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SCHEDA ARTICOLO N. «01243»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: FONTE: WF CONSERVAZIONE E RELIGIONE
TITOLO: I 34 PRINCIPI DELLA FEDE BAHÁ'Í
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TESTO ARTICOLO

Questo documento è stato scritto in seguito alla fondazione della Lega del
WWF Conservazione e Religione

Comunità Internazionale Bahá'í
Ufficio dell'Informazione del Pubblico

866 Unitàed Nations Plaza, Suite 120
New York, NY 10017, USA

- La visione Bahá'í del mondo -

È facile trovare una concordanza fra i giudizi sul problema della
conservazione formulati dalla scienza e la visione del mondo esposta negli
scritti di Bahá'u'lláh (1817-1892), il Profeta Fondatore della Fede Bahá'í,
e di Suo Figlio `Abdu'l-Bahá (1844-1921), visione che rispecchia la
fondamentale armonia fra scienza e religione.

I termini con cui sono descritte le origini dell'universo sono in armonia
con le attuali teorie scientifiche, anche se tale descrizione precedente
all'elaborazione della moderna terminologia della fisica e della chimica.
"Questo mondo dell'esistenza, questo sconfinato universo non ha né principio
n fine".

(2) "Ciò che è esistito era esistito prima, ma non nella forma che vedi
oggi. Il mondo dell'esistenza si originò per il calore sprigionato
dall'interazione fra la forza attiva e ciò che n'è il recipiente".

(3) "Può essere che una delle parti dell'universo, uno dei corpi celesti,
per esempio, venga all'esistenza o sia disintegrato, ma gli altri infiniti
corpi celesti continuano ad esistere; l'universo non ne sarebbe scompigliato
o distrutto; al contrario l'esistenza è eterna e perpetua".

(4) "In principio la materia era una e quell'unica materia apparve sotto
differenti aspetti in ogni elemento; così se ne produssero varie forme e
questi vari aspetti, una volta prodotti, divennero permanenti e ciascun
elemento si specializzò . Poi questi elementi divennero composti e si
organizzarono e combinarono in infinite forme . Dalla composizione e dalla
combinazione degli elementi, dalla loro decomposizione, dalla loro quantità
e dall'effetto prodotto su di loro da altri esseri, derivarono forme,
infinite realtà e innumerevoli esseri".

(5) "Giunto all'esistenza, questo globo terrestre, crebbe e si sviluppò
nella matrice dell'universo e sortì in differenti forme e condizioni, finché
a poco a poco conseguì la sua presente perfezione e divenne adorno di
innumerevoli esseri e apparve come organizzazione completa".

(6) La natura è vista obbediente a leggi scientifiche che sono esse stesse
espressione di una realtà divina. "La Natura è la Volontà di Dio e
l'espressione di tale Volontà nel e per mezzo del mondo contingente".

(7) "Questa natura è soggetta ad un'organizzazione assoluta, a leggi
determinate, ad un ordine completo e ad un disegno perfetto, da cui non
potrà mai allontanarsi - a tal segno, infatti, che se guarderai con
attenzione e con vista acuta, dal più piccolo invisibile atomo fino ai
grandi corpi celesti del mondo dell'esistenza come il sole o le altre grandi
stelle e luminose sfere, nella loro disposizione, composizione, forma e
movimento, vedrai che si trovano tutti al massimo grado dell'organizzazione,
soggetti ad un'unica legge dalla quale non si allontaneranno mai".

(8) "Per natura s'intendono le proprietà intrinseche e le necessarie
relazioni derivate dalle realtà delle cose; realtà che, pur infinitamente
diverse, sono nondimeno fra loro strettamente concatenate".

(9) "Se guardiamo con occhio attento il mondo della creazione, troviamo che
tutte le cose esistenti possono essere classificate come segue: primo,
minerali, vale a dire la materia o la sostanza che appare in varie forme di
composizione; secondo, vegetali, che oltre alle virtù dei minerali
possiedono la capacità dell'aumento o crescita, che denota un grado più
elevato e specializzato di quello dei minerali; terzo, animali, che oltre
agli attributi dei minerali e dei vegetali posseggono il potere della
percezione sensoriale; quarto, uomini, il più alto fra gli organismi
specializzati della creazione visibile, che oltre a comprendere le qualità
dei minerali, dei vegetali e degli animali, posseggono una dote spirituale
del tutto assente nei regni inferiori, il potere dell'indagine intellettuale
dei misteri dei fenomeni esteriori. Frutto di questa dote intellettuale la
scienza, tipica dell'uomo. Questo potere scientifico indaga e comprende gli
oggetti creati e le leggi che li riguardano. Esso scopre i reconditi e
arcani segreti dell'universo materiale ed peculiare dell'uomo soltanto. La
più nobile ed encomiabile impresa dell'uomo pertanto la conoscenza
scientifica con le sue conquiste".

(10) Gli scritti bahá'í accettano le prove scientifiche a favore
dell'evoluzione. Ma essi fanno distinzione fra la potenzialità dei vari tipi
di esseri, che intrinseca alla sostanza e alle leggi della creazione e che
sempre esistita, e il processo attraverso il quale tale potenzialità si
rivela. "Come l'uomo nel grembo materno passa da una forma all'altra, da una
foggia all'altra, si trasforma e si sviluppa e fin dal principio del periodo
embrionale appartiene sempre alla specie umana, così l'uomo una specie
distinta, cioè quella umana, fin dall'inizio della sua esistenza nella
matrice del mondo e si è a poco a poco evoluto da una forma all'altra".

(11) "Nello stesso modo, la crescita e lo sviluppo di tutti gli esseri
graduale; questa l'organizzazione universale divina, questo il sistema
naturale".

(12) "Tutti gli esseri, grandi o piccoli, furono creati perfetti e completi
fin dal principio, ma le loro perfezioni vi appaiono per gradi.
L'organizzazione di Dio una sola".

(13) "Tutti questi infiniti esseri che abitano il mondo, uomini, animali,
vegetali, minerali, qualunque cosa siano, sono sicuramente tutti composti di
elementi. Non v' dubbio che questa perfezione che si trova in tutti gli
esseri dovuta - per opera della creazione di Dio - alla composizione degli
elementi, secondo la misura, l'equilibrio, il modo della combinazione e le
reciproche influenze. Infatti tutti gli esseri sono collegati insieme come
una catena e l'aiuto, l'assistenza e l'influenza reciproci appartenenti alle
proprietà delle cose sono la causa dell'esistenza, dello sviluppo e della
crescita degli esseri creati".

(14) Negli scritti sacri bahá'í appaiono anche i concetti dei processi
ecologici essenziali e dei fondamentali sistemi di supporto della vita.
"Considera, per esempio, come un insieme di cose create costituisca il regno
vegetale, e un altro il regno animale. Entrambi utilizzano alcuni elementi
presenti nell'aria, dai quali dipende la loro vita, e nello stesso tempo
ciascuno di essi incrementa il tasso di quegli elementi che sono essenziali
per la vita dell'altro. In altre parole, se non esistesse il regno animale,
il mondo vegetale non potrebbe crescere e svilupparsi e se non vi fosse la
cooperazione del regno vegetale la vita animale non potrebbe mantenersi.
Dello stesso tipo sono le relazioni esistenti fra tutte le cose create;
perciò è stato detto che cooperazione e reciprocità sono proprietà
essenziali inerenti al sistema unificato del mondo dell'esistenza e che
senza di esse l'intera creazione sarebbe ridotta al nulla".

(15) "Nel regno materiale della creazione, le cose o mangiamo o sono
mangiate: la pianta beve il minerale, l'animale bruca o ingoia le piante,
l'uomo si ciba dell'animale e il minerale divora il corpo dell'uomo. I corpi
materiali migrano, passando una barriera dopo l'altra, da una vita all'altra
e tutte le cose sono soggette alla trasformazione e al mutamento, con la
sola eccezione dell'essenza dell'esistenza - e infatti essa costante e
immutabile e su di essa si fonda l'esistenza di ogni specie e genere, di
ogni realtà contingente in tutto il creato".

(16) All'uomo attribuito un posto speciale nel mondo naturale. "Il corpo
dell'uomo, come quello degli animali, soggetto alle leggi della natura. Ma
l'uomo dotato di una seconda realtà, la realtà razionale o intellettuale; e
la realtà intellettuale dell'uomo predomina sulla natura".

(17) " . all'uomo Dio ha donato un tale meraviglioso potere che egli può
guidare, controllare e sopraffare la natura".

(18) "Ma nell'uomo v' una terza realtà, la realtà spirituale . Quella realtà
celestiale . libera l'uomo dal mondo materiale. Il suo potere induce l'uomo
a sottrarsi al mondo della natura. Sottraendosi, egli trova una realtà
illuminante, trascendente la limitata realtà umana che lo porta a conseguire
l'infinito di Dio, lo proietta nel mare dei raggi del Sole della Realtà".

(19) L'uomo dev'essere "libero ed emancipato dalla cattività del mondo della
natura; infatti finché, prigioniero della natura, egli un animale feroce,
poiché la lotta per l'esistenza una delle esigenze del mondo della natura".

(20) I brani delle scritture bahá'í che abbiamo riportato - i più recenti
dei quali risalgono ai primi anni del secolo - illustrano il concetto bahá'í
dell'origine del mondo naturale e del posto che l'uomo vi occupa. Il tema di
fondo delle strette relazioni esistenti fra tutte le cose rappresenta un
incentivo naturale all'interesse e all'azione nel campo della conservazione.
Il suo potere di interferire con la natura e di controllarla d inoltre
all'uomo la responsabilità di amministrarla con saggezza. Tuttavia i
problemi della conservazione non nascono da una mancanza nella comprensione
scientifica, essi dipendono perlopiù dai problemi sociali e strutturali
della società moderna. La Fede Bahá'í offre anche concetti sociali
altrettanto importanti ai fini della conservazione della natura.

- Una civiltà in continuo progresso -

La Fede Bahá'í dichiara:"Tutti gli uomini sono stati creati per portare
avanti una civiltà in continuo progresso".

(21) Ma quanto alla forma che il progresso deve assumere, la questione
aperta. In quest'éra nella quale la tecnologia ha unito fisicamente tutti i
popoli del mondo e l'unità della biosfera un concetto accettato, si devono
attuare provvedimenti intesi a conseguire una corrispondente unità sociale e
politica.
Le ingiustizie che perpetuano le grandi differenze fra ricchi e poveri e
inducono i poveri a distruggere le proprie risorse devono essere eliminate
mediante "una combinata applicazione di vari elementi, spirituali, morali e
pratici".

(22) L'educazione universale permetterebbe alle masse di comprendere e
modificare i propri comportamenti. Nello stesso tempo necessario controllare
lo smodato consumo di risorse da parte dei ricchi.
Oltre un secolo fa Bahá'u'lláh ha pronunziato un ammonimento sui pericoli
degli eccessi della civiltà materiale. "La civiltà così spesso esaltata dai
dotti esponenti delle arti e delle scienze, porterà, se le si permetterà di
oltrepassare i limiti della moderazione, grandi mali all'umanità .
L'incivilimento, se spinto all'eccesso, si risolver in una feconda sorgente
di male, come lo sarebbe stato di bene, se contenuta nell'ambito della
moderazione . Si avvicina il giorno in cui la sua fiamma divorerà le città .
".

(23) In un passo che potrebbe riferirsi all'energia nucleare, ma che fu
scritto molti anni prima della sua scoperta, Egli afferma:"Nel mondo
esistono cose strane e stupefacenti, che sono celate alle menti e alla
comprensione umana. Esse hanno il potere di modificare l'intera atmosfera
terrestre e la loro contaminazione sarebbe esiziale".

(24) Gli attuali problemi di inquinamento sono una conferma di questo
avvertimento. Ovviamente la civiltà del futuro dovrà trovare un più moderato
equilibrio fra lo sviluppo materiale e i bisogni del mondo naturale.

I cambiamenti necessari richiedono modificazioni radicali nella struttura
della società umana. "L'unità della razza umana, così com' stata prevista da
Bahá'u'lláh, implica la creazione di una Confederazione mondiale entro la
quale tutte le nazioni, le razze, i credi e le classi siano uniti
intimamente e permanentemente e nel quale l'autonomia degli stati
confederati e la libertà personale e l'iniziativa degli individui che li
compongono siano definitivamente e completamente garantite. Questa
Confederazione. per quel che si può concepire, consiste in un corpo
legislativo mondiale, i cui membri, quali fiduciari dell'umanità intera,
dovranno controllare tutte le nazioni componenti, e promulgare le leggi
necessarie per regolare la vita e le relazioni e soddisfare i bisogni di
tutte le razze e di tutti i popoli . Le risorse economiche del mondo saranno
organizzate e le fonti di materie prime saranno sfruttate e pienamente
utilizzate; i mercati saranno coordinati e sviluppati, e la distribuzione
dei prodotti regolata con equità e giustizia .

"Un sistema federale mondiale che governi tutta la terra, esercitando
un'autorità incontestabile sulle sue inconcepibilmente vaste risorse,
fondendo e incorporando gli ideali dell'Oriente e dell'Occidente, liberati
dalla piaga e dalla sofferenza della guerra e tesi allo sfruttamento di
tutte le fonti di energia esistenti sulla superficie del pianeta; un sistema
nel quale la Forza si faccia serva della Giustizia, la cui esistenza sia
sostenuta dal riconoscimento universale di un solo Dio e dalla sua
sottomissione a una Rivelazione unica e comune: questa la méta verso la
quale l'umanità s'avanza, sotto l'impulso della forza unificatrice della
vita".

(25)
Si noti che tale sistema sovrintenderebbe alle intere risorse di tutte le
nazioni, sfrutterebbe e utilizzerebbe pienamente le fonti di materie prime e
regolerebbe la distribuzione dei prodotti e provvederebbe a sfruttare tutte
le fonti di energia esistenti sulla faccia della terra. Solo un sistema di
questo genere sarebbe in grado di attuare pienamente una strategia mondiale
per la conservazione.

Fra gli elementi fondamentali di tale civiltà vi sarebbe uno sviluppo
sostenibile. Lungi dall'affidarsi quasi esclusivamente a una pianificazione
a breve termine come il mondo moderno, la visione di Bahá'u'lláh prevede la
costruzione di fondamenta che dovranno durare almeno mille anni. L'economia
di una tale società dovrebbe operare su una base sostenibile, utilizzando
risorse rinnovabili o riciclabili e facendo un efficientissimo uso delle
risorse.

L'atteggiamento Bahá'í verso la natura

Per i Bahá'í la natura non fine a s stessa, oggetto di adorazione e di
culto,

(26), ma la creazione rispecchia le qualità e gli attributi di Dio. " . a
chi contempli l'intima essenza di tutte le cose e l'individualità di
ciascuna di esse, dato mirare i segni della misericordia del suo Signore in
ogni cosa creata e vedere i raggi dei Suoi Nomi e Attributi spargersi per
tutto il reame dell'essere . Vedrà allora come l'universo sia pergamena
dischiudente i Suoi reconditi segreti, preservati nella Tavola celata. E non
v'è atomo fra tutti gli atomi dell'esistenza, non creatura frammezzo alle
creature che non dica la Sua lode e non narri dei Suoi attributi e nomi, che
non riveli la gloria della Sua possanza, e che non guidi alla Sua unicità e
alla Sua misericordia .
"E colui che miri l'intera creazione e osservi i suoi atomi potrà vedere
che i raggi del Sole della Verità si riversano su tutte le cose e vi
risplendono, e dicono dei fulgori di quell'Astro Diurno, dei Suoi misteri e
del balenar delle Sue luci. Guarda gli alberi, i fiori e i frutti, persino
le pietre. Ivi vedrai i raggi del Sole battere, chiaramente visibili in essi
e da essi palesati".

(27) La contemplazione della natura ha pertanto per i Bahá'í un significato
spirituale. In verità nell'ambiente dell'uomo lo spirituale, il sociale e il
fisico sono tutti interrelati. "Non possiamo segregare il cuore umano
dall'ambiente esterno e dire che, riformato uno dei due, tutto migliorerà.
L'uomo coordinato con il mondo. La sua vita interiore modella l'ambiente e
n'è
profondamente influenzata. L'una agisce sull'altro e ogni durevole
trasformazione nella vita dell'uomo il risultato di queste reciproche
reazioni".

(28) La diversità genetica che sorregge la ricchezza delle cose viventi
perciò un riflesso delle qualità di Dio. I Bahá'í sono incoraggiati ad
apparezzare tale diversità, tanto nell'uomo quanto nel mondo naturale.
"Considerate il mondo degli esseri creati, quale diversità e varietà di
specie, da un'unica origine. Tutte le differenze che appaiono sono
differenze di forma esteriore e di colore.
"Questa diversità di tipo evidente in tutta la natura . Guardiamo . la
bellezza della diversità, la bellezza dell'armonia e impariamo la lezione
della creazione vegetale. Se vedeste un giardino nel quale tutte le piante
fossero di uguale forma, colore e profumo, non vi sembrerebbe affatto bello,
ma monotono e grigio. Il giardino che riesce gradito all'occhio e rallegra
il cuore quello nel quale crescono fianco a fianco fiori di ogni foggia,
forma e profumo ed il gioioso contrasto dei colori che gli dà fascino e
bellezza. Altrettanto dicasi degli alberi. Un frutteto pieno di alberi da
frutto una delizia; così una piantagione in cui si trovino molte specie di
arbusti. Sono proprio la diversità e la varietà che ne costituiscono il
fascino; ogni fiore, ogni albero, ogni frutto, oltre ad essere bello in se
stesso, fa risaltare per contrasto le qualità degli altri e fa figurare la
speciale leggiadria di ciascuno".

(29) Il rispetto verso il mondo naturale e la moderazione nell'uso delle
sue risorse sono implicite inoltre nella proibizione bahá'í della crudeltà
verso gli animali e nella raccomandazione di non eccedere nella caccia. "In
breve, non solo il prossimo che gli amati di Dio devono trattare con
misericordia e compassione, ma devono mostrare massima gentilezza verso ogni
creatura vivente . La sensibilità identica, facciate soffrire un uomo o una
bestia.
"Abituate i vostri figli sin dai primissimi giorni ad essere oltremodo
teneri e amorevoli con gli animali. Se l'animale ammalato, cerchino i
fanciulli di guarirlo; se affamato, lo nutrano; se assetato, ne plachino la
sete; se stanco, provvedano al suo riposo".

(30) `Abdu'l-Bah disse di suo padre durante la Sua prigionia:"Bahá'u'lláh
amava la bellezza e il placido verde della campagna. Un giorno Egli
disse:`Sono nove anni che non vedo un po'di verde; la campagna il mondo
dell'anima, la città il mondo del corpo'".

(31) Quando fu libero di lasciare la prigione, Bahá'u'lláh and spesso ad
accamparsi fra gli alberi sulle pendici del monte Carmelo.
In molte religioni, compresa la Fede Bahá'í, i fondatori si sono ritirati
in solitudine per immergersi nella meditazione e nella contemplazione, prima
di assumersi il peso del loro messaggio; altrettanto hanno fatto alcuni
grandi personaggi alla ricerca di un rinnovamento spirituale. Bahá'u'lláh
trascorse due anni fra le montagne, dove "Miei compagni erano gli uccelli
dell'aria, e miei amici gli animali dei campi".

(32) e Shoghi Effendi, defunto Custode della Fede Bahá'í, trovò parziale
sollievo dal peso delle sue responsabilità sulle cime delle Alpi Svizzere.

(33) I Bahá'í dunque guardano alla natura con la consapevolezza della
stretta relazione esistente fra l'uomo e il mondo naturale, con
un'indicazione dell'importanza di tutte le risorse del mondo ai fini della
civiltà che essi stanno costruendo e con l'esempio delle loro guide che
indicano il valore spirituale ed estetico dei territori incolti, della
campagna e della diversità della vita naturale.

- La Strategia per la Conservazione del Mondo -

Gli scopi che la Strategia per la Conservazione del Mondo si prefigge -
preservare essenziali processi ecologici e sistemi di supporto della vita,
preservare la diversità genetica e assicurare una sostenibile utilizzazione
delle specie e degli ecosistemi come base di uno sviluppo sostenibile sono
in pieno accordo con gli insegnamenti della Fede Bahá'í. Ma come nel caso di
molte imprese mondiali nel frammentato mondo moderno, tale strategia risente
della mancanza di istituzioni mondiali capaci di metterla in atto. Di fronte
a problemi di portata mondiale le azioni a livello nazionale non potranno
mai essere altro che risoluzioni parziali. La creazione della confederazione
mondiale prevista negli scritti bahá'í render finalmente possibile
l'amministrazione e la conservazione delle risorse della biosfera.
Nel frattempo, molti Bahá'í hanno già dimostrato individualmente la propria
disponibilità personale e professionale ad attività per la conservazione e
la protezione dell'ambiente, le comunità bahá'í sono impegnate in opere di
rimboschimento e attività ambientali d'altro genere e la Comunità
Internazionale Bahá'í partecipa a varie attività mondiali per l'ambiente
come quelle sponsorizzate dagli organi delle Nazioni Unite.

Via via che le comunità bahá'í del mondo si occuperanno più attivamente del
proprio sviluppo sociale ed economico, i principi dello sviluppo rurale
basato sulla conservazione esposti nella Strategia per la Conservazione del
Mondo assumeranno grande importanza nei loro sforzi. Le popolazioni locali,
una volta educate alla necessità di amministrare bene le loro risorse,
saranno in grado, attraverso la consultazione, di pianificare e svolgere
attività per la conservazione in modo autonomo.

Come questo documento ha indicato, i Bahá'í vedono nel problema della
conservazione dimensioni spirituali e materiali. "Esistono dei principi
spirituali, o come alcuni preferiscono chiamarli, dei valori umani, in base
ai quali possibile trovare soluzioni per ogni problema sociale. Ogni gruppo
umano animato da buoni intendimenti può, in generale, concepire delle
soluzioni pratiche ai suoi problemi, ma di solito le buone intenzioni e la
conoscenza pratica non bastano. Il pregio essenziale del principio
spirituale consiste non solo nel fatto che esso presenta prospettive in
piena armonia con ciò che è immanente nella natura dell'uomo, ma che produce
altresì atteggiamenti, energie, volontà e aspirazioni atti a favorire la
scoperta e l'attuazione di misure pratiche. I capi di governo e tutti coloro
che detengono autorità sarebbero molto agevolati nei loro sforzi per
risolvere i var problemi se prima cercassero di riconoscere i principi
impliciti in quei problemi e poi se ne lasciassero guidare".

(34) Alcuni dei principi spirituali di fondo nella conservazione della
natura sono stati qui esposti. La religione può essere una potente forza
motivante per mettere in atto quei principi.

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Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
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