberarci da noi stessi. Gesù ha scelto ognuno di noi per essere il Suo amore e la Sua luce nel mondo.
Ricordate che è stato Lui a scegliervi, non voi a scegliere Lui. Dobbiamo rispondere facendo qualcosa di bello per Dio, qualcosa di molto bello. Per riuscirci dobbiamo dare il massimo, dare tutti noi stessi. Dobbiamo aggrapparci a Gesù, tenerci stretti a Lui, afferrarLo e non lasciarLo andare per nessuna ragione. Dobbiamo innamorarci di Gesù.
Con il voto di santità non rinuncio solo al matrimonio ma consacro a Dio anche i miei atti interiori ed esteriori, i miei affetti. In coscienza non posso amare un altro con l'amore che una donna può nutrire per un uomo. Non ho più il diritto di dare quall'affetto a una creatura che non sia Dio.
E allora? Dobbiamo essere come pietre, esseri umani senza cuore? Dobbiamo limitarci a dire: «Non mi importa, per me tutti gli uomini sono uguali»? No, niente affatto. Dobbiamo rimanere come siamo, ma rimanere così per Dio, al quale abbiamo consacrato tutti i nostri atti interiori ed esteriori.
Per me castità non significa solo non essere sposata ma anche amare Cristo di un amore totale. E' qualcosa di più profondo, qualcosa di vivo e di reale. Vuol dire amarLo con castità totale e affettuosa attraverso la libertà della povertà.
Per noi le parole di Gesù: «... che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati» (Giovanni 15,12) non devono essere solo una luce bensì una fiamma che consuma il nostro Io. Per sopravvivere l'amore deve essere alimentato dai nostri sacrifici, soprattutto dal sacrificio dell'Io. Rinunciare equivale a offrire il mio libero arbitrio, la mia ragione, la mia vita in un atteggiamento di fede. L'anima può essere avvolta dalle tenebre; le prove che affronto sono la dimostrazione più sicura della mia cieca rinuncia. Rinunciare significa anche amare. Più rinunciamo più amiamo Dio e gli uomini.
Sono convinto dell'amore di Cristo per me e del mio per Lui? Questa convinzione è come la luce del sole che risveglia la linfa vitale e fa fiorire i germogli della santità. Questa convinzione è la roccia su cui si erge la santità. Che cosa dobbiamo fare per averla? Dobbiamo conoscere Gesù, amarLo, servirLo. Possiamo conoscerLo attraverso la meditazione, la preghiera e i doveri spirituali. Possiamo amarLo attraverso la Santa Messa, i sacramenti e l'unione intima con l'amore. Dobbiamo cercare di vivere soli con Lui nel tempio più riposto del nostro cuore.
Nella Sua passione Nostro Signore dice: «... non come voglio io, ma come vuoi Tu!» e per Lui quella fu la cosa più difficile persino nell'ultimo istante.
Si dice che durante la passione nel Getsemani il dolore abbia superato addirittura quello della crocifissoone perché mentre sulla croce era il Suo corpo a essere crocifisso, lì erano il Suo cuore e la Sua anima a essere messi in croce. Sappiamo che per Lui quel momento è stato così duro perché ha chiesto ai suoi discepoli: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?». Sappiamo che aveva bisogno di conforto. Questo è abbandono totale: non essere amati da nessuno, non essere voluti da nessuno, non essere nessuno perché si è dato tutto a Cristo.
Quando è venuto al mondo Gesù lo ha amato così tanto da dare la Sua vita per salvarlo. Voleva placare la nostra fame di Dio. E che cosa ha fatto? Ha trasformato Se stesso nel Pane della Vita. Per noi si è reso piccolo, fragile e indifeso. I pezzi di pane possono essere così minuscoli che persino un bimbo può masticarli e persino un moribondo può mangiarli. Si è trasformato nel Pane della Vita per placare la nostra fame di Dio, la nostra fame d'amore.
Non credo che avremmo mai saputo amare Dio se Gesù non fosse diventato uno di noi. Affinché fossimo capaci di amare Dio Gesù è diventato uno di noi sotto tutti i punti di vista ad eccezione del peccato. Se siamo stati creati a immagine di Dio siamo stati creati per amore perché Dio è amore. Durante la Sua passione Gesù ci ha insegnato a perdonare per amore, a dimenticare per umiltà. Trovate Gesù e troverete la pace.
Non permettete che nulla interferisca con il vostro amore per Gesù. Gli appartenete. Niente può separarvi da Lui. E' importante ricordare questa frase. Lui sarà la vostra gioia, la vostra forza. Se ascolterete questo messaggio conoscerete tentazioni e difficoltà ma nulla potrà distruggervi. Ricordate che siete stati creati per fare grandi cose.
Non dovete avere paura di dire «Sì» a Gesù perché non vi è amore più grande del Suo nè gioia più grande della Sua. Prego affinché capiate e abbiate il coraggio di rispondere alla chiamata di Gesù con la semplice parola «Sì». Perché ha scelto voi? Perché ha scelto me? E' un mistero.
Cristo ha detto: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare». Non aveva fame solo di pane ma anche dell'amore comprensivo che ci fa sentire amati, riconosciuti e importanti per qualcuno. Non è stato spogliato solo degli abiti ma anche della dignità e del rispetto umano attraverso le ingiustizie inflitte ai poveri che vengono disprezzati solo perché sono poveri.Non ha conosciuto la privazione solo perché gli è stata negata una casa di mattoni ma anche perché ci sono persone che vivono rinchiuse, dimenticate, trascurate, che camminano per il mondo senza che nessuno si curi di loro.
Forse quando uscite per la strada non avete niente da dire ma può darsi che all'angolo vi sia un uomo e proviate il desiderio di andare da lui. Magari si offenderà ma voi siete lì, la vostra presenza è lì. Dovete diffondere la presenza che è in voi rivolgendovi a quell'uomo con amore e rispetto. Perché? Perché credete che sia Gesù. Poiché Gesù non può venire da voi dovete sapere come raggiungerLo. Arriva nelle sembianze di quell'individuo. Nel più piccolo dei suoi fratelli Gesù non ha fame solo di pane ma anche di amore e desidera essere riconosciuto e preso in considerazione.
In che cosa consiste la mia vita spirituale? In un'unione d'amore con Gesù nella quale la dimensione divina e quella umana si donano completamente l'una all'altra. Gesù non mi chiede altro di darmi a Lui in tutta la mia povertà e nullità.
Gesù ha detto: «Seguite il mio esempio». Nelle nostre meditazioni dovremmo sempre ripetere: «Gesù, rendimi santo secondo gli insegnamenti del Tuo cuore mite e umile». Dobbiamo rispondere nello spirito con cui Gesù vuole che rispondiamo. Possiamo conoscerLo meglio attraverso la meditazione e lo studio del Vangelo ma lo abbiamo davvero compreso nella Sua umiltà?
Gesù mi chiede una cosa sola: di contare su di Lui, di avere piena fiducia in Lui e in Lui soltanto, di abbandonarmi a Lui senza riserve. Anche quando tutto va per il verso sbagliato e mi sento come una nave senza bussola devo darmi completamente a Lui. Non devo cercare di controllare l'operato di Dio nè contare le tappe del viaggio che Lui vuole farmi compiere. Non devo desiderare di sapere con esattezza a che punto del cammino sono arrivato, non devo vedere con precisione dove mi trovo sulla strada verso la santità. Gli chiedo di rendermi santo ma devo lasciare a Lui la scelta della santità e soprattutto dei mezzi per raggiungerla.
Lui ti guarda affamato d'amore. Ti chiede l'elemosina assetato di gentilezza. Spera in te spogliato della lealtà. Si rivolge a te malato e prigioniero a causa dell'amicizia. Ti chiede un rifugio perché è stato scacciato dal tuo cuore. Vuoi ascoltarLo?
La semplicità della nostra vita contemplativa ci fa vedere Dio in ogni cosa, ogni luogo, ogni persona e ogni momento. La Sua mano, artefice di tutti gli avvenimenti ci aiuta fare quello che facciamo (pensare, studiare, lavorare, parlare mangiare riposare) in Gesù, con Gesù, per Gesù e a Gesù sotto lo sguardo affettuoso del Padre, rendendoci del tutto disponibili a Lui in qualunque forma si manifesti.
Mi colpisce molto che prima di spiegare la Parola di Dio e di proclamare le otto beatitudini alle genti Gesù abbia avuto compassione di loro e le abbia nutrite. Solo allora a cominciato a impartire i Suoi insegnamenti.
Amate Gesù con generosità. AmateLo con fiducia senza paura o ripensamenti. Datevi completamente a Gesù, che vi userà per fare grandi cose purché crediate molto più nel Suo amore che nella vostra debolezza. Credete in Lui, confidate il Lui con una fiducia cieca e assoluta perché Lui è Gesù. Siate convinti che Gesù è Gesù e la vita e la santità altro non è se non quello stesso Gesù che vive in intima unione con voi. Se ne sarete convinti la Sua mano sarà libera di usarvi.
Chi è Gesù per me? Gesù è il verbo fatto carne. Gesù è il Pane della Vita. Gesù è la vittima immolata sulla croce per i nostri peccati. Gesù è il sacrificio offerto durante la Santa Messa per i peccati del mondo e per i miei. Gesù è la parola da predicare. Gesù è la verità da rivelare. Gesù è la strada da percorrere. Gesù è la luce da diffondere. Gesù è la vita da vivere. Gesù è l'amore da amare. Gesù è la gioia da condividere. Gesù è la pace da dare. Gesù è l'affamato da nutrire. Gesù è l'assetato da dissetare. Gesù è l'ignudo da vestire. Gesù è il senzatetto da accogliere. Gesù è il malato da curare. Gesù è la persona sola da amare. Gesù è il reietto da accettare. Gesù è il lebbroso cui lavare le piaghe. Gesù è il mendicante cui donare un sorriso. Gesù è l'alcolizzato cui prestare ascolto. Gesù è il malato di mente da proteggere. Gesù è il piccolo da abbracciare. Gesù è il cieco da guidare. Gesù è il muto per cui parlare. Gesù è l'invalido da sostenere. Gesù è il tossicodipendente cui offrire amicizia. Gesù è la prostituta da salvare dal pericolo e cui dare affetto. Gesù è il carcerato da visitare. Gesù è il vecchio da assistere.
Gesù è il mio Dio. Gesù è il mio sposo. Gesù è la mia vita. Gesù è il mio unico amore. Gesù è tutto in tutte le cose. Gesù è ogni cosa.
Amo GESU' con tutto il mio cuore e con tutto il mio essere. Gli ho dato tutto, persino i miei peccati, e Lui mi ha sposata con amore e tenerezza infiniti.
'Non appartengo più a me stessa. Viva o morta appartengo al mio salvatore. Non ho nulla di mio. Dio è il mio tutto e il mio essere Gli appartiene.
Non voglio avere nulla a che fare con un amore per Dio o in Dio. Non sopporto le parole per e in perché indicano qualcosa che può interporsi tra me e Dio.' SANTA CATERINA DA GENOVA
'Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanerete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimanerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.'
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