TRATTO DA: CONVERSAZIONI CON YOGANANDA (di Nandini Valeria Cerri)
(Incontro a tu per tu con il grande Maestro indiano Paramhansa Yogananda attraverso i dialoghi con il suo discepolo diretto Swami Kriyananda. E' uscito il libro tanto atteso, che raccoglie appunti preziosi di 50 anni fa.)
Di Paramhansa Yogananda (1893-1952), il grande maestro indiano autore dell'Autobiografia di uno Yogi, è stato scritto: "Come una luce radiosa che risplende nell'oscurità, così è stata la presenza di Yogananda in questo mondo. Un'anima così grande viene sulla Terra molto raramente, solo quando gli esseri umani ne hanno veramente bisogno".
Così lo descrisse una delle maggiori autorità spirituali dell'India, lo Shankaracharya di Kanchipuram.
La grandezza di un Maestro spirituale può essere misurata dalla purezza della sua coscienza e dei suoi insegnamenti, o dalla profondità della saggezza che trasmette, o dall'effetto positivo che ha sui suoi discepoli e sulla società intera. Forse qualcuno potrebbe misurarlo dall'espansione della sua consapevolezza, dalla sua vicinanza a Dio, dalla sua assenza di coscienza egoica, dal suo potere interiore.
A prescindere da quale angolo si osservi Paramhansa Yogananda, la conclusione è sempre la stessa (forse ancora più chiara dopo aver letto queste Conversazioni). Yogananda é stato uno dei più grandi mistici dei nostri tempi, tra i primi a portare in Occidente gli insegnamenti dello yoga, inteso non solo come disciplina fisica, ma come pratica spirituale volta a realizzare l'unione permanente con il Divino.
Swami Kriyananda aveva solo ventidue anni quando giunse da Paramhansa Yogananda in California, nel lontano 1948. Nonostante la sua giovane età, Yogananda lo esortò a prendere nota delle sue conversazioni. Così, a partire dal 1950 in poi Kriyananda cominciò ad annotare scrupolosamente le parole del Maestro, quando egli parlava con altri discepoli, quando riceva visitatori, quando discuteva dei suoi scritti importanti e spesso ebbe il privilegio di trovarsi da solo, a tu per tu con il suo Guru. Vivere con lui era come partecipare a un lezione permanente: il Maestro non sprecava parole e ogni cosa che diceva - o faceva- era un insegnamento.
Da quel momento, dice Kriyananda, i taccuini che contenevano quegli appunti "sono stati i miei averi più preziosi e proteggerli è stata la mia principale preoccupazione". Kriyananda ha custodito gelosamente queste "conversazioni", "con la cura di un padre verso il suo unico figlio un po' delicato", come ha scritto egli stesso nell'introduzione. Non si sentiva abbastanza maturo spiritualmente per affrontare un'opera di questa portata, dato che non voleva limitarsi a trascrivere le parole del Maestro, ma aiutare il lettore a comprenderne il profondo significato.
Solo ora, dopo avere lungamente meditato su queste verità e affinato sempre più il suo grado di sintonia con il suo Guru, si è sentito spiritualmente pronto a trasmettere la saggezza contenuta nelle 461 conversazioni raccolte in questo libro. Ognuno di questi discorsi è quindi un tesoro profondissimo che richiede tempo, purezza e riflessione prima di lasciarsi gustare pienamente.
"Diceva il Maestro: Non pensare di poter arrivare alla Realizzazione solo tenendo duro a denti stretti fino alla fine! Procedi con fede, devozione e gioia incrollabili. Ben prima di raggiungere la tua meta divina, avrai realizzato quanto può essere dolce la vita, quando è vissuta rettamente. Risplenderai di un'interiore radiosità, vitalità e gioia! ".
"Dio non volterà mai le spalle al devoto, finché questi continuerà a provare. Per quante volte tu cada," era solito dire il Maestro "alzati e prova di nuovo. Dio non ti deluderà mai, finché tu non deluderai Lui e finché continuerai a sforzarti".
(tratto da Conversazioni con Yogananda)
|