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SCHEDA ARTICOLO N. «00957»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: FABIO GABRIELLI
TITOLO: FAI IL BENE SENZA OSTENTARLO!!
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TESTO ARTICOLO

Fai il bene senza ostentarlo!

(di Fabio Gabrielli)

Il giusto, secondo Marco Aurelio, l'imperatore-filosofo, fa il bene per il
bene, senza sentire il bisogno di renderlo pubblico per gloriarsene. La vera
essenza del bene consiste nell'amore disinteressato per l'altro.

I "Ricordi" di Marco Aurelio, una delle voci più limpide della classicità,
conservano tutta la freschezza e la dirompente vitalità etica ed
esistenziale tipiche delle opere scritte non per l'"ora", ma per il
"sempre".
In questo senso, va letta l'affermazione secondo la quale il giusto, il
virtuoso, vive la giustizia e la virtù nella propria interiorità, nella
propria "cittadella interiore", senza bisogno di menarne vanto tra gli
altri.

Leggiamo la bellissima testimonianza del Nostro: «V'è gente che, se rende
qualche favore ad alcuno, s'affretta a segnarglielo in conto; altra, che non
lo richiede veramente, ma, nell'intimo del proprio cuore, considera il
beneficato come un debitore, convinta di quanto ha fatto; infine ve n'è di
quella che ignora d'aver reso un beneficio, come il vitigno che ha prodotto
un grappolo e non domanda altro, dopo aver dato finalmente il suo frutto.

Cavallo che ha corso, cane che è andato a caccia, ape che ha lavorato il suo
miele, costui, che ha fatto del bene a un suo simile, non mena vanto del
proprio operato, bensì continua a dispensare altri benefici come il vitigno
continua a produrre nuovi grappoli nella nuova stagione. Dobbiamo, quindi,
essere di quelli che, per così dire, fan del bene senza saperlo».

La valenza sacrale del passo appena letto si evince dall'affermazione che la
vera essenza del bene non consiste, dunque, nella ricompensa, nella
gratificazione che deriva dal riconoscimento esteriore, bensì dall'amore
disinteressato per l'altro, verso il quale dobbiamo esercitare la più alta
forma di giustizia che dobbiamo alla sua umanità: amarlo in quanto, come
noi, secondo Marco Aurelio, è un frammento, una particella divina.

Infatti, secondo il Nostro, l'intelletto costituisce l'elemento egemonico,
sovrano, che affratella gli uomini e li assimila a dio; questo vincolo
universale tra il divino e gli uomini sta a fondamento anche dell'etica, il
cui nucleo consiste nella giustizia, nella virtù e, soprattutto, nell'amore
disinteressato per il prossimo, in una dimensione totalizzante, dove ogni
cosa è intrecciata con le altre.

Ecco un ultimo messaggio di Marco Aurelio: «Ogni cosa è profondamente
intrecciata con le altre; e sacro il filo che tiene legate le cose. Nessuna,
certamente, può dirsi estranea a un'altra».

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