Conoscere il mondo interiore
(di Marcella Danon)
Così come il mondo esterno si presenta vasto e variegato ai nostri occhi, anche il nostro mondo interno presenta un'ampiezza e complessità insospettate allo sguardo di un osservatore attento.
Impulsi, sensazioni, emozioni, pensieri, immagini e intuizioni si fondono e confondono tra loro rendendo spesso difficile comprendere quali sono le forze che spingono le nostre azioni in una direzione piuttosto che in un'altra. La mancanza di un'appropriata conoscenza del proprio mondo interiore può causare così confusione, dispersione di energie e minor efficacia nelle proprie iniziative.
Al contrario, un'approfondita conoscenza delle forze in gioco nella nostra vita psichica, può rendere più facile, scorrevole, funzionale e serena la nostra esistenza, permettendo di evitare conflitti interiori e di ottimizzare l'uso delle energie.
Come si conosce il proprio mondo interiore? Nello stesso modo in cui si conosce la realtà esterna, con l'osservazione, l'esplorazione, la frequentazione. Quanto più spesso passeggiamo tra le vie di una città, tannto più rapidamente la conosceremo e acquisiremo dimestichezza con le opportunità che quell'ambiente offre. Il problema è che nella nostra cultura contemporanea non siamo abituati a "passeggiare" tra i meandri del nostro mondo interiore.
La psicologia è una scienza relativamente giovane, ma inizia già a offrire diverse possibili "mappe" di esplorazione interna, ottime per una conoscenza "teorica" del mondo interiore e, dalle più antiche culture orientali, arrivano anche numerosi strumenti "pratici" sostanzialmente riconducibili ad una unica direzione: risvegliare l'osservatore interno, da alcune discipline definito come il testimone, il centro, l'Io o il Sé.
Come si risveglia l'osservatore interno? Abituandosi a fermarsi un attimo nel caotico procedere della vita quotidiana e abituandosi a volgere l'attenzione verso l'interno, magari chiedendosi: "Come sto in questo momento?". Basta poco.
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