L'artista dentro di noi
(di Olga Chiaia - psicologa psicoterapeuta)
La nostra parte creativa è spesso la più trascurata. Riconoscere e nutrire l'artista dentro di noi può trasformarci la vita. Un percorso, talvolta minato dalla sfiducia, che conduce alla gioia dei sogni che diventano realtà.
Quasi tutti i bambini piccoli sono intensamente creativi. Nel senso di originali, concentrati, attenti e giocosi nelle loro attività espressive. Crescendo, diminuisce drammaticamente il tempo e lo spazio dedicato all'arte, sino ad arrivare all'età adulta, quando non si ritrova più la capacità e l'entusiasmo di creare. Tranne rare eccezioni, chi non fa un lavoro creativo dedica poco spazio al proprio artista interno: non produce denaro, non ha diritto di esprimersi, e alla fine ne è anche incapace.
Eppure si sente la mancanza di un canale libero in cui far fluire i sogni, emerge come invidia verso qualcuno (magari un regista, un'attrice, o una scrittrice), oppure come una sensazione di impoverimento, di schiacciamento in un ruolo di esecutori coatti di servizi.
Ma il pensiero di diventare creatori, in qualche misura, implica subito l'idea di non averne il diritto, il talento, la possibilità. Il vero killer è il giudizio, la critica, l'auto-mortificazione, che azzera lo slancio.
Individuare i nemici della creatività serve a tenerli a bada. Investire sul proprio artista interiore significa ignorare le voci che ribadiscono che non abbiamo il tempo, ne' i soldi, che ormai è tardi, che non saremo mai capaci, ecc. Ci vuole uno spazio protetto nella nostra mente e nella nostra giornata in cui ascoltare e nutrire la parte creativa; tutti ne possediamo una, si tratta di liberare un canale, sbloccare un flusso che poi diventa spontaneo e si esprime nel modo che ciascuno sceglie, o che gli è congeniale: scrivere, cucinare, dipingere o cucire.
Ci vuole amorevolezza e fiducia per passare all'azione: iscriversi ad un corso, prendere la penna e usarla ogni giorno, trovarsi uno studio. Il coraggio di superare mille attacchi interni ed esterni, per sentire in cambio la gioia di sorprendersi, di vedere dileguare limiti imposti.
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