Un Big Bang artificiale
(L'eccezionale risultato spalanca nuovi orizzonti nello studio del comportamento della materia)
- di Marco Cattaneo -
Un nuovo stato della materia, nientemeno. Questo e' lo sbalorditivo risultato di una serie di esperimenti condotti al CERN di Ginevra nell'ambito dello Heavy Ion Programme, durante i quali violente collisioni tra ioni di piombo hanno dato origine a uno stato in cui i quark, normalmente confinati in particelle complesse come neutroni e protoni, si trovano liberi.
Secondo la teoria standard della fisica delle particelle, un simile stato della materia dovrebbe essere esistito circa 10 microsecondi dopo il big bang, prima che la materia si aggregasse a formare le particelle che oggi conosciamo. La piu' popolare teoria sull'origine dell'universo trova cosi' una spettacolare conferma sperimentale.
Luciano Maiani, direttore generale del laboratorio ginevrino, ha commentato: "Combinando i dati di sette esperimenti condotti nell'ambito dell'Heavy Ion Programme, si e' ottenuta una chiara interpretazione di questo nuovo stato della materia. Il risultato, che e' un'importante verifica delle previsioni teoriche sulle forze che legano i quark, rappresenta un passo avanti fondamentale nella nostra comprensione dell'origine dell'universo.
E schiude un nuovo territorio di ricerca riguardante le proprieta' fisiche del plasma di quark e gluoni." Lo scopo degli esperimenti condotti al CERN era quello di far scontrare pesanti ioni di piombo in modo da creare altissime densita' di energia, che sarebbero state in grado di spezzare i legami che tengono confinati i quark.
A differenza delle altre forze presenti in natura, infatti, fino a certe energie la cosiddetta interazione forte funziona un po' come una molla: quando si cerca di separare i quark che compongono un nucleone (ovvero un protone o un neutrone), quanto piu' li si allontana tanto piu' forte e' la forza che li fa riaggregare.
Cosi', il gruppo dell'Heavy Ion Programme ha accelerato un fascio di ioni piombo a 33 teraelettronvolt di energia, facendolo poi scontrare con bersagli disposti all'interno di sette diversi rivelatori. I dati raccolti dagli esperimenti hanno mostrato senza ombra di dubbio che era stato ottenuto un nuovo stato della materia: questo presenta molte delle caratteristiche del plasma di quark e gluoni previsto dalla teoria, quella specie di "brodo primordiale" della materia che dovrebbe essere esistito prima che quark e gluoni si legassero, via via che il neonato universo si raffreddava.
Il programma di ricerca ha avuto inizio nel 1994, e si e' avvalso di sette esperimenti dedicati alla misurazione di diversi aspetti dell'interazione tra ioni piombo. L'Heavy Ion Programme rappresenta inoltre un ammirevole esempio di collaborazione scientifica, se si pensa che all'impresa hanno partecipati équipe scientifiche di oltre venti diversi paesi.
"Ora," ha sottolineato ancora Luciano Maiani, "la sfida passa al Relativistic Heavy Ion Collider in costruzione presso il Brookhaven National Laboratory, per poi tornare in Europa quando, entro il 2005, sara' completata la costruzione del Large Hadron Collider del CERN con un esperimento, ALICE, progettato proprio in questa direzione."
Il sensazionale risultato annunciato a Ginevra e' dunque da considerare solo un primo passo verso un'ulteriore approfondimento delle nostre conoscenze sul comportamento della materia e sull'origine dell'universo, ma c'e' da giurare che qualcuno, al CERN, conti di preparare le valigie per un viaggio a Stoccolma. Il Nobel, in questi casi, e' annunciato.
|