La risposta è ancora "pace" (Deepak Chopra)
(di Maria Giulia Luciani e Mody Acampora)
In un mondo in cui ogni sentiero verso la pace è risultato inutile - sostiene Deepak Chopra, medico ayurvedico indiano noto in tutto il mondo - occorre fare della pace lo strumento per un nuovo equilibrio mondiale.
Constatando il fallimento di molte iniziative di pace, Deepak Chopra - medico indiano ayurveda noto in tutto il mondo - propone una strategia alternativa per sconfiggere la cultura della guerra, la stessa che proponeva il Mahatma Gandhi: 'Non c'è una via della pace, la pace è la via'.
"Come ogni vizio, la guerra ha scavato un solco nelle nostre menti ... Ricerchiamo la guerra come il fumatore accanito ricerca una sigaretta, continuamente lamentandoci che dobbiamo smettere... La guerra è diventata un'abitudine, un vizio. Per sconfiggerla, occorre prendere il vizio della pace".
Gli episodi di guerra, violenza e terrorismo che contraddistinguono il nostro tempo suscitano paura e angoscia nell'animo della nostra società contemporanea. In tutto il mondo le persone desiderano ardentemente trovare la pace ed essere in grado di dare conforto ai sofferenti e agli oppressi.
Tuttavia, sarebbe ingenuo e superficiale scegliere una semplice via di uscita definendo tali episodi un esempio di pura malvagità e depravazione. In realtà noi tutti siamo coinvolti nella violenza che ha luogo nel mondo. Ognuno è coinvolto nell'intricata rete dell'ingiustizia sociale, disparità economiche, disastro ecologico, guerra e terrorismo. A meno che non accettiamo questa constatazione, continueremo con la follia della logica di "occhio per occhio, dente per dente".
Mahatma Gandhi dichiarò che se avessimo continuato su questa strada il mondo intero sarebbe diventato cieco. Riusciremo mai a guardare oltre la nostra cecità e a creare una comunità globale di umanità interconnessa? Promuovere la pace oggi significa promuovere una massa critica di coscienza dove la violenza non rappresenti mai un'opzione possibile.
Gli attacchi terroristici, le guerre, le piccole e grandi violenze che toccano ogni parte del mondo dovrebbero far scaturire in noi la voglia di vivere per la pace sopra ogni cosa. E' comprensibile rispondere alla violenza con profonda rabbia; è incomprensibile rispondere ad esso con rabbia che si perpetua per sempre.
Spesso le violenze dilagano a causa della mancanza di cultura, di un nazionalismo nocivo, dell'ignoranza e delle profonde disparità economiche tra le classi sociali. Ci sono delle cause a monte e di conseguenza deve esistere la speranza che queste cause possano essere cambiate, ma usando come mezzo la giustizia e non la guerra.
La natura condanna un profondo squilibrio. La specie umana è diventata il predatore più pericoloso del nostro pianeta.
Quale deve essere pertanto il prossimo passo da compiere? Unirsi in armoniosa interazione con la Natura - e con la propria complessa natura interiore - per creare un mondo di pace, armonia, serenità e amore. Rafforziamo la nostra intenzione di creare una massa critica di coscienza di pace. Ogni lacrima può essere la privazione del nutrimento per il nuovo mondo che vuole rinascere e che si sta facendo conoscere a poco a poco, ogni giorno.
Ognuno di noi può aiutare a creare questa massa critica moltiplicando le proprie pratiche di pace, oltre che incarnando una coscienza di pace:
Essere Pace Pensare Pace Sentire Pace Parlare di Pace Agire in Pace Creare Pace Condividere la Pace Festeggiare la Pace
Si tratta - pertanto - di sradicare l'idea stessa della guerra, nonostante essa sia "istinto ancestrale, valvola di sfogo di bisogni di vendetta e possibilità di accedere alla sicurezza e al potere".
"Tutto questo fa parte dell'uomo - dice Deepak - ma è compensato da una forza di peso uguale con direzione contraria: quella dell'amore".
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