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SCHEDA ARTICOLO N. «00288»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: WALDO EMERSON
TITOLO: AUREE CITAZIONI: DI WALDO EMERSON
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TESTO ARTICOLO

(Citazioni di Waldo Emerson)
>
> Credere nel proprio pensiero, credere che ciò che è vero per voi,
> personalmente per voi, sia anche vero per tutti gli uomini, ecco, è questo
> il genio. Date voce alla convinzione latente in voi, ed essa prenderà
> significato universale; giacché ciò che è interno diventerà esterno, a
> tempo
> debito, e il primo nostro pensiero ci sarà restituito dalle trombe del
> Giudizio Finale.
> (Fiducia in se stessi)
>
> La fede dovrebbe unirsi con la luce dell'alba e del tramonto, con la
> nuvola
> che vola sulle ali del vento, con l'uccello che canta, e il profumo dei
> fiori.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)
>
> Ognuno dovrebbe imparare a scoprire e a tener d'occhio quel barlume di
> luce
> che gli guizza dentro la mente più che lo scintillio del firmamento dei
> bardi e dei sapienti. E invece ognuno dismette, senza dargli importanza,
> il
> suo pensiero, proprio perché è il suo. E intanto, in ogni opera di genio
> riconosciamo i nostri propri pensieri rigettati; ritornano a noi ammantati
> di una maestà che altri hanno saputo dar loro.
> (Fiducia in se stessi)
>
> È facile, nel mondo, vivere secondo l'opinione del mondo; è facile, in
> solitudine, vivere secondo noi stessi; ma l'uomo grande è colui che in
> mezzo
> alla folla conserva con perfetta serenità l'indipendenza della solitudine.
> (Fiducia in se stessi)
>
> (...) Perciò, meno governo avremo, e meglio sarà per tutti; minore è il
> numero delle leggi, e minore il potere delegato agli altri. L'antidoto a
> quest'abuso di governo formale è dato dall'influsso che può essere
> esercitato dal carattere personale, dalla crescita, in noi,
> dell'Individuo;
> dal far ricomparire il vero protagonista al posto del sostituto; dalla
> presenza, infine, dell'uomo saggio, del quale ogni governo in carica - e
> ciò
> va fermamente ribadito - è solo una misera imitazione. Ciò che tutte le
> cose
> tendono a portare in luce, ciò che la libertà, la cultura, i rapporti
> sociali, le rivoluzioni mirano a formare e a delineare, è il carattere: è
> questo il fine della Natura: di arrivare a incoronare infine questo suo
> re.
> Lo Stato esiste per formar l'uomo saggio: e con l'entrata in scena
> dell'uomo
> saggio, lo Stato cessa di esistere. Il carattere rende lo Stato non più
> necessario. Il saggio è egli stesso lo Stato.
> (Politica)
>
> Un talento volgare si delizia nel meravigliare e nell'accecare lo
> spettatore. Mentre il vero genio si studia di difenderci dalla sua
> influenza. Il vero genio non vuole impoverire, ma liberare; non togliere,
> ma
> aggiungere nuove possibilità spirituali. Se un saggio apparisse
> d'improvviso
> nel nostro villaggio, creerebbe, in chi lo avvicina, una nuova coscienza
> di
> ricchezza, svelando agli spiriti inosservati ed impreveduti vantaggi;
> stabilirebbe un ordine d'immutabile uguaglianza morale, ci calmerebbe con
> l'assicurarci che non possiamo essere ingannati; perché ciascuno di noi
> scorgerebbe chiarissimi i freni e le garanzie che offre la singola
> condizione. I ricchi vedrebbero dove sono veramente poveri e
> disprezzabili,
> i poveri scoprirebbero le vie di salvezza e le nascoste risorse della loro
> condizione.
> (Gli uomini rappresentativi - A che cosa servono i grandi uomini)
>
> Per il tuo non-conformismo il mondo ti colpirà e non ti avrà in nessuna
> considerazione. E perciò un uomo ha da sapere che conto deve fare di una
> faccia acida. Per la strada, o nel salotto di un amico la gente lo guarda
> di
> sbieco. Se una tale ostilità avesse la sua origine in quello stesso
> disdegno
> e in quella ostinatezza che egli prova, potrebbe benissimo tornarsene a
> casa
> con malinconica dignità; ma, le facce acide, o benevole, della moltitudine
> non hanno mai causa profonda, sono indossate, o dismesse come soffia il
> vento, o come ordina un giornale.
> (Fiducia in se stessi)
>
>
> Gesù Cristo appartenne alla vera razza dei profeti. Egli ha visto con gli
> occhi aperti il mistero dell'anima. Attirato dalla sua severa armonia,
> rapito dalla sua bellezza, visse in essa, in essa fu. Egli solo in tutta
> la
> storia ha stimato la nobiltà dell'uomo.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)
>
> Insisti su te stesso; mai imitare. Tu puoi presentare in ogni momento il
> tuo
> talento con la forza accumulata coltivandoti per tutta la vita; ma il
> talento che hai adottato da un altro lo possiedi solo in maniera
> estemporanea. Ciò che ognuno può fare nel modo migliore, nessuno se non il
> suo Fattore può insegnarglielo.
> (Fiducia in se stessi)
>
> Una più segreta, dolce e irresistibile bellezza appare all'uomo quando il
> suo cuore e la mente si aprono al sentimento della virtù. Allora subito
> viene messo a conoscenza di ciò che sta sopra di lui. Impara che il suo
> essere è senza limiti; impara di essere nato per il bene e per la
> perfezione, pur giacendo ora in basso nel male e nella debolezza.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)
>
> Non m'aspetto che diventi buon lettore di storia chi pensasse che ciò che
> fu
> compiuto in un'epoca remota da uomini i cui nomi sono poi risuonati famosi
> abbia un più profondo significato di quello che egli stesso sta operando
> quest'oggi, in questo momento.
> (Storia)
>
> Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli
> uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non
> ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della
> sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite
> domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per
> quanto
> ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi.
> (Fiducia in se stessi)
>
> L'amante della natura è colui i cui sensi interni ed esterni sono ancora
> in
> pieno accordo tra di loro; chi ha saputo conservare lo spirito
> dell'infanzia
> perfino nell'età adulta. Il suo rapporto con il cielo e con la terra
> diventa
> parte del suo cibo quotidiano.
> (Natura (1836))
>
> È stato detto che «le anime comuni pagano con quel che fanno, e le anime
> più
> nobili con quel che sono». E perché? Perché una natura profonda ridesta in
> noi, con le azioni e le parole, e anzi solo con le sue maniere e le sue
> apparenze, lo stesso potere e la stessa bellezza che vengono in noi
> suscitate da un'intera galleria di statue e di quadri.
> (Storia)
>
> Se uno vive con Dio, la sua voce si farà dolce come il mormorio del
> ruscello
> e il brusio del grano.
> (Fiducia in se stessi)
>
> Ogni uomo non è tanto uno che operi nel mondo, ma è piuttosto un
> suggerimento di ciò che vorrebbe essere. Gli uomini camminano come
> profezie
> di un'età a venire.
> (Cerchi)
>
> E' un grande uomo chi unisce alla migliore capacità speculativa una tale
> proporzione e un tale equilibrio nelle sue facoltà, che gli uomini vedono
> in
> lui riflessi i propri sogni e le proprie intuizioni utilizzabili ed
> accettabili per quello che sono. Dà garanzia un grande senso comune che lo
> caratterizza come il rappresentante del mondo.
> (Gli uomini rappresentativi - Platone, o il filosofo)
>
> Colui che pensa di più, dirà il minimo di quell'ineffabile essenza che
> chiamiamo Spirito. Possiamo intravvedere Dio nei fenomeni grezzi e in
> qualche modo distanti della materia; ma quando tentiamo di descriverlo e
> di
> definirlo, sia il linguaggio che il pensiero ci abbandonano, e restiamo
> impotenti, come stolti e selvaggi. Quell'essenza rifiuta di essere
> tradotta
> in proposizioni.
> (Natura (1836))
>
> Trattando dello Stato, dovremmo sempre tener presente che le sue
> Istituzioni
> non sono originarie, benché esistessero già prima, certo, che noi
> nascessimo; che esse non sono superiori ai cittadini; che ogni legge e
> costume fu l'espediente escogitato da qualcuno per affrontare un qualche
> particolare caso; che esse sono tutte imitabili, tutte alterabili, e che
> siamo noi che possiamo farle più o meno buone; e renderle migliori.
> (Politica)
>
> Per quanto buono sia il discorrere, il silenzio è migliore, e lo
> mortifica.
> La lunghezza del discorso è un'indicazione della distanza di pensiero che
> vi
> è tra chi parla e chi ascolta. Se essi s'intendessero perfettamente in
> tutto, le parole non sarebbero anzi affatto necessarie. Se fossero una
> unità
> in tutto, le parole non sarebbero neppure tollerate.
> (Cerchi)
>
> Da dentro o da dietro una luce brilla attraverso noi sulle cose e ci rende
> consapevoli che non siamo niente, che la luce è invece tutto.
> (Fiducia in se stessi)
>
> Dì la verità, e tutte le cose animate o inanimate ti saranno garanti, e le
> stesse radici dell'erba sotto la terra sembreranno agitarsi e muoversi per
> testimoniare a tuo vantaggio.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)
>
> In luoghi non ufficiali, tra sordidi oggetti, un atto di virtù o di
> eroismo
> sembra improvvisamente attirare a sé il cielo come suo tempio, il sole
> come
> sua candela. La Natura tende le sue mani ad abbracciare l'uomo, solo che i
> pensieri di questi siano di pari grandezza. Volentieri essa segue i suoi
> passi con la rosa e con la viola, e piega il suo profilo splendido e
> grazioso ad ornare il figlio amato. Se solo i pensieri di questi sono di
> eguale portata, la cornice si adatterà al quadro.
> (Natura (1836))
>
> Il vero predicatore può essere sempre riconosciuto dal fatto che manifesta
> la sua vita alla gente, la vita passata attraverso il fuoco del pensiero.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)
>
> La natura sembra esistere soltanto per coloro che eccellono. Il mondo è
> sostenuto dalla personalità degli uomini migliori; essi rendono la terra
> sana. Coloro che vissero con essi hanno trovata la vita gioconda e piena.
> Perché la vita è soltanto dolce e tollerabile quando noi abbiamo fede in
> tali esistenze; e, effettivamente, o idealmente, noi ci studiamo di vivere
> con degli esseri superiori. Non sono forse denominati con i nomi loro i
> nostri figli e i luoghi che abitiamo? Il loro nome è trasformato nei
> simboli
> della lingua, l'opere, le immagini loro ornano i muri delle nostre case,
> ogni circostanza della giornata è utile per ricordarci un aneddoto che li
> concerne.
> (Gli uomini rappresentativi - A che cosa servono i grandi uomini)
>
> La vecchiaia non dovrebbe mai insinuarsi nella mente umana. In natura ogni
> momento è nuovo, il passato è continuamente inghiottito e dimenticato;
> solo
> ciò che sta per arrivare è sacro. Niente è sicuro se non la vita, la
> transizione, lo spirito energicizzante.
> (Cerchi)
>
> La natura universale, troppo forte per la fragile natura del bardo, gli
> sta
> sul collo e scrive con la sua mano; e mentre sembra che il poeta porti
> avanti soltanto un suo semplice capriccio e un suo strampalato argomento,
> l'esito conclusivo è invece un'esatta allegoria. Per questo, Platone disse
> che «i poeti esprimono cose grandi e degne che essi stessi non intendono».
> (Storia)
>
> Il segno invariabile della saggezza consiste nel vedere il miracolo in ciò
> che è comune. Che cos'è un giorno? Che cos'è un anno? Che cos'è un'estate?
> Che cos'è una donna? Che cos'è un bambino? Che cos'è il sonno? Alla nostra
> cecità, queste cose sembrano prive di valore. Noi raccontiamo favole per
> nascondere la povertà del fatto e conformarlo, come noi diciamo, alla più
> alta legge della mente. Ma quando il fatto è visto alla luce di un'idea,
> la
> favola sfarzosa scolorisce e avvizzisce. Contempliamo la vera, più alta
> legge. Per il saggio perciò un fatto è vera poesia, e la più bella delle
> favole.
> (Natura (1836))
>
> La società è come un'onda. L'onda si muove in avanti, ma resta immobile la
> massa d'acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s'innalza
> dal
> fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica. Molte persone che
> compongono oggi una popolazione saranno morte nel prossimo anno, e la loro
> esperienza morirà con esse.
> (Fiducia in se stessi)
>
> Dacché "i governi hanno origine nella identità morale degli uomini", il
> riconoscimento di una comune natura umana con interessi comuni deve
> indurre
> gli uomini razionali a una comune fratellanza politica; e finché essi non
> diverranno abbastanza saggi per cooperare volontariamente al comune
> benessere, non è possibile alcun governo buono.
> (Politica)
>
> Plaudo all'uomo che si trova sempre all'altezza del suo còmpito, a un
> ufficiale che è all'altezza del suo grado; ai capitani, ai ministri, ai
> senatori. Amo un dominatore che sta saldo, piantato sulle sue ferree
> gambe,
> dal corpo armonicamente sviluppato, eloquente, ricco di qualità, dotato
> del
> potere di trascinare tutti gli uomini con il suo fascino, per crearne dei
> tributari e dei sostegni della sua potenza. Spada e bastone, o mezzi della
> stessa natura del bastone e della spada, fanno procedere il mondo. Ma
> reputo
> il dominatore tanto più grande quanto più può abolire se stesso e tutti
> gli
> eroi con lui, lasciando che penetri in noi quell'elemento di ragione che
> non
> ha riguardo per alcuno; quell'irresistibile e sottilizzante forza
> ascensionale distruggitrice d'ogni individualismo; quella potenza così
> grande ch'ogni potere annulla. Allora ecco un monarca che largisce al suo
> popolo una costituzione; un pontefice che predica l'eguaglianza delle
> anime
> e solleva i suoi servi da ogni barbaro omaggio; ecco un imperatore che può
> creare la potenza del suo impero.
> (Gli uomini rappresentativi - A che cosa servono i grandi uomini)
>
> Ahimè! nessun uomo va da solo. Tutti gli uomini vanno a gruppi da questo o
> quel santo o poeta, evitando il Dio che vede nel segreto. Essi non possono
> vedere nel segreto, amano essere ciechi in pubblico. Pensano che la
> società
> sia più saggia della loro anima, e non sanno che un'anima, la loro, è più
> saggia del mondo intero.
> (Discorso alla Facoltà di Teologia)

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