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SCHEDA ARTICOLO N. «00721»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: ROSANNA SESTITO
TITOLO: LA GUERRA PRODUCE VIOLENZA, LE DONNE SONO LE PRIME VITTIME
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TESTO ARTICOLO

La guerra produce violenza, le donne sono le prime vittime

(di Rosanna Sestito)

"L'opposto della violenza non è la dolcezza, ma il pensiero."
F. Heritier


- Testimonianza di un'ostetrica che cura le donne violentate durante le crisi umanitarie -

"Soltanto tre mesi dopo l'incidente, R. decide finalmente divenire al reparto sanitario per denunciare la violenza subita da un uomo nel bosco. Precedentemente
aveva già visitato il reparto sanitario per sottoporsi a un controllo medico, lamentando dolori e perdite vaginali, ma le consigliarono solo di astenersi
per qualche tempo dall'attività sessuale e di seguire una terapia. Durante quest'ultimo mese ha avuto molta paura che un fatto del genere le potesse riaccadere,
considerando che non ha nessuno che la protegga. Nemmeno un'amica.

Quando finalmente si reca al dispensario, ancora una volta non racconta con esattezza quello che le era accaduto, ma chiede comunque di parlare con una
donna del reparto maternità. R. arriva nel reparto. Alla domanda "Come sta?", dopo qualche esitazione, risponde che ha bisogno di raccontare la sua storia.
Inizia a piangere e chiede di non rivelare la sua identità a nessuno.

La donna del reparto maternità le chiede perché non dovrebbe rivelare la sua identità e le annuncia che comunque era troppo tardi. Parlare al resto della
comunità di quanto le è accaduto equivale a tacciarla di uno stigma: non avrebbe più un posto. R. si sente umiliata e impaurita. Non osa più uscire di
casa per paura che qualcuno possa interrogarla sulla sua storia."

Le violenze di genere (non amo il termine SGBV - Sexual Gender Based Violence), in particolar modo nell'ambito di crisi umanitarie, sono dei problemi globali.
Esse violano non soltanto l'integrità fisica e la sicurezza delle vittime, ma ugualmente la loro dignità e il loro amor proprio. Le violenze di genere
sono la conseguenza delle ineguaglianze di potere nei rapporti. Dinamica spesso esacerbata durante le crisi umanitarie, quasi sempre caratterizzate da
una violenza generalizzata e sistematica, da spostamenti di popolazioni, dall'indebolimento delle strutture famigliari e dei sistemi sociali, giuridici
e governativi e dalla perdita di valori.

Le donne e i bambini sono le principali vittime. Le ineguaglianze economiche e sociali colpiscono particolarmente donne e bambini, sottoponendoli a un maggior
rischio di subire violenza da parte di quanti ricoprono una posizione di potere. Le violenze di genere in zone di crisi umanitaria e altrove, riflettono
il fallimento o la mancanza di azione da parte di un insieme di attori e di istituzioni che ne sono responsabili. Provengono dal fallimento a promuovere
il diritto elementare alla protezione. In termini istituzionali invece, le violenze di genere perpetrate dal personale dei servizi umanitari riflettono
il fallimento delle organizzazioni umanitarie, il cui ruolo dichiarato è quello di offrire cure e protezione.

La paziente si chiama C. Ha contattato gli addetti del dispensario da sola. Ha 15 anni. È stata violentata. Oggi ha un bambino di 8 mesi, nato dallo stupro.
C. presentava i seguenti sintomi: isolamento, angoscia, ansia, insonnia, depressione, agitazione, incubi, continui ricordi dell'accaduto. Vive nel campo
profughi da due anni. È stata violentata da un vicino che aveva ucciso suo padre, suo fratello e suo nonno, vendicando così la morte dei suoi parenti durante
la guerra.

La vittima è la maggiore della famiglia. In tutto sono 7 figli e il penultimo è morto. La vittima era fuori a cercare legna quando l'uomo le si è avvicinato
per violentarla, mettendole un pugno in bocca per evitare che urlasse. Nell'altra mano teneva un coltello per minacciarla. Da quel momento è svenuta. Al
suo risveglio non poteva più né camminare, né parlare.

Il mondo è scosso da numerosi conflitti distruttivi. L'esacerbazione di questi conflitti, la nascita di nuove tensioni provocate da battaglie interetniche,
l'intolleranza religiosa, le ribellioni armate, i conflitti di frontiera, i colpi di Stato non hanno risparmiato nessuna regione del mondo. Questi conflitti
causano migliaia di morti, di rifugiati e di deportati.

La guerra è distruttrice: comporta delle conseguenze devastanti sull'economia, la società, la sicurezza e l'ambiente devastanti. Ha provocato e provoca
la destabilizzazione di interi Paesi, la distruzione della loro economia, la disintegrazione delle popolazioni, la distruzione dell'ambiente e la paralisi
delle attività di produzione in numerosi luoghi.

La guerra provoca e produce violenza. Violenza: la costrizione esercitata su una o più persone obbligandole a agire contro la propria volontà e il proprio
interesse. Le violenze sessuali: parlo al plurale perché ce ne sono tante e sotto forme diverse. Oggi quando si parla di violenza sessuale si pensa subito
allo stupro. La prima violenza sessuale che subiscono le donne e che riguarda molte di loro in parecchi Paesi è l'infibulazione, vietata dal Codice Penale.

Sono molte le donne di tutte le età, che hanno subito violenze sessuali associate alla guerra nei campi profughi: in effetti lo stupro e la violenza sulle
donne è un mezzo usato da molti combattenti per colpire il loro nemico. Stuprare la donne di un nemico è come appropriarsi dei suoi beni o distruggere
la sua casa. In situazioni di povertà estrema, individuale o collettiva, la prostituzione o l'abuso sessuale diventano delle modalità di scambio di beni
materiali. Possiamo dire la stessa cosa degli uomini? È orribile!

Le violenze sessuali occupano una posizione centrale tra le violenze di genere. Questo perché colpiscono la donna nel più profondo del suo essere donna
e nel suo più intimo rapporto con l'uomo. Nella violenza sessuale il responsabile se ne va, per lui finisce tutto lì. La vittima invece resta, umiliata,
prigioniera del suo corpo. La sua vita personale e sociale sarà marchiata per sempre. Ancor di più se a seguito della stupro rimane incinta. Il lavoro
di devittimizzazione è essenziale: sia con degli assistenti sociali, se possibile, oppure in modo informale con altre donne vicine.

La violenza impregna i rapporti sociali fra uomini e donne, a volte ne siamo talmente abituati che non la riconosciamo nemmeno. La violenza di genere si
trova ovunque nella vita: in famiglia, al lavoro, in guerra, nei campi profughi, ecc. La violenza sessuale riguarda i conflitti. È diventata un'arma da
guerra utilizzata troppo spesso per indebolire l'identità nazionale e culturale delle popolazioni civili. Le donne e le ragazze sono le prime vittime.
Subiscono sevizie sessuali e umiliazioni a tutti gli stadi, dalla fuga al rimpatrio. A seguire gli uomini.

Durante i conflitti, le donne che non hanno subito sevizie si vedono a volte costrette a vendere il proprio corpo per provvedere a bisogni fondamentali
come l'alimentazione, un'abitazione o per ottenere per loro stesse e per i propri figli, lo status di rifugiati. Il violentatore può essere un soldato,
un membro della collettività o addirittura un membro della famiglia. Lo stupro sistematico ha un effetto disastroso sulla salute mentale e fisica delle
donne, sia che si tratti della trasmissione di infezioni a carattere sessuale, sia di complicazioni.

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