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SCHEDA ARTICOLO N. «00432»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: GIAMPIERO CARA - ANNALISA ANTODICOLA
TITOLO: NEW AGE PER DUE (PARTE 1 E 2 MONOGRAFIA LUNGA)
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TESTO ARTICOLO

New Age per due

(prima parte)

(di Giampiero Cara e Annalisa Antodicola)

E' meglio procedere da soli o in coppia sulla via della conoscenza e
dell'evoluzione spirituale?

Se ci volgiamo a guardare i grandi maestri dell'umanità del passato, coloro
i cui insegnamenti, sia pure distorti in religioni, si tramandano nei
secoli, notiamo che sono sempre stati soli. Magari erano circondati da
discepoli e da curiosi, che gli si affollavano intorno per essere guariti od
illuminati, ma al loro fianco non c'era mai un compagno od una compagna al
loro stesso livello, con cui questi rari individui che tanto ammiriamo
condividevano gioiosamente l'amore e l'avventura dell'anima.

EVOLUZIONE DI COPPIA

Ma l'era dell'Acquario sta portando un notevole cambiamento in questo senso.
Secondo la filosofia New Age, il rapporto di coppia è tra le tappe più
importanti della nostra evoluzione interiore, perché implica la scoperta e
l'accettazione, dentro ognuno di noi, della nostra parte maschile e di
quella femminile, per raggiungere innanzitutto all'interno quel senso di
unità e di fusione armonica con l'"esterno" che costituisce da sempre una
delle mete più elevate della ricerca spirituale.

In tal senso, il compagno o la compagna che ci siamo scelti ci fanno da
specchio, ossia sono l'esteriorizzazione rispettivamente della nostra parte
maschile e della nostra parte femminile. Se dunque abbiamo dei rapporti
conflittuali con l'altro sesso, probabilmente è proprio perché non
accettiamo la nostra parte maschile, se siamo donne, o femminile, se siamo
uomini.

Da questo punto di vista, è importante imparare a considerare il nostro
compagno o la nostra compagna i nostri "maestri", perché, se cerchiamo di
comprenderli e di accettarli, riusciamo a comprendere e ad accettare
l'"altra metà" di noi stessi (e non a caso si chiama la persona amata "la
mia metà"). Vale senz'altro la pena di tentare, perché l'unione di Yin e
Yang che si verifica in un rapporto di coppia armonioso permette il
superamento dell'ego e la nascita di un equilibrio superiore.

ALLA RICERCA DELL'ARMONIA COSMICA

Anche gli antichi mistici orientali parlano simbolicamente di unione ed
equilibrio di forze del Cielo (maschili) e della Terra (femminili), da cui
scaturisce un'armonia cosmica. Secondo un'antica espressione popolare
ispirata al Tantra (lo "Yoga dell'amore") indiano, Shiva (il principio
maschile) senza Shakti (il principio femminile) è un cadavere".

Per quanto bella e significativa, però, l'espressione citata, è sintomo di
una cultura (sia orientale sia occidentale) che finora ha quasi sempre
considerato la donna in funzione dell'uomo, e quindi ha più o meno teso ad
usare l'energia maschile, quella più aggressiva, che rappresenta la nostra
capacità di pensare ed agire concretamente nel mondo fisico, per reprimere e
controllare l'energia femminile, dolce e ricettiva, che si esprime
attraverso l'intuito, l'amore e la comprensione.

Questo condizionamento culturale ha prodotto degli stereotipi che abbiamo
davanti agli occhi ogni giorno. Da una parte, abbiamo il "maschio"
tradizionale, che è stato abituato a negare ed a reprimere il proprio
aspetto femminile, assumendo degli atteggiamenti freddi, controllati e
repressivi nei confronti delle donne, dalle quali è segretamente
terrorizzato perché gli ricordano l'aspetto femminile che lui tenta di
negare.

Dall'altra, c'è la "femmina" tradizionale, che utilizza la sua energia
maschile per negare e reprimere la forza femminile insita in lei, il che la
rende inerme, sottomessa agli uomini, priva di un equilibrio emozionale ed
incapace di esprimere la propria forza, perché timorosa che, se l'uomo la
scoprisse, la lascerebbe.

LIBERARSI DEGLI STEREOTIPI

E' importante notare che questi stereotipi, che l'americana Shakti Gawain
chiama "il vecchio aspetto maschile" e "il vecchio aspetto femminile", sono
presenti in entrambi i sessi. La "femmina" di cui sopra ospita in se stessa
un "macho" che la controlla, e quindi tende ad attirare degli uomini che
rispecchiano questo tipo di personalità maschile e la manifestano nel
rapporto con lei.

Il "macho" tradizionale, a sua volta, reprime dentro di sé una voce
femminile impotente ed isterica, che tenta disperatamente di farsi
ascoltare, e perciò attrae donne deboli dotate di scarsa considerazione di
sé, che riflettono la stessa mancanza di fiducia e di rispetto che lui
manifesta nei confronti del suo aspetto femminile. Ma le cose stanno
cambiando.

L'Era dell'Acquario rappresenta l'emergere, a livello sia individuale sia
collettivo, dell'energia femminile, nei confronti della quale il nuovo
modello di energia maschile comincia a nutrire fiducia ed apprezzamento. Dal
punto di vista culturale, ciò si manifesta, per esempio, nel sempre maggiore
interesse per una spiritualità di tipo femminile, che fa vacillare le
vecchie gerarchie e divisioni religiose maschili e tende a promuovere
l'uguaglianza e l'amore incondizionato tra tutti gli esseri umani.

A livello del rapporto di coppia vero e proprio, invece, la donna acquista
maggior fiducia in se stessa ed impara ad usare la propria energia maschile
interiore per darsi coraggio, e perciò comincia ad attirare sempre di più
uomini capaci di sostenerla e di apprezzarla, mentre l'uomo, aprendosi alla
propria natura femminile e fidandosi di essa, si rilassa, diviene più
sensibile e meno aggressivo, e comincia ad attirare donne più forti ed
indipendenti, capaci di amarlo senza bisogno di sottomettersi.

I PROBLEMI CON L'ALTRO SESSO DENTRO DI NOI

Dunque, la prospettiva di crescita spirituale per chi intende aprirsi
sinceramente al rapporto di coppia è luminosa. E non c'è da preoccuparsi se
al momento la nostra situazione personale in campo affettivo sembra
piuttosto buia e deprimente. E' importante capire che la situazione ideale
per cominciare a risolvere i nostri problemi con l'altro sesso dentro e
fuori di noi è esattamente quella in cui ci troviamo adesso, perché la
nostra situazione esteriore rispecchia quel che c'è in noi e che noi
vogliamo scoprire per divenire esseri umani sempre migliori.

Se, per esempio, siamo soli e ci sembra di non riuscire a trovare l'"anima
gemella", proviamo magari a smettere di cercarla dappertutto all'esterno ed
approfittiamo della nostra temporanea solitudine per imparare ad amarci e ad
accettarci completamente, come se fossimo noi stessi il partner che
cerchiamo. Questo è molto importante per capire che non c'è niente di male a
star soli, anzi può essere molto piacevole. Spesso, invece, ce ne
vergogniamo, perché pensiamo che ciò dimostri qualcosa di sbagliato in noi.

E' fondamentale liberarci da questo pensiero negativo, altrimenti c'è il
rischio di mettersi con qualcuno che non va bene per noi soltanto perché
abbiamo paura della solitudine. In questo modo, dunque, dandoci da fare
dentro di noi invece che all'esterno, possiamo finalmente attrarre nella
nostra vita un compagno od una compagna che ci accetti e ci ami davvero. In
particolare, è importante impegnarsi a sviluppare dentro di noi proprio
quelle qualità che desidereremmo nel nostro compagno ideale, perché a
livello spirituale (ossia il livello più profondo di una vera unione di
coppia) sono i simili ad attrarsi, e non gli opposti come comunemente si
dice.

Spesso la difficoltà a trovare un compagno od una compagna è dovuta al fatto
che abbiamo avuto delle esperienze negative e temiamo che si ripetano. In
realtà, la ripetizione di queste esperienze negative avviene perché, come
afferma Louise L. Hay in "Ama te stesso", "dentro di noi c'è il bisogno di
ripeterle. Questa necessità corrisponde ad una nostra convinzione. Per
spezzare lo schema non serve l'autocritica, bisogna superare la necessità".

****



(seconda parte)

(di Giampiero Cara e Annalisa Antodicola)

SUPERARE I CONDIZIONAMENTI

Uno dei motivi fondamentali per cui ripetiamo delle esperienze negative può essere rappresentato dai condizionamenti sul rapporto di coppia che abbiamo
ricevuto dai nostri genitori o insegnanti. Per esempio, nella maggior parte delle famiglie e delle scuole veniamo educati solo dal punto di vista intellettuale,
mentre le emozioni vengono completamente trascurate. Ci viene detto di controllare o nascondere le nostre emozioni piuttosto che sentirle o parlarne o
far sapere agli altri come ci sentiamo.

Questo è un condizionamento negativo molto forte, perché l'amore si fonda non sulla razionalità, ma sulle emozioni. Spesso ci capita di non riuscire a
comunicare quel che proviamo ad una persona che ci piace, proprio perché da piccoli, impedendoci di esprimerle, ci hanno fatto sentire come se le nostre
emozioni fossero qualcosa di sconveniente, e quindi temiamo ancora che, se ne parlassimo, verremmo disapprovati.

E' fondamentale, invece, imparare ad accettare le proprie emozioni, per riuscire poi a non aver paura di parlarne con una persona che ci piace, ed a non
temerne la disapprovazione. Del resto, poiché per poter vivere con gioia un amore abbiamo assolutamente bisogno di sentirci liberi di esprimere le nostre
emozioni, è meglio saperlo subito se la persona che ci piace può capirci ed accettarci, piuttosto che avere dei rimpianti dopo o stare, per esempio, con
un uomo che continua a reprimerci come faceva magari nostro padre.

Un altro condizionamento solitamente trasmessoci dai genitori è che quando si vuol bene a qualcuno bisogna sacrificarsi per lui, rinunciando a molte cose.
Di conseguenza, alcune persone rimangono da sole perché hanno paura di ciò a cui potrebbero essere costretti a rinunciare per stare con qualcuno.

In realtà, non è affatto necessario rinunciare a quel che conta per sé per avere un partner. In effetti, quel che più conta per una persona è una parte
fondamentale di ciò che essa ha da offrire in una relazione, quindi rinunciare ai propri valori importanti per non perdere un partner è decisamente una
mossa sbagliata che non può che contribuire all'infelicità di entrambi.

MIGLIORARE UN RAPPORTO ESISTENTE

I problemi nel rapporto di coppia, naturalmente, non riguardano solo chi è alla ricerca di un partner. Se stiamo già con qualcuno, in maniera più o meno
soddisfacente, possiamo sempre migliorare il nostro rapporto. Il principio fondamentale della New Age è che ognuno di noi non è vittima della società in
cui vive o dell'educazione che ha ricevuto, ma anzi è completamente responsabile della propria vita (e quindi anche dei cosiddetti condizionamenti inconsci),
di solito però in maniera inconsapevole.

Non dobbiamo quindi liberarci di qualcosa di indesiderato o di "anormale", bensì capire che le condizioni in cui ci troviamo, per quanto dolorose possano
apparire, sono le migliori possibili per proseguire nella nostra evoluzione spirituale, fino a quando, divenendo consapevoli del nostro illimitato potere
creativo, non riusciamo a capire che, come abbiamo creato inconsapevolmente la nostra infelicità (e quella degli altri, nel rapporto di coppia), così possiamo
creare consapevolmente la nostra felicità e quella di chi ci sta vicino.

Questo è anche l'approccio di Sondra Ray, famosa rebirther americana che da quasi vent'anni porta in giro per il mondo, per contribuire a risolvere i problemi
della coppia, un seminario intitolato "Loving Relationship" (organizzato anche in Italia con il titolo "Più amore nelle vostre relazioni").

"Una relazione di coppia", scrive Sondra Ray in "Colora d'amore la tua vita", "vi mette in contatto con tutti i vostri modelli di pensiero negativo. Non
evitatela, è la migliore scuola che possiate desiderare. In verità, il vostro partner è il vostro maestro, vi aiuta a raggiungere l'equilibrio ed il benessere.
Dovreste essere sempre grati al vostro compagno per le cure che vi prodiga. Ricordate che siete stati voi a creare la sua presenza nella vostra vita, quindi
non risentitevi con lui (o con lei) se qualcosa nel suo comportamento vi irrita".

In genere, osserva ancora la Ray, le azioni del nostro partner che ci appaiono più irritanti sono proprio quelle che ripropongono qualcosa che non abbiamo
perdonato ai nostri genitori. E' fondamentale quindi, per un rapporto di coppia soddisfacente, riuscire a perdonare i nostri genitori e le persone che
ci hanno fatto del male in passato, ed essere grati al nostro compagno (o compagna) perché tenta inconsciamente di curarci incarnando i ruoli negativi
che ci hanno fatto soffrire, di modo che possiamo prenderne coscienza e risolverli.

"L'amore", afferma Sondra Ray, "fa affiorare quel che c'è di negativo in noi, dandoci modo di comprenderlo".

AMORE VUOL DIRE GELOSIA?

Un'altra cosa importante da ricordare è che, quando affiorano questi elementi negativi, provocando magari un'incomprensione od una lite, è bene non lasciare
che rimangano dentro di noi a formare del risentimento verso il partner, bensì cercare di riparlare con calma della questione a caldo per chiarirla, magari
il giorno stesso, in modo da essere freschi e ben disposti l'uno verso l'altra il giorno dopo.

Una delle principali cause di risentimento nella coppia è rappresentata, come si sa, dalla gelosia. Di solito, si tratta di un problema legato alla stima
che si ha di sé: più questa è alta e minori sono le probabilità di essere gelosi. Le persone che si stimano non temono eccessivamente di perdere il partner
perché sanno che la loro felicità non dipende da una persona particolare, bensì da loro stesse, e perciò possono sempre ricrearsi un'altra relazione, magari
migliore, oppure essere felici anche se devono trascorrere un periodo da sole.

Ma cosa dobbiamo fare se non abbiamo ancora raggiunto questo elevato livello di autostima e ci sentiamo gelosi? Visto che siamo noi a creare, di solito
inconsciamente, le nostre esperienze, Sondra Ray suggerisce di chiedersi cosa ci abbia spinto a determinare una situazione che ci rende gelosi.

Stiamo usando la gelosia per punirci? Perché vogliamo soffrire? Siamo talmente abituati al dolore da temere la felicità? Stiamo ricevendo più amore di
quanto pensiamo di meritare? Stiamo cercando di dimostrare che gli uomini (o le donne) non sono degni di fiducia? O stiamo forse sfruttando la situazione
come scusa per liberarci del nostro partner? Dopo aver risposto sinceramente a queste e ad altre domande, assicura la Ray, capiremo perché non si può dare
agli altri la colpa della propria gelosia.

E SE PROPRIO NON FUNZIONA?

Ma cosa succede se non riusciamo a risolvere il problema della gelosia, od altri più gravi, e pensiamo di lasciare il nostro partner? Si tratta probabilmente
del momento più delicato nella vita di una coppia, per il quale è assai difficile suggerire qualcosa, perché spetta ad ognuno di noi decidere se accettare
le difficoltà e sforzarsi ancora di superarle oppure giungere ad una separazione.

Spesso può capitare che ci si lasci troppo per mancanza di disponibilità a comunicare riguardo ai problemi sgradevoli che sorgono in ogni relazione. Se
pensiamo che i dissidi dimostrino che abbiamo scelto la persona sbagliata, probabilmente tenderemo a scegliere di cambiare partner piuttosto che di affrontare
le difficoltà con quello attuale.

Per capire se l'intenzione di lasciare l'attuale partner sia una scelta di vita positiva, oppure un tentativo di sfuggire a problemi che comunque si ripresenterebbero
anche con partner successivi, è molto importante dire al proprio partner tutto ciò che si è taciuto durante il rapporto.

A volte, così facendo, può essere piacevole constatare come tutto si chiarisca in fretta! Ma anche se le cose andassero diversamente, è molto importante
ricordare che qualsiasi decisione onesta e meditata che prendiamo rappresenta un passo avanti nel nostro cammino verso gli obiettivi coincidenti della
scoperta di noi stessi e della ricerca della felicità.

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