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SCHEDA ARTICOLO N. «00553»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: H.J.WITTEVEEN
TITOLO: LA STRADA DELLA REALIZZAZIONE
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TESTO ARTICOLO

La Strada della Realizzazione

(dal libro "Sufismo Universale" di H.J.Witteveen)

--

Inayat Khan cita Sa'di che disse:

"Ogni anima è stata creata per un certo scopo e la luce di questo scopo è
stata
accesa in quell'anima."

Se si cerca questo scopo, lo si troverà, è cercare di raggiungerlo dà senso
alla
nostra vita. All'inizio potrebbe essere uno scopo limitato e materiale; ciò
nonostante lnayat Khan considera lo sforzo per raggiungerlo come un passo
sulla
strada spirituale". Lavorando per raggiungerlo, impariamo e facciamo
progressi e
questo ci renderà capaci, quando il nostro primo scopo è stato realizzato,
di
mirare a un ideale piu elevato.

Così lnayat Khan dice che "alla fine tutti gli scopi si risolvono in uno
scopo
ed è questo scopo che viene cercato dal mistico". Inayat Khan descrive poi
come
progrediamo verso il mistico scopo finale tramite cinque aspetti: il
desiderio
di vivere, il desiderio di conoscere, il desiderio di potere, il desiderio
di
felicità e il desiderio di pace.

Si tratta di desideri fondamentali e completi che si trovano dietro la
maggior
parte degli obiettivi terreni. lnayat Khan ci dà dei consigli molto pratici
e
psicologici sul modo in cui possiamo raggiungere con successo questi
obiettivi,
superando le numerose difficoltà che si incontrano sul cammino. Questo
insegnamento sulla "strada della realizzazione" è stato molto importante
nella
mia vita. Per riassumere brevemente tali insegnamenti, che non sono ancora
stati
pubblicati, direi come segue: in primo luogo occorre sviluppare la
concentrazione, mantenendo la nostra attenzione e i nostri pensieri rivolti
allo
scopo.

Occorre anche avere fiducia che l'obiettivo verrà raggiunto, nonostante
tutte le
difficoltà. La nostra ragione deve essere usata per trovare in seguito il
modo
di risolvere queste difficoltà. Questo vuol dire un progresso graduale: e
pericoloso desiderare un raggiungimento veloce di questi obiettivi. Ciò
potrebbe
esaurire la nostra forza ed essere controproducente. lnayat Khan dice che ci
sono molte persone che, in questo modo, con il loro entusiasmo, allontanano
l'obiettivo della loro realizzazione come un pallone. Per prima cosa occorre
prepararsi a raggiungere lo scopo; acquisire la forza necessaria. Occorre
quindi
pazienza: imparare ad attendere il momento giusto per fare un passo in
avanti.
Avere pazienza è difficile, ma produce forza interiore.

Tutto ciò vuoi dire che dall'inizio alla fine c'è bisogno
dell'autodisciplina.
Mantenendo l'oggetto in vista; senza cedere facil- mente all'ira o alle
emozioni; senza lasciarsi tentare dalle deviazioni: tutto ciò richiede
autodisciplina. Significa anche che per poter raggiungere il nostro fine
dobbiamo fare dei sacrifici. E occorre anche autodisciplina per mantenere il
più
possibile il silenzio sui nostri progetti. Con il silenzio non sperperiamo
l'energia che è necessaria per poter raggiungere lo scopo; in tal modo si
evita
il più a lungo possibile critica e opposizione.

Quando perseveriamo in questo spirito, i nostri obiettivi verranno
raggiunti.
Inayat Khan ne è sicuro. Ci indica la potenza divina dell'anima che può
attirare
tutto quello che si desidera. Il Dio Onnipotente darà una risposta al
desiderio
dell'anima. Come disse Cristo:

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto."

Procedendo lungo questa strada della realizzazione, possiamo mirare passo
dopo
passo a ideali sempre più alti. I cinque desideri fondamentali di cui
abbiamo
parlato prima possono allora condurci alla finale realizzazione interiore.
Trovando la vita fisica limitata nel tempo, possiamo scoprire la vita eterna
dell'anima; possiamo scoprire al di là della conoscenza terrestre la
conoscenza
dell'essere divino; possiamo entrare in contatto con l'Onnipotente Potenza
di
Dio; e possiamo trovare la vera felicità dell'anima al di là di tutte le
influenze della vita che ci disturbano.

Di fatto quello che accade in questa realizzazione finale del desiderio
dell'anima è che essa diventa cosciente di se stessa, del suo essere divino,
unito con Dio e illuminato da Dio. L'anima che è un raggio della luce
divina - o
intelligenza divina catturata dai suoi strumenti, la mente e il corpo, è
stata
completamente assorbita dal suo interesse per le esperienze che riceve
attraverso questi strumenti. Ma a un certo momento essa troverà tali
esperienze
deludenti. Allora si gira e dirige la sua attenzione su se stessa. Inayat
Khan
descrive questo processo come segue:

"Come per far sì che gli occhi vedano se stessi occorre prendere uno
specchio
per vedere il loro riflesso, così per potere rendere manifesto questo essere
reale, l'intero essere, la mente e il corpo, sono stati fatti come uno
specchio,
così che questo essere reale possa vedere se stesso in questo specchio e
realizzare il suo essere indipendente. Ciò che dobbiamo raggiungere tramite
la
strada dell'iniziazione, tramite la meditazione, tramite la conoscenza
spirituale, è di realinare tutto ciò, rendendoci degli specchi perfetti."

Nel capitolo sul misticismo parleremo più a lungo di argomenti importanti
come
l'iniziazione e la meditazione, essenza della strada Sufi. L'obiettivo di
questa
strada è la consapevolezza di Dio che può essere raggiunta con la
realizzazione
di se stessi. E in tal modo lo scopo della manifestazione viene realizzato.
Alla
domanda quale sia lo scopo della manifestazione, Inayat Khan risponde così:

"Si può rispondere con una parola: l'appagamento, l'appagamento di Dio. E
perché
Dio non è appagato senza di essa? Perché Dio è l'Essere Unico, e la natura
dell'essere è di diventare conscio di esistere. Questa consapevolezza crea
l'esperienza della vita attraverso vari canali, nomi e forme; nell'uomo
questa
consapevolezza dell'essere raggiunge il culmine. In parole semplici, tramite
l'uomo Dio fa l'esperienza della vita nella sua perfezione più alta".

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