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SCHEDA ARTICOLO N. «01117»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: SRI DAYA MATA
TITOLO: IL POTERE DEL DISCERNIMENTO
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

Tratto da:

Sri Daya Mata

SOLTANTO
AMORE

Casa Editrice Astrolabio

Il potere del discernimento
21 marzo 1962

L'unico modo di sfuggire a questa terribile ruota del karma sulla quale
continuiamo a
girare come scoiattoli sul mulinello della gabbia, è quello di seguire
fedelmente il sentiero
spirituale e gli ideali espressi dal nostro Gurudeva, sapendo che la sua
guida e la sua
benedizione sono sempre con noi. Nella sua onnipresenza in Dio, egli è
dietro il velo dei
nostri occhi chiusi e ci osserva in silenzio. Se conserviamo questa
consapevolezza che ci rende
ricettivi al suo aiuto sempre presente, miglioreremo la nostra capacità di
discernere guidati
dai suoi saggi insegnamenti. Elimineremo coraggiosamente le distrazioni che
spingono la mente
verso i sentieri materialistici. Potremo quindi scegliere liberamente di
vivere secondo quegli
ideali che ci conducono a Dio. Grazie al potere del discernimento impariamo
a fare le cose che
dobbiamo fare quando le dobbiamo fare, non costretti da alcuna influenza
esterna, ma agendo
serenamente e saggiamente con l'intelligenza e la volontà che Dio ci ha
dato.

Dovremmo imparare ad esaminarci ogni giorno: "Come mi comporto? In che
direzione sto
andando? Che cosa ho pensato, che cosa ho detto, che cosa ho fatto oggi che
mi abbia portato
più vicino a Dio?". Ed anche: "Continuo a seguire le cattive abitudini che
allontanano la mia
mente da Dio?".

Quando con rinnovata determinazione, grazie alla meditazione e al
continuo impegno
spirituale, rammentiamo a noi stessi che non siamo creature mortali, ma
anime immortali,
gradualmente spezziamo le catene che ci hanno legato a lungo alla limitata
coscienza corporea e
ad un mondo caratterizzato da incessanti e drammatici mutamenti. Non appena
riusciremo a
spezzare queste catene percepiremo i primi barlumi di noi stessi quali anime
fatte a immagine
di Dio. Quanto più contempleremo questa divina immagine interiore, tanto più
sentiremo il Suo
amore nel cuore, la Sua saggezza nella mente e la Sua gioia nell'anima.

Sorvegliate i vostri pensieri e le vostre azioni
28 gennaio 1962

Dopo aver meditato assieme a noi, Guruji ci diceva spesso: "Rimanete
calmi,
interiorizzati. Anche dopo la meditazione, fate che la mente riposi
costantemente, o il più
spesso possibile, nel pensiero di Dio". Da questo pensiero attingiamo la
forza, la saggezza, il
grande amore di cui le nostre anime sono affamate. In questo mondo mutevole,
ancoratevi
mentalmente all'unica cosa immutabile: Dio.

Quando finalmente si conosce la propria vera natura, interiormente si
diventa simili ad un
oceano spumeggiante di gioia. E si è così desiderosi di trattenere quella
gioia che per paura
di perderla, si evita accuratamente di manifestarla troppo.

Siate sempre gentili e pieni di amore. Evitate i pensieri meschini, le
piccinerie. Se gli
altri sono sgarbati con voi, cercate di conquistarli con l'amore. Se non ci
riuscite, affidate
il problema a Dio e dimenticatelo. Questo è il modo di vivere.

Ognuno di noi dovrebbe sforzarsi di manifestare l'amore divino. Non è
nostro compito
preoccuparci se gli altri manifestino o meno questo amore; se basiamo il
nostro comportamento
su quello degli altri, non riusciremo mai a superare il piccolo sé. Noi
dobbiamo cercare di
rimanere in uno stato di coscienza più elevato. Se tenete sempre presente
questo nobile ideale
e se vi concentrate sul vostro impegno personale non avrete tempo di pensare
a quello che fanno
gli altri, se seguano o meno questo ideale, o se stiano facendo la loro
parte. Dovreste
preoccuparvi soltanto delle vostre azioni e del vostro stato di coscienza,
cioè se in effetti
state interiormente correndo ai piedi del divino Amato.

Modelli di vita spirituale
gennaio 1961

Come potete sapere se state progredendo spiritualmente? Lo sapete
perché dentro di voi c'è
sempre un profondo desiderio di Dio. Perché quando meditate, riuscite a
controllare la mente
focalizzando l'attenzione sul oggetto della meditazione. Perché percepite un
grande oceano di
pace in voi e nell'universo che vi circonda. Perché, mentre vivete la vostra
vita di ogni
giorno, avete il desiderio costante di fare del bene e di fare ciò che è
giusto e poiché nella
mente c'è sempre il pensiero: "Signore benedicimi, guidami, aiutami a
conoscere la Tua volontà.
Aiutami a trovare il Tuo amore".

In un certo senso trovare Dio è molto semplice: è un modo di vivere.
Alzatevi la mattina
con un solo pensiero: Dio. Svolgete le attività dell'intera giornata
sforzandovi al massimo di
evitare l'ira, l'egoismo, il risentimento, la critica, sapendo benissimo che
in tutte le
esperienze il vostro unico punto di riferimento è Dio. Egli è il vostro
sostegno, è la vostra
difesa, è la vostra forza, è il vostro amore. Cercate di far piacere a Lui -
prima, dopo e
sempre - e così, di far piacere al Guru e al vostro prossimo. La sera, come
ultima cosa,
meditate profondamente.

Tante volte, quando i nostri corpi erano affaticati, Guruji ci guardava
e diceva: "Non
importa; vi fa bene lavorare molto per Dio. Ma questa non deve essere una
scusa per non
meditare la sera. Riducete il sonno. E se avete soltanto quindici minuti per
meditare, fate che
quegli i quindici minuti siano importanti. Fate uno sforzo continuo per
distaccare la vostra
coscienza dal mondo e tuffatevi nel grande oceano interiore della presenza
di Dio".

Trovare Dio è facile quando abbiamo un unico scopo, unica meta: Dio
soltanto. Trovare Dio
è molto difficile quando permettiamo alla mente di distrarsi e di perdersi
in cose
insignificanti. Dovete sapere quello che volete, e poi perseguirlo con tutto
il vostro essere.

Se volete Dio dovete ardere dal desiderio di raggiungerlo. Se il vostro
corpo vi ostacola o fa
resistenza, disciplinatelo. Durante la meditazione, ordinate al corpo di
sedere dritto ed
immobile; osservate il respiro e non lasciate che la mente si abbandoni al
sonno. Quando
meditate la mente deve essere simile ad un filo carico di elettricità, e
l'attenzione deve
essere simile ad un fuoco ardente. Se mi chiedete come si raggiunge questo
stato, vi dirò che
c'è un modo semplicissimo: coltivate un rapporto personale con Dio, parlando
continuamente con
Lui. La mente è sempre rivolta a qualcosa, al piacere o al dolore, alle idee
che attirano la
nostra attenzione o alle persone. Concentrate invece la mente su Dio. Siate
innamorati di Lui
giorno e notte. Se non riuscite a sentire questo amore, pregate
incessantemente per riceverlo.

Che stato meraviglioso è l'essere innamorati di Dio! E` simile ad un fiume
di gioia,
silenzioso, dolce, che scorre ininterrottamente nella coscienza e
ricongiunge il vostro essere
al grande oceano della presenza di Dio dentro di voi, fuori di voi e in ogni
luogo.

Il segreto di una vita felice
18 dicembre 1962

Il mondo interiore è l'unica vera vita di uscita dalle nostre
tribolazioni. Più si rimane
nella divina coscienza del mondo interiore nella meditazione, più si
desidera restarvi. E`
facile capire perché i grandi yogi si immergono in quello stato meditativo
per ore, giorni o
mesi consecutivi. Interiorizzandosi profondamente, ci si rende conto che
soltanto allora si
vive davvero, soltanto allora si è in contatto con la realtà. Non si prova
alcun desiderio di
lasciare quel paradiso interiore, di scendere da quel piano di coscienza.
L'unico motivo che ci
spinge a farlo è compiere i doveri che Dio ci ha affidati nel mondo.

Il Signore non si aspetta che fuggiamo nella foresta per cercarlo in
solitudine. Dobbiamo
trovare quella solitudine dentro di noi. Allora, quando riportiamo la nostra
coscienza dallo
stato meditativo alla consapevolezza del mondo, rimaniamo su un piano più
elevato e possiamo
adempiere meglio la volontà di Dio. Il modo per trovare la pace in questo
mondo consiste
nell'essere distaccati dai frutti delle azioni. E compiere tutti i nostri
doveri con il più
profondo impegno, con l'attenzione più viva, con maggiore zelo, cercandone i
risultati non per
noi stessi, ma solamente per compiere la volontà di Dio.

Gurudeva mi disse una volta: "Il segreto di una vita felice è
semplicemente questo: ripeti
sempre dentro di te: 'Signore, Signore, sia fatta non la mia, ma la Tua
volontà. Tu sei
l'Artefice, non io'". Se ci si sforza di vivere questo pensiero, col tempo
si raggiunge uno
stato di distacco, di grande libertà interiore. Si nutre un solo desiderio:
"Signore, voglio
fare soltanto la Tua volontà. Qualunque essa sia, sarò soddisfatto perché
non c'è nulla in
questo mondo che io voglia per me stesso. Mi sforzo soltanto di fare il
lavoro che mi hai
affidato, esclusivamente per farti piacere".

La nostra storia d'amore con Dio
7 aprile 1955

Siate così forti interiormente, così completamente assorti nel pensiero
di Dio, nella più
completa fede in Lui, da non dare importanza a nient'altro. Né le offese, né
gli avvenimenti
spiacevoli potranno allora scuotervi. Sono semplicemente delle prove. Se il
corpo soffre, è per
farci ricordare della Madre Divina e della nostra vera natura in Lei. Dalle
prove fisiche
impariamo finalmente a pregare: "Anche se questo corpo è tormentato dal
dolore, anche se non so
che cosa mi succederà, Madre, so di non essere il corpo, ma l'anima
immortale che abita in una
forma mortale soltanto per poco tempo". E se la mente è tormentata dai dubbi
e l'anima si sente
inappagata, è soltanto per farci ricordare che dobbiamo rivolgerci alla
Sorgente infinita per
avere la sicurezza e l'appagamento cui anelano i nostri cuori e l'amore che
nessun rapporto
umano potrà mai darci. Nessuno all'infuori di Dio può soddisfare pienamente
i desideri dello
spirito umano.

E` da Dio che abbiamo avuto origine; è per Dio e soltanto per Lui che
dobbiamo vivere e
lavorare sempre più altruisticamente; ed è tra le braccia del nostro amato
Dio che torneremo un
giorno. Pensate a questa verità e tenetela sempre presente.

Non abbiate paura di nulla. Non abbiate paura dei disagi causati dal
corpo. Non abbiate
paura di fare dei sacrifici e di abbandonarvi completamente a Dio. Questa è
una grande lezione
che ciascun devoto deve imparare. Perché avere tante premure per questo
corpo temporaneo?
Affidatelo a Dio.

Ricordo benissimo i giorni in cui mi tiravo indietro, pensando troppo a
me stessa. Che
straordinario senso di libertà si trova quando, oltrepassata quella
barriera, ci si rende conto
che la Madre Divina ci sostiene in ogni momento della vita, in ogni respiro,
in ogni battito
del nostro cuore. Se la Madre Divina è con noi, chi o che cosa può mai
essere contro di noi?

In ciascuno di noi è presente la scintilla divina che è in tutti i
santi. Dio non ci ama
una briciola di meno di quanto non ami loro. Allora che cosa non va? Siamo
noi. Non riusciamo a
sentire l'amore di Dio, perché il nostro amore per Lui non è abbastanza
profondo. Di chi è la
colpa? Di nuovo, soltanto nostra. Non dobbiamo rimproverare gli altri, né le
circostanze, né
l'ambiente, né la gente che ci sta attorno. Dobbiamo meditare più
profondamente.

Quando vi svegliate la mattina, meditate. Se necessario, sferzate
mentalmente il corpo per
farlo obbedire. Dopo tutto, il corpo resta con voi solo per pochi anni
perché lo usiate come
strumento della vostra anima immortale, il vostro vero Sé. E disciplinate
anche la mente.
Quando avrete dominato il corpo e la mente scoprirete che è così semplice,
così facile
realizzare la presenza del Divino!

Qualunque cosa stiate facendo, non c'è nulla che vi impedisca di
conversare interiormente
con Dio. Mentre c'è ancora tempo, mentre c'è ancora vita, salute,
opportunità e libertà di
intrecciare questa divina storia d'amore con Dio, non siate soddisfatti
finchè non sentite
l'amore di Dio sgorgare in voi ogni volta che pensate al Nome Divino. "Verrà
per me quel
giorno, Madre, quando solo nel pronunciare il tuo nome, i miei occhi si
riempiranno di
lacrime?" quando Guruji cantava questi versi il mio cuore si struggeva: "Oh,
Madre, verrà quel
giorno anche per me?" Soltanto questo amore è vero. Il nostro dovere più
grande nella vita
consiste nel trovare quell'amore e risvegliarlo nei Cuori degli uomini. E`
soltanto per questa
ragione che la Self-Realization Fellowship esiste. Quali devoti di questo
sentiero, mantenete
sempre vivo quell'ideale.

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