L'OTTUPLICE SENTIERO - e - LE QUATTRO NOBILI VERITA' > (Parole del Buddha) > Tradotto da Aliberth per il CENTRO NIRVANA > > (Le Parole del BUDDHA) (500 a.C.) L'OTTUPLICE SENTIERO > > Le Quattro Nobili Verità > > Così è stato detto dal Buddha, l'Illuminato: "O Discepoli, è perché Io > non > avevo capito, non avevo realizzato quattro cose che, così come voi, ho > dovuto vagare così a lungo attraverso questo circolo delle rinascite. E > quali sono queste quattro cose? Esse sono, la Nobile Verità della > Sofferenza, la Nobile Verità dell'Origine della Sofferenza, la Nobile > Verità > dell'Estinzione della Sofferenza, la Nobile Verità del Sentiero che > conduce > all'Estinzione della Sofferenza. > Finché la vera conoscenza e l'assoluta intuizione riguardo a queste > Quattro Nobili Verità non mi fu abbastanza chiara, io non ero sicuro di > aver > ottenuto la suprema Illuminazione, che è insuperata in tutti i mondi, con > i > suoi esseri celesti, gli spiriti irati e gli dèi, fra tutte le moltitudini > di asceti e monaci, esseri celesti ed umani. Ma appena la vera conoscenza > e > l'intuizione assoluta, riguardo a queste Quattro Nobili Verità, mi > divennero > perfettamente chiare, in me sorse la certezza di aver ottenuto > quell'insuperabile > Illuminazione Suprema. > > Ed io scoprii quella profonda verità, così difficile da percepire, > difficile da capire, tranquillizzante e sublime, che non può essere > ottenuta > col mero ragionamento, ed è visibile solo al saggio. Il mondo, tuttavia, > si > è dato al piacere, deliziato dal piacere, incantato col piacere. In > verità, > tutti questi esseri assai difficilmente comprenderanno la legge del > condizionamento, l'Originazione Dipendente di tutte le cose; > incomprensibile > ad essi sarà anche la cessazione di tutte le formazioni, l'abbandono di > ogni > substrato di rinascita, l'evanescente strada della bramosia, il distacco, > l'estinzione, > il Nirvana. Eppure vi sono esseri i cui occhi sono solamente un pò > coperti > con la polvere dell'ignoranza: prima o poi, essi capiranno la verità. > > LA PRIMA VERITÀ: LA NOBILE VERITÀ DELLA SOFFERENZA > > Cos'è, ora, la Nobile Verità della Sofferenza? La Nascita è sofferenza; la > Vecchiaia è sofferenza; la Morte è sofferenza; Angoscia, Lamento, Dolore, > Disperazione e Paura, sono sofferenza; il non ottenere ciò che si > desidera, > è sofferenza; in breve: i Cinque Gruppi di Esistenza sono sofferenza. > > E cos'è la Nascita? La nascita di esseri che appartengono a questa, o ad > altre classi di esseri, il loro essere nati, il loro concepire ed entrare > nell'esistenza, la manifestazione dei gruppi di esistenza, il sorgere del > senso di attività - questo è chiamato Nascita. > > E cos'è la Vecchiaia? Il decadere degli esseri che appartengono a questo, > o > ad altri ordini di esseri; il loro diventare vecchi, fragili, grigi, e > grinzosi; la debolezza della loro forza vitale, il logoramento dei loro > sensi - questo è chiamato il decadimento della Vecchiaia. > > E cos' la Morte? Il dipartire e lo scomparire degli esseri di questo o > quell'ordine > di esseri, la loro distruzione, scomparsa e morte, il completamento del > loro > periodo di vita, la dissoluzione dell'esistenza, la decomposizione del > corpo - questo è chiamato la Morte. > > E cos'è l'Angoscia? Il dolore che sorge attraverso questa o quella > perdita, > o la sfortuna che si incontra, il fastidio che si prova, l'essere > allarmati, > il dolore interno e l'ansia interna - questo è chiamata l'Angoscia. > > E cos'è il Lamento? Qualsiasi perdita o sfortuna che succede ad uno, e che > lo fa gemere e lamentarsi, e gemendo e lamentandosi, lo stato di dolore > che > ne deriva - questo è chiamato il Lamento. > > E cos'è il Dolore? Il dolore e il disagio fisico, il sentimento doloroso > che > è prodotto da spiacevole contatto fisico - questo è chiamato il Dolore. > > E cosa è la Disperazione? Angoscia e disperazione che sorgono tramite > qualsiasi perdita o sfortuna, stress e disperazione, che si incontrano - > questo è chiamato la Disperazione. > > E cos'è la Paura? Il dolore e il disagio mentale, il sentimento doloroso > prodotto da sgradevole contatto mentale - questo è chiamato la Paura. > > E cos'è la "sofferenza di non ottenere ciò che si desidera?". Essere > soggetti alla nascita fa anche venire il desiderio: "O se noi non fossimo > soggetti a nascita! O se davanti a noi non ci fosse nessun'altra > nascita!". > Soggetti a decadimento, malattia, morte, angoscia, lamenti, dolore, > disperazione e paura, così viene il desiderio: "O se noi non fossimo > soggetti a queste cose! O se queste cose non fossero davanti a noi!" Ma > questo non può essere ottenuto con il solo desiderarlo; e il non ottenere > ciò che si desidera, è sofferenza. > > I CINQUE GRUPPI DI ESISTENZA > > E cosa sono, in breve, i Cinque Gruppi di Esistenza? Essi sono la > Corporalità, la Sensazione, la Percezione [mentale], le Formazioni, e la > Coscienza. Ogni feno-meno corporeo, sia interno o esterno, grossolano o > sottile, alto o basso, lontano o vicino, appartiene al Gruppo della > Corporalità; ogni nostro sentire appartiene al Gruppo della Sensazione; > ogni > percezione appartiene al Gruppo della Percezione; ogni idea, pensiero o > immagine appartiene al Gruppo delle Formazioni Mentali; ogni stato di > coscienza appartiene al Gruppo della Coscienza. [La nostra così detta > esistenza individuale in realtà non è null'altro che un mero processo di > questi "fenomeni fisici e mentali" che, da tempi immemorabili, stanno > dando > origine alla nostra 'apparente' nascita, e che anche dopo la nostra morte > continueranno per infiniti periodi di tempo. > > In seguito vedremo che questi cinque Gruppi, o skandha, presi > separatamente, > o combinati insieme, non costituiscono mai una vera "Ego-entità", e che > nessuna Ego-entità esiste separatamente da essi, e dunque che la credenza > in > una Ego-entità è soltanto un'illusione. Proprio come la cosa che è > designata > col nome "carro", non ha un'esistenza separata da assi, ruote, aste e così > via: o come la parola "casa" è soltanto una conveniente designazione per > vari materiali messi insieme in una certa maniera, così da circoscrivere e > includere una porzione di spazio, e non c'è in esistenza una entità-casa > che > ne sia separata: così precisamente allo stesso modo, ciò che noi chiamiamo > "essere", o "individuo", o "persona", o con il suo nome, non è nient'altro > che una 'mutevole combinazione' di fenomeni fisici e psichici, e non ha > vera > esistenza in se stessa]. > > IL " GRUPPO-CORPORALITA'" DEI QUATTRO ELEMENTI > > Cos'è, ora, il Gruppo di Corporalità? Vi sono quattro elementi primari, e > da > essi deriva la Corporalità. E quali sono questi quattro elementi primari? > Essi sono l'Elemento Solido (Terra), l'Elemento Fluido (Acqua), l'Elemento > Calore (Fuoco), l'Elemento Vibrante (Aria). [I quattro elementi, o > meglio - > le quattro qualità elementari della materia possono essere resi come: > Inerzia, Coesione, Radiazione, e Vibrazione. > > I ventiquattro fenomeni corporali che da essi dipendono, secondo > l'Abhidharma, sono: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, forma visibile, > suono, odore, gusto, la mascolinità, la femminilità, la vitalità, l'organo > del pensare, il gestire, il discorso, lo spazio (delle cavità di orecchi, > narici, ecc.), l'agilità, l'elasticità, l'adattabilità, la crescita, la > durata, il decadimento, la variabilità, il cambiamento di sostanza.] > > 1. Ora, cos'è l'Elemento Solido? L'elemento solido può essere interno, o > esterno. E quale è l'elemento solido interno? Le proprietà dipendenti dal > proprio corpo che sulla propria persona sono dure e solide, come capelli > della testa e peli del corpo, unghie, denti, pelle, carne, tendini, ossa, > midollo, reni, cuore, fegato, diaframma, milza, polmoni, stomaco, > intestini, > mesenterio, escrementi, o qualunque altra proprietà dipendente che nel > proprio corpo di una persona sia duro e solido - questo è chiamato il > proprio elemento solido. Ora, sia il proprio elemento solido interno, sia > l'elemento solido esterno, entrambi sono soltanto l'elemento solido. E si > dovrebbe capire, secondo la realtà, e la vera saggezza che: "Questo non > appartiene a me; questo non sono io; questo non è il mio Ego". > > 2. Cos'è, ora, l'Elemento Fluido? L'elemento fluido può essere interno, o > esterno. E qual'è un elemento fluido interno? Le proprietà dipendenti dal > proprio corpo che sulla propria persona sono acquose o coesive, come bile, > flemma, pus, sangue, sudore, linfa, lacrime, sperma, sputo, muco nasale, > olio delle giunture, urina o qualsiasi altra proprietà dipendente che nel > proprio corpo di una persona sia acquosa o coesiva -questo è chiamato il > proprio elemento fluido. Ora, sia il proprio elemento fluido interno, o > sia > l'elemento fluido esterno, entrambi sono soltanto l'elemento fluido. Ed > uno > dovrebbe capire, secondo la realtà, e la vera saggezza che: "Questo non > appartiene a me; questo non sono io; questo non è il mio Ego". > > 3. Cos' è, ora, l'Elemento Calore? L'elemento calore può essere interno, o > esterno. E qual'è il proprio elemento calore interno? Le proprietà > dipendenti dal proprio corpo che sulla persona scaldano ed irradiano, sono > quelle che ci fanno sentire caldo, ci fanno sudare, ci consumano i grassi, > fanno prendere scottature, a causa di ciò che si è mangiato, bevuto, > masticato, assaggiato, e pienamente digerito; o qualsiasi altra proprietà > dipendente che nel corpo di una persona sia riscaldante e radiante - > questo > è chiamato l'elemento calore interno. Ora, sia l'elemento calore interno, > o > l'elemento calore esterno, entrambi sono soltanto l'elemento calore. E si > dovrebbe capire, secondo la realtà, e la vera saggezza, che: "Ciò non > appartiene a me; questo non sono io; questo non è il mio Ego". > > 4. Cos'è, ora, l'Elemento Aria? L'elemento vibrante può essere interno, o > esterno. E qual'è l'elemento vibrante interno? Le proprietà dipendenti dal > proprio corpo che sulla persona sono mobili e gassose, come le arie che > vanno in su -o in giù, i venti dello stomaco e degli intestini; la > respirazione in dentro o in fuori; o qualsiasi altra proprietà dipendente > che nel corpo di una persona sia mobile e gassosa -questo è chiamato > l'elemento > vibrante interno. Ora, sia esso l'elemento vibrante interno, o sia > l'elemento > vibrante esterno, entrambi sono soltanto l'elemento vibrante. E si > dovrebbe > capire, secondo la realtà, e la vera saggezza, che: "Ciò non appartiene a > me; questo non sono io; questo non è il mio Ego". > > Proprio come uno chiama "capanna" lo spazio che viene ad essere > circoscritto > da legno e giunchi, canne, e creta, così noi chiamiamo "corpo" lo spazio > che > viene ad essere circoscritto da ossa e tendini, carne e pelle. > > L'ORIGINAZIONE DIPENDENTE DELLA COSCIENZA > > Ora, benché il proprio occhio sia integro, eppure se le forme esterne non > cadono all'interno del campo visivo, e se non ha luogo una corrispondente > riunificazione, in quel caso non vi è la formazione del corrispondente > aspetto della coscienza. O, benché un occhio sia integro, e le forme > esterne > cadano all'interno del proprio campo visivo, eppure se non c'è una > corrispondente congiunzione, anche in quel caso non vi è nessuna > formazione > del corrispondente aspetto di coscienza. > > Tuttavia, se il proprio occhio è integro, e le forme esterne cadono > all'interno > del proprio campo visivo, e la corrispondente congiunzione ha luogo, in > quel > caso ne deriva il corrispondente aspetto di coscienza. > Quindi, io dico: il sorgere della coscienza dipende dalle condizioni; e > senza queste condizioni, nessuna coscienza sorge. E riguardo alle > condizioni > da cui il sorgere della coscienza è dipendente, esse sono così chiamate. > > La coscienza il cui sorgere dipende dall'occhio e da forme, è chiamata > "coscienza visiva". > La coscienza il cui sorgere dipende dall'orecchio e da suoni, è chiamata > "coscienza auditiva". > La coscienza il cui sorgere dipende dal naso e dagli odori, è chiamata > "coscienza olfattiva". > La coscienza il cui sorgere dipende dalla lingua e dai gusti, è chiamata > "coscienza gustativa". > La coscienza il cui sorgere dipende dal corpo e dai contatti fisici, è > chiamata "co-scienza corporea". > La coscienza il cui sorgere dipende dalla mente e le idee, è chiamata > "coscienza mentale". > Quindi, nella coscienza così sorta c'è una certa "corporalità", che > appartiene al Gruppo della Corporalità. > > C'è una certa "sensazione" nel sentirsi-bene, nel dolore, nella gioia, > tristezza o nel sentimento di indifferenza che appartiene al Gruppo della > Sensazione. > C'è una certa "percezione" negli oggetti visivi, nei suoni, odori, gusti, > impressioni fisiche, o mente oggetto che appartiene al Gruppo della > Percezione. > C'è una certa impressione di "formazione mentale", nelle opinioni, > volizioni, ecc. - che appartiene al Gruppo delle Formazioni mentali. > C'è una certa "coscienza", in tutti questi elementi citati, che appartiene > al Gruppo della Coscienza. > Ed è impossibile che qualcuno possa spiegare il trapassare dalla propria > esistenza, e l'entrata in una nuova esistenza, o crescita, aumento, e > sviluppo di coscienza, indipendentemente da corporalità, sensazione, > percezione, e formazioni mentali. > > LE TRE CARATTERISTICHE DELL' ESISTENZA > > Tutte le formazioni sono "transitorie"; tutte le formazioni sono "soggette > alla sof-ferenza"; tutte le cose sono "senza una Ego-entità". La > corporalità > è transitoria, la sensazione è transitoria, la percezione è transitoria, > le > formazioni mentali sono transitorie, la coscienza è transitoria. > > E ciò che è transitorio, è soggetto a sofferenza; e di tutto ciò che è > transitorio, e soggetto a sofferenza e cambiamento, non si può dire > precisamente che : "Questo appartiene a me; questo sono io; questo è il > mio > Ego". > > Perciò, qualsiasi cosa vi sia di corporeo, di sensibile, di percettivo, > nelle formazioni mentali, o nella coscienza, sia interna che esterna, > grossolana o sottile, alta o bassa, lontana o vicina, si dovrebbe capire, > secondo la realtà, e la vera saggezza: "Questo non appartiene a me; questo > non sono io; questo non è il mio Ego!". > > Supponete che un uomo, che non è cieco, stia guardando molte bolle che > stanno scivolando lungo la corrente sul Gange; egli dovrebbe guardarle ed > esaminarle attentamente. Dopo averle attentamente esaminate, esse gli > appariranno vuote, irreali, ed incorporee. E precisamente allo stesso > modo, > il monaco vede tutti i fenomeni corporei, le sensazioni, le percezioni, le > formazioni mentali, e gli stati di coscienza - sia del passato, del > presente, o del futuro, lontane o vicine. > > E lui li guarda, e li esamina attentamente; e, dopo averli attentamente > esaminati, essi appaiono a lui vuoti, vacui, irreali, e senza un Ego. > > Colui che si diletta nella corporalità, o sensazione, o percezione, o > nelle > formazioni mentali, o nella coscienza, si diletta con la Sofferenza; e > colui > che si delizia nella Sofferenza, non sarà liberato dalla Sofferenza. Così > io > dico. > > Come puoi pensare a deliziarti ed a gioire, > Là dove tutto sta bruciando senza fine? > Vedi che sei avvolto nella più profonda oscurità! > Perché non ti metti a cercare la luce? > > Guarda questo burattino, com'è ben dotato, > Pieno di un mucchio di preoccupazioni, > Addolorato e malato, ma pieno di avidità, > Instabile, impermanente ed illuso! > Il suo aspetto è distrutto dalla vecchiaia, > Debole e fragile e in preda alla malattia; > Con il putrido corpo che si rompe in pezzi, > Ogni vita deve veramente finire in morte! > > I TRE AVVERTIMENTI > > Non avete mai visto nel mondo un uomo, o una donna, vecchi di ottanta, > novanta o cento anni, fragili, curvi come il frontone di un tetto, piegati > in giù, malfermi e con passi barcollanti, o che camminano con le grucce, > che > da lungo tempo hanno perso la gioventù, con i denti rotti, i capelli grigi > e > scarsi, o calvi, grinzosi e con la pelle macchiata? E non vi è mai venuto > il > pensiero che anche voi siete soggetti a questo decadimento, che neanche > voi > potete sfuggirgli? > Non avete mai visto nel mondo un uomo, o una donna, che essendo > addolorati, > afflitti, e gravemente malati, e che sguazzando nelle loro proprie > lordure, > vengono > > alzati su, e messi a letto da altre persone? E non avete mai pensato che > anche voi siete soggetti alla malattia, che neanche voi potete sfuggirla? > > Non avete mai visto nel mondo il cadavere di un uomo, o una donna, uno, > due, > o tre giorni dopo la morte, gonfiato, di colore blu-scuro, e totalmente > decomposto? E non avete mai avuto il pensiero che anche voi siete soggetti > alla morte, che neanche voi potete sfuggirle? > > IL SAMSARA, LA RUOTA DELL' ESISTENZA > > Inconcepibile è l'inizio di questo Samsara; e neppure il primo inizio > degli > esseri può essere scoperto, perché essi, ostruiti dall'ignoranza e > intrappolati dalla brama, stanno correndo e affrettandosi attraverso > questo > ciclo delle rinascite. [Il Samsara -la Ruota dell'Esistenza, letteral., il > "Perpetuo-Vagare"- è il nome con cui è desi-gnato il mare della vita, che > continua incessantemente a sollevarsi su e giù, come simbolo di questo > continuo processo di rinascere, invecchiare, soffrire, e di nuovo morire. > > In altre parole: il Samsara è l'ininterrotta catena delle cinque Khandha- > combinazioni che, cambiando costantemente momento per momento, di continuo > si susseguono una dopo l'altra attraverso inconcepibili periodi di tempo. > Di > questo Samsara, una singola vita ne costituisce soltanto un'evanescente > piccola frazione; quindi, per essere in grado di comprendere la prima > nobile > verità, bisogna lasciare che il proprio sguardo resti fisso sul Samsara, > su > questa spaventosa catena di rinascite e non soltanto sulla durata di una > sola vita che, ovviamente, talvolta può non essere molto dolorosa.] > > Cosa pensate che sia maggiore: la marea di lacrime che piangendo e > gemendo > voi avete versato lungo questa via - andando avanti e indietro attraverso > questo circolo di rinascite, uniti con ciò che non volete e separati da > ciò > che desiderate, o tutte le acque dei quattro oceani? Per molte volte voi > avete sofferto per la morte di padre e madre, del coniuge, di figli, > figlie, > fratelli, e sorelle. E mentre stavate così soffrendo, voi avete versato > veramente più lacrime lungo questa via, che non tutta l'acqua che c'è nei > quattro oceani. > > Cosa pensate che siano di più: i fiumi di sangue che, per quante volte > siete > stati decapitati, sono fluiti lungo questa via, o tutte le acque dei > quattro > oceani? Molte volte voi siete stati catturati come ladri, o banditi, o > adulteri; e per quante volte siete stati decapitati, veramente, molto > sangue > è fluito lungo questo via, più di tutta l'acqua che c'è nei quattro > oceani. > Ma come è possibile questo? > > Inconcepibile è l'inizio di questo Samsara; e neppure il primo inizio > degli > esseri può essere scoperto, perché essi, ostruiti dall'ignoranza e > intrappolati dalla brama, stanno correndo e affrettandosi attraverso > questo > ciclo delle rinascite. > > E voi siete stati sottoposti per così lungo tempo alla sofferenza, avete > subìto tanti di quei tormenti e disgrazie, e avete riempito i cimiteri; > veramente, abbastanza a lungo per essere scontenti di ogni forma di > esistenza, abbastanza a lungo per rifiutarle, e liberare voi stessi da > tutte > loro. > > LA SECONDA NOBILE VERITÀ DELL'ORIGINE DELLA SOFFERENZA > > Cos'è, ora, la Nobile Verità dell'Origine della Sofferenza? È quella > bramosia che fa generare nuove rinascite e, legata al piacere ed alla > concupiscenza, ora qui ora là, non trova mai vera soddisfazione e delizia. > [In senso assoluto, non c'è un vero essere, nessuna autodeterminata e > immutabile Ego-entità che sia mai rinata. Inoltre, non c'è nulla che > rimanga > identico a se stesso, neanche per due momenti consecutivi; perché i Cinque > Khandha, o Gruppi di Esistenza, sono in uno stato di perpetuo cambiamento, > di continua dissoluzione e rinnovamento. Essi muoiono in ogni momento, e > in > ogni momento ne nascono di nuovi. Quindi, ne consegue che non c'è nessuna > tale cosa come una vera esistenza, o "essere", ma c'è soltanto un processo > senza fine, un continuo cambiamento, un "divenire", che consiste in un > "produrre" e in un "essere prodotto"; in un "processo di azione" e in un > "processo di reazione", o "rinascita." > > Questo processo di perpetuo "produrre" ed "essere prodotto", può essere > meglio spiegato con l'immagine di un'onda dell'oceano. Infatti, nel caso > dell'onda, non c'è la minima quantità di acqua che viaggia sulla > superficie > del mare. Ma la struttura 'onda', che avanza sulla superficie dell'acqua, > creando l'apparenza di una stessa massa di acqua, in realtà, non è > nient'altro > che il continuo sorgere e precipitare di continue, ma alquanto diverse, > masse di acqua, prodotte dalla trasmissione di forza generata dal vento. > Perciò, il Buddha insegnò che non sono le Ego-entità che si avvicendano > attraverso l'oceano delle rinascite, ma semplicemente le onde-vita che, > secondo la loro natura e le attività compiute (buone, o cattive), qui si > manifestano come uomini, là come animali ed altrove come esseri > invisibili.] > > LA TRIPLICE BRAMOSIA > > C'è la "Bramosia Sensuale", la "Bramosia per l'Esistenza Eterna", la > "Bramosia per l'Auto-annientamento". [La "Bramosia per l'Esistenza > Eterna", > secondo il Visuddhi-Magga, è intimamente connessa con la cosìddetta > "Credenza nell'Eternità", cioè la credenza in un Ego-entità assoluta, > eterna, che permane indipendentemente dal nostro corpo. > La "Bramosia per l'Auto-annientamento" è la conseguenza della cosìddetta > "Credenza nell'annientamento", l'ingannevole nozione materialistica di un > Ego che alla morte è annichilito, e che non è in nessuna relazione causale > col tempo prima della nascita o dopo la morte.] > > Ma, dove sorge e prende radice questa bramosia? Ovunque nel mondo vi siano > delle cose deliziose e piacevoli, là questa bramosia sorge e prende > radice. > Occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, e mente sono deliziosi e piacevoli: > là sorge e prende radice questa bramosia. Gli oggetti visivi, suoni, > odori, > gusti, impressioni fisiche e gli oggetti mentali, sono deliziosi e > piacevoli: là sorge e prende radice questa bramosia. Coscienza, > impressioni > sensoriali, il sentir nascere queste impressioni, la percezione, le > voglie, > la brama, i pensieri e le riflessioni, sono deliziosi e piacevoli: là > sorge > e prende radice questa bramosia. > > Vale a dire che, quando si percepisce un oggetto visivo, suono, odore, > gusto, una impressione fisica, o un oggetto mentale, se l'oggetto è > piacevole, si è attratti; e se è sgradevole, lo si respinge. Così, in > qualunque tipo di "Sensazione" che si sperimenta, piacevole, sgradevole, o > indifferente - uno vi aderisce, apprezza la sensazione, e vi si attacca; e > così facendo, si genera la concupiscenza; ma questa brama per le > sensazioni > significa Attaccamento, da questo attaccamento dipende il "Processo di > Divenire"; dal Processo di Divenire (il processo del Karma), dipende > la (futura) "Nascita"; e da quella Nascita, dipendono Vecchiaia e Morte, > Angoscia, Pena, Lamentazione, Sofferenza, Dolore, e Disperazione. Così > sorge > questa intera massa di Sofferenza. Questa è chiamata la Nobile Verità > dell'Origine di Sofferenza. > > L'ACCUMULO DELLA ATTUALE SOFFERENZA > > Invero, a causa della bramosia sensuale, condizionati dalla bramosia > sensuale, impulsati dalla bramosia sensuale, totalmente spinti dalla > bramosia sensuale, i Re lottano contro i re, i principi con i principi, i > preti con i preti, cittadini con cittadini; la madre litiga col figlio, il > figlio con la madre, il padre col figlio, il figlio col padre; il fratello > litiga con il fratello, fratello contro sorella, e sorella contro > fratello, > amico contro amico. Così, determinati al dissenso, litigando e lottando, > tutti si scagliano l'un contro l'altro, con pugni, bastoni, o armi. E con > ciò essi soffrono per la morte, o a causa di dolore mortale. > > Ed inoltre, a causa della bramosia sensuale, condizionati dalla bramosia > sensuale, impulsati dalla bramosia sensuale, totalmente spinti dalla > bramosia sensuale, le persone irrompono in altrui case, rubano, depredano, > saccheggiano interi paesi, commettono rapine sulle strade, seducono le > mogli > degli altri. Poi, la legge cattura > tali persone, ed infligge loro varie forme di punizioni. E con ciò esse > incorrono nella morte, e soffrono per il dolore mortale. > > Ora, questa è la disgrazia della bramosia sensuale, l'accumulo della > sofferenza in questa vita attuale, a causa della bramosia sensuale, > condizionata dalla bramosia sensuale, causata dalla bramosia sensuale, > totalmente dipendente dalla bramosia sensuale. > > > L'ACCUMULO DELLA SOFFERENZA FUTURA > > Ed inoltre, le persone prendono la cattiva strada con atti, con parole, > con > pensieri; e prendendo la cattiva strada con atti, parole, e pensieri, al > momento della dis-soluzione del corpo, dopo la morte, precipitano in un > stato inferiore di esistenza, uno stato di sofferenza, nella perdizione e > negli abissi dell'inferno. E ciò, è la vera disgrazia della bramosia > sensuale, l'accumulo della sofferenza nella vita futura, a causa della > bramosia sensuale, condizionata dalla bramosia sensuale, causata dalla > bramosia sensuale, totalmente dipendente dalla bramosia sensuale. > > Non è nell'aria, né in mezzo all'oceano, > Né nascosto nelle crepe delle montagne, > In nessun luogo si trova un luogo sulla terra, > Dove un uomo è liberato dalle cattive azioni. > > L'EREDITÀ DELLE AZIONI (KARMA) > > Dato che proprietari delle loro azioni (il karma) sono gli esseri, essi > sono > gli eredi dei loro atti; i loro atti (il karma) sono l'utero dal quale > essi > fuoriescono; è con i loro atti che essi sono incatenati; i loro atti sono > il > loro rifugio. Qualunque azione essi facciano - buona o cattiva - di tale > azione essi saranno gli eredi. > E ovunque gli esseri sprizzano nell'esistenza, là matureranno i loro atti; > e > ovunque i loro atti maturano, là essi otterranno il frutto di quegli atti, > sia in questa vita, o nella vita successiva, o in qualche altra vita > futura. > Verrà un tempo, quando il possente oceano si prosciugherà, svanirà, e non > ci > sarà più. Verrà un tempo, quando la possente terra sarà divorata dal > fuoco, > perirà, e non ci sarà più. Ma, non ci sarà mai nessuna fine alla > sofferenza > degli esseri che, ostruiti da ignoranza, e presi in trappola dalla > bramosia, > andranno su e giù ancora e sempre vagando attraverso questo ciclo di > rinascite. > > LA TERZA NOBILE VERITÀ DELL'ESTINZIONE DELLA SOFFERENZA > Cos'è, ora, la Nobile Verità dell'Estinzione della Sofferenza? Essa è la > sparizione ed estinzione completa di questa ardente bramosia, il totale > abbandono e distacco da essa, la liberazione finale. Ma dove può questa > brama ardente svanire, dove può essere estinta? > > Ovunque nel mondo vi siano cose deliziose e piacevoli, là questa brama > ardente può svanire, là può essere estinta. Nel passato, presente, o > futuro, > ogni monaco o Prete, che veda le cose deliziose e piacevoli del mondo > come > "instabili", "misere", "impermanenti" e "senza un Ego", come una malattia > o > un cancro; costui è quello che supera la brama ardente. Ed egli, liberato > dalla Bramosia Sensuale, liberato dalla Brama Ardente per l'Esistenza, non > ritornerà più, non entrerà di nuovo nella esistenza. > > L'ESTINZIONE DIPENDENTE DI TUTTI I FENOMENI > > Poichè, attraverso la sparizione totale e l'estinzione della Bramosia, > l'Attaccamento > è estinto; tramite l'estinzione dell'attaccamento, il Processo del > Divenire > è estinto; tramite l'estinzione del processo (karmico) del divenire, la > Rinascita è estinta; ed attraverso l'estinzione della rinascita, Vecchiaia > e > Morte, Angoscia, Lamento, Pena, Sofferenza, Dolore e Disperazione, sono > estinti. Così avviene l'estinzione di questa intera massa di Sofferenza. > Da qui, viene poi l'annichilimento, la cessazione, e il superamento di > corporalità, sensazione, percezione, formazioni mentali e coscienza; e > questa è l'estinzione della Sofferenza, la fine della malattia, il > superamento della vecchiaia e morte. > > [Il moto ondulatorio che noi chiamiamo 'onda' -che nello spettatore crea > l'illusione di una singola massa d'acqua che si muove sulla superficie del > mare - è prodotto ed alimentato dal vento, e mantenuto dall'energia > immagazzinata. Dopo che il vento è cessato, e nessun nuovo vento soffia > sull'acqua, le energie immagazzinate saranno gradualmente consumate, e > tutto > il moto ondulatorio sarà terminato. Allo stesso modo, se il fuoco non > trova > nuovo combustibile, si sarà estinto. Proprio così, questo processo dei > Cinque Khandha - che nella ignorante persona mondana crea l'illusione di > un > Ego-entità, è prodotto ed alimentato dalla vita - che afferma la bramosia, > ed è mantenuta per tutto il tempo per mezzo delle energie vitali finora > immagazzinate. Così ora, dopo che il combustibile, cioè l'ardente bramosia > e > l'attaccamento alla vita, è cessato, e nessuna nuova bramosia stimola di > nuovo questo processo dei Cinque-Khandha, la vita continuerà finché c'è > ancora energia vitale immagazzinata, ma alla nostra morte, il processo > dei > Cinque-Khandha sarà distrutto e giungerà alla estinzione finale. > > Così, il Nirvana, o "Estinzione" (dal Sanskrito: cessare di respirare, > estinguersi), può essere considerato sotto due aspetti: > > 1. "Estinzione delle Impurità", che giunge quando si è raggiunto lo stato > di Arhat, o Santità, che ha luogo durante il periodo di vita. > > 2. "Estinzione del processo dei Cinque-Khandha" che ha luogo alla morte > del > Santo, o Arhat.] > > IL NIRVANA > > Questo, è veramente la Pace, questo è il Supremo, vale a dire la fine di > tutte le formazioni, l'abbandono di ogni substrato di rinascita, > l'affievolirsi > della bramosia: il distacco, l'estinzione-nirvana. > L'uomo, preda della concupiscenza, adirato per la rabbia, accecato > dall'illusione, > ingannato e sopraffatto, con la mente presa in trappola, va verso la sua > propria rovina, verso la rovina altrui, verso la rovina di entrambi, e > così > sperimenta dolore e angoscia mentale. Ma, se concupiscenza, rabbia, ed > illusione sono abbandonate, l'uomo non tenderà più alla sua propria > rovina, > né alla rovina altrui, né alla rovina di entrambi, e non sperimenterà più > nessun dolore e angoscia mentale. Così, questo è il Nirvana immediato, > sperimentabile in questa vita, invitante, attraente e comprensibile al > saggio. > > L'estinzione dell'avidità, l'estinzione della rabbia, l'estinzione > dell'illusione: > questo, invero, è chiamato il Nirvana. > > > L'ARAHAT, O IL SANTO > > E per un discepolo così liberato, nel cui cuore dimora la pace, non c'è > più > nulla da dover aggiungere a quello che è stato fatto, e per lui niente più > resta da fare. Proprio come una roccia di solida massa rimane incrollabile > e > non viene scossa dal vento, così, né forme, né suoni, né odori, né gusti, > né > contatti di alcun genere, né le cose desiderate, né quelle non-desiderate, > potranno far vacillare una persona così. Immobile e fermo nella sua mente, > egli ha ottenuto la liberazione. > > E colui che ha considerato tutti i contrasti su questa terra, e non è più > disturbato da qualunque e nessuna cosa nel mondo, Egli, il Pacificato, > ormai > libero dall'odio e dall'ira, dal dolore e dalla bramosia, è andato oltre > nascita e decadimento. > > L'IMMUTABILE > > C'è un reame, dove non c'è né il solido, né il fluido, né il calore, né il > movimento, non c'è sole, né luna, né questo mondo, né qualche altro mondo. > Questo, io lo chiamo il non-sorgere, né il trapassare, né lo stare > immobili, > né l'esser nati, né il morire. Non c'è nessuna posizione sicura, né > sviluppo, né alcuna base. Questa è la cessazione della sofferenza. > > C'è un Non-nato, Non-originato, Increato, Informale. Se non ci fosse > questo > Non-nato, questo Non-originato, questo Increato, questo Informale, non > sarebbe stato possibile scappare dal mondo del nato, dell'originato, del > creato, del formato. > > Ma poiché c'è un Non-nato, Non-originato, Increato, Informale, allora > fuggire dal mondo del nato, dell'originato, del creato, del formato, è > perciò possibile. > > LA QUARTA NOBILE VERITÀ DEL SENTIERO CHE CONDUCE ALL'ESTINZIONE DELLA > SOFFERENZA - I DUE ESTREMI E LA VIA DI MEZZO > > La base è il rinunciare ad indulgere nel piacere sensuale, comune, > volgare, > empio, che non dà profitto; ed anche rinunciare all'auto-mortificazione, > dolorosa, empia, che non dà profitto: il Perfetto Beato evitò entrambi > questi due estremi, e scoprì la Via di Mezzo, che obbliga uno a vedere e a > conoscere, che porta alla vera pace, al discernimento, all'Illuminazione, > al > Nirvana. > > L' OTTUPLICE SENTIERO > > Il Nobile Ottuplice Sentiero, è la via che conduce all'estinzione della > sofferenza, esso è composto di: > 1. Corretta Comprensione, 2. Corretta Consapevolezza, che insieme sono > anche > la Saggezza. > 3. Corretto Parlare, 4. Corretta Azione, 5. Corretto Modo di Vivere, che > insieme sono anche la Moralità. > 6. Corretto Sforzo, 7. Corretta Attenzione, 8. Corretta Concentrazione, > che > insieme sono anche la Meditazione. > Questa è la Via di Mezzo che il Perfetto ha scoperto, che spinge uno a > vedere ed a sapere, che porta alla vera pace, al discernimento, > all'Illuminazione, > al Nirvana. > > Questo Sentiero è libero dal dolore e dalla tortura, libero dal gemere e > dal > soffrire; esso è il Sentiero perfetto. > In verità, non c'è altro Sentiero che sia come questo Sentiero, per la > purezza della visione profonda. Se seguirete questo Sentiero, porrete fine > alla vostra sofferenza. > > Ma ognuno deve sforzarsi da sé, perché i Buddha Perfetti hanno solo > indicato > la Via. Allora ascoltate, perché avete trovato l'Immortale. Io ho > rivelato, > ho esposto la Verità. Così come io ve l'ho rivelata, voi mettetela in > atto! > E quella suprema mèta della vita santa per la cui salvezza, giustamente, > figli di buona famiglia se ne vanno dalle loro case allo stato di > senza-casa: questo è proprio ciò che voi volete, in un tempo non troppo > lungo, in questa stessa vita, rendetelo noto a voi-stessi, realizzatelo, e > fatelo vostro. > > PRIMO PASSO- CORRETTA COMPRENSIONE > > Cos'è, ora, la Corretta Comprensione? E' comprendere le Quattro Nobili > Verità. Comprendere la sofferenza; capire l'origine della sofferenza; > capire > l'estinzione della sofferenza; comprendere il Sentiero che conduce > all'estinzione di Sofferenza: Questa è chiamata Corretta Comprensione. > > Oppure, quando il nobile discepolo capisce ciò che è karmicamente salubre, > e > la radice del karma salubre; ciò che è karmicamente insalubre, e la radice > del karma insalubre, allora egli ha la Corretta Comprensione. > Cos'è, ora, il "karmicamente insalubre?" > > ["Karmicamente insalubre" è ogni azione volontaria di corpo, parola e > mente > che sia radicata nell'avidità, odio, o illusione, e che produce il male e > risultati dolorosi in questa o in qualche forma futura di esistenza.] > Una tale azione corporale è la distruzione di esseri viventi; il rubare; > ed > i rapporti sessuali illeciti. L'azione verbale è il mentire, raccontare > storie false, parlare con linguaggio aspro, e fare discorsi frivoli. > L'azione > mentale è la bramosia, il voler male, e visioni errate. > E qual'è la radice del karma insalubre? L'avidità è una radice di karma > insalubre; La rabbia è una radice di karma insalubre; L'Ignoranza è una > radice di karma insa-lubre. [La condizione di avidità, così come quella > della rabbia, è accompagnata sempre da ignoranza e illusione; l'ignoranza > è > la radice primaria di tutti i mali]. > Perciò, io dico, queste azioni di demerito sono di tre tipi: a causa di > avidità, o a causa di rabbia, o a causa di ignoranza. > > E cos'è, ora, "karmicamente salubre?" > > Nell'azione corporale è l'astenersi dall'uccidere; astenersi dal rubare; > ed > astenersi da rapporti sessuali illeciti. Nell'azione verbale è astenersi > dal > mentire; astenersi dal raccontare storie false; astenersi dal linguaggio > aspro; ed astenersi da discorsi frivoli. Nell'azione mentale è l'assenza > della bramosia; l'assenza del voler il male; e la corretta comprensione. > > E qual' è la radice del karma salubre? L'assenza di avidità (altruismo) è > una radice di karma salubre; l'assenza di rabbia (benevolenza) è una > radice > di karma salubre; l'assenza di ignoranza (saggezza) è una radice di karma > salubre. > Oppure, quando uno capisce che corporalità, sensazione, percezione, > formazioni mentali, e coscienza, sono tutti transitori [soggetti a > sofferenza, e senza un Ego], allora anche in quel caso si possiede > Corretta > Comprensione. > > DOMANDE SENZA PROFITTO > > Ognuno dovrebbe dire di non voler condurre una vita santa sotto il Beato, > a > meno che il Beato non glielo dica prima, quando costui domanda se il mondo > è > eterno o temporaneo, limitato o infinito; se il principio vitale è > identico > al corpo, o qual-cosa di diverso; se il Perfetto continua ad esistere dopo > la morte, e così via, un tale uomo morirebbe, prima che il Perfetto > potesse > dirgli tutto questo. > > È come se un uomo fosse colpito da una freccia avvelenata, ed i suoi amici > vicini, i compagni, e i parenti volessero chiamare un chirurgo; ma > quell''uomo > dicesse: "Io non mi farò estrarre questa freccia, finché non saprò chi è > l'uomo che mi ha ferito: se è un nobile, un prete, un cittadino, o un > servitore"; oppure, "qual'è il suo nome, ed a qualefamiglia appartiene"; > o: > "se è alto, basso, o di media altezza". > > In verità, tale uomo morirebbe, prima di poter sapere adeguatamente tutto > ciò. > > Perciò, l'uomo che cerca il suo proprio benessere, dovrebbe farsi estrarre > questa freccia - questa freccia di lamenti, angoscie, e dolore. Perché, se > la teoria esiste, o se non esiste, se il mondo è eterno, o temporaneo, o > limitato, o infinito - di sicuro c'è la nascita, c'è la vecchiaia, c'è la > morte, c'è l'angoscia, c'è il lamento, la pena, il dolore, e la > disperazione; l'estinzione dei quali è ottenibile anche in questa vita > presente, io ve lo faccio sapere. > > Per esempio, una persona mondana ignorante, privo di riguardo per santi > uomini, ignorante dell'insegnamento dei santi uomini, non addestrato nella > nobile dottrina ha il suo cuore posseduto e sopraffatto > dall'auto-illusione, > da scetticismo, da un attaccamento a mere Regole e Rituali, da Bramosia > Sensuale, e da una volontà; e lui non sa realmente come liberarsi da > queste > cose. > > [L'Auto-illusione può rivelarsi come "Eternalismo", o credenza > nell'Eternità, > cioè la credenza che il proprio Ego è esistente indipendentemente dal > corpo > materiale, e che possa continuare anche dopo la dissoluzione di > quest'ultimo; > oppure, come "Nichilismo", o credenza nell'annientamento, cioè la credenza > materialistica che questa presente vita costituisca l'Ego, e quindi che > esso > sia annichilito alla morte del corpo materiale.] > > Non conoscendo ciò che è degno di considerazione, e ciò che non è degno di > con-siderazione, costui considera più l'indegno, che non il degno. E in > una > maniera non certo saggia egli fa queste considerazioni: "Sono esistito in > passato? O, non sono esistito in passato? Cosa sono stato nel passato? In > che modo sono esistito in passato? Da che stato in che stato, io cambiai > nel > passato? E ci sarò nel futuro? O, non ci sarò nel futuro? Cosa sarò nel > futuro? Come starò nel futuro? Da quale stato a quale stato cambierò nel > futuro?" Ed anche il presente lo riempe di dubbi: "Chi Sono? O, non sono? > Cosa sono? Come sto? Questo essere da dove è venuto? E dove andrà?". > > E con considerazioni così poco sagge, egli precipita in una o l'altra > delle > sei visioni, ed essa diventa la sua ferma convinzione e credenza: "Io ho > un > Ego"; o: "Io non ho un Ego"; o: "Con l'Ego io percepisco l'Ego"; o: "Con > ciò > che non è l'Ego, io percepisco l'Ego"; o: "Con l'Ego io percepisco ciò che > non è Ego". Oppure, lui precipita nella seguente visione: "Questo mio Ego, > che può pensare e sentire, e che, ora qui, ora là, sperimenta il frutto di > atti buoni e cattivi; questo mio Ego è permanente, stabile, eterno, non > soggetto a cambiamento, ed eternamente così rimarrà identico". > Se l'Ego esistesse realmente, dovrebbe anche esservi qualcosa che > apparterrebbe all'Ego. Siccome, tuttavia, in verità e in realtà, non può > essere trovato né l'Ego, né qualsiasi cosa che appartenga all'Ego, non c'è > perciò realmente nessuna assoluta dottrina di un qualche sciocco che dica: > "Questo è il mondo, questo sono io; dopo la morte, io sarò permanente, > persistente ed eterno". > > Queste sono chiamate mere visioni, un boschetto di visioni illuse, visioni > di uno spettacolo di burattini, visioni faticose, visioni che intrappolano > e > incatenano le ignoranti persone mondane che non saranno liberate da > rinascita, da vecchiaia e morte, dal dolore, angoscia, sofferenza e > disperazione; Io dico che quelle persone non saranno liberate dalla > Sofferenza. > > IL "SOTAPAN", O "COLUI CHE E' ENTRATO NELLA CORRENTE" > > Tuttavia, il dotto e nobile discepolo, che ha riguardo per i santi uomini > e > conosce l'insegnamento degli uomini santi, è ben addestrato nella nobile > dottrina e capisce ciò che è degno di considerazione, e ciò che non è > degno. > E sapendo questo, egli considera il degno, e non l'indegno. Egli > saggiamente > considera ciò che è la sofferenza; considera saggiamente ciò che è > l'origine > della sofferenza; considera saggiamente ciò che è l'estinzione della > sofferenza; ed egli considera saggiamente ciò che è il Sentiero che > conduce > all'estinzione della sofferenza. > > E così considerando, svaniscono le tre catene, cioè: l'Auto-illusione, lo > Scetticismo, e l'Attaccamento a mere Regole e Rituali. Ma quei discepoli > nei > quali sono svanite queste tre catene, sono "entrati nella Corrente", sono > esonerati per sempre dagli stati del dolore, e si sono assicurati > l'Illuminazione > finale. > > Più di qualunque potere terreno, > Più di tutte quante le gioie del Cielo, > Più di tutte le regole del mondo, > È l'Ingresso nella Corrente del Dharma. > > E, invero, coloro che sono colmi di indiscussa fede in me, tutti essi sono > entrati nella Corrente del Dharma. > Ci sono dieci "Catene" con cui gli esseri sono legati alla ruota > dell'esistenza. > Esse sono: Auto-illusione, Scetticismo, Attaccamento a mere Regole e > Rituali, Bramosia e Concupiscenza Sensuale, Voler male, Bramosia per il > Mondo della pura Forma, Bramosia per il Mondo Senza-forma, Presunzione, > Inquietudine, Ignoranza. > > Un Sotapan, (Pali: Srotapanna) cioè "Colui che è Entrato nella Corrente", > "Chi è entrato nel flusso che conduce al Nirvana", è libero dalle prime > tre > catene. > > Un Sakadagamin, "Colui che Ritorna per Una Sola Volta" in questa sfera > sensuale - è colui che ha superato la 4° e 5° catena, nella loro forma più > grossolana. > > Un Anagamin, "Colui che più Non Ritorna", è completamente liberato dalle > prime cinque catene, che costringono a rinascere nella sfera sensuale; > dopo > la morte, vivendo nella sfera di pura forma, lui giungerà alla mèta. > Un Arhat, (Pali: Arahant) o "Perfetto Santo", è chi si è liberato da tutte > le catene.] > > LE DUE COMPRENSIONI > > Perciò, io dico, la Corretta Comprensione è di due tipi: > > 1. la visione che elemosine ed offerte non sono inutili; ci sono i frutti > e > risultati, sia di buone che di cattive azioni; ci sono cose come questa > vita, e la prossima vita; che esser nati spontaneamente come padre e madre > (nei mondi paradisiaci) non sono solo mere parole; che ci sono monaci e > preti, immacolati e perfetti, che hanno compreso e possono spiegare questa > vita e la prossima: ciò è chiamato la "Corretta Comprensione Mondana" che > produce buoni frutti e porta esiti mondani. > > 2. Ma qualsiasi cosa in cui vi sia saggezza, penetrazione, Corretta > Comprensione, congiunta con il Sentiero - la mente che è distolta dal > mondo, > e congiunta con il Sentiero; il santo Sentiero che è distolto dal mondo, e > congiunto col Sentiero; il santo Sentiero che è perseguito;- tutto ciò è > chiamato la "Corretta Comprensione Ultramondana" che non è del mondo, ma è > sovramondana, e congiunta con il Sentiero. > > [Così, vi sono due tipi di Ottuplice Sentiero: il "mondano", praticato > dalle > persone "mondane"; e l' "ultra-mondano", praticato dai "Nobili".] > > Ora, comprendendo la comprensione errata come sbagliata, e comprendendo > quella corretta come giusta, uno pratica la Corretta Comprensione [1 > passo]; > e nel sforzarsi di superare la comprensione sbagliata, e risvegliandosi > alla > comprensione corretta, uno pratica il Corretto Sforzo [6 passo]; e nel > superare la comprensione sbagliata con una mente attenta, e indulgendo con > mente attenta nel possesso di una comprensione corretta, uno pratica la > Corretta Attenzione [7 passo]. > > Quindi, vi sono tre cose che accompagnano e seguono la Corretta > Comprensione, vale a dire: Corretta Comprensione, Corretto Sforzo, e > Corretta Attenzione. > > COMPLETA LIBERAZIONE > > Ora, se qualcuno dovesse fare la domanda, se io ammetto qualunque visione, > gli dovrebbe essere risposto così: > "Il Perfetto è libero da qualunque teoria, perché il Perfetto ha capito > che > cosa è la corporalità, come sorge, e come se ne va. Egli ha capito ciò che > è > la sensazione, come sorge, e come se ne va. Egli ha capito che cos'è la > percezione, come sorge, e come se ne va. Egli ha capito cosa sono le > formazioni mentali, come sorgono, e come se ne vanno. Egli ha capito che > cos'è > la coscienza, come sorge, e come se ne va. Perciò, io dico, il Perfetto ha > ottenuto la sua completa liberazione tramite l'estinzione, lo svanire, la > scomparsa, il rifiuto; e liberandosi di tutte le sue opinioni e > congetture, > di ogni propensione alla vanagloria di "Io" e "mio". > > Sia che i Perfetti [Buddha] appaiano nel mondo, o sia che Essi non > appaiano > nel mondo, rimane ancora una ferma condizione, un fatto immutabile e fissa > legge: che tutte le formazioni sono "impermanenti ed instabili", che tutte > le formazioni sono "soggette a sofferenza"; che tutto è "senza un Ego". > > [Il termine sankhara (formazioni) comprende tutte le cose che hanno un > inizio ed una fine, le così dette creazioni, o cose "formate", cioè, tutti > i > possibili fenomeni fisici e mentali, costituenti l'esistenza.] > > Un fenomeno corporeo, una sensazione, una percezione, una formazione > mentale, una coscienza che siano permanenti, stabili, eterni e non > soggetti > a cambiamento: tutti gli uomini saggi in questo mondo non possono > riconoscere una tale cosa; e anch' io dico, che non può esservi una tale > cosa. > > Ed è impossibile che un essere che possiede la Corretta Comprensione possa > considerare come un qualche cosa l'Ego. Ora, se qualcuno dovesse dire che > la > Sensazione è il suo Ego, gli si dovrebbe rispondere così: "Ci sono tre > tipi > di sensa-zioni: sensazione piacevole, dolorosa, e indifferente. Quale di > queste tre sensa-zioni egli allora considera il Suo Ego?". Vale a dire, > che > al momento in cui esso sperimenta una di queste sensazioni non sperimenta > le > altre due. Questi tre tipi di sensazioni sono impermanenti e instabili, di > origine dipendente, sono soggetti a decadenza e dissoluzione, a sparizione > ed estinzione. > > Chiunque, nello sperimentare uno di questi sentimenti, pensa che questo > sia > il suo Ego, e dopo l'estinzione di quel sentimento, dovrà ammettere che il > suo Ego si è dissolto. E così egli dovrà considerare il suo Ego già in > questa vita presente come impermanente ed instabile, mescolato con piacere > e > dolore, soggetto al sorgere e svanire. Se qualcuno dovesse dire che la > Sensazione non è il suo Ego, e che il suo Ego è inaccessibile alla > sensazione, si dovrebbe chiedergli allora: "Ora, dove non c'è sentimento, > è > possibile dire: 'Questo sono Io?'-" > > Oppure, qualcuno potrebbe dire: "La sensazione, in realtà, non è il mio > Ego, > ma è anche falso dire che il mio Ego sia inaccessibile alla sensazione; > perche è il mio Ego che sente, perché il mio Ego ha la facoltà di > sentire". > A costui si dovrebbe rispondere così: "Supponiamo, che la sensazione > dovesse > totalmente estinguersi; ora, se dopo l'estinzione della sensazione, non > esistesse nessuna sensibilità, sarebbe ancora possibile dire: 'Questo sono > Io?'-". > > Dire che la mente, gli oggetti mentali, o la coscienza mentale, > costituiscano l'Ego; tale asserzione è infondata. Perché là vi è visto > solo > un sorgere ed uno svanire; e vedendo questo, si dovrebbe giungere alla > conclusione che l'Ego sorge e svanisce. > > Per l'ignorante persona mondana, sarebbe meglio considerare come il suo > Ego > questo corpo, costituito dei quattro elementi, piuttosto che la mente. > Dato > che è evidente che questo corpo può durare per uno, due, tre, quattro, > cinque, o dieci anni, o anche cento anni e più; ma ciò che è chiamato > pensiero, o coscienza, o mente, sia di giorno che di notte, in > continuazione > sta sorgendo come una cosa, e > > passando via come un'altra cosa. Perciò, qualsiasi cosa vi sia di > corporalità, sensazione, percezione, formazioni mentali e coscienza, che > sia > propria o esteriore, grossolana o sottile, alta o bassa, lontana o vicina; > si dovrebbe capire secondo la realtà e la vera saggezza: "Questo non > appartiene a me; questo non sono Io; questo non è il mio Ego". [Per > mostrare > l'assenza di Ego, il vuoto assoluto di esistenza, il Visuddhi-Magga, XVI, > cita il verso seguente: > > "Esiste la sofferenza, ma nessun sofferente è trovato; > Vi è l'azione, ma non vi è nessun agente dell'azione; > Vi è il Nirvana, ma nessun essere che vi entri; > C'è il Sentiero, ma non vi si vede nessun viandante.] > > PASSATO, PRESENTE, E FUTURO > > Se, ora, qualcuno dovesse chiedere: "Tu sei esistito in passato, è falso > che > tu non ci sia stato? Tu sarai in futuro, è falso che tu non ci sarai? Tu > ora > sei, è falso che tu non ci sei?"- Voi potrete dire che siete stati in > passato, ed è falso che non siete stati; che sarete in futuro, ed è falso > che non ci sarete; che ora siete, ed è falso che non ci siete. > In passato, solo l'esistenza passata era vera, ma l'esistenza futura e > presente era irreale. In futuro solo l'esistenza futura sarà vera, ma > irreale l'esistenza passata e presente. Ora, soltanto l'esistenza presente > è > vera, ma l'esistenza passata e futura sono irreali. > > In verità, colui che percepisce l'Originazione Dipendente, percepisce la > verità e colui che percepisce la verità, percepisce l'originazione > dipendente. In quanto, proprio come dalla mucca viene il latte, dal latte > la > cagliata, dalla cagliata viene il burro, dal burro il ghee, e dal ghee > viene > lo strato di olio sporco; e però quando è latte, non è considerato come > cagliata, o burro, o ghee, o strato di olio sporco, ma soltanto come > latte; > e quando è cagliata, è considerata solamente cagliata -proprio così era > considerata reale la mia esistenza passata in quel dato momento, ma > irreale > l'esistenza futura e presente; e la mia esistenza futura sarà reale a quel > tempo, ma irreale l'esistenza passata e presente; e la mia esistenza > presente ora è reale, ma irreali le mie esistenze passate e future. Tutte > queste sono soltanto mere designazioni e espressioni popolari, meri > convenzionali modi di parlare, mere nozioni popolari. Il Perfetto, invero, > si avvale di questi, tuttavia, senza aggrapparsi ad essi. > > Così, colui che non capisce la corporalità, sensazione, percezione, le > formazioni mentali e la coscienza secondo la realtà [cioè, come privi di > una > personalità, o di un Ego], e non capisce il loro sorgere, il loro > estinguersi, ed il modo della loro estinzione, è obbligato a credere, sia > che il Perfetto continui ad essere dopo la morte, o sia che Egli non > continui dopo la morte, e così via. > > In verità, se uno mantiene la visione che il principio vitale [l'Ego] è > identico al suo corpo, in quel caso, una vita santa non è possibile; o, se > uno mantiene la visione che il principio vitale è qualcosa di diverso dal > corpo, anche in quel caso, una vita santa non è possibile. Il Perfetto ha > evitato entrambi questi due Estremi, e avendo > mostrato la Dottrina della Via di Mezzo, egli ci ha detto: > > L'ORIGINAZIONE DIPENDENTE > > Dall'Illusione derivano le Formazioni-Karmiche. Dalle formazioni-karmiche > deriva la Coscienza [che comincia con la coscienza-rinascita nell'utero > della madre]. Dalla coscienza dipende l'Esistenza mentale e fisica. > Dall'esistenza > mentale e fisica deri-vano i Sei-Organi-di-Senso. Dai sei organi-di-senso > dipende l'Impressione Sensoria > - Dall'impressione sensoria dipende la Sensazione. -Dalla sensazione > dipende la Bramosia. -Dalla bramosia dipende > l'Attaccamento. -Dall'attaccamento > dipende il Processo del Divenire. - Dal processo del divenire [il processo > karmico] dipende la Rinascita. - Dalla rinascita dipendono Vecchiaia e > Morte, Angoscia, Lamentazione, Sofferenza, Dolore e Disperazione. Ecco > come > ha origine tutta questa massa di sofferenza. Così, questa è chiamata la > Nobile Verità dell'Origine della Sofferenza. > > Tuttavia, in chi è scomparsa l'Illusione ed é sorta la Saggezza, un tale > discepolo non accumulerà più alcun merito, né demerito, né formazioni > karmiche neutre. > > Così, attraverso l'intera scomparsa ed estinzione di questa Illusione, le > Formazioni karmiche sono estinte. Attraverso l'estinzione delle formazioni > karmiche, anche la Coscienza [la rinascita] è estinta. Tramite > l'estinzione > della coscienza, l'Esistenza Mentale e Fisica è estinta. Tramite > l'estinzione dell'esistenza mentale e fisica, i Sei Organi-di-Senso sono > estinti. Tramite l'estinzione dei sei organi-di-senso, è estinta > l'Impressione > Sensoria. Tramite l'estinzione dell'impressione sensoria, è estinta la > Sensazione. Tramite l'estinzione della sensazione, è estinta la Bramosia. > Tramite l'estinzione della bramosia, è estinto l'Attaccamento. Tramite > l'estinzione dell'at-taccamento è estinto il Processo del Divenire. > Tramite > l'estinzione del processo del divenire, è estinta la Rinascita. Tramite > l'estinzione della rinascita, Vecchiaia e Morte, Angoscia, Lamentazione, > Sofferenza, Dolore e Disperazione, sono estinti. In questo modo avviene > l'estinzione di tutta questa massa di Sofferenza. E questa è chiamata la > Nobile Verità dell'Estinzione della Sofferenza. > > KARMA: RINASCITA - PRODUZIONE E STERILIZZAZIONE > > In verità, poiché gli esseri, ostruiti dall'Illusione e intrappolati dalla > Bramosia, cercano ora qui là ora sempre un nuovo piacere, ecco che una > tale > azione porta ad una sempre nuova Rinascita. E quell'azione fatta a causa > di > avidità, rabbia ed ignoranza che da essi sorge, ha la sua fonte ed origine > là: questa azione matura là ovunque uno sia nato; e ovunque questa azione > maturi, là uno ne sperimenta i frutti, sia in questa vita, o nella > prossima, > o in una qualche vita futura. > > Tuttavia, con l'eliminazione dell'Ignoranza e con il sorgere della > Saggezza, > tramite l'estinzione della bramosia, nessuna nuova rinascita futura potrà > aver luogo. > > Le azioni che non sono fatte a causa di avidità, rabbia e illusione, che > non > sono sorte da essi, e che non hanno là la loro fonte ed origine - tali > azioni sono, grazie all'assenza di avidità, rabbia ed ignoranza, > tralasciate, sradicate, come un albero di palma estratto fuori dal suolo, > distrutte, e incapaci di risorgere. > > A questo riguardo, di me si può dire esattamente: che io insegno > l'annientamento, > che io propongo la mia dottrina allo scopo di annientamento, e che io > addestro così i miei discepoli; perchè, certamente, è vero che Io insegno > l'annientamento > - cioè l'annientamento dell'avidità, della rabbia e dell'ignoranza, come > pure delle molteplici cattive ed insalubri cose. > > ["L'Originazione Dipendente" è un insegnamento in stretta conformità alla > Legge di tutto ciò che accade, sia nel reame fisico, che psichico. Esso > mostra come la totalità dei fenomeni, fisici e mentali, l'intero mondo > fenomenico che dipende completamente dai sei sensi, insieme con tutta la > sua > sofferenza - e questo è il vero punto vitale dell'insegnamento, non è il > mero ruolo di una cieca chance, ma ha un'esistenza che è dipendente dalle > condizioni; e che, proprio con la rimozione di queste condizioni, quelle > cose che sono sorte in dipendenza di esse - così come tutte le > sofferenze - > debbano per forza scomparire e cessare di essere.] > > SECONDO PASSO - CORRETTA CONSAPEVOLEZZA > > Cos'è, ora, la Corretta Consapevolezza? È avere pensieri liberi da > concupiscenza; pensieri liberi dal voler-male; pensieri liberi da > crudeltà. > Questa è chiamata la Corretta Consapevolezza. > > Ora, diciamo che la Corretta Consapevolezza è di due tipi: > > 1. I pensieri liberi da concupiscenza, da malanimo, e da crudeltà:- questo > tipo è chiamato "Corretta Consapevolezza mondana", che produce frutti e > porta buoni risultati mondani. > > 2. Tuttavia, qualunque cosa vi sia da pensare, considerare, ragionare; il > pensiero, il raziocinio, la motivazione, - la mente che è santa, che si è > distaccata dal mondo, e congiunta col Sentiero, il santo Sentiero che è > stato perseguito -: tutte queste "Operazioni Verbali" della mente, sono > chiamate la "Corretta Consapevolezza Ultramondana" che non è del mondo, ma > è > aldilà del mondano, e congiunta con il Sentiero. > > Ora, nel capire la consapevolezza erronea come sbagliata, e la > consapevolezza corretta come giusta, uno pratica la Corretta Comprensione > [1 > passo]; e nel suo sforzarsi di superare l'errata-consapevolezza, e > risvegliandosi alla corretta-consa-pecvolezza, uno pratica il Corretto > Sforzo [6 passo]; e nel superare la erronea-consapevolezza con una mente > attenta, ed indulgendo con una mente attenta nel possesso di una > consapevolezza-corretta, uno pratica la Corretta Attenzione [7 passo]. > Quindi, vi sono tre cose che accompagnano e seguono la > consapevolezza-corretta, cioè: corretta comprensione, corretto sforzo e > corretta attenzione. > > TERZO PASSO- CORRETTO PARLARE > > Cos'è, ora, il Corretto Parlare? E' l'astenersi dal mentire; astenersi dal > raccontare storie false; astenersi dal linguaggio aspro; astenersi da > discorsi vani. > > C'è qualcuno che evita di mentire, e si astiene da ciò. Costui dice la > verità, è un devoto della verità, affidabile, degno di fiducia, non è un > ingannatore di uomini. Stando in una riunione, o fra le persone, o in > mezzo > ai suoi parenti, o in società, o nella corte del re, se è chiamato come > testimone, per dire ciò che lui sa, egli così risponde, se non sa niente: > "Io non so niente"; e se lui sa: "Io so"; se lui non ha visto niente, lui > risponde: "Io non ho visto niente", e se lui ha visto: "Io ho visto". > Così, > lui non dice mai di proposito una bugia, né nel suo proprio interesse, né > a > vantaggio di un'altra persona, e né a vantaggio di qualsiasi altro. > > Egli evita di raccontare storie false, e si astiene da ciò. Quello che lui > ha sentito qui, non lo ripete là, così non provoca dissenso là; e ciò che > lui ha sentito là, non lo ripete qui, così non causa dissenso qui. Così > egli > unisce quelli che sono divisi; e incoraggia quelli che sono uniti. La > concordia lo allieta, egli si diletta e si allieta nella concordia, ed è > la > concordia che lui diffonde con le sue parole. > Egli evita il linguaggio aspro, e si astiene da esso. Egli dice parole > gentili, che danno calma all'orecchio, amabili, dirette al cuore, cortese > e > caro egli mette molti d'accordo. > > [Il Buddha dice nel Majjhima-Nikaya, 21: "O monaci, perfino i ladri e gli > assassini dovrebbero vedere attraverso i vostri lembi e giunture, coloro > che > diedero sfogo alla rabbia e perciò non seguirono il mio consiglio. Perchè > così voi dovreste addestrarvi: 'Se la nostra mente rimane imperturbabile, > nessuna cattiva parola uscirà dalle nostre labbra; noi restiamo amichevoli > e > con cuore pieno di compren-sione, pieno di amore, e liberi da qualunque > ignota malevolenza; e noi potremo penetrare quella persona con pensieri > amorosi, vasti, profondi, illimitati, liberi da rabbia ed odio'. "] > > Egli evita i discorsi vani, e si astiene da essi, parla al momento giusto, > dice ciò che è utile in accordo con i fatti, parla bene della legge e la > disciplina; il suo discorso è come un tesoro, accompagnato da validi > argomenti, moderato, pieno di senso e fatto al momento opportuno. Questo è > chiamato Corretto Parlare. > > Ora, il corretto parlare è di due tipi: 1. astenersi dal mentire, dal dire > falsità, dal linguaggio aspro, e da discorsi vani; ciò è chiamato il > "Corretto Parlare Mondano" che produce frutti e porta esiti mondani. 2. > Però, aborrendo la pratica di questo quadruplice parlare scorretto, > l'astenersene, il trattenersi, ed il frenarsi da essa - con la mente > santa, > che è distolta dal mondo e congiunta col Sentiero, il Sentiero santo che è > perseguito -: questo è chiamato il "Corretto Parlare Ultramondano", che > non > è del mondo ma è oltre il mondano, e congiunto con il Sentiero. > > Ora, nel capire il parlare scorretto come sbagliato, e il parlar corretto > come giusto, uno pratica la Corretta Comprensione [1 passo); nel proprio > sforzarsi di superare il parlare scorretto e risvegliare il corretto > parlare, uno pratica il Corretto Sforzo [6 passo]; e nel superare il > parlare > scorretto con mente attenta, indulgendo con una mente attenta nel possesso > del Corretto Parlare, si pratica la Corretta Attenzione [7 passo]. Perciò > ci > sono tre cose che accompagnano e seguono la Corretta Attenzione. > > QUARTO PASSO- CORRETTA AZIONE > > Cos'è, ora, la Corretta Azione? E' l'astenersi dall'uccidere; astenersi > dal > rubare; astenersi da rapporti sessuali illeciti. Qualcuno evita > l'uccisione > di esseri viventi, e vi si astiene. Senz'armi, coscienzioso, pieno di > comprensione, costui è ansioso per il benessere di tutti gli esseri > viventi. > > Egli evita di rubare, e vi si astiene; egli non porta via i beni che > un'altra persona possiede, né i suoi possedimenti di terre o case. > > Egli evita i rapporti sessuali illeciti, e si astiene da essi. Egli non ha > rapporti con persone che sono ancora sotto la protezione di padre, madre, > fratello, sorella o parenti, né con donne sposate, né con ragazze > fidanzate, > e né con donne tenute in ostaggio o prigioniere. Questa è chiamata > Corretta > Azione. > > Ora, la Corretta Azione è di due tipi: > > 1. L'astenersi dall'uccidere, dal rubare e dai rapporti sessuali > illeciti - > ciò è chiamato "Corretta Azione Mondana" che produce frutti e porta esiti > mondani. > > 2. Ma l'aborrimento della pratica di questa triplice azione sbagliata, > l'astenersi, il trattenersi ed il frenarsi da essa - la mente che è santa, > distolta dal mondo e congiunta col Sentiero, il Sentiero santo che è > perseguito -: ciò è chiamato la " Corretta Azione Ultramondana" che non è > del mondo, ma oltre il mondano, ed è congiunta con il Sentiero. > Ora, nel capire l'azione scorretta come azione sbagliata, e la corretta > azione come giusta, si pratica la Corretta Comprensione [1 passo]; e nello > sforzarsi di superare l'azione sbagliata, e risvegliare la corretta > azione, > si pratica il Corretto Sforzo [6 passo]; e nel superare l'azione sbagliata > con mente attenta, ed indulgendo con mente attenta nel possesso della > corretta azione, si pratica la Corretta Attenzione [7 passo]. Quindi, ci > sono tre cose che accompagnano e seguono la Corretta Azione, cioè: > Corretta > Comprensione, Corretto Sforzo, e Corretta Attenzione. > > QUINTO PASSO- CORRETTO MODO DI VIVERE > > Cos'è, ora, il Corretto Modo di Vivere? Quando il nobile discepolo, > evitando > l'errato modo di vivere, trova il suo sostentamento in un corretto modo di > vivere, ciò è chiamato Corretto Modo di Vivere. > > Ora, il Corretto Modo di Vivere è di due tipi: > > 1. Quando il nobile discepolo, evitando il modo sbagliato di vivere, trova > il suo sostentamento in un corretto modo di vivere - ciò è chiamato il > "Corretto Modo di Vivere Mondano", che produce frutti e porta esiti > mondani. > > 2. Ma l'aborrimento del modo scorretto di vivere, l'astenersi, il > trattenersi ed il frenarsi da esso - la mente che è santa, distolta dal > mondo, e congiunta con il Sentiero, il Sentiero santo che è perseguito -: > ciò è chiamato il "Corretto Modo di Vivere Ultramondano", che non è del > mondo, ma è oltre il mondano, e congiunto con il Sentiero. > > Ora, nel capire il modo di vivere scorretto come sbagliato, e quello > corretto come giusto, si pratica la Corretta Comprensione [1 passo]; e > nello > sforzarsi di superare il modo di vivere scorretto, e risvegliare il modo > di > vievre corretto, si pratica il Corretto Sforzo [6 passo]; e nel superare > il > modo di vivere sbagliato con mente attenta, ed indulgendo con mente > attenta > nel possesso di un corretto modo di vivere, si pratica la Corretta > Attenzione [7 passo]. Quindi, ci sono tre cose che accompagnano e seguono > il > Corretto Modo di Vivere, vale a dire: la Corretta Comprensione, il > Corretto > Sforzo, e la Corretta Attenzione. > > SESTO PASSO - CORRETTO SFORZO > > Cos'è, ora, il Corretto Sforzo? Ci sono Quattro Grandi Sforzi: lo sforzo > di > evitare, lo sforzo di superare, lo sforzo di sviluppare e lo sforzo di > mantenere. > > Qual'è, ora, lo sforzo di evitare? Il discepolo che incita la sua mente ad > evitare il sorgere di cose malvage e non meritorie, che non sono ancora > sorte; egli si sforza, antepone la sua energia, lotta e sforza la sua > mente. > > Così, quando con l'occhio lui percepisce una forma, con l'orecchio un > suono, col naso un odore, con la lingua un gusto, col corpo un contatto, o > con la mente un oggetto, egli non aderisce all'intero, né alle sue parti. > E > si sforza di respingere ciò che tramite quelle malvage e non-meritevoli > cose, farebbe insorgere avidità e dolore, se lui rimanesse con i sensi > indifesi; egli controlla i suoi sensi, e frena i suoi sensi. In possesso > di > questo nobile "Controllo sui Sensi", lui sperimenta internamente un > sentimento di gioia in cui nessuna cosa cattiva può entrare. Questo è > chiamato lo sforzo di evitare. > > Qual'è, ora, lo sforzo di superare? Il discepolo incita la sua mente per > superare le cose malvage e non-meritorie che sono già sorte; egli si > sforza, > antepone la sua energia, lotta e sforza la sua mente. > > Egli non trattiene alcun pensiero di concupiscenza sensuale, malevolenza, > o > pena, o ogni altro stato malvagio e non-meritorio che possa essere sorto; > li > abbandona, li disperde, li distrugge, li fa scomparire. > > CINQUE METODI PER ESPELLERE I CATTIVI PENSIERI > > Se, riguardo ad un certo oggetto, nel discepolo sorgono, a causa di esso, > pensieri cattivi e non-meritori connessi con avidità, rabbia ed ignoranza, > allora il discepolo dovrebbe, per mezzo di quest'oggetto, ricavare un > altro > e più salubre oggetto. O, dovrebbe riflettere sulla miseria di questi > pensieri: "Insalubri, davvero, sono questi pensieri! Riprovevoli sono > questi > pensieri! Apportatori di risultati dolorosi sono questi pensieri!" Oppure, > egli non dovrebbe dare retta a questi pensieri. O anche, dovrebbe > considerare la natura composita di questi pensieri. Oppure, stringendo i > denti e premendo la lingua contro le gengive, con la sua mente, egli > dovrebbe sforzarsi di sopprimere e sradicare fuori questi pensieri; e > quindi, così facendo, questi cattivi e non-meritori pensieri di avidità, > rabbia ed ignoranza scompariranno e si dissolveranno; e all'interno della > mente sarà stabilita calma, compostezza e concentrazione. Questo è > chiamato > lo sforzo di superare. > > Qual'è, ora, lo sforzo di sviluppare? Il discepolo incita la sua volontà a > risvegliare condizioni meritorie che non sono ancora sorte; egli si > sforza, > antepone la sua energia, lotta e sforza la sua mente. > > Così, dedicandosi alla solitudine, al distacco, all'estinzione, > all'ottenimento > della liberazione, egli sviluppa gli "Elementi di Illuminazione", che > sono: > Attenzione, Investigazione della Legge, Energia, Estasi, Tranquillità, > Concentrazione, ed Equanimità. Questo è chiamato lo sforzo di sviluppare. > > Qual'è, ora, lo sforzo di mantenere? Il discepolo incita la sua volontà a > mantenere le condizioni meritorie che sono già sorte, e non permette loro > di > scomparire, ma le porta ad aumentare, a maturare ed alla piena perfezione > dello sviluppo; egli si sforza, antepone la sua energia, lotta e sforza la > sua mente. > > Così, per esempio, egli trattiene fermamente nella sua mente un favorevole > oggetto di concentrazione che è sorto, come l'immagine mentale di uno > scheletro, di un cadavere infestato da vermi, di un cadavere di colore > bluastro, di un corpo in suppurazione, di un cadavere crivellato di buchi, > di un cadavere gonfio. Questo è chiamato lo sforzo di mantenere. > > Invero, il discepolo che è in possesso di fede ed ha penetrato > l'Insegnamento > del Maestro, egli è compenetrato con questo pensiero: "Per quanto la > pelle, > i tendini e le ossa del mio corpo si appassiscano, la carne e il sangue si > asciughino: Io non abbandonerò i miei sforzi finché non avrò raggiunto ciò > che sarà raggiungibile con virile perseveranza, energia e sforzo!". Questo > è > chiamato il Corretto Sforzo. > > Lo Sforzo di Evitare, Superare, Sviluppare e Mantenere: > Da Lui, il figlio del sole, questi Quattro Grandi Sforzi sono > stati mostrati > E colui che fermamente e con fede si aggrappa a loro, > Potrà sicuramente porre fine a tutte le sue sofferenze. > > SETTIMO PASSO - CORRETTA ATTENZIONE > Cos'è, ora, la Corretta Attenzione? La sola via che conduce al > conseguimento > della purezza, al superamento del dolore e del lamento, alla fine della > sofferenza e della angoscia, all'entrata nel Corretto Sentiero per la > realizzazione del Nirvana, sono i "Quattro Princìpi dell'Attenzione" (o, > "Quattro Fondamenti della Consapevolezza") E quali sono questi quattro? In > essi, il discepolo dimora nella contemplazione del Corpo, nella > contemplazione della Sensazione, nella contemplazione della Mente, nella > contemplazione degli Oggetti Mentali - chiaramente consapevole ed attento, > ardente, dopo avere eliminato l'avidità mondana ed il dolore. > > LA CONTEMPLAZIONE DEL CORPO > Ma, come indulge nella contemplazione del corpo il discepolo? Il discepolo > si ritira in una foresta, ai piedi di un albero o in un luogo solitario, > si > siede con le gambe incrociate, con il corpo eretto e con l'attenzione > fissa > di fronte a sé. > > Con mente attenta lui inspira, con mente attenta lui espira. Facendo una > lunga inspirazione, egli conosce: "Io sto facendo una lunga inspirazione"; > facendo una lunga espirazione, egli conosce: "Io sto facendo una lunga > espirazione". Facendo una corta inspirazione, egli conosce: "Io sto > facendo > una corta inspirazione"; e facendo una corta espirazione, egli sa: "Io sto > facendo una corta espirazione". "Chiaramente percependo l'intero corpo > [che > respira], io inspirerò"; "Chiaramente percependo l'intero corpo [che > respira], io espirerò": così egli si addestra. > > "Calmando questa funzione fisica, io inspirerò"; "Calmando questa funzione > fisica, io espirerò": così egli si addestra. > Quindi, egli indulge nella contemplazione del corpo, o con riguardo alla > sua > stessa persona, o alle altre persone, o ad entrambe. Lui vede come il > corpo > sorge; vede come svanisce; vede il sorgere e lo svanire del corpo. - > > "Qui vi è un corpo, ma nessun essere vivente, nessuno individuo, > nessuna donna, nessun uomo, nessuno sé, o che appartenga ad un sé; > né una persona, né qualsiasi cosa che appartenga ad una persona" - > > Questa coscienza chiara è presente in lui, grazie alla sua conoscenza e > attenzione, e vive in modo indipendente, slegato a qualsiasi cosa nel > mondo. > Così il discepolo dimora nella contemplazione del corpo. > > Ed inoltre, mentre egli sta andando, stando in piedi, sedendo, o stando > sdraiato, il discepolo conosce in sé le espressioni: "Io vado"; "io sto > in > piedi"; "io siedo"; "io sto sdraiato"; egli capisce ogni posizione del > corpo. [Il discepolo capisce che esso non è un essere, un vero Ego che và, > stà, ecc. ma è da un mero modo di dire che uno dice: "Io vado", "io sto in > piedi", e così via.] > > Ed inoltre, il discepolo è chiaramente consapevole del suo andare e > venire; > è chiaramente consapevole del guardare avanti e voltarsi indietro; è > chiaramente consapevole del curvarsi e tendersi; è chiaramente consapevole > del suo mangiare, > > bere, masticare, ed assaggiare; è chiaramente consapevole del suo emettere > orina ed escrementi; chiaramente consapevole del suo camminare, stare in > piedi, sedere, addormentarsi e svegliarsi; chiaramente consapevole del > parlare e del re-stare silenzioso. "In tutto ciò che il discepolo sta > facendo, egli è chiaramente consapevole: del suo intendere, del suo > vantaggio, del suo dovere, della realtà." > > Ed inoltre, il discepolo contempla questo corpo dalla punta dei piedi fin > su > in cima, e dalla punta dei capelli fino in basso, con la pelle che > trattiene > tutte le impurità di cui è ripieno: "Questo corpo consiste di capelli, > unghie, denti, pelle, carne, tendini, ossa, midollo, reni, cuore, fegato, > diaframma, milza, polmoni, stomaco, intestini, ed escrementi; e poi bile, > flemma, pus, sangue, sudore, linfa, lacrime, sperma, saliva, muco nasale, > olio delle giunture ed orina." > Proprio come se fosse un sacco, con aperture in entrambi i lati, pieno di > ogni genere di cereali - riso, fagioli, sesamo e risone - ed un uomo con > buona vista l'aprisse ed esaminasse i suoi contenuti, così: "Quello è > risone, questi sono fagioli, questo è sesamo, questo è riso sbucciato": > giusto così il discepolo fa investigando questo corpo. Ed inoltre, > riguardo > agli elementi, il discepolo così contempla questo corpo: "Questo corpo > consiste dell'elemento solido (terra), l'elemento liquido (acqua), > l'elemento di calore (fuoco) e l'elemento vibrante (aria)". > > Proprio come un macellaio specializzato, o un suo apprendista, che ha > macellato una mucca e l'ha divisa in separate porzioni, e che poi per > venderle si siede ad un incrocio di quattro strade: proprio così fa il > discepolo contemplando questo corpo con riguardo agli elementi. > > Ed inoltre, proprio come se il discepolo vedesse un cadavere gettato in > una > buca di terra, morto da tre giorni, gonfio, e di colore bluastro, > totalmente > corrotto, egli ne trarrebbe la conclusione come se fosse il suo proprio > corpo: "Questo mio corpo anche ha questa natura, ha questo destino, e non > può sfuggirgli". > > Ed inoltre, se il discepolo vedesse ancora un cadavere mangiato da corvi, > falchi o avvoltoi, da cani o sciacalli, o morso da vermi - egli ne > trarrebbe > la conclusione come se fosse il suo proprio corpo: "Anche questo mio corpo > ha questa natura, ha questo destino, e non può sfuggirgli". > > Ed ulteriore, se il discepolo dovesse vedere un cadavere appeso su una > struttura, con le ossa e la carne pendenti, tutto coperto di sangue, > tenuto > insieme solo dai tendini; con pezzi di ossa, sconnessi e sparsi in tutte > le > direzioni, qui un osso della mano, là un osso del piede, là un osso di > tibia, là un osso di coscia, là la pelvi, là la spina dorsale, là il > cranio - egli ne trarrebbe la conclusione come se fosse il suo proprio > corpo: "Anche questo mio corpo ha questa natura, ha questo destino, e non > può sfuggirgli". > > Ed inoltre, se il discepolo dovesse vedere ossa che giacciono per terra > dissepolte, imbiancate e che assomigliano a gusci; mucchi di ossa, > abbandonate da secoli; ossa alterate e sbriciolate in polvere; - egli ne > trarrebbe la conclusione come se fosse il suo proprio corpo: "Anche questo > mio corpo ha questa natura, ha questo destino, e non può sfuggirgli". > > Così egli indulge nella contemplazione del corpo, o con riguardo alla sua > propria persona, o alle altre persone, o ad entrambe. > Egli vede come il corpo sorge; vede come trapassa; vede il sorgere e il > trapassare del corpo. "Qui c'è un corpo", questa chiara coscienza è > presente > in lui, grazie alla sua conoscenza e attenzione consapevole; e così lui > vive > in maniera indipendente, slegato da qualsiasi cosa nel mondo. Così il > discepolo dimora nella contemplazione del corpo. > > LE DIECI BENEDIZIONI > > Una volta che la contemplazione del corpo è praticata, sviluppata, > ripetuta > spesso, è divenuta un'abitudine, la propria base fermamente stabilita, > fortificata e ben perfezionata, uno può aspettarsi le dieci benedizioni: > Si avrà il dominio su Serenità e Scontentezza; non si permetterà alla > scontentezza di assalirci; la si soggiogherà, non appena essa sorge. > > Si saprà vincere l'Ansia e la Paura; non si permetterà che si venga presi > da > ansia e da paura; le si soggiogherà, non appena esse sorgono. > > Si sarà capaci di sopportare freddo e caldo, fame e sete, vento e sole, > attacchi di tafani, zanzare e rettili; si sopporteranno pazientemente > discorsi malevoli e cattivi, come pure dolori fisici che dovessero > arrivarci, anche se fossero strazianti, acuti, sgradevoli, dolorosi e > pericolosi per la vita. > > Si avranno i quattro tipi di "Trance", anche qui in vita si potrà godere a > piacimento la mente che dà la felicità, senza difficoltà e senza sforzo. > > Si potranno godere diversi "Poteri Magici". Con il purificato e sovrumano > "Orecchio Paradisiaco", si potranno sentire tutti i tipi di suoni, quelli > celestiali e quelli terreni, i distanti ed i vicini. Con la propria mente > si > potrà ottenere la "Comprensione del Cuore" degli altri esseri e delle > altre > persone. Si potrà anche avere la "Memoria di molte Nascite Precedenti". > Con il purificato e sovrumano "Occhio Paradisiaco", si potranno vedere gli > esseri che svaniscono e riappaiono, gli esseri di bassa lega ed i nobili, > il > bello e il brutto, il felice e lo sfortunato; si potrà percepire che gli > esseri sono rinati secondo i loro karma. Con la "Cessazione delle > Passioni", > si potrà conoscere già in questa vita l'immacolata liberazione della > propria mente, la liberazione attraverso la saggezza. > > LA CONTEMPLAZIONE DELLE SENSAZIONI > > Ma come il discepolo indulge nella contemplazione delle sensazioni? Mentre > sta sperimentando le sensazioni, il discepolo sà,: "Io ho una sensazione > piacevole", o "Io ho una sensazione sgradevole", oppure "Io ho una > sensazione indifferente", o "Io ho una piacevole sensazione mondana", o > "Io > ho una piacevole sensazione ultraterrena", oppure "Io ho una sgradevole > sensazione mondana", o "Io ho una sgradevole sensazione ultraterrena", > oppure "Io ho una sensazione indifferente mondana", oppure, "Io ho una > sensazione indifferente ultraterrena". > > Così egli indulge nella contemplazione delle sensazioni, o nei riguardi > della sua propria persona, o delle altre persone, o di entrambi. Egli vede > come le sensazioni sorgono; vede come se ne vanno via; vede il sorgere e > lo > svanire delle sensazioni. "Vi sono sensazioni": questa chiara coscienza è > presente in lui, grazie alla sua conoscenza e attenzione consapevole; e > così > egli vive in maniera indipendente, slegato da qualsiasi cosa di questo > mondo. Così il discepolo dimora nella contem-plazione delle sensazioni. > [Il > discepolo capisce che l'espressione "io sento" non ha alcuna validità se > non > come espressione di un comune discorso; egli capisce che, in senso > assoluto, > vi sono solamente sensazioni, e che non vi è nessun Ego, nessuna vera > persona, nessuno che sperimenti quelle sensazioni.] > > LA CONTEMPLAZIONE DELLA MENTE > > Ma come indulge il discepolo nella contemplazione della mente? Il > discepolo > cono-sce la mente avida come avida, e la mente non-avida come non-avida; > conosce la mente adirata come adirata, e la mente non-adirata come > non-adirata; conosce la mente illusa come illusa, e la mente di non-illusa > come non-illusa. Egli conosce la mente ristretta come ristretta, e la > mente > dispersiva come dispersiva; conosce la mente sviluppata come sviluppata, e > la mente non-sviluppata come non-sviluppa-ta; conosce la mente > superficiale > come superficiale, e la mente insuperabile come insuperabile; conosce la > mente concentrata come concentrata, e la mente non-concentrata come > non-concentrata; conosce la mente liberata come liberata, e la mente > non-liberata come non-liberata. > > [Il termine "Mente", qui è usato come un insieme di momenti di coscienza. > Poiché essa è identica alla coscienza, non dovrebbe essere tradotta con il > "pensiero". "Pensiero" e "pensare" corrisponde piuttosto alle > così-definite > "operazioni verbali della mente"; che non sono primarie, come invece lo è > la > coscienza, ma di natura secondaria, e che sono totalmente assenti in ogni > coscienza sensoriale, così come nella seconda, terza e quarta 'Trance'. > (Vedi l'ottavo passo).] > > Così egli indulge nella contemplazione della mente, o nei riguardi della > sua > propria persona, o delle altre persone, o di entrambe. Egli vede come la > coscienza sorge; vede come svanisce; vede il sorgere e lo svanire della > coscienza. > "C'è la Mente"; questa chiara coscienza è presente in lui, per merito > della > sua conoscenza e attenzione consapevole; e lui vive in maniera > indipendente, > slegato da qualsiasi cosa nel mondo. Così il discepolo dimora nella > contemplazione della mente. > > CONTEMPLAZIONE DEI FENOMENI (Oggetti Mentali) > > Ma come il discepolo indulge nella contemplazione dei fenomeni? > All'inizio, > egli indulge nella contemplazione dei fenomeni, e osserva "Cinque > Ostacoli". > > Egli conosce quando in lui c'è "Lussuria": "In me c'è lussuria"; conosce > quando in lui c'è "Rabbia": "In me c'è rabbia"; sà quando in lui c'è > "Torpore e Sonnolenza": "In me c'è torpore e sonnolenza"; conosce quando > in > lui ci sono "Inquietudine e Preoccupazione Mentale": "In me ci sono > inquietudine e preoccupazione mentale"; Egli conosce quando in lui ci sono > "Dubbi": "In me ci sono dubbi". Egli sa quando questi ostacoli non sono in > lui: "In me questi ostacoli non ci sono". Egli conosce in che modo essi > vengono a sorgere; egli sà come, una volta sorti, sono superati; sà come, > una volta superati, essi non abbiano a sorgere di nuovo nel futuro. > > [Per esempio, la Concupiscenza, o Lussuria, sorge tramite l'insano pensare > a > cose piacevoli e deliziose. Essa può essere soppressa dai seguenti sei > metodi: > > 1) fissare la mente su un'idea che risveglia il disgusto; 2) contemplare > le > cose sporche e disgustose del corpo; 3) controllare i propri sei sensi; 4) > la moderazione nel mangiare; 5) l'amicizia con uomini buoni e saggi; 6) > una > corretta istruzione. La Concupiscenza è estinta per sempre quando si > arriva > allo stato di un Anagamin; l'Agitazione è estinta quando si giunge allo > stato di Arhat; l'Inquietitudine della mente, quando si giunge allo stato > di > Sotapan (Colui che è entrato nel Sentiero)]. > > Ed inoltre: il discepolo che indulge nella contemplazione dei fenomeni, > osserva i cinque Gruppi di Esistenza. Conosce ciò che è la Corporalità, > come > sorge, come scompare; conosce ciò che sono le Sensazioni, come sorgono, > come > svaniscono; conosce che cos'è la Percezione, come sorge, come svanisce; > conosce cosa sono le Formazioni Mentali, come sorgono, come scompaiono; > egli > conosce cos'è la Coscienza, come sorge, come svanisce. > > Ed inoltre: il discepolo che indulge nella contemplazione dei fenomeni, > osserva le sei Basi Sensoriali Soggettive-oggettive. Egli conosce l'occhio > e > i suoi oggetti visivi, l'orecchio e i suoni, il naso e gli odori, la > lingua > e i gusti, il corpo e i contatti, la mente e gli oggetti della mente; e > lui > conosce anche la catena in cui sorge la dipendenza da essi. Egli sa come > la > catena viene a sorgere, sà come la catena è superata, e come, una volta > abbandonata, la catena non sorge di nuovo in futuro. > > Ed inoltre: il discepolo che indulge nella contemplazione dei fenomeni, > osserva i sette Elementi dell'Illuminazione. Il discepolo sà quando in lui > c'è Attenzione; quando in lui c'è Investigazione della Legge; quando in > lui > c'è Energia; quando in lui c'è Entusiasmo; quando in lui c'è Tranquillità; > quando c'è in lui Concentrazione; quando in lui c'è Equanimità. Egli sà > quando essi non sono in lui, sà come essi vengono a sorgere, e come sono > pienamente sviluppati. > Ed inoltre: il discepolo che indulge nella contemplazione dei fenomeni, > osserva le Quattro Nobili Verità. Egli conosce secondo la realtà, ciò che > è > Sofferenza; egli conosce secondo la realtà, ciò che è l'Origine della > Sofferenza; conosce secondo la realtà, ciò che è l'Estinzione della > Sofferenza; ed infine, egli conosce secondo la realtà, qual'è il Sentiero > che conduce all'estinzione della Sofferenza. > > Così egli indulge nella contemplazione dei fenomeni, o riguardo alla sua > propria persona, o alle altre persone, o ad entrambe. Lui vede come i > fenomeni sorgono; vede come svaniscono; vede il sorgere e lo svanire dei > fenomeni. > "Ci sono i Fenomeni"; questa chiara coscienza è presente in lui, grazie > alla > sua conoscenza e attenzione consapevole; e lui vive in maniera > indipendente, > slegato da qualsiasi cosa nel mondo. Così il discepolo dimora nella > contemplazione dei fenomeni. > > L'unica Via che conduce al conseguimento della purezza, al superamento del > dolore e dell'angoscia, alla fine del dolore e sofferenza, all'entrata nel > corretto Sentiero, e alla realizzazione del Nirvana, è quella basata su > questi quattro principi dell'Attenzione (o Quattro Fondamenti della > Consapevolezza). > > IL NIRVANA OTTENUTO TRAMITE L'OSSERVAZIONE DEL RESPIRO > > La pratica e lo sviluppo dell'"Osservazione del Respiro-dentro-e-fuori", > porta alla perfezione i Quattro Principi dell'Attenzione; la pratica e lo > sviluppo di questi quattro princìpi (o Fondamenti della Consapevolezza) > porta alla perfezione i sette Elementi dell'Illuminazione; la pratica e lo > sviluppo dei sette elementi dell'Illumi-nazione, porta alla perfezione la > Saggezza e la Liberazione. > > Ma come la pratica e lo sviluppo dell'Osservazione del > Respiro-dentro-e-fuori, può portare a perfezione i quattro Principi > dell'Attenzione? > > 1). Ogni volta che il discepolo è consapevole di fare una lunga > inspirazione > o espi-razione, o di fare una breve inspirazione o espirazione, o mentre > si > sta preparando ad inspirare o espirare, o mentre sente il [respiro] > dell'intero corpo, o mentre sta calmando questa funzione fisica - in quel > momento il discepolo sta dimorando nella "contemplazione del corpo", e > osserva l'energia, chiaramente consapevole, attento, dopo avere sottomesso > l'avidità e le pene mondane. Cosicchè, io chiamo l'inspirazione e > l'espirazione uno dei fenomeni corporali. > > 2). Ogni volta che il discepolo si sta addestrando per inspirare o > espirare, > mentre sente l'estasi, o la gioia, o le funzioni mentali, o mentre sta > calmando le funzioni mentali - in quel momento egli sta indulgendo ed > osserva la "contemplazione delle sensazioni", pieno di energia, > chiaramente > consapevole, attento, dopo avere sottomesso l'avidità e le pene mondane. > Cosicché, io chiamo la consapevolezza piena del respiro dentro-e-fuori, > una > delle sensazioni. > > 3). Ogni volta che il discepolo si sta addestrando per inspirare o > espirare, > mentre sente la sua mente, o mentre sta allietando la mente, o mentre > concentra la sua mente, o mentre sta liberando la sua mente - in quel > momento, egli osserva ed indulge nella "contemplazione della mente", pieno > di energia, chiaramente consa-pevole, attento, dopo avere sottomesso > l'avidità > e le pene mondane. Cosicché, io dico che senza attenzione e chiara > coscienza, non c'è nessuna "Osservazione del respiro-dentro-e-fuori". > > 4). Ogni volta che il discepolo si sta addestrando per inspirare o > espirare, mentre contempla l'impermanenza, o la sparizione delle passioni, > o > l'estinzione, o il distacco, nel momento in cui sta indulgendo nella > "contemplazione dei fenomeni", egli li osserva, pieno di energia, > chiaramente consapevole, attento, dopo avere sottomesso l'avidità e le > pene > mondane. > > L'Osservazione del Respiro dentro-e-fuori, così praticato e sviluppato, > porta alla perfezione i Quattro Principi dell'Attenzione. Ma come fanno i > Quattro Principi dell'Attenzione, praticati e sviluppati, a portare i > sette > Elementi dell'Illuminazione alla piena perfezione? > > Ogni volta che il discepolo sta dimorando nella contemplazione di corpo, > sensa-zioni, mente e fenomeni, chiaramente consapevole, strenuamente > attento, dopo aver sottomesso l'avidità e le pene mondane -in quel > momento > la sua attenzione è imperturbabile; ed ogni volta che la sua attenzione è > presente e imperturbabile, in quel momento egli ha ottenuto e sta > sviluppando l'Elemento di Illuminazione "Attenzione"; e così questo > elemento > d'Illuminazione giunge alla piena perfezione. > > Ed ogni volta che, mentre dimora con mente attenta, egli saggiamente > investiga, esamina e pensa alla Legge (il Dharma)- in quel momento, egli > ha > ottenuto e sta sviluppando l'Elemento d'Illuminazione "Investigazione > della > Legge"; e così questo elemento d'Illuminazione giunge alla piena > perfezione. > > Ed ogni volta che, mentre investiga saggiamente, mentre esamina e pensa > alla > Legge (il Dharma), e la sua energia è fissa e non scossa- in quel momento, > egli ha ottenuto e sta sviluppando l'Elemento di Illuminazione "Energia"; > e > così questo elemento d'Illuminazione giunge alla piena perfezione. > > Ed ogni volta che, mentre è fisso nell'energia, in lui si origina > un'estasi > ultrasenso-riale -in quel momento, egli ha ottenuto e sta sviluppando > l'Elemento di Illumi-nazione "Estasi"; e così questo elemento > d'Illuminazione > giunge alla piena perfezione. > > Ed ogni volta che, mentre è con una mente estatica, il suo spirito e la > sua > mente sono diventati tranquilli - in quel momento, egli ha ottenuto e sta > sviluppando l'Elemento di Illuminazione "Tranquillità"; e così questo > elemento d'Illuminazione giunge alla piena perfezione. > > Ed ogni volta che, mentre egli è tranquillizzato e felice nella sua > cornice > spirituale, la sua mente diviene concentrata - in quel momento, egli ha > ottenuto e sta svi-luppando l'Elemento di Illuminazione "Concentrazione; e > così questo elemento di Illuminazione giunge alla piena perfezione. > > Ed ogni volta che lui osserva con totale indifferenza, concentrato sulla > sua > mente- in quel momento, egli ha ottenuto e sta sviluppando l'Elemento di > Illuminazione "Equanimità"; così questo elemento d'Illuminazione giunge > alla > piena perfezione. > > Questi Principi dell'Attenzione (o Fondamenti della Consapevolezza), così > praticati e sviluppati, portano i sette Elementi di Illuminazione alla > piena perfezione. > > Ma come fanno i sette Elementi di Illuminazione, praticati e sviluppati, a > portare alla piena perfezione Saggezza e Liberazione? > > Vi è un discepolo che sta sviluppando gli Elementi di Illuminazione: > Attenzione, Investigazione della Legge (Dharma), Energia, Estasi, > Tranquillità, Concentrazione ed Equanimità; motivato sul distacco, > sull'assenza > di desideri, e sull'estinzione e la rinuncia. Così praticati e sviluppati, > i > sette Elementi di Illuminazione portano alla piena perfezione la Saggezza > e > la Liberazione. > > Proprio come il cacciatore di elefanti infila nella terra un palo enorme, > incatenan-dovi il collo dell'elefante selvatico, per poterlo guidare fuori > dalle sue abituali piste della foresta e dai suoi desideri, la sua > indisciplina, ostinazione e violenza per restare nella foresta, e di farlo > abituare all'ambiente del villaggio, e di insegnargli quella buona > condotta > come è richiesta fra gli uomini: similmente, anche il nobile discepolo > deve > fissare fermamente la sua mente a questi Quattro Principi Fondamentali > dell'Attenzione > e della Consapevolezza, sì da poter guidare se stesso fuori dalle sue > abitudini e desideri mondani, dalla sua abituale indisciplina, ostinazione > e > violenza mondane, e ottenere la Verità, e realizzare il Nirvana. > > OTTAVO PASSO - CORRETTA CONCENTRAZIONE > > Cos'è, ora, la Corretta Concentrazione? > > Fissare la mente su un singolo oggetto ("Unidirezionalità di mente"): > questa > è la Concentrazione. I Quattro Principi dell'Attenzione (settimo passo): > questi sono gli oggetti della Concentrazione. I quattro Grandi Sforzi > (sesto > passo): questi sono i requisiti per la Concentrazione. Il praticante che > sviluppa e coltiva queste cose: questo è lo "Sviluppo" della > Concentrazione. > > [La Corretta Concentrazione ha due gradi di sviluppo: > 1.) La "Concentrazione-periferica" che si avvicina alla prima trance, > senza > comunque raggiungerla; > > 2.) La "Concentrazione-realizzativa" che è la concentrazione presente nei > quattro tipi di trance. Tuttavia, l'ottenimento di trance, non è un > requisito per la realizzazione dei Quattro Sentieri Ultramondani per la > Santità; ma neppure la concentrazione-periferica né la > concentrazione-realizzativa, in quanto tali, possiedono in alcun modo il > potere di conferire l'Ingresso nei Quattro Sentieri Ultramondani; perciò, > in > esse non c'è realmente alcun potere per liberare permanentemente se-stessi > dalle cattive cose. La realizzazione dei Quattro Sentieri Ultramondani è > possibile solo al momento della vera constatazione dell'Impermanenza, > della > natura misera, e della impersonalità del processo fenomenico di esistenza. > Quest'intuizione è ottenibile solamente durante la > Concentrazione-periferica, e non durante la Concentrazione-realizzativa. > > Colui che ha realizzato uno o l'altro dei Quattro Sentieri Ultramondani, > senza mai avere ottenuto le Trance, è chiamato un "Asciutto-Visionario", > uno > le cui passioni sono state "prosciugate dall'Intuizione". Colui, tuttavia, > che dopo avere coltivato le Trance ha raggiunto uno dei Sentieri > Ultramondani, è chiamato "uno che ha preso la tranquillità come suo > veicolo".] > > LE QUATTRO TRANCE > > Il discepolo, liberato dagli oggetti sensoriali e distaccato dalle cose > non-salutari, entra nella prima trance, che è accompagnata da > "Pensiero-Verbale" e da una certa "Ruminazione", fa nascere in sé il > "Distacco", ed è colmo di "Estasi", e di "Felicità." > > Questa prima trance è libera da cinque cose, e altre cinque cose sono > presenti. Quando il discepolo entra nella prima trance, vengono a svanire > [i > Cinque Ostacoli]: Concupiscenza, Malevolenza, Torpore-Ottusità, > Inquietudine-Mentale, Dubbio; risultano presenti: Pensiero-Verbale, > Ruminazione, Estasi, Felicità, nonché Concentrazione. > Ed inoltre: dopo l'attenuazione di pensiero verbale e ruminazione, e > l'ottenimento > di tranquillità interiore e unicità di mente, egli entra in una condizione > libera da pensiero verbale e ruminazione, la seconda trance che è nata da > Concentrazione e piena di Estasi e Felicità. > > Ed inoltre: dopo l'attenuazione dell'estasi, egli dimora nell'equanimità, > è > attento e chiaramente consapevole; e sperimenta nella sua persona quella > sensazione, di cui i Nobili dicono: "Vive felice l'uomo con mente equanime > ed attenta"- così poi egli entra nella terza trance. > > Ed inoltre: dopo aver abbandonato il piacere ed il dolore, e con la > scomparsa delle precedenti sensazioni di gioia e fastidio, egli entra in > uno > stato oltre il piacere ed il dolore, nella quarta trance, che è purificata > da equanimità ed attenzione. > > [Le quattro Trance possono essere ottenute grazie all'Osservazione del > Respiro-dentro-e-fuori, così come attraverso la quarta meditazione > sublime, > "Meditazione dell'Equanimità". > > Le altre tre Meditazioni Sublimi, "Gentilezza Amorosa", "Compassione", e > "Gioia-Onni-Comprensiva" possono condurre al conseguimento delle prime tre > Trance. Le "Meditazioni dei Cimiteri", così come la "Meditazione sulle > Impurità del Corpo", produrranno solamente la prima Trance. L'"Analisi del > Corpo", e i vari tipi di "Contemplazioni" sul Buddha, sul Dharma, sul > Sangha, sulla Moralità, ecc. produrranno solamente la > Concentrazione-periferica.] > Sviluppate la vostra concentrazione: perché colui che possiede la > concentrazione, comprende le cose secondo la loro realtà. E quali sono > queste cose? Il sorgere e la fine di corporalità, sensazione, percezione, > formazioni mentali e coscienza. > > Questi cinque Gruppi di Esistenza devono essere saggiamente penetrati in > questo modo; Ignoranza, Illusione e Bramosia devono essere saggiamente > abbandonate; La Tranquillità e l'Intuizione devono essere saggiamente > sviluppate. > > Questo è il Sentiero Mediano (la Via di Mezzo) che il Perfetto ha > scoperto, > che fa sì che ognuno possa vedere e sapere, e che conduce alla pace, al > discernimento, all'Illuminazione, al Nirvana. > E seguendo questo Sentiero, tutti voi porrete fine alla sofferenza. > > SVILUPPO DELL' OTTUPLICE SENTIERO NEL DISCEPOLO > > FIDUCIA E CORRETTA CONSAPEVOLEZZA (2° Passo) > > Immaginate che un padrone di casa, o suo figlio, o qualcuno rinato in una > certa famiglia, ascolti il Dharma; e dopo avere sentito il Dharma egli sia > colmo di fiducia e fede nel Perfetto. E, pieno di questa fiducia, lui > pensa: > "La vita mondana è piena di ostacoli, è un cumulo di rifiuti; mentre la > vita > del pellegrino è come l'aria aperta. Non è facile, quando si vive in > famiglia, adempiere le regole di una santa vita in tutti i punti. Se ora > io > mi tagliassi capelli e barba, mettessi la veste gialla e mi dedicassi alla > vita senza-casa?" Ed in breve tempo, avendo abbandonato i suoi più o meno > vasti possedimenti, avendo dimenticato la più o meno grande cerchia di > relazioni, egli si rade barba e capelli, indossa la tunica gialla, e si > dedica ad una > Vita di senza-casa. > > MORALITA' (3°, 4°, 5° Passo) > > Avendo così lasciato il mondo, egli adempie alle regole dei monaci. Egli > evita e si astiene dall'uccisione di esseri viventi. Inerme, coscienzioso, > totalmente pieno di comprensione, egli è ansioso per il benessere di tutti > gli esseri viventi. - Egli evita di rubare, e si astiene dal prendere ciò > che non gli è dato. Egli prende solo quello che è gli viene donato, > aspettando finché la cosa gli è data; così vive con un cuore puro ed > onesto. - Egli evita l'impudicizia, vivendo casto, rassegnato, e tenendosi > a > distanza dai rapporti sessuali e da una vita volgare. - Egli evita e si > astiene dalle menzogne, dice sempre la verità, è pienamente dedicato alla > verità, affidabile, degno di fiducia, non è un ingannatore di uomini. - > Egli > evita la maldicenza e si astiene dal parlar male. Ciò che lui ha sentito > qui, non va a ripeterlo là, così egli non provoca dissenso là; e ciò che > ha > sentito là, non lo ripete qui, così egli non provoca dissenso neppure qui. > Così egli unisce quelli che sono divisi, e quelli che sono uniti li > incoraggia; la concordia lo allieta, si diletta e si allieta nella > concordia, > > ed è la concordia che lui diffonde con le sue parole. - Egli evita il > lingiuaggio aspro e si astiene da esso. Egli parla con parole gentili, che > calmano l'orecchio, amabili, dirette al cuore, cortesi, care e gradevoli a > molti. - Egli evita, e si astiene dai vani discorso. Egli parla al tempo > giusto, in accordo ai fatti, dice ciò che è utile, parla del Dharma e dei > discepoli; il suo parlare è come un tesoro, al momento giusto, moderato e > accompagnato da argomenti pieni di significato. > > Egli si tiene a distanza da ballo e canzoni, nonché da musica e > spettacoli; > rifiuta fiori, profumi, unguenti, come pure ogni genere di ornamenti ed > abbellimenti. Egli non usa letti alti e sfarzosi, non accetta oro ed > argento, non mangia mais crudo e carne. Egli non accetta la compagnia di > donne e ragazze. Non possiede schiavi, né maschi e né femmine, non > possiede > capre, pecore, uccelli, maiali, elefanti, vacche o cavalli, nessun terreno > né beni. Egli non segue gli affari, né fa il mediatore, e si tiene a > distanza dal comprare e vendere cose. Egli non ha niente a che fare con > false misurazioni, di metalli e pesi; evita i metodi distorti di > corruzione, > falsità e frode. In più, si tiene alla larga dal ferire, colpire, > incatenare, attaccare, depredare ed opprimere le persone. > > Egli si contenta solo della tunica che protegge il suo corpo, e delle > elemosine con le quali lui si mantiene in vita. Ovunque egli vada, è > provvisto di queste due cose; proprio come un uccello alato, quando vola, > porta con sé le sue ali. E compiendo questo nobile Dominio di Moralità, > egli > sente una irreprensibile felicità nel cuore. > > CONTROLLO DEI SENSI (6° Passo) > Ora, nel percepire con l'occhio una forma - con l'orecchio un suono - col > naso un odore - con la lingua un gusto - col corpo un contatto - con la > sua > mente, un dato oggetto, egli non si fissa né sul tutto, né sui dettagli. > Egli cerca di tener lontano ciò che, non avendo controllo sui suoi sensi, > genererebbe nocivi e insalubri stati, come avidità e dolore; egli perciò > osserva con cura i suoi sensi, e li tiene sotto controllo. E così, > praticando questo "Nobile Controllo dei Sensi", egli sente una immacolata > felicità nel suo cuore. > > ATTENZIONE CONSAPEVOLE E COSCIENZA CHIARA (7° Passo) > Egli, allora, è chiaramente consapevole del suo andare e venire; > chiaramente > consapevole nel guardare in avanti e voltarsi indietro; chiaramente > consapevole nel curvarsi e stirare il suo corpo; chiaramente consapevole > nel > mangiare, bere, masticare ed assaggiare; chiaramente consapevole quando > emette escrementi ed urina; chiaramente consapevole quando cammina, quando > sta in piedi, si siede o si sdraia; quando dorme e si sveglia; chiaramente > consapevole quando parla o sta in silenzio. > > Ora, essendo dotato di questa alta Moralità, dotato di questo Nobile > Controllo dei Sensi, e pieno di questa "Nobile Attenzione Consapevole e > Coscienza Chiara, egli sceglie un'abitazione appartata nella foresta, ai > piedi di un albero, in una fenditura o una grotta di montagna, in una > caverna, vicino ad un cimitero, o all'aria aperta, su una pianura boscosa, > o > su un mucchio di paglia. Essendo ritornato dal suo giro di elemosine, dopo > il pasto, egli si siede a gambe incrociate, col corpo eretto, con > l'attenzione > fissa davanti a sé. > > L'ASSENZA DEI CINQUE OSTACOLI > > Egli ha eliminato la Brama; e perciò dimora con un cuore libero da > concupiscenza; dalla bramosia egli si è purificato il cuore. > Egli ha eliminato la Malevolenza; e perciò dimora con un cuore libero > dalla > male-volenza; provando amore e compassione verso tutti gli esseri viventi, > egli ha puri-ficato il suo cuore dalla malevolenza. > Egli ha eliminato il Torpore e l'Ottusità; e perciò dimora libero da > torpore > e ottu-sità; amando la luce, con mente attenta e consapevole, con chiara > coscienza, egli ha purificato la sua mente dal torpore e dall'ottusità. > Egli ha eliminato Inquietudine e Preoccupazione Mentale; dimorando con la > mente > imperturbabile, con un cuore pieno di pace, egli ha purificato la sua > mente > sia da inquietudine che da preoccupazioni mentali. > > Egli ha eliminato il Dubbio; dimorando con il cuore libero dal dubbio, > pieno > di fede e fiducia nel bene, egli ha purificato il suo cuore dal dubbio. > > > LE TRANCE (8° Passo) > Egli ha eliminato questi cinque Ostacoli ed è arrivato a conoscere le > corruzioni che paralizzavano la mente. E allontanatosi dalle impressioni > sensoriali, dalle insalubri cose che lo disturbavano, egli entra nelle > Quattro Trance. > > L'INSIGHT (VISIONE PROFONDA) (1° Passo) > > Ma qualunque cosa sia sensazione, percezione, formazione mentale o > coscienza -tutti questi fenomeni egli li osserva come "impermanenti", > "soggetti a sofferenza", come malfermi e instabili, come un'ulcera, una > spina, un disagio, un oppressione, un nemico, un disturbo; come vuoti e > "privi-di-un-Ego"; e così, allontanandosi da queste cose, egli dirige la > sua > mente verso la vera dimora: "Questa, veramente, è la Pace, questo è il > Supremo, cioè, la fine di tutte le formazioni, l'abbandono di ogni > sostrato > di rinascita, la scomparsa di ogni bramosia; il distacco, l'estinzione: il > Nirvana." Ed in questo stato egli raggiunge la "Cessazione delle > Passioni." > > IL NIRVANA > Ed il suo cuore diviene libero da ogni passione sensuale, libero dalla > passione per l'esistenza, libero dalla passione dell'ignoranza. "Io sono > Liberato!": ecco l'auto-conoscenza che sorge nel liberato; e lui conosce > che: "Esaurita è la rinascita, compiuta la Vita Santa; ciò che doveva > esser > fatto, è stato fatto; niente più resta da fare in questo mondo". > "Per sempre, Io mi sono liberato, questa è l'ultima volta. > "Che io sono nato, e nessun'altra esistenza mi > aspetta!". > Questa, realmente, è la suprema e più santa Saggezza: il sapere che sono > stati eliminati tutti i tipi di sofferenza. Questa, in verità, è la > suprema > e più santa pace,: la pacificazione dell'avidità, odio ed ignoranza. > > IL PENSATORE SILENZIOSO > "Io sono", è un vano pensiero; "Io non sono", è un vano pensiero; "Io > sarò", > è un vano pensiero; "Io non sarò", è un vano pensiero. I pensieri vani > sono > come una malattia, un cancro, una spina. Ma dopo aver superato del tutto > il > vano pensare, uno è chiamato "pensatore silenzioso". E, Quel Pensatore > Silenzioso, non fa più nulla sorgere, nulla più svanire, più nessun > tremito, > più nessun desiderio. Perché, non c'è più nulla in lui che dovrebbe ancora > sorgere. E siccome in lui nulla più sorge, come potrebbe ancora > svilupparsi? > E siccome nulla più si sviluppa in lui, come potrebbe ancora morire? E > siccome nulla può più morire, come potrebbe esservi in lui tremito o > paura? > E siccome in lui non può più esservi tremito o paura, come potrebbe egli > avere ancora desiderio? > > LA VERA META > Dunque, lo scopo della Vita Santa non consiste nell'acquisire elemosine, > gloria, o onori, né nell'ottenere moralità, concentrazione, o l'occhio > della > conoscenza. Bensì, quella liberazione incrollabile del cuore: quella, > invero, è l'oggetto della Vita Santa, quella è la sua essenza, quella è la > sua mèta. > E quelli che in precedenza, nel passato, erano Santi ed Illuminati, quei > Benedetti hanno indicato anche ai loro discepoli questa mèta stessa, com'è > stato indicato da me ai miei discepoli. E quelli che dopo, in futuro, > saranno Santi ed Illuminati, quei Benedetti indicheranno anche ai loro > discepoli questa stessa mèta, com'è stata da me indicata ai miei > discepoli. > Tuttavia, o Discepoli, (dopo il mio trapasso) voi potreste pensare: "Il > nostro Maestro se n'è andato, e con lui la sua Dottrina. Noi non abbiamo > più > il Maestro". Ma voi non dovreste pensare così; perché la Legge e la > Disciplina (il Dharma) che Io vi ho insegnato, dopo la mia morte sarà il > vostro Maestro. > > "Il Dharma sia la vostra luce, il Dharma sia il vostro > rifugio! > Non cercate nessun'altra luce, nessun'altro rifugio!" > > O Discepoli, voi dovreste ben preservare e ben proteggere le dottrine che > io > vi consigliai di penetrare, così che questa Vita Santa possa prendere il > suo > corso e continuare per secoli, per la prosperità ed il benessere di molte > persone, come consolazione e sollievo per il mondo, per la felicità, > prosperità e benessere degli esseri celesti ed umani. > F I N E
> (TESTI e TRADUZIONI, non sono in vendita né sono per un uso commerciale-)
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