Cosa Vuoi che io faccia?
(di Swami Kriyananda)
Quante volte ho sentito dire "Sono in crisi".
Non so se suona meglio in italiano e perciò lo sento più in Italia che altrove, ma certamente l'intera umanità è piena di difficoltà, crisi, momenti nella vita in cui si devono prendere decisioni importanti. Le scelte della vita non sono facili, perché una parte della mente guarda sempre indietro e pensa: "Ma... , forse...". E così ci si sente divisi in due. Ma cambiando sempre idea, cambiando sempre direzione, non si arriva a niente.
Yogananda ha fatto l'esempio di un uomo che a Los Angeles compra una macchina, una Ford. Arrivato a Las Vegas, cambia idea e pensa: "Forse sarebbe stata meglio una Buick". Quindi torna indietro, vende la Ford, riparte con la Buick, arriva forse a Phoenix e dice: "No, forse sarebbe stata meglio una Chrysler!" Ma così uno non arriverà mai alla meta!
Sii sempre centrato in te stesso
Una donna da Londra andò in India da Ramana Maharshi e gli disse: "Sono venuta da molto lontano per incontrarLa". Lui rispose: "Ma tu non ti sei spostata affatto, il mondo si è mosso, tu sei rimasta sempre uguale". Questa è la verità spirituale: non c'è spazio, non c'è tempo, c'è soltanto il presente.
Se rimani centrato in te stesso, puoi offrire qualsiasi idea alla tua coscienza interiore, al superconscio. Non si possono risolvere i problemi o le crisi della vita solo sul livello cosciente. La mente cosciente cerca di ragionare, cerca di pensare: "Va bene questo, o quello?". Ma quando i problemi nella vita sono complessi, bisogna pensare a così tante cose che ci si confonde! È necessario quindi alzare la mente al livello da cui provengono l'ispirazione e la guida, al livello in cui sentiamo l'ispirazione di Dio.
Cosa voglio veramente?
È importante comprendere che Dio non ci guarda dalle nuvole. Dio è dentro di noi: è la nostra parte più alta. Noi non possiamo compiacere Dio, come se lui si mettesse davanti a noi, osservandoci e sorridendo; è un sorriso interiore quello che sentiamo.
Quindi, quando la gente pensa: "Sono in crisi, voglio sapere cosa vuole Dio", la prima cosa da capire è: "Cosa voglio io?". Dio non ha desideri, ma Dio manifestato come questo essere, te stesso, certamente vuole che tu ti senta più in sintonia con Lui, che tu senta più pace, che tu senta più gioia. Quindi, sì, questa parte divina in te è compiaciuta quando tu vai nella direzione della gioia.
Dio ha tante volontà, tante quante sono le persone nel mondo; non esiste la volontà di Dio. È importante perciò che quando dici: "Dio, che cosa vuoi da me?", ciò corrisponda a quello che tu senti nel tuo stesso essere.
Allora, quando ci sentiamo in crisi, la risposta deve essere specifica, e deve essere fondata su questo punto di vista: "Che cosa mi porterà più vicino a Dio?" Per esempio, uno può avere un gran talento per recitare in teatro, e può pensare: "Dio mi ha dato questo talento, perciò devo fare l'attore o l'attrice". Può darsi di sì, può darsi di no. Elvis Presley, ad esempio, aveva il karma di diventare un famosissimo cantante e attore. Sembrava un buon karma, ma è diventato un pessimo karma, perché ha rovinato la sua vita. Chi può dire che soltanto perché sei bravo a fare qualcosa sia giusto farlo? Chiediti sempre: "Mi porterà più vicino a quello che cerco veramente? O è soltanto una strada più facile per me?"
Quando siamo rilassati, è più facile essere aperti all'ispirazione del superconscio. Ma è sempre bene sapere che possiamo anche illuderci. Sempre, nella tua mente, chiedi a Dio: "Ho capito bene? È veramente questo quello che devo fare?" Spesso Dio ti darà qualcosa da fare, o così ti sembrerà, ma poi vedrai che la guida cambia, e devi essere sempre aperto a quello che senti dentro.
Quando fai uno sbaglio, se cerchi sempre di seguire Dio Lui ti correggerà, non dubitarne. Non pensare di dover avere l'ultima parola da Dio prima di prendere una decisione, perché lui potrà anche correggere una decisione sbagliata. La cosa più importante è voler sempre seguire la sua volontà.
Non metterti lì, al centro, succube di tutte le circostanze della vita, chiedendo: "Cosa devo fare? Sono in crisi, ho problemi, ma... è difficile... ma...." Non pensare, non usare questa parola, "ma", che dimostra che sei già diviso in due. Pensa: "Allora, cosa faccio? Sì, lo faccio", e poi fallo, non pensarci più.
La domanda è sempre: "Cosa vuole questo Dio interiore? Cosa mi porta più in sintonia con Lui e, soprattutto, come posso servirLo?" Cerca la risposta che ti porta all'armonia, a un maggiore amore, a una maggiore chiarezza, che ti porta più in sintonia con Dio.
Più cerchi quella guida, più la avrai anche nelle piccole cose della vita. Più metti la tua vita nelle mani di Dio, più tutto, anche le piccole cose, andrà bene. E se non va bene, c'è pure un motivo, quindi non ti preoccupare: hai anche lezioni da imparare, ostacoli da superare, prove per accrescere la tua comprensione. Ma più ti metti nelle mani di Dio, il Dio dentro di te, più comprendi che Lui è con te e ti guida sempre.
Lui è sempre con te
Dopo sedici anni di preghiera nel deserto, Sant'Antonio ebbe finalmente una visione di Gesù, e gli chiese: "Dov'eri in tutti questi anni in cui ti ho chiamato?" Gesù gli rispose: "Antonio, sono sempre stato lì con te".
Ed è così, Lui è sempre con te, non dubitare, perché sono i dubbi che offuscano la chiarezza di quella presenza. Non pensare alle cose esterne, non pensare ai problemi, pensa sempre con il modo di pensare del superconscio: dicendo "sì", cercando e aspettando con molta fede le soluzioni.
Più sarai in sintonia con il tuo più alto Sé, più vedrai che le soluzioni verranno, e tutto diventerà chiaro.
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