[estratto da: "Cesare Boni - Il percorso del'anima dopo la morte - Elvetica Edizioni"]
- Otto pratiche di espansione della coscienza -
E' bene cominciare al più presto ad avere accesso all'espansione di coscienza. Per farlo dobbiamo utilizzare il Buddhi, la grazia divina che è sempre presente in ogni espressione di creazione, essendo la creazione stessa.
Il Buddhi, rappresentato attraverso la colomba dello Spirito Santo, energia della Conoscenza, il simbolo caduceo della professione medica, le ali di Iside, l'uccello Garuda di Visnù, ha due ali, una di queste due ali rappresenta il simbolo della grazia che è sempre presente, l'altra è il simbolo dell'impegno personale. "Un'ala è la grazia del maestro, la seconda è l'impegno del discepolo".
Proviamo a sperimentare 8 pratiche che, se perseguite, ci permetteranno l'accesso ad un mondo di energia, entusiasmo e arricchiranno sistematicamente ogni aspettod ella nostra vita tutti i giorni:
· 1) YOGA NIDRA:
Unione attraverso la notte. E' la possibilità di vivere i nostri stati di coscienza di sonno profondo e di sogno in un'esperienza di non separazione. Distesi a letto supini, mettete la mano sinistra sull'ombelico e la mano destra sul cuore. Respirate profondamente 2-3 volte. Chiudete gli occhi e respirando normalmente portate l'attenzione sul respiro inalante ed esalante(e sul mantra). Se la mente va su altri pensieri, con molta calma e con molta quiete riportatela sul respiro. Quando vi accorgerete che ogni volta che andate a letto la vostra attenzione va sul respiro spontaneamente, solo allora osservate il respiro in tutta la sua lunghezza, da quando comincia a quando finisce sia in espirazione che in inspirazione. Dopo qualche giorno anche questa osservazione vi verrà naturale e facile e solo allora potrete approfondire la vostra consapevolezza al fatto che alla fine del respiro esalante, prima che cominci il respiro inalante, vi è un punto in cui il respiro è completamente fermo.
Lo stesso accadrà alla fine del respiro inalante prima che cominci il respiro esalante. Osservate questi punti di giunzione (2 punti di assoluta quiete del respiro, in quel momento la vostra mente è quieta e ferma, questi sono due punti di trascendenza) e noterete come vi sia un profondo silenzio sempre presente in questi punti di giunzione, vi accorgerete pian piano come questo silenzio sia sempre presente alla base di ogni manifestazione.
La presenza di questo "vuoto" porterà la vostra consapevolezza ad espandersi in un'esperienza senza limiti che è quella che nello yoga è chiamata "Coscienza": Chit.
· 2) ASPETTO SOTTILE DELLE COSE:
Fatevi domande: Chi sono io? COsa è che mi fa muovere, parlare, respirare? Quale energia mi fa vivere? Osservate la natura e i suoi aspetti sottili. Tutto viene da una sola energia. Osservate un fiore, chiedetevi il perché del suo colore, della sua bellezza, del suo profumo. Se vivete Dio nel fiore vedrete come Lui moltiplica se stesso in diverse forme e sarete veramente in contatto con il fiore. L'energia del fiore è la stessa energia nostra e se ne siamo consapevoli ci sentiamo uniti alla creazione.
Provate ad appoggiare le mani su un tronco di un albero e rimanete in silenzio, cercate di percepire l'energia vitale che dall'albero si trasmette nelle vostre mani. Provate a sostare in un bosco e a percepirne la sua straordinaria energia.
Potete sentire queste energia con l'udito nel suono, con il gusto nel sapore e questo può avvenire con ogni senso con il tatto nella morbidezza con l'odorato nel profumo, con la vista nella forma o nel colore. Il lato sottile delle cose si aprirà alla vostra consapevolezza.
L'attenzione cambierà il valore dell'oggetto. Prendete un gong, una campana er fatela suonare, seguite il suono che da forte diviene sempre più sottile, continuate a seguirlo fino a che sparisce nel silenzio, con un po' di pratica potrete continuare a sentirlo anche quando il vostro orecchio non riuscirà più a percepirlo.
Potete farlo anche con un cioccolatino facendolo sciogliere lentamente in bocca, concentratevi sul senso del dolce e poi pian paino sul gusto che percepisce il dolce.
Se qualcuno vi parla non restate ad ascoltarlo a livello superficiale, guardate come quella persona può esprimere la parola o il pensiero, guardate il disegno divino in lui. È una gioia vedere giocare il Divino nell'umano. Così potrete entrare in profondità con tutti gli esseri.
Il mondo esterno non è altro che uno specchio, una rappresentazione dell'interno. In realtà Dio ha copiato se stesso in tutti gli esseri creati.
· 3) ATTIMI DI SILENZIO NELLA GIORNATA:
Durante la giornata prendetevi delle pause. Basta anche un solo minuto tra un'azione e l'altra. Fermatevi. Utilizzate momenti di silenzio durante la vostra giornata, di riposo. Se avete fretta fermatevi ancora di più. Se potete chiudete gli occhi, fate un profondo respiro e cercate il silenzio che è dentro di voi. Se non potete, semplicemente controllate il grado di rilassamento del vostro corpo. Rilassate i muscoli del viso, delle spalle, della pancia. Mettete l'attenzione sul respiro, ritrovate il vostro centro.
· 4) PUNTI DI GIUNZIONE:
Lo stato di trascendenza può essere colto perché è sempre presente nella sua quiete e nella sua perfezione. Possiamo averne l'esperienza se siamo capaci di cogliere l'attimo tra due azioni, due pensieri, due respiri, tra il sonno e la veglia,
tra due suoni, tra due passi.
Durante la giornata cercate di essere consapevoli di questi momenti di passaggio, che in tibetana sono chiamati "bardi". Potete iniziare la mattina quando vi svegliate: rimanete il più possibile nello stato di dormiveglia, che è tanto piacevole perché è molto vicino al turiya. Quando camminate un piede è fermo e l'altro va avanti, quando respirate c'è un momento di pausa, qualsiasi cosa che voi fate è articolata su due passi (passi del progresso): attività e riposo. Scoprite questi punti di giunzione.
· 5) ATTENZIONE SUL PRESENTE:
Il presente è il tempo di Dio. E' l'unico tempo veramente reale. Il passato è il regno dei ricordi, il futuro delle fantasie. Il passato è utile perché ci insegna qualcosa, il futuro deve essere pianificato per una maggiore efficienza nella vita. Però lasciare che la nostra mente vaghi tra passato e futuro ci indebolisce e ci allontana dalla realtà.
Cercate di riportare la vostra mente dolcemente nel presente. Ripetetevi: "Sono vivo qui e ora". Mettete tutta la vostra attenzione su quello che state facendo adesso, anche se è un'azione che può sembrare insignificante. evitate fughe della vostra mente sui ricordi o fantasie non necessarie. Riportate la mente sul presente, l'attenzione su ciò che state facendo in quel momento.
Quanto pensate di essere presenti a voi stessi durante la vostra giornata?
I Maestri sono solo ed esclusivamente sul presente, su qualunque gesto facciano, anche aprire una porta.
C'è una storiella zen che narra di un discepolo che pensava di aver capito già tutto e se ne va dalla scuola del maestro e fonda una sua scuola. Dopo qualche tempo torna dal suo maestro con i suoi discepoli e dato che pioveva lascia le sue scarpe e l' ombrello fuori dalla porta. Il maestro lo accoglie con gioia e si complimenta con lui per i suoi discepoli e per il suo lavoro e poi gli chiede: "Hai messo le tue scarpe a destra o a sinistra dell'ombrello?" Il discepolo comprende allora che non era pronto a lasciare il maestro, licenzia i suoi discepoli e rimane altri 12 anni con il maestro.
· 6) OGNI COSA ACCADE PER IL MEGLIO:
Ogni situazione della vita, anche quella che sembra più tragica, ha due facce: quella positiva e quella negativa. Coltivate un' attitudine positiva in tutte le cose, sia quelle facili che quelle difficili, sia quelle piacevoli che quelle dolorose.
Sforzatevi di vedere la faccia della medaglia che vi apre il cuore. Allora la grazia entrerà e risolverà i problemi. Il dolore è una grande accelerazione evolutiva. Non cercate il successo in questa pratica sin dalle prime volte, abbiate la pazienza di attendere che dentro di voi, pian piano avvenga questo cambiamento di attitudine. I Maestri zen dicono: "Il samurai, l'eroe, non è colui che non cade mai, ma colui che si rialza una volta in più di quanto cade".
· 7) SIATE PIENI DI ENTUSIASMO E MERAVIGLIA:
Siate pieni di entusiasmo nell'affrontare ogni cosa, siate capaci ancora di meravigliarvi, come fanno i bambini. Provate a vedere con gli occhi di un bambino, scoprite qualcosa di nuovo. Lasciate cadere la maschera cinica. La vita vi sorriderà di più. Gioite delle cose, tutto vi è dato per il vostro godimento. Dio vi sorride. Entusiasmo deriva dal latino ente-os: in Dio, quindi chi ha entusiasmo vive in Dio. Meravigliarsi significa vivere il Divino.
La mente è quieta nella meraviglia. Il bambino vive il presente totalmente ed ha una grande capacità di meravigliarsi e di entusiasmarsi. La vita è un miracolo continuo. Provate a scoprire qualcosa di nuovo nelle persone che vi circondano, cercate di capire cos'hanno nel cuore veramente, andate al di là delle apparenze. Per avere entusiasmo e meraviglia non abbiamo bisogno di qualcosa di esterno, il motivo per l'entusiasmo e la meraviglia è dentro di noi, è sufficiente divenirne consapevoli
· 8) MEDITAZIONE:
La meditazione è il più grande segreto per migliorare la nostra consapevolezza e cogliere il lato sottile delle cose.La meditazione ci porta in contatto costante con il nostro Sé interiore che è l'Assoluto in noi. Possiamo quindi attingere con facilità quell'energia, quell'amore, quella gioia che può rendere la nostra vita degna di essere vissuta e può farci affrontare la morte con la massima consapevolezza. Imparate a meditare, la meditazione vi apre la porta per unire la mente al cuore. La meditazione vi porta al Maestro, alla trascendenza. La meditazione getta un ponte tra il cuore e la mente.
Noi siamo già figli di Dio, ma ancora non lo vediamo così com'è. Per potere vedere l'invisibile dobbiamo usare la nostra "intelligenza", intesa come "guardare dentro" (Intelligenza viene dal latino intelligere, che è composto da intus: dentro e legere: leggere). Quell'intelligenza che scaturisce dall'amore ed alimenta l'amore, che è allo stesso tempo intelligenza del vedere e intelligenza dell'agire. Vedere fino in fondo la vera natura delle cose, la vera natura della nostra mente e da questa visione della verità operare, agire. Da questo vedere nasce la virtù della prudenza.
La prudenza non è camminare nella vita con circospezione facendo attenzione ai pericoli, né è la capacità di evitare i pericoli che non si sono ancora presentati, ma è la capacità insita di intuire il bene umano, la capacità di discriminare ciò che è benefico che ci avvicina alla soluzione del problema della vita.
Questo è quello che possiamo perseguire con queste pratiche o con altre che cambino il nostro modo di vedere.
Non dobbiamo ovviamente crearci l'ossessione delle pratiche, ma dovremo conoscerle e saperle, per poterle avere a nostra disposizione nel momento più favorevole. Questo comporta un dolce sforzo iniziale. Tenetele vive nella vostra consapevolezza, sempre pronte ad operare per poter essere utilizzate quando volete e potete. Gusterete come testimoni, la beatitudine che si genera da loro.
In questo modo non vi sarà costrizione o fatica alcuna, ma solo vigilanza, attenzione, discriminazione, scelta e immensa gioia.
I risultati saranno, con il tempo, la visione sempre più viva dell'Invisibile.
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