"Dal "Gitanjali" Rabindranath Tagore
"Mi tuffo nell'oceano delle forme sperando di trovare le perla perfetta del senza forma.
Non più andrò veleggiando di porto in porto con questa mia barca battuta dalle intemperie. Da molto son passati i giorni in cui mi dilettavo d'esser cullato sulle onde. E ora sono impaziente di morire nel senza morte.
Nella sala delle udienze, presso l'abisso insondabile ove risuona la musica di corde senza suono porterò quest'arpa della mia vita.
L'accorderò alle note del per sempre, e quando singhiozzando avrà detto la sua ultima frase, deporrò la mia arpa muta ai piedi di colui che tace." (Gitanjali)
Quale divina bevanda vorresti, mio Dio, da questa coppa straripante della mia vita?
Mio poeta, la tua gloria è vedere la tua creazione attraverso i miei occhi e ascoltare attraverso i miei orecchi la tua stessa eterna armonia?
Il tuo mondo tesse parole nella mia mente, e la tua gioia le mette in musica. Ti sei dato a me con amore e senti in me tutta la tua dolcezza. (Gitanjali, LXV)
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E' per questo che la tua gioia ha raggiunto in me la sua pienezza. E' per questo che sei sceso in me. O signore di tutti i cieli, dove sarebbe il tuo amore se io non esistessi?
Hai diviso con me tutta questa ricchezza, Nel mio cuore è l'infinito gioco del tuo diletto. Nella mia vita la tua volontà sta sempre prendendo forma.
Ed è per questo che tu, che sei il Re dei re, ti sei ornato di bellezza per sedurre il mio cuore. Ed è per questo che il tuo amore si perde nell'amore del tuo amante e là tu appari nell'unione perfetta di due esseri. (Gitanjali, LVI)
Sì, lo so, non è nient'altro che il tuo amore questa luce dorata che danza sulle foglie, queste pigre nubi che veleggiano nel cielo, questa brezza che passa lasciando la sua freschezza sulla mia fronte.
La luce del mattino m'ha inondato gli occhi: è questo il tuo messaggio al mio cuore. Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei occhi, e il mio cuore ha toccato i tuoi piedi. (Gitanjali, LIX)
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In un saluto a te, mio Dio, tutti i miei sensi si effondano e sfiorino questo mondo ai tuoi piedi.
Come una nube di luglio, bassa, sospesa col suo carico di piogge non versate, tutti i miei pensieri s'inchinino alla tua porta in un saluto a te.
Come uno stormo di gru che nostalgiche fanno ritorno volando notte e giorno ai loro nidi montani, così tutta la mia vita intraprenda il suo viaggio verso l'eterna dimora in un saluto a te. (Gitanjali, CIII)
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