DOVE NON OSANO I POLLI
I NUOVI MESSAGGI DI ANTHONY DE MELLO RACCOLTI E PRESENTATI DA JOHN CALLANAN EDIZIONI PIEMME S.P.A.
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Nei suoi incontri, Tony tentava raramente di descrivere Dio. Anzi, spesso spiegava che avventurarsi in una descrizione risultava spesso piu' dannoso che utile agli ascoltatori. Semplicemente, ci incoraggiava a "essere" al cospetto del Signore, intendendo con questo che e' giusto mettersi in silenzio alla presenza di Dio, limitandosi a stare con Lui. Per Tony, dunque, il fondamento della preghiera era in un certo senso l'incomprensibilita' di Dio.
A questo punto puo' risultare utile pensare a un cieco dalla nascita. Una persona del genere potrebbe benissimo chiedere a un amico vedente di spiegarle un concetto come il colore, o l'odore. Ma come si fa a spiegare un concetto di questo tipo? E' del tutto inutile tentare di chiedere a una persona priva della vista di immaginare il blu cristallino di una certa chiazza di mare, o lo splendore con cui si fondono i colori di un determinato paesaggio.
Lo stesso accade agli esseri umani, quando tentano di spiegare in parole il Dio con cui cercano di comunicare. Il compito che si sono prefissi e' impossibile, e forse anche inutile. Dio va oltre la nostra limitata mente umana.
Come spiego' Tony durante quel primo ritiro irlandese, "Non si puo' conoscere Dio, ma lo si puo' riconoscere".
Pensate soltanto ai discepoli sulla strada di Emmaus. Pur non conoscendo Gesu', si accorsero che qualcosa di assolutamente vitale stava penetrando nella loro vita. Tony ci mise davvero in difficolta', su questo punto. "Il Messia arrivo'" disse, "ma i suoi non lo riconobbero".
Forse alle persone "religiose", puo' capitare di non riconoscere Gesu' quando entra nella loro vita. Se ci e' stata inoculata una dose massiccia di religione, puo' darsi che non riusciamo ad accorgerci dell'oggetto originale, quando compare. Cerchiamo il nostro Dio nelle Scritture, nei libri, nei ritiri e in cose simili; mentre Dio e' per tutto il tempo proprio accanto a noi.
Per illustrare questo punto, Tony citava di solito un verso del poeta Kabil:
"Ho riso quando mi hanno detto che il pesce nell'acqua aveva sete. Forse anche noi abbiamo cercato Dio in una moltitudine di luoghi, e invece l'abbiamo perso in Cuor nostro?"
A questo punto, nel suo ritiro irlandese, Tony de Mello introdusse un concetto nuovo. Inizio' spiegando che San Paolo si era preparato a incontrare Dio - o era stato preparato in questo modo - perseguitando i seguaci stessi di colui che si sarebbe ritrovato, alla fine, a seguire.
Per qualche strana ragione, dunque, il modo migliore per prepararsi a incontrare e trovare Dio potrebbe essere questo: riconoscere sempre di piu' che siamo peccatori
- "Laddove e' abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (Romani 5, 20).
Volendo metterla in un altro modo, potrebbe anche essere che i peccatori - o almeno coloro che sanno di essere peccatori - abbiano maggior desiderio, o bisogno del loro Signore di coloro che pensano di essere degni seguaci di Cristo.
Come possiamo aiutare noi stessi a diventare consapevoli di Dio nella nostra vita? Be', essere costantemente all'erta puo' servire.
Per rendervi conto del grado di attenzione di cui stiamo parlando qui, potreste pensare a un'occasione in cui vi siete recati all'estero e avete dovuto trascorrere un po' di tempo da soli. Per esempio, potreste aver viaggiato da soli in treno durante la notte, attraversando un territorio difficile e pericoloso. Ricordate il vostro sforzo di restare svegli e tenere d'occhio le vostre proprieta', soprattutto il passaporto e i soldi. Non passava un solo attimo in cui non foste sul chi vive. Sapevate che non potevate permettervi di perdere uno solo dei vostri preziosi documenti, e cosi', nonostante la stanchezza, in qualche modo siete riusciti a non addormentarvi.
Se vi siete trovati in questa situazione, sapete che continuavate a guardarvi intorno, tenendo gli occhi ben aperti e mantenendo la guardia nei confronti dei personaggi dall'aria losca. Allo stesso modo, nella nostra vita di preghiera, dobbiamo aspirare a questo stesso livello di attenzione, cercando di individuare i segni dello Spirito nella nostra esistenza quotidiana.
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