Brani da:
ANTHONY DE MELLO
SCOPRI TE STESSO E RIPRENDITI LA VITA
MESSAGGIO PER UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO
La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti
- Il desiderio di felicità -
Stavo dicendo che noi non desideriamo essere felici. Vogliamo altre cose. O meglio: noi non vogliamo essere felici incondizionatamente. Sono pronto a essere felice a condizione che abbia questo e questo e quest'altro.
Ma ciò equivale a dire al nostro amico o al nostro Dio o a chiunque: «Tu sei la mia felicità. Se non ho te, rifiuto di essere felice». É davvero importante capire questo meccanismo. Non riusciamo a immaginare di essere felici a prescindere da tali condizioni. É esattamente così.
Non riusciamo a concepire di poter essere felici senza di esse. Ci è stato insegnato a situare in esse la nostra felicità.
Dunque, questa è la prima cosa da fare se vogliamo svegliarci, il che equivale a dire: se vogliamo amare, se vogliamo la libertà, se vogliamo la gioia, la pace la spiritualità.
In questo senso, la spiritualità è la cosa più pratica di questo mondo.
Sfido chiunque, a pensare a qualcosa di più pratico della spiritualità per come l'ho definita - né pietà, né devozione, né religione, né adorazione, ma spiritualità - il risveglio, il risveglio!
Osservate l'angoscia che regna ovunque, osservate la solitudine, la paura, la confusione, il conflitto nel cuore delle persone, conflitto interno, conflitto esterno. Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di liberarvi di tutto ciò.
Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di fermare quel terribile dispendio di energia, di salute, di emozioni che deriva da tali conflitti e da tale confusione. Vi piacerebbe?
Immaginate che qualcuno ci mostri la strada attraverso la quale potremmo giungere ad amarci davvero gli uni gli altri, essere in pace, essere immersi nell'amore. Riuscite a pensare a qualcosa di più pratico di tutto ciò? E invece c'è gente che ritiene che i grandi affari siano più pratici, che la politica sia più pratica, che la scienza sia più pratica.
Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla terra?
- - Nemmeno la rinuncia è la soluzione giusta -
Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Cosa ne dite? Ci si illude. A cosa si rinuncia? Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati per sempre all'oggetto della rinuncia.
In India c'è un guru che dice: «Ogni volta che viene da me una prostituta, non mi parla d'altro che di Dio. Mi dice: "sono stufa della vita che faccio. Voglio Dio". Ma ogni volta che viene da me un prete, non mi parla d'altro che di sesso».
Infatti, quando si rinuncia a qualcosa, si rimane vincolati a quella cosa per sempre. Quando si combatte qualcosa, le si è legati per sempre. Finché la si combatte, le si dà potere. Le si dà un potere pari a quello impiegato per combatterla.
E questo riguarda anche il comunismo e tutto il resto. Dunque bisogna "accogliere" i propri demoni, perché combattendo contro di essi si dà loro potere. Nessuno ve l'ha mai detto prima d'ora? Quando si rinuncia a qualcosa, vi si rimane legati. L'unico modo per uscirne è non lasciarsi ingannare. Non rinunciate, ma non lasciatevi ingannare. Cercare di capire il vero valore di quella cosa, e non avrete bisogno di rinunciarvi: semplicemente, vi cadrà dalle mani.
Ma, naturalmente, se non capite cosa voglio dire, se siete talmente ipnotizzati da pensare che non potrete essere felici senza quella data cosa, o quell'altra, o quell'altra ancora, siete incastrati. Quel che stiamo cercando di fare per voi non è quel che tenta di fare la cosiddetta spiritualità - e cioè di farvi fare dei sacrifici, di rinunciare alle cose. É assolutamente inutile. Rimarreste comunque addormentati. Quel che dobbiamo fare è aiutarvi a capire, capire, capire. Se capiste, improvvisamente vi verrebbe a mancare il desiderio di quel dato oggetto. Il che equivale a dire: se vi svegliaste, vi verrebbe a mancare il desiderio di quel dato oggetto.
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- Buoni, cattivi o fortunati -
A me sembra che l'egoismo nasca da una sorta d'istinto di conservazione, che è il nostro istinto primario e più profondo. Come possiamo scegliere la mancanza di egoismo? Sarebbe quasi come optare per il non essere. A me appare come l'equivalente del non essere. Ma, qualsiasi cosa sia, io dico: smettete di sentirvi in colpa per il fatto di essere egoisti: siamo tutti uguali.
Una volta, una persona ha detto una cosa terribilmente bella su Gesù, e questa persona non era nemmeno cristiana. Disse: «L'aspetto migliore di Gesù è che si trovava a suo agio con i peccatori, perché capiva che non era migliore di loro in niente».
Ci differenziamo da altri - dai criminali, per esempio - solo per quel che facciamo o non facciamo, (non per quel che siamo). L'unica differenza tra Gesù e quei peccatori era che lui era sveglio e loro no.
Pensate a quelli che vincono alla lotteria. Dicono forse: «Sono molto orgoglioso di accettare questo premio, non per me, ma per la mia nazione e la mia società»?
Parlano forse così quelli che vincono alla lotteria? No, perché hanno avuto fortuna, fortuna. E dunque hanno vinto il primo premio della lotteria. C'è forse da essere orgogliosi di una cosa del genere?
Allo stesso modo, se voi riusciste ad arrivare all'illuminazione, lo fareste nel vostro interesse personale, e sareste fortunati. Volete gloriarsi? Non capite quanto è stupido vantarsi delle proprie buone azioni? Il Fariseo non era un uomo malvagio, era solo stupido. Era stupido, non malvagio. Non si fermava a pensare.
Una volta qualcuno ha detto: «Non ho il coraggio di fermarmi a pensare, perché se lo facessi non saprei come ripartire».
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