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SCHEDA ARTICOLO N. «00559»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: ALIBERTH
TITOLO: BENVENUTI NEL SAMSARA!
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TESTO ARTICOLO

Benvenuti nel samsara!

(di Aliberth)





Verso la fine del 2008, poco prima di Natale, una famiglia di
immigrati magrebini stava camminando lungo uno dei bei viali alberati
di Capannori (Lucca). Marito, moglie ed una piccola bambina.
All’improvviso la piccola si svincola dalle mani della mamma e di
corsa fa per attraversare la strada. Non si sa cosa essa abbia visto,
o cosa l’abbia spinta. Fatto sta, che proprio mentre essa si precipita
sulla strada, passa un’automobile guidata da una donna, ed è la
tragedia. La bambina finisce sotto le ruote e muore. La guidatrice
dell’auto è atterrita. I genitori della bimba urlano straziati.
Ma non c’è nulla da fare. Il karma ha avuto la sua preda. La piccola,
nata per vivere in questo mondo, se n’è andata fin troppo presto…. Chi
può dire il perché?

Nell’ospedale di Roma, una donna sta avendo le doglie e sta per
partorire… E poiché si sente male, chiama a soccorso i medici e le
infermiere. Questi accorrono abbastanza presto, ma non così
rapidamente, visto che purtroppo la donna muore.

Ed anche se il suo bambino nasce, ella non potrà mai vederlo ed il
figlio non potrà mai conoscere sua madre… Ed anche a questo mistero,
chi può dare una spiegazione?

In una solitaria casa di campagna, un anziano ha un infarto… Egli si è
ritirato a vivere da solo perché in discordia con la sua famiglia. La
moglie lo ha abbandonato per un altro uomo ed i suoi figli sono andati
a vivere lontano in un'altra città. Sentendo un forte dolore, egli
cade per terra, prova a rialzarsi, ma non ce la fa… Rimane lì ad
agonizzare per ore. Poi, siccome nessuno ha sentito i suoi rantoli,
lascia questo mondo con il pensiero rivolto a Dio, affinchè possa
benedirlo e farlo entrare nel suo mondo di pace e serenità.

Questi sono solo tre casi, tra milioni e milioni di eventi ordinari
che accadono in questo mondo. Ce ne sono senz’altro molti altri di più
terribili, ma ci siamo limitati a indicarne tre tra i più consueti,
solo per poter iniziare il discorso di ciò che ci aspetta una volta
che siamo venuti a nascere in questo mondo samsarico. E’ pur vero che
(almeno in apparenza) può sembrare che non sia stata nostra intenzione
voler venire al mondo, ma tutti quanti, una volta che ci siamo,
cerchiamo di restarci il più possibile. Però, il vero problema è che
nessuno di noi, al momento di nascere, conosce quale sia il suo
destino, né quale sia stata la causa del suo entrare in questo mondo.
Anzi noi, con un certo modo di ragionare che poi ci resterà addosso
per tutta la vita, siamo condizionati a credere che, sia per la nostra
nascita che per la nostra morte, come pure per tante altre situazioni
nella vita, per tutto ciò che ci accade, debba sempre essere colpa di
qualcun altro.

Se noi abbiamo un incidente stradale, la colpa è sempre dell’altra
persona;… se siamo malati e il medico non ci guarisce al più presto,
la colpa è del medico;… se poi non troviamo un buon lavoro, la colpa è
della società che è egoista e non riconosce il nostro valore;… se
amiamo una persona che non ricambia il nostro amore, la colpa è di
quella persona perché chissà chi si crede di essere;… se i nostri
figli non vanno bene a scuola e non ci obbediscono, la colpa è delle
loro cattive compagnie… ecc. ecc…

Siamo sempre portati a dare la colpa di tutto a qualcun altro. Ma è
davvero così? Siamo sicuri che NOI NON ABBIAMO NESSUNA COLPA? Se le
persone non conoscono la Legge di Causa e di Effetto (cioè, la Legge
del Karma) non è forse colpa loro il non conoscere le ragioni di tutto
quello che gli succede? Il fatto di non conoscere questa legge, non è
un buon motivo per non sentirsi colpevoli. Perfino la legge degli
uomini dice che “la Legge non ammette ignoranza”. Figuriamoci le Leggi
Universali. Perciò, a cosa può servire la nostra scuola ordinaria se
non insegna queste Leggi della Natura, che poi sono vere e proprie
leggi-di-vita?

Se solamente quando abbiamo conosciuto più volte il dolore e la
sofferenza nelle varie esperienze nella nostra vita, potremo essere in
grado di capire queste verità, allora ciò significa che noi dobbiamo
venire al mondo proprio per poter capire che questa vita è soltanto
sofferenza. Esattamente ciò che disse il Buddha, insegnando le sue
Quattro Nobili Verità. Ma queste, però, la scuola ordinaria non le
insegna. E allora, bisogna andare a cercarsele da soli…

Ci sono persone che, ostinatamente, fingono di non vedere di essere
circondate dalla sofferenza, non solo intorno ad esse, ma anche nelle
circostanze della loro stessa vita. Anche se alcune persone sono
abbastanza fortunate da avere una piacevole vita senza grossi drammi o
tragedie, tuttavia, all’approssimarsi della loro morte (e questa non
risparmia davvero nessuno), anch’esse cominceranno a fare la
conoscenza della paura, dell’angoscia e del dolore psicologico, oltre
che fisico. Vale a dire che, pur se in ritardo rispetto ad altre
situazioni che intervengono ad altri individui, toccherà anche a loro
di verificare l’esattezza di quella Verità della Sofferenza.

Si dice che la vita sia breve. Ma, in realtà, essa non è così breve
(salvo i casi precisati, come quelli descritti sopra) da indurci a
trovare SUBITO la ragione del nostro venire al mondo. Quindi, del
tutto immersi nell’oscurità della nostra ignoranza, noi siamo portati
a cercare una ragione di vita, che NON è quella giusta. E cioè,
pensiamo che la vita sia un’occasione per godere e divertirci. Poi, se
questo non ci sarà possibile, allora ce la prendiamo con il destino,
con il Creatore, con tutti i nostri simili, ecc… Ecco perché molte
volte le persone che passano il loro tempo ad andare da una discoteca
all’altra, o da un viaggio esotico all’altro, poi ne pagano amaramente
le conseguenze… Per non parlare poi, di tutte quelle piccole e grandi
difficoltà che si incontrano di solito nella vita di tutti i giorni…
dispiaceri, offese, aggressioni, litigi, incompatibilità caratteriali,
malattie, delusioni in campo lavorativo, sociale e affettivo,
incidenti domestici e varie calamità ambientali… ce n’è una sfilza
infinita, un vero campionario di preoccupazioni ed ansie che rendono,
troppo spesso, davvero insostenibile e quasi invivibile la vita.

Ma come reagiscono le persone comuni a queste continue evidenze
dell’infelicità? In maniera davvero strana, oltre che stupida… Come ho
detto prima, esse persistono nel non voler vedere nella loro esistenza
la verità della sofferenza e, per i loro problemi, continuano a dare
la colpa a destra ed a manca… salvo poi stupidamente ricominciare di
nuovo a cercare, non appena possono, i divertimenti e i godimenti per
stordirsi onde evitare di pensare ai loro guai… proprio come fanno gli
struzzi, che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere il leone
che si accinge a divorarli, con l’intenzione di allontanare da sé e
dalla propria mente il pensiero del pericolo e del rischio.

Diciamo che però il rischio è sempre dietro l’angolo e, alla fine,
proprio lo stesso rischio ci affascina e magari, andiamo proprio a
cercarlo, stupidamente, come la falena che si avvicina sempre più alla
fiamma e infine resta bruciata. Infatti, sono invero pochissimi quelli
che, messi in guardia dall’esser scampati dalla morte, propria o
altrui, finalmente si rivolgono poi al mondo dello spirito, alla Via
spirituale, al Dharma…

Per costoro, quindi, alla fine potrà aprirsi la porta della
conoscenza, lo svelamento del mistero dell’esistenza, lo scoprimento
della ragione per cui si nasce, la rivelazione della Legge del Karma e
di Causa ed Effetto. Ecco perciò spiegato il perché quando uno,
scottato dall’acqua bollente del samsara, poi si rivolge alla
conoscenza del Dharma, si terrà ben lontano anche dall’acqua più
tiepida. Non si farà più incantare dal canto delle sirene e si
manterrà il più possibile all’interno dell’Ottuplice Nobile Sentiero.
Costui, se è veramente e sinceramente motivato, cercherà al più presto
un maestro spirituale che possa dargli le istruzioni per procedere
sulla Via della Liberazione, su come risvegliarsi ed illuminarsi, e
così infine potrà camminare spedito verso il Nirvana, libero e felice
per essersi finalmente tolto l’obbligo della reincarnazione.

Naturalmente, poi, questo fortunato essere (stavolta, fortunato per
davvero), cercherà di aiutare anche gli altri, nel modo in cui è più
opportuno ed in cui egli è più abile, cioè cercando di insegnare anche
agli altri le Quattro Nobili Verità e l’Ottuplice Sentiero del Buddha,
e soprattutto, la Legge del Karma di Causa ed Effetto. Con l’infinito
Amore e Compassione che ormai sgorgano dal suo cuore, egli cercherà di
far comprendere ai suoi fratelli sfortunati che nascere in questo
mondo significa venire a soffrire e che le cause che provocano questa
sofferenza sono insite nella loro ignoranza, cioè nella loro mente che
non conosce le verità eterne e assolute. Una delle più importanti di
queste verità è l’erronea credenza in un ‘sé’, o ego individuale, che
fa credere alle persone di essere individui ‘reali’, separati dagli
altri e dal contesto ambientale, così da ritenere che si possa fare
ciò che ci aggrada, anche a scapito delle Leggi della natura. E questo
porta poi gli esseri a ricercare solo i piaceri voluttuari e il
godimento personale, tanto che persino il mettere al mondo i figli
viene ritenuto un dovere ed un obbligo, come un segno di potenza e
proprietà, o anche come un’illusione di continuità individuale, che
porta l’ego a volersi ritenere immortale.

Purtroppo, osservando bene la vita, abbiamo visto qual è la vera
verità, la verità libera dall’illusione, che aspetta noi e tutti
coloro che entreranno in questo mondo, il quale a causa della stessa
ignoranza e illusione, è chiamato ‘samsara’, termine sanscrito che
significa “La Ruota dell’esistenza condizionata (dal dolore)”, che
continua eternamente a girare spinta dalla nostra stessa ignoranza e
ci fa credere illusoriamente che questo mondo esista realmente, come
pure realmente pensiamo di esistere noi e tutto ciò che ci circonda…
Benvenuti nel Samsara!

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