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SCHEDA ARTICOLO N. «00833»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: AMADIO BIANCHI
TITOLO: IL MASSAGGIO HINDU ALLA TESTA
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TESTO ARTICOLO

Il massaggio hindu alla testa

(di Amadio Bianchi)

--

Il massaggio alla testa è assai utile e rilassante. Il metodo comprende: il
massaggio distensivo del collo, la trazione delle cervicali, il trattamento
antistress al viso, i "pancha bindu" (digitopressione sui punti focali delle
aree cerebrali), la stimolazione del cuoio capelluto, la torsione e trazione
dei capelli. Normalmente si utilizza l'olio di mandorle dolci, oppure l'olio
di sesamo.

La prima manovra, eseguita con il soggetto in posizione prona, prevede che
vengano visitate minuziosamente le vertebre cervicali, massaggiati i
trapezi, al fine di ingenerare la necessaria condizione di rilassamento.
Dopo aver verificato che la testa si trovi correttamente posizionata, si
tira con entrambe le mani e con determinazione, mantenendo attiva la
trazione per 15 anche 20 secondi.

Sul finire di tale trazione, mentre con la mano sinistra si mantiene ancora
la tensione attiva, con l'indice e il medio della mano destra, si preme per
8-10 secondi tra le arcate sopraciliari. Ciò, secondo la tradizione, provoca
un riavvicinamento più dolce delle parti stirate. Dopo la trazione alle
cervicali viene minuziosamente esaminata la condizione delle ghiandole sotto
le mascelle.

Durante l'ispezione le dita si muovono lentamente soffermandosi e
sviluppando movimenti circolari in coincidenza dei noduli. Questa manovra e
il massaggio ai masseteri, sollecita, tra l'altro, il rilassamento di tutta
questa zona spesso rigida in molti soggetti che addirittura mantengono le
mascelle contratte anche durante il sonno. Si indugia, nella manovra
seguente, a manipolare sia la zona sotto l'orecchio, sia il padiglione
auricolare entrando a stendere l'olio perfino nelle pieghe interne. Due/tre
gocce di olio vengono lasciate cadere nell'orifizio recando così beneficio
ai tessuti interni e facilitando lo scioglimento e il distacco del cerume.

D'altro canto anche nelle nostre tradizioni popolari si è sempre curato il
mal d'orecchio con l'olio di oliva tiepido. Le tre manovre che seguono
vertono ad ottenere la distensione dei muscoli facciali : la prima interessa
il mento ed il labbro inferiore, la seconda il labbro superiore e la terza
il naso. Queste manovre che hanno una valenza anche estetica, sono della
stessa natura : i pollici si muovono seguendo la medesima direzione,
alternandosi cioè dal centro verso l'esterno.

Poi ci si occupa degli occhi con specifiche manovre : delicatamente vengono
inumidite sia le palpebre inferiori, sia le superiori muovendo le dita dalla
radice del naso verso l'esterno ; si stimola l'arcata sopraciliare
appoggiando in progressione ad una ad una le dita e lasciandole scivolare
intorno al cavo orbitale, infine mentre si avvolge con il palmo delle mani
affettuosamente il viso si appoggiano delicatamente i pollici sugli occhi
per provocarne il rilassamento. Segue una stimolazione del centro delle
soppraciglia ( il terzo occhio) ottenuto con lo sfregamento dei pollici, dal
basso verso l'alto, per risvegliare la consapevolezza e la capacità
discriminativa.

Si passa alla fronte. La fronte esprime fisicamente, in molti soggetti, le
tensioni mentali che si traducono in contrazioni sviluppando, a lungo
andare, le rughe. Il movimento più classico per indurre distensione e
rilassamento è con le mani che si muovono sempre dal centro verso
l'esterno.Terminato
il viso, si esegue una manovra che ha come obbiettivo il rilassamento di una
parte del cervello : il pollice destro preme al centro delle sopraciglia
coadiuvato dal pollice sinistro che gli sta sopra e gli indici procedono a
chiudere le temporali per provocare una diminuzione del flusso sanguigno
verso l'alto. Questa manovra talvolta riesce ad eliminare i mal di testa
conseguenti all'affaticamento.

La pressione viene mantenuta con una certa forza per 30 secondi e poi
allentata con attenta gradualità.Si passa al cuoio capelluto. Mentre viene
copiosamente inumidito d'olio, si attiva la circolazione del sangue
sfregando con i polpastrelli delle dita. Il movimento è simile a quello che
si usa quando ci si lava la testa. Si afferra, in seguito una piccola ciocca
si torce fino ad ottenere un "insieme" compatto poi si tira stimolando i
bulbi.Le varie ciocche trattate vengono raggruppate insieme e anch'esse
tirate.Infine si procede ad eseguire lo stesso tipo di manovra con tutti i
capelli. Dopo averli sciolti e distesi si inizia la serie di pressioni in
speciali punti considerati fulcro di altrettante aree celebrali.

La cultura indiana offre una interessante interpretazione del funzionamento
del cervello : la coscienza risulterebbe essere una qualità della
manifestazione pertanto, permeerebbe tutto l'universo e il cervello sarebbe
lo strumento in grado di captare tale coscienza adattandola alle necessità
umane. Il fenomeno sarebbe paragonabile alla luce solare filtrata da un
prisma il quale scomporrebbe la luce in sette qualità o lunghezze d'onda.

Ebbene il cervello, sempre secondo questa interpretazione. avrebbe sette
possibilità o qualità di coscienza corrispondenti ad altrettante aree della
testa. Il fulcro di ciascuna area risulterebbe in uno specifico punto.
Cinque di questi punti possono essere direttamente stimolati dal
massaggiatore con pressioni e soffregamenti. Essi sono: il centro delle
sopracilia, il culmine della fronte all'attaccatura dei capelli. la nuca,
l'occipitale
e la sommità del capo.

Ogni area avrebbe una sua specifica funzione: Il centro delle sopraciglia è
il punto focale della capacità discriminativa, quello al culmine della
fronte corrisponde all'area di vigilanza sul presente e il divenire, la nuca
alla memoria individuale, l'occipitale (dove i preti si facevano la
chierica) la memoria collettiva e infine la sommità del capo la capacità di
sperimentare elevati stati di coscienza e l'ingresso per le esperienze
trascendenti.


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