(di Fabio Gabrielli)
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I falsi amici nelle riflessioni di Boncompagno da Signa. Le diverse tipologie del falso amico nelle riflessioni di Boncompagno da Signa, un fine intellettuale del medioevo capace di offrirci dei veri "farmaci" contro "il veleno" della falsa amicizia.
Tutti, credo, concordiamo nel ritenere che le due modalità strutturali della vera amicizia siano: reciprocità e disinteresse. Ma non tutti- anzi!- sono in grado, proprio perché subdola, di riconoscere la falsa amicizia. Essa sa nascondersi assai bene, è capace di assumere maschere sempre nuove, strategie ogni volta più raffinate e approcci affettivi decisamente fuorvianti.
Boncompagno da Signa(1165/75-1240 date incerte), colta e originale personalità dell'Italia medioevale, autore di un fortunato trattato, L'amicizia, ci offre, a questo proposito, un aiuto veramente cospicuo. Il Nostro distingue vari generi di falsi amici:
quello che inganna(sophisticus), facendo ricorso ad ogni tipo di trucco;
l'amico solo "a parole" (vocalis);
l'adulatore(versipellis);
il "condizionale", cioè colui che chiede sempre e nulla dà in cambio(conditionalis);
l'"umbratile", ovvero colui che si nasconde dietro il velo, l'ombra dell'amicizia per ottenere tutta una serie di vantaggi(umbratilis);
l'amico " ventoso", desideroso solo di vana gloria(ventosus). E' colui che, dice Boncompagno, "si gonfia come un otre ai soffi dell'adulazione e...si sgonfia alla puntura di qualsiasi calunnia";
l'amico "vitreo"(vitreus), che, sempre secondo Boncompagno, è fragile come il vetro: "perché per una piccola offesa, anzi, per un solo sospetto tu lo perdi".
Come si può notare, la casistica è decisamente varia -peraltro, ci siamo limitati ad alcuni tipi, perché l'originale elenco di Boncompagno continua-. Il lettore, tuttavia, già da queste indicazioni saprà, speriamo, trovare giovamento e, soprattutto, capacità di discernimento tra i veri e presunti amici.
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