LA MAGIA ALCHEMICA DELL'ETERNO PRESENTE
Dobbiamo fare riferimento ai saggi spunti dalle verita' esoteriche per renderci conto di come, in effetti, la nostra tanto decantata liberta' dalle cose tutte della vita sia una .
Nella serie precedente di articoli abbiamo indicato la precisa inesistenza di un vuoto, o separazione, tra ogni entita' apparentemente singola dell' universo e le rimanenti altre tutte.
E' opportuno riportare, in proposito, le parole molto acute ed illuminate di uno studioso (Ries Bernhard - lista risveglio@xxxxxxx.xxx ):
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"..Gia' nella meccanica classica il " qui " ed il " la'" dipendevano dal sistema di riferimento e " lo spazio di mezzo " non era considerato un concetto fisico, bensi' metafisico; infatti il rapporto tra qui e la' e' solo lo spazio percorso nel tempo, cioe' la " velocita' ". Nella meccanica relativistica il " qui " puo' essere compresso" sempre piu' sul " la'' ", man mano che la velocita' cresce e si approssima a quella limite dei fotoni elettromagnetici, la cosiddetta velocita' della luce. Nelle stesse condizioni, il "passato" tende ad essere compresso sul suo "futuro" (ma forse sarebbe meglio parlare di "potenziali futuri") ed il "presente" tende ad espandersi in modo indefinito.."
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Finora, quindi, la scienza metafisica ha riconosciuto una dimensione fluida spostata con precisione oltre le dinamiche bidimensionali dell'essere; qualcosa che somiglia alla relativita' einsteniana. Ma, un vasto gruppo di seguaci dei movimenti della Nuova Era ha fatto, anche, ogni sforzo per assimilare quanto proposto da alcuni promulgatori originari di teorie occultistiche. Con il risultato di aver artificiosamente dilatato l'aspetto materiale del mondo solido, senza occuparsi di percepire e di rintracciare la natura vera di quello spirituale.
Ed ecco la nascita di studi accurati sulla cosiddetta dell'uomo e delle cose; sul circoscritto, seppur affascinante, aspetto elastico delle potenzialita' mentali umane; sui piani sottili, visti semplicemente come un rutilante Luna Park di movimenti piu' liberi e disciolti nello spazio; e cosi' via.
Sino a quando, tuttavia, il ricercatore non si rendera' conto che sara' necessario per lui affrontare la stessa catarsi rivoluzionaria che e' avvenuta con l'avvento della fisica einsteniana, di fronte alla tracimata ed antiquata teoria euclidea, vi sono poche speranze che il messaggio tradizionale dello spirito possa venire percepito ed assimilato da lui, con piena interezza.
Il ricercatore continua a vivere nella trappola del tempo e dello spazio, assieme alla necessità di procedere in essi, munito dei miopi misurini che contano le distanze tra oggetto ed oggetto e l'illusione che il suo presente sia un'isola improrogabile che lo distanzia con decisione da un futuro e da un passato.
E' pur vero, tuttavia, che l'apparenza del suo io, il corpo umano, costituisce un elemento della materia tangibile del tutto identificabile a quelli radioattivi; e che cio' sia causa e presupposto al fatto dell'esistenza dell'aura, cosi' ben spiegata ossessivamente in alcuni testi occulti. Ma, e' anche vero che in simile analisi (per lo piu' accettata e seguita con intensi aspetti fideistici) si tralasci di vivere e di approfondire quella natura fenomenica che riguarda, appunto, il quantico> provato dall'uomo, quando egli ha superato un certo tipo di evoluzione materiale e si inoltra in territori del tutto cosmici ed energetici.
Varrebbe la pena indicare solo una delle caratteristiche di questa natura>, tralasciando le altre molteplici sfaccettatura dell'Uomo Veniente, per realizzare quanto certe infantili teorie che sono molto insistentemente dibattute nella maggior parte dei medi circoli spiritualistici possano, in fin dei conti, assumere un aspetto non solo inesatto, ma del tutto fuorviante. Ossia, i significati, le risonanze, la vera essenza di quello che viene chiamato il .
Cosa vuol significare il concetto di ?
Accettazione e realizzazione piena dell'inesistenza di fratture e divisioni, anche infinitesimali, tra ogni aspetto dell'essere. E, questo, conforta Metafisica e Fisica.
Conseguente e totale coesistenza di ogni componente della vita, che essa ne sia consapevole, oppure no.
Scambio costante e relativa trasmutazione tra le periferie individuali, in quello misterioso ed alchemico che costituisce la loro giuntura unificata ed inderogabile.
Livellamento di tutto cio' che e' lontano e vicino, da venire e presente, espresso ed inespresso. La vita tange ogni frammento di se' medesima, ora, in qualunque dimensione immaginabile, sia pur distante inconcepibili cicli temporali e spaziali. In parole povere - e lo ripetiamo ancora - tutte le forme dell'esistenza (uomo e cosa, angelo e demone, avatar e ameba, noto ed ignoto, morte e vita, relativo ed assoluto) sono un organismo coesistente all'unisono>.
Il compito dell'uomo e del ricercatore e', appunto, quello di scoprire la cornucopia e di utilizzarne l'incredibile e inconcepibile (attualmente) contenuto, leggendario e favoloso.
Ma, parliamo, un po', in concreto di queste possibilità.
Se tutto quello che studiamo ed in cui diciamo di credere si puo' riassumere nello splendore di una sintesi ultima, ossia il Monismo delle cose, viene naturale chiederci:" Cosa vuol dire tutto ciò? Crediamo, in verità, anche in minima parte, a questo rivoluzionario modo di contemplare la realta' universale? E quali conseguenze ci attendono e possono innescarsi se soltanto proviamo a sperimentare la natura della rivelazione, oggettiva o soggettiva che sia?"
Forse, giunti a questo punto evolutivo, si comincera' a sorridere quando leggeremo in qualche trattato che ampiezza di qualche chilometro, sulla terra.". E cominceremo ad intendere che, in qualche modo, sia pur teorico, stiamo collaborando a spingere ancora più profondamente il chiodo nello spirito libero della divinita', legandola illusoriamente ad un tempo e ad uno spazio che noi stessi dovremmo avere da tempo trasceso.
Si afferma che l'essenza del Budda contenga nel suo animo - in modo non simbolico - tutte le galassie e gli universi concepibili, e ne trascenda ogni componente riduttiva, vibrando intensamente con i piu' minuscoli atomi che li compongono.
Cio' vale anche per noi tutti. Si tratta di adottare una diversa dalle nostre solite. In cio' verremo aiutati dal fatto di esserci inseriti nei ritmi di una Legge indifferibile della vita; e, quindi, di avvalerci di un volano cosmico che non mancheremo di percepire ben presto, durante la della dell'essere.
La stessa telepatia, posta in sincronia con la realta' dell'eterno presente, si sfoglia di ogni procedura artificiale con la quale e' stata sinora descritta. La persona, vivente o meno, che noi desideriamo amare (perche' - sia chiaro - il vero monismo universale si vive e sperimenta nell'amore!) fa parte del , o del di un metafisico presente universale; essa e' contenuta nel nostro cuore, come nel nostro cuore sono contenute tutte le cose. E' quando emettiamo la pulsazione di congiungimento alla sua realtà individuale. L'unita' delle cose, da noi vissuta, in piu' o meno intensa realizzazione, sara' il ponte innato che fara' emergere nella nostra coscienza la consapevolezza di un' identificazione e di una fusione metafisica con l'oggetto della nostra funzione telepatica.
Il binomio ha cessato oramai di esistere nello jiva liberato. Egli - uno - ospita il in lui; il tutto, a sua volta, lo contiene in vera simbiosi alchemica.
Come un sacro bruco, l'uomo della Nuova Era sta definitivamente erodendo il tessuto della foglia di maya. Non esiste angolo dell'universo che egli non realizzi, oramai, come facente parte di un intimo aspetto del suo rigenerato organismo spirituale.
La sperimentazione dell'unita' della vita conduce alla vera Magia Alchemica dell'onnipresenza individuale ed eucaristica dell'uomo nel cosmico. E della sua sperimentale identificazione con quest'ultimo.
(Guido)
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