Vivere dal centro del nostro vero essere
(di Roy Eugene Davis) (Ringraziamo il nostro Furio Sclano, fsyukteswarji@yahoo.com per la traduzione e per la distribuzione del testo)
Il segreto per vivere coscientemente è di farlo dal livello della consapevolezza dell’anima. La nostra vera natura è la pura coscienza. Quando lavoriamo dal livello della personalità, siamo soggetti ai cambiamenti interiori e alle influenze dell’ambiente circostante. Nella Bhagavad Gita, Krishna afferma: “La Coscienza Suprema è l’origine di ogni cosa e ogni forma nasce da essa”. I veri studenti sul sentiero spirituale dirigono la loro attenzione sulla pura coscienza, abbandonano la volontà del (piccolo) sé, si illuminano tra loro con discussioni costruttive e sono felici nella verità. La Coscienza Suprema, per compassione, elimina l’oscurità dalla coscienza umana attraverso la luce di se stessa.
Dio non si manifesta solo nelle (e sotto forma di) anime, ma la Sua grazia risveglia le anime stesse dall’illusione. E’ nostro dovere spirituale, in ogni caso, fare la giusta parte per rimanere coscienti e raggiungere permanentemente la comprensione. La promessa delle scritture è: “Colui che manifesta la verità, raggiunge la luce” (n.d.t. questa frase è riportata da scritture cristiane. Avendola tradotta direttamente dall’inglese, siate consapevoli che la traduzione esatta in italiano può essere differente). Quando siamo in sintonia con i principi di base della vita e del vivere, siamo sicuri di essere pienamente coscienti della natura di Dio e del rapporto che abbiamo con Lui e con il mondo. Il Dr. Masaharu Taniguchi (1) scrisse nel suo “sacro sutra”: “Chi realizza gli aspetti reali dell’uomo interiore, può elevarsi sopra le limitazioni del karma e dimostrare la libertà completa da tutte le relazioni intrinseche della vita in se stessa”. Tutti i grandi saggi hanno insegnato che se si vive dal centro del vero essere, si è eternamente liberi.
Non dobbiamo mai chiedere a nessuno di dirci quanto bene stiamo andando sul sentiero spirituale. Sappiamo interiormente dove siamo arrivati con la nostra comprensione. Sappiamo quali sono le nostre mancanze e conosciamo il nostro potenziale. Sappiamo anche cosa fare per sfruttarlo appieno. Non è vero che, quando riflettiamo onestamente, sappiamo già qual è la nostra attuale relazione con Dio e come sta andando la nostra vita? Cosa possiamo fare per diventare più aperti all’influenza di Dio nelle nostre vite? L’unica cosa che è disponibile a ciascuno di noi, che non richiede insegnamento, è la preghiera. La preghiera è l’occasione di parlare con Dio e, successivamente, di rimanere immobili e aperti alla Sua attività in noi e attraverso di noi. (…)
Ralph Waldo Emerson (2) una volta affermò: Nessun uomo ha mai pregato senza apprendere qualcosa”. Nella nostra sala di meditazione a Lakemont, abbiamo un grande cestino dove mettiamo le richieste scritte delle persone che chiedono preghiere (3). Quando ricevo queste richieste con la posta del mattino, le tengo in mano e divento consapevole della presenza di Dio. A quel punto, dico qualcosa come: “Queste persone hanno chiesto aiuto. Tu sai i loro bisogni e le conosci. Possa la tua volontà essere fatta attraverso di loro, in accordo con il destino della loro anima”. Non preghiamo per effetti specifici, ma portiamo le persone davanti a Dio (3).
Dio fa tutto
Poiché Dio è l’unica realtà esistente, solo Lui compie ogni azione. Tutta l’energia è una frequenza speciale dell’energia divina. Anche mentre stiamo coscientemente facendo qualsiasi tipo di lavoro con le nostre capacità e talenti, è per noi utile riconoscere interiormente che siamo semplici agenti di un potere e di un’intelligenza più grandi. Anche Gesù ammise: “Non faccio nulla di mio. Il Padre fa il lavoro”.
L’io personale è limitato, ma il vero “Io” (grande Sé) non ha nessuna limitazione. Quando ero molto giovane, sapevo interiormente che sarei diventato un ministro su scala globale. Non avevo idea su come la cosa si sarebbe sviluppata, ma avevo questa certezza interiore, unita alla volontà di essere guidato e di rispondere alle opportunità. Passarono gli anni e intensificai le mie preghiere. Ad un certo punto, lessi il libro “Autobiografia di uno yogi” di Paramahansa Yogananda e le cose iniziarono ad andare al loro posto. Fui ordinato ministro da Lui poco meno di due anni dopo averlo incontrato e, durante gli anni, la maggior parte dello sviluppo del mio ministero è stata dovuta ad avvenimenti inaspettati. Sono sicuro di essere sempre stato attivo, ma non ho mai fatto accadere nulla. Ho solo risposto a ciò che sembrava necessario.
E’ mia testimonianza personale che accadono cose utili, quando siamo aperti all’attività di Dio nelle nostre vite. Un’altra cosa che posso condividere, per esempio, è che è sempre meglio affidarsi a Dio per dirigere la nostra esistenza, piuttosto di chiedere consiglio a persone che possono non conoscere il nostro vero destino interiore. Sono andato da persone per avere consigli pratici, ma sono sempre rimasto da solo con Dio per ricevere istruzione interiore. Come ci istruisce Dio? Poiché Dio è la nostra natura interiore, riceviamo istruzione attraverso senso di guida, idee creative e osservando come la nostra vita si sviluppa per conformarsi alla nostra ricettività.
Per ricevere istruzione dal livello profondo del nostro essere, dobbiamo imparare ad essere calmi e rispondenti (n.d.t. in grado di ricevere e rispondere). Quando siamo agitati e impulsivi, il messaggio dell’anima non può infiltrarsi nella mente in modo chiaro. Quando la mente è calma, il bisogno dell’anima può esprimersi sotto forma di idee o rivelazioni. La fiducia è un elemento essenziale, se vogliamo essere aperti alla guida interiore. Necessitiamo di fede in Dio e della sicurezza che Egli provveda per noi e ci supporti totalmente. Dio completa se stesso in noi e attraverso di noi, quando siamo rilassati e aperti a questa Sua tendenza innata.
Per sperimentare la conoscenza totale di Dio, l’uomo deve immergersi nell’oceano della Sua coscienza. Come possiamo conoscere la realtà dell’oceano, se ci accontentiamo di giocare sulla riva? Ciò che è visibile ai limiti dell’oceano è solamente una frazione di ciò che l’oceano stesso contiene. Pensate a che cosa hanno fatto molti maestri della perfezione per sperimentare la consapevolezza chiara. Leggiamo nella Bibbia di come i saggi dell’antico testamento pregassero e passassero attraverso periodi estremi di esame interiore. Nel nuovo testamento leggiamo di come Gesù si recasse spesso in luoghi solitari per rimanere da solo con Dio. So di un santo in India che ha passato venticinque anni in isolamento totale, contemplando la natura della Realtà Assoluta, prima di sentirsi in grado di venire “nel mondo” a condividere il suo sapere. Swami Muktananda (4) passò molti anni in meditazione e studio, prima che il suo guru lo ritenesse in grado di condividere con altri la sua conoscenza. Il mio guru, benché fosse nato da una famiglia religiosa e fosse stato battezzato da Lahiri Mahasaya all’età di un anno, dovette essere addestrato da Sri Yukteswar per dieci anni, prima di iniziare il suo lavoro pubblico.
So che molti cercatori della verità staranno pensando: “Io ho famiglia, delle responsabilità e dei bisogni da soddisfare!!” Le responsabilità possono essere gestite con amore in modo corretto. I bisogni personali possono essere soddisfatti e Dio non farà altro che assisterci, se apriremo noi stessi a Lui. Non dobbiamo pensare a “Dio, oppure famiglia e rapporti sociali”. Dio è tutto ciò che è. Dio interpreta tutti i ruoli. Se abbiamo delle responsabilità verso altre persone, le possiamo affrontare onestamente e queste non interferiranno mai con la nostra coscienza di Dio. Troppo spesso si pensa che, per essere spirituali, è necessario vivere isolati e non avere relazioni personali. Le relazioni non sono distruttive per la vita spirituale; ciò che è spesso distruttivo sono l’interazione emotiva centrata sulla personalità e la mancanza di ordine e disciplina nella vita di tutti i giorni (…). Dio è propenso ad esprimersi in noi e attraverso di noi. Nei primi anni della nostra ricerca spirituale, possiamo essere sinceramente coinvolti nel cercarlo, senza sapere che è “noi e in noi”. Quando iniziamo a risvegliarci, iniziamo a comprendere che tutto ciò che dobbiamo fare è abbandonare il senso di esistenza separata e, a quel punto, emergerà la realizzazione del vero Sé.
Per rimanere centrati e consapevoli, parlate con Dio tutti i giorni
Parlare verbalmente con Dio tutti i giorni è una pratica utile. A volte le nostre conversazioni mentali non sono specifiche, perché non sappiamo regolare i nostri pensieri e non abbiamo il rinforzo della conversazione verbale. Avete mai sentito la differenza profonda tra il pensare a qualcuno e dirgli mentalmente “Ti amo” e il dirglielo realmente? Parlare sembra più reale, perché possiamo sentire le parole che diciamo ed esprimerci pienamente. I maestri della perfezione ci dicono che più parliamo con Dio, più camminiamo insieme a Lui e più Egli ci è reale. Dio è sempre presente e il nostro riconoscimento di questo fatto attraverso la conversazione verbale risveglia la consapevolezza dell’anima e apre i nostri organi di percezione (intelligenza e intuizione). L’intelligenza è l’organo sottile del discernimento ed è parte del processo mentale. L’intuizione è l’abilità dell’anima di conoscere direttamente (n.d.t. senza apprendimento da fonti esterne) (…).
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Note:
1 – Masaharu Taniguchi, scomparso ultraottantenne nel 1984, era un insegnante spirituale giapponese che Davis conobbe negli anni settanta. Fondatore della “Seicho No-Ie”, una chiesa giapponese di stampo “New Thought” radicata nella cristianità metafisica, era molto conosciuto nel suo paese in ambito spirituale. La sua organizzazione esiste ancora e ha sede anche negli Stati Uniti. L’opera principale di Taniguchi, utilizzata anche come testo base dell’organizzazione, è il “sacro sutra” (Holy Sutra). Davis scrisse nel 1973 la biografia di Taniguchi, intitolata “Miracle man of Japan” (Traduzione letterale: “L’uomo dei miracoli del Giappone”). Stando al racconto del sig. Davis, Taniguchi era un personaggio di indubbia elevazione spirituale.
2 – Ralph Waldo Emerson era un mistico americano che visse nel diciannovesimo secolo. Nelle cronache dell’epoca gli si attribuivano poteri di chiaroveggenza.
3 – Anche se sono passati 25 anni da quando il sig. Davis scrisse questo articolo, il cestino delle preghiere si trova sempre nella stessa posizione all’interno della sala di meditazione del CSA a Lakemont. Non esitate a chiedere al sig. Davis delle preghiere, se ritenete di averne bisogno.
4 – Swami Muktananda (1908 – 1982) fu un guru molto famoso in India e negli Stati Uniti. Insegnava il percorso spirituale del Siddha Yoga. Fonte:l. sadhana
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