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SPAZIATORE bianco

SCHEDA ARTICOLO N. «00463»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: PAULO COELHO
TITOLO: UN GIORNO ALL'IMPROVVISO, SCOPRI DI LOTTARE SENZA LO STESSO ENTUSIASMO DI PRIMA
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

Tratto da:

PAULO COELHO

- MANUALE DEL GUERRIERO DELLA LUCE -

TRADUZIONE DI RITA DESTI

EDIZIONI ASSAGGI BOMPIANI

.............................

Un giorno, all'improvviso, il guerriero scopre di lottare senza lo stesso
entusiasmo di prima. Continua a fare cio' che faceva, ma sembra che ogni
gesto
abbia perduto il suo significato. In quel momento, egli ha una sola scelta:
continuare a praticare il Buon Combattimento. Recita le sue preghiere per
dovere, o per paura, o per qualsiasi altro motivo, ma non interrompe il suo
cammino. Sa che l'angelo di Colui che lo ispira sta facendo un altro giro.

Il guerriero si mantiene concentrato sulla lotta, e persevera: anche quando
tutto sembra inutile. Dopo un po', l'angelo torna, e il semplice fruscio
delle
sue ali fara' ritornare la gioia. Un guerriero della luce condivide con gli
altri tutto cio' che conosce del cammino. Chi aiuta, viene sempre aiutato, e
ha
bisogno di insegnare cio' che ha appreso. Percio', egli si siede intorno al
fuoco e racconta com'e' andata la giornata di lotta.

Un amico gli sussurra: "Perche' parlare tanto apertamente della tua
strategia?
Non vedi che, comportandoti cosi', corri il rischio di dover dividere le
conquiste con altri?" Il guerriero si limita a sorridere, e non risponde. Sa
che, se giungera' alla fine del viaggio in un paradiso vuoto, la sua lotta
non
avra' avuto alcun valore.

Il guerriero della luce ha appreso che Dio si serve della solitudine per
insegnare la convivenza. Si serve della rabbia per mostrare l'infinito
valore
della pace. Si serve del tedio per sottolineare l'importanza dell'avventura
e
dell'abbandono. Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla
responsabilita' delle parole. Si serve della stanchezza, perche' si possa
comprendere il valore del risveglio. Si serve della malattia per
sottolineare la
benedizione della salute. Dio si serve del fuoco per impartire una lezione
sull'acqua. Si serve della terra, perche' si comprenda il valore dell'aria.
Si
serve della morte per mostrare l'importanza della vita.

Il guerriero della luce da', prima che gli sia richiesto. Vedendo questo,
alcuni compagni commentano: "Chi ha bisogno, chiede." Ma il guerriero sa che
c'e' molta gente che non riesce - semplicemente non riesce - a chiedere
aiuto.
Accanto a lui ci sono molti uomini dal cuore talmente fragile, che si
impegnano
in amori malsani; sono affamati di affetto, e si vergognano di mostrarlo. Il
guerriero li riunisce intorno al fuoco, racconta delle storie, spartisce il
suo
cibo, scherza insieme a loro. Il giorno dopo, tutti si sentono meglio.

Coloro che guardano alla miseria con indifferenza sono i piu' miserabili. Le
corde che sono sempre in tensione finiscono per logorarsi. I guerrieri che
si
addestrano senza tregua perdono la spontaneita' nella lotta. I cavalli che
saltano di continuo gli ostacoli finiscono per spezzarsi una zampa. Gli
archi
che sono costantemente tesi non scagliano piu' le frecce con la stessa
forza.

Percio', anche se potrebbe non essere dell'umore giusto, il guerriero della
luce
cerca di divertirsi con le piccole cose quotidiane. Il guerriero della luce
presta ascolto a Lao Tzu, quando dice che dobbiamo distaccarci dall'idea dei
giorni e delle ore, per rivolgere sempre piu' attenzione al minuto. Solo
cosi'
riesce a fronteggiare taluni problemi, prima che si verifichino: prestando
attenzione alle piccole cose, egli riesce a evitare le grandi catastrofi.

Ma, pensare alle piccole cose non significa pensare in tono minore. Una
preoccupazione esagerata finisce per eliminare ogni traccia di gioia dalla
vita.
Il guerriero sa che un grande sogno e' costituito da tante cose diverse,
cosi'
come la luce del sole e' l'insieme di milioni di raggi. Ci sono momenti in
cui
il cammino del guerriero attraversa periodi di routine. Allora egli adotta
l'insegnamento di Nachman de Bratzlav: "Se non riesci a meditare, devi
soltanto
ripetere una semplice parola, perche' questo fa bene all'anima. Non dire
altro,
limitati a ripetere la stessa parola senza fermarti, innumerevoli volte.
Essa
finira' per perdere il suo significato, acquistandone uno nuovo. Dio aprira'
le
sue porte, e tu arriverai a usare questa semplice parola per esprimere tutto
cio' che vorresti."

Quando e' obbligato a ripetere il medesimo compito, il guerriero adotta
questa
tattica, e trasforma il proprio lavoro in preghiera. Un guerriero della luce
non
ha "certezze", ma un cammino da seguire, al quale cerca di adattarsi in base
al
tempo.

In estate, lotta con equipaggiamenti e tecniche diversi da quelli impiegati
in
Inverno. Essendo tollerante, egli non giudica mai il mondo, utilizzando il
concetto di "giusto" o "sbagliato", bensi' sulla base dell'atteggiamento
piu'
adatto a quel determinato momento. Sa che anche i suoi compagni devono
adattarsi, e, quindi, non si sorprende quando essi cambiano atteggiamento. A
ciascuno da' il tempo necessario per giustificare le proprie azioni.

Ma, e' molto giusto in caso di tradimento. Un guerriero siede intorno al
fuoco
con i suoi compagni. Essi trascorronp ore e ore accusandosi a vicenda, ma
poi
finiscono per dormire sotto la stessa tenda e per dimenticare le offese
pronunciate. Di tanto in tanto, nel gruppo arriva un elemento nuovo. Poiche'
non
ha ancora una storia in comune con gli altri, l'uomo mostra soltanto i suoi
pregi, e alcuni lo vedono come un maestro. Ma il guerriero della luce non lo
paragona mai ai vecchi compagni di battaglia. Lo straniero e' il benvenuto,
ma
si fidera' di lui solo quando avra' conosciuto anche i suoi difetti.

Un guerriero della luce non entra mai in battaglia senza conoscere i limiti
del
suo alleato. Il guerriero della luce conosce una vecchia espressione
popolare
che dice: "Se il pentimento uccidesse... E sa che il pentimento uccide
davvero:
corrode lentamente l'anima di chi ha fatto qualcosa di sbagliato, e conduce
all'autodistruzione. Il guerriero non vuole morire in questa maniera. Quando
agisce con perversita', o cattiveria, poiche' anch'egli e' un uomo pieno di
difetti, non si vergogna di chiedere perdono. Se gli e' ancora possibile,
concentra ogni suo sforzo per riparare al male che ha fatto. Se colui che ha
colpito e' morto, fa del bene a un estraneo, e offre questa buona intenzione
all'anima di colui che ha ferito.

Un guerriero della luce non si pente, perche' il pentimento uccide. Egli si
umilia, e rimedia al male che ha causato. Tutti i guerrieri della luce hanno
sentito la madre dire: "Mio figlio si comporta cosi' perche' ha perduto la
testa, ma in fondo e' una gran brava persona. Benche' rispetti la madre,
egli sa
che non e' cosi'. Non si colpevolizza per i suoi gesti avventati, e tanto
meno
passa la vita a perdonarsi per tutto cio' che fa di sbagliato, poiche' in
questa
maniera non correggera' mai il proprio cammino. Per giudicare il risultato
dei
propri atti, si basa sul buon senso, e non sulle intenzioni che aveva nel
compierli. Si assume la responsabilita' di ogni sua azione, pur pagando un
prezzo alto per gli errori.

Dice un vecchio proverbio arabo: "Dio giudica l'albero dai frutti, non dalle
radici."

Prima di prendere una decisione importante, come dichiarare una guerra,
trasferirsi con i compagni in un'altra pianura, scegliere un campo da
seminare,
il guerriero si domanda: "Come incidera' sulla quinta generazione dei miei
discendenti questo mio gesto?" Un guerriero ha coscienza che le azioni
individuali comportano conseguenze che si prolungano per molto tempo, e deve
sapere quale mondo sta lasciando alla sua quinta generazione.

"Non scatenare una tempesta in un bicchier d'acqua," dice qualcuno al
guerriero
della luce, avvisandolo. Ma egli non enfatizza mai un momento difficile, e
cerca
sempre di mantenere la calma necessaria. Nel contempo, non giudica il dolore
altrui. Un piccolo dettaglio - che non lo colpisce affatto - puo' divenire
lo
stoppino per scatenare la tempesta che covava nell'anima di un suo fratell .
Il
guerriero rispetta la sofferenza del prossimo, e non tenta di paragonarla
alla
propria. La coppa della sofferenza non ha la stessa misura per tutti. "La
prima
qualita' del cammino spirituale e' il coraggio," sosteneva Gandhi .

Il mondo sembra minaccioso e pericoloso ai codardi, che ricercano la
sicurezza
menzognera di una vita priva di grandi sfide, e si armano fino ai denti per
difendere quello che credono di possedere. I codardi finiscono pe= r
costruire
le grate della loro stessa prigione. Il guerriero della luce proietta il suo
pensiero al di la' dell'orizzonte. Sa che, se non fara' niente per il mondo,
nessun altro lo far.a' Allora partecipa al Buon Combattimento e aiuta gli
altri,
anche senza comprendere appieno il motivo per cui lo fa. Il guerriero della
luce
legge con attenzione un testo che l'Anima del Mondo ha inviato a Chico
Xavier:
"Quando riesci a superare dei seri problemi di rapporto, non soffermarti sul
ricordo dei momenti difficili, ma sulla gioia di avere attraversato anche
questa
prova della tua vita. Quando esci da un lungo periodo di convalescenza, dopo
una
malattia, non pensare alla sofferenza che e' stato necessario affrontare, ma
alla benedizione di Dio che ha consentito la tua guarigione.

"Per il resto della vita, serba nella memoria le cose belle che sono sorte
nei
momenti di difficolta'. Esse saranno una prova delle tue capacita' e ti
infonderanno fiducia dinanzi a qualsiasi ostacolo." Il guerriero della luce
si
concentra sui piccoli miracoli della vita quotidiana. Se sa vedere cio' che
e'
bello, e' perche' ha la bellezza dentro di se', giacche' il mondo e'ì uno
specchio che rimanda a ogni uomo il riflesso del suo viso. Pur conoscendo i
propri difetti e limiti, il guerriero fa il possibile per mantenere il buon
umore nel momenti di crisi. In fin dei conti, il mondo sta facendo ogni
sforzo
per aiutarlo, quantunque tutto cio' che lo circonda sembra affermare il
contrario.

Esiste un residuo emotivo: esso viene prodotto nelle officine del pensiero.
E'
formato dai dolori ormai passati, che adesso non sono piu' di alcuna
utilita'.
E'costituito dai cauti provvedimenti che hanno avuto un'importanza in
passato,
ma che nel presente non servono a niente. Il guerriero ha, inoltre, i suoi
ricordi, ma riesce a separare quello che e= ' utile da cio' che non e'
necessario: egli si libera del proprio residuo emotivo. Dice un compagno:
"Ma
questo fa parte della mia storia. Perche' devo abbandonare dei sentimenti
che
hanno segnato la mia esistenza?"

Il guerriero sorride, ma non cerca di provare cose che ormai non sente piu'.
Sta
cambiando, e vuole che i suoi sentimenti lo accompagnino. Dice il maestro al
guerriero, quando lo vede depresso: "Tu non sei quello che sembri nei
momenti di
tristezza. Sei molto di piu' "Mentre tanti sono partiti, per motivi che non
comprenderemo mai, tu sei ancora qui. Perche' mai Dio si e' portato via
uomini
cosi' incredibili, e h= a lasciato te? "In questo momento, milioni di uomini
hanno gia' rinunciato. Non si infastidiscono, non piangono, non fanno piu'
niente. Si limitano ad aspettare che il tempo passi. Hanno perduto la
capacita'
di reagire. Tu, pero', sei triste. E cio' dimostra che la tua anima e'
ancora
viva." A volte, nel pieno di una battaglia che sembra non avere fine, il
guerriero ha un'idea e vince in pochi secondi. Allora pensa: "Perche' ho
sofferto per tanto tempo, in un combattimento che avrebbe potuto risolversi
con
la meta' dell'energia che ho sprecato?" In verita', ogni problema, una volta
risolto, sembra molto semplice.

La grande vittoria, che oggi appare facile, e' il risultato di una serie di
piccoli successi che sono passati inosservati. Allora il guerriero capisce
cio'
che e' accaduto, e dorme tranquillo. Invec= e di colpevolizzarsi per il
fatto di
avere impiegato tanto tempo ad arrivare, gioisce sapendo che infine e'
giunto
alla meta. Esistono due tipi di preghiera. Il primo e' quello con cui si
chiede
che accadano determinate cose, tentando di suggerire a Dio cio' che Egli
deve
fare. Al Creatore non si concede tempo, ne' spazio per agire. Dio, che sa
benissimo cio' che e' meglio per ciascuno, continua ad agire come Gli
conviene.

E colui che prega rimane con la sensazione di non essere stato ascoltato. Il
secondo tipo di preghiera e' quello in cui, anche senza comprendere i
cammini
dell'Altissimo, l'uomo lascia che nella propria vita si compiano i disegni
del
Creatore. Implora che gli sia risparmiata la sofferenza, chiede gioia nel
Buon
Combattimento, ma mai - in nessun momento - dimentica di pronunciare la
formula:
"Sia fatta la Tua volonta'." Il guerriero della luce prega in questa seconda
maniera. Il guerriero sa che, in tutte le lingue, le parole piu' importanti
sono
quelle piccole: "Si", "Amore", "Dio". Sono parole che si pronunciano con
facilita', e colmano giganteschi spazi vuoti.

Esiste tuttavia una parola, anch'essa molto piccola, che molti hanno
difficolta'
a pronunciare: "No."

Chi non dice mai di no, si crede generoso, comprensivo, educato: perche' il
"no"
porta con se la nomea di maledetto, egoista, poco spirituale. Il guerriero
non
cade in questa trappola. Ci sono momenti in cui, nel dire "si" agli altri,
potrebbe darsi che, contemporaneamente, stia dicendo "no" = a se stesso.
Percio', non pronuncia mai un "si" con le labbra, se il suo cuore sta
dicendo
"no". Sono questi i comandamenti ai quali nessun guerriero della luce puo'
obbedire:

Primo. Dio e' sacrificio Soffri in questa vita e sarai felice nella
prossima.

Secondo. Chi si diverte e' un bambino.

Terzo. Gli altri sanno cio' che e' meglio per noi, perche' hanno piu'
esperienza.

Quarto. Nostro dovere e' rendere contenti gli altri. E' necessario
gratificarli,
anche se cio' comporta rinunce importanti.

Quinto. Non bisogna bere avidamente alla coppa della felicita', altrimenti
potrebbe piacerci. E non sempre l'avremo fra le mani.

Sesto. E' necessario accettare tutti i castighi. Siamo colpevoli.

Settimo. La paura e' un segnale di allarme. Non correremo rischi. Un folto
gruppo di uomini si trova in mezzo alla strada e sbarra il cammino che
conduce
al Paradiso. Il puritano domanda: "Perche', i peccatori?" E il moralista
urla:
"La prostituta vuole partecipare al banchetto!" Il custode dei valori
sociali
grida: "Come perdonare l'adultera, se ha peccato?" Il penitente si strappa
le
vesti: "Perche' guarire un cieco che pensa solo alla propria malattia e non
ringrazia neppure? L'asceta si straccia: "Tu lasci che la donna sparga sui
tuoi
capelli un oli= o prezioso! Perche' non venderlo e comprare del cibo?"

Sorridendo, Gesu' tiene la porta aperta. E i guerrieri della luce entrano,
trascurando le urla isteriche. L'avversario e' sapiente e scaltro. Appena
puo',
afferra l'arma piu' facile ed efficace: l'intrigo. Quando se ne serve, non
ha
bisogno di fare grandi sforzi: perche' altri stanno lavorando per lui. Con
parole male orientate, vengono distrutti mesi di dedizione, anni di ricerca
dell'armonia. Sovente il guerriero della luce rimane vittima di questa
trappola.
Non sa da dove provenga il colpo, e non ha modo di dimostrare che l'intrigo
e'
falso. L'intrigo non permette il diritto alla difesa: condanna senza
processo.

Allora, egli sopporta le conseguenze e le punizioni commentate, poiche' la
parola ha un suo potere, e il guerriero lo sa. Ma soffre in silenzio, e non
usa
mai quell'arma per attaccare l'avversario. Un guerriero della luce non e'
vigliacco. "Dai allo sciocco mille intelligenze, ed egli non vorra'
null'altro
se non la tua," dice il proverbio arabo.

Quando il guerriero della luce comincia a piantare il suo giardino, nota che
il
vicino lo spia. A costui piace dare consigli su come seminare le azioni,
raccogliere i pensieri, irrigare le conquiste. Se il guerriero prestera'
ascolto
a cio' che l'uomo sta dicendo, finira' per fare un lavoro che non gli
appartiene: il giardino a cui si sta dedicando derivera' da un'idea del
vicino.
Ma un vero guerriero della luce sa che ogni giardino ha i propri misteri,
che
solo la mano paziente del giardiniere e' capace di decifrare. Percio'
preferisce
concentrarsi sul sole, sulla pioggia, sulle stagioni. Sa che lo sciocco che
da'
consigli sul giardino altrui non sta badando alle proprie piante. Per
lottare,
e' necessario tenere sempre gli occhi aperti. E avere al proprio fianco dei
compagni fedeli. Ma capita che, all'improvviso, quello che si batteva
insieme al
guerriero della luce diventi un suo avversario.

La prima reazione e' di odio. Ma il guerriero sa che un combattente accecat=
o
e' perduto nel cuore della battaglia. Allora cerca di ricordare le belle
azioni
compiute dall'antico alleato nel periodo in cui hanno convissuto. Tenta di
comprendere che cosa lo abbia spinto al repentino cambio di atteggiamento,
quali
ferite si siano accumulate nella sua anima. Cerca di scoprire che cosa abbia
portato uno dei due a rinunciare al dialogo. "Nessuno e' del tutto buono, o
cattivo": ecco cio' che pensa il guerriero quando capisce di avere un nuovo
avversario.

Un guerriero sa che i fini non giustificano i mezzi. Perche' i fini non
esistono: ci sono solo i mezzi. La vita lo trasporta dall'ignoto verso
l'ignoto.
Ogni minuto e' rivestito di questo mistero appassionante: il guerriero non
sa da
dove viene, ne' dove sta andando. Ma non e' qui per caso. E la sorpresa lo
riempie di gioia, i paesaggi che non conosce lo affascinano. Molte volte ha
paura, ma questo fa parte della norma per un guerriero. Se egli pensasse
solo
alla meta, non riuscirebbe a prestare attenzione ai segnali disseminati
lungo il
cammino. Se si concentrasse su una singola domanda, perderebbe le varie
risposte
che gli stanno a fianco. Percio' il guerriero si concede. Il guerriero sa
che
esiste il cosiddetto "effetto cascata". Ha visto molto spesso qualcuno
comportarsi in maniera sbagliata con chi non aveva il coraggio di reagire.
Allora, per vigliaccheria e risentimento, questi ha riversato a propria
rabbia
su qualcun altro piu' debole, che l'ha scaricata su un altro ancora, in una
vera
e propria catena d'infelicita'.

Nessuno conosce le conseguenze delle proprie crudelta'. Percio' il guerriero
e'
prudente nell'uso della spada, e accetta solo un avversario che sia degno di
lui. Nei momenti di rabbia, prende a pugni la roccia e si ferisce la mano.
Alla
fine la mano guarisce. Ma il bambino che ha finito per prenderle perche' suo
padre ha perso un combattimento sara' marchiato per il resto della vita.
Quando
arriva l'ordine di trasferimento, il guerriero guarda tutti gli amici che si
e'
fatto durante il cammino.

Ad alcuni ha insegnato a udire le campane di un tempio sommerso, ad altri ha
raccontato storie intorno al fuoco. Il suo cuore si rattrista, ma egli sa
che la
sua spada e' sacra, e che deve obbedire agli ordini di Colui al quale ha
offerto
la sua lotta. Allora il guerriero della luce ringrazia i compagni di
viaggio,
trae un profondo respiro e va avanti, portando con se i ricordi di un
viaggio
indimenticabile.

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