Il problema degli ebrei. Tratto da Psicologia Esoterica Vol. I di Alice A. Bailey.
Sempre a proposito delle nazioni e dei raggi, desidero esporvi alcune condizioni fondamentali che in parte possono spiegare il cosiddetto problema degli Ebrei, che esiste da secoli e che ora preoccupa profondamente molti, compresi i membri della Gerarchia planetaria. Se troverà soluzione, sarà uno dei principali fattori che determineranno la restaurazione della comprensione e dell'armonia mondiali. Non può essere risolto senza la cooperazione degli uomini di buona volontà di tutto il mondo. Poco di quanto vi dirò può essere controllato e provato, poiché la chiave del problema risale alla notte dei tempi, e precisamente quando il sole era nella costellazione dei Gemelli. In quel periodo vennero erette le due colonne che, come tutti i Liberi Muratori sanno, sono due grandi capisaldi in Massoneria. Ciò spiega l'influenza ebraica dell'opera massonica, anche se essa non è ebrea nel vero senso del termine. Se i fatti sono così antichi, chi potrà dire se parlo con accuratezza od accertare se le mie conclusioni sono giuste o errate? Mi limito a presentare i fatti come mi sono noti, dal momento che ho libero accesso ad archivi più antichi di quelli conosciuti dall'uomo. Il raggio della personalità, il raggio della forma materiale del popolo ebreo, è il terzo. Il suo raggio egoico è il primo. Il segno astrologico che lo governa è il Capricorno, e la Vergine ne è l'ascendente. Mercurio e la Vergine hanno un ruolo preminente nel suo destino. Allo studioso e all'astrologo progrediti queste brevi indicazioni dovrebbero bastare per fornire i punti salienti che gettano luce sulle strane vicende degli ebrei. L'influsso del terzo raggio spiega la loro tendenza a manipolare forze ed energie, a " tirare i fili " per giungere agli scopi voluti. Come razza, sono dei legislatori nati, e quindi tendono a dominare e governare, poiché il raggio egoico è il primo. Nella loro storia appare inoltre di continuo la capra, e nel loro insegnamento si allude alla vergine che partorirà il Messia. In qualsiasi raggruppamento, sia in cielo che in terra, esiste sempre, da parte di alcune unità, la tendenza alla rivolta, alla ribellione, a mostrare iniziative diverse da quelle altrui della stessa congregazione. Allorché nacque questo universo solare, dicono le antiche scritture con il loro linguaggio allegorico, "ci fu guerra in cielo "; "il sole ed i suoi sette fratelli " non agirono con unanimità perfetta; ecco perché ( e questo è un indizio occulto ) la Terra non è uno dei sette pianeti sacri. Come sappiamo, un'antica leggenda narra di una Pleiade perduta, storie analoghe sono numerose. Inoltre, nella camera del Concilio dell'Altissimo, non sempre sono esistite concordia e pace, ma talora guerra e dissensi; alcune pagine dell'Antico Testamento lo dicono con tutta chiarezza. In senso simbolico, alcuni figli di Dio decaddero dalla loro altissima condizione, guidati ad un certo momento da " Lucifero, figlio del Mattino". La " caduta degli angeli " fu un evento terribile nella storia del nostro pianeta, ma niente di più che un fenomeno transitorio e interessante in quella del sistema solare, e un banale incidente nelle vicende delle sette costellazioni di cui questo sistema non è che una. Sostate un momento a considerare questa affermazione ed a riordinare il vostro senso dei valori. L'importanza degli avvenimenti muta secondo il punto da cui si osserva, e ciò che ( dal lato dello sviluppo di coscienza di questo pianeta ) può sembrare un elemento di estrema importanza e di valore determinante, visto dal lato universale può essere un evento insignificante. Le proprie vicende sembrano a ciascuno molto importanti, ma per l'umanità nel suo complesso contano ben poco. Tutto dipende da quale unità occupi il centro della scena nel dramma della vita, e attorno a quale fattore centrale gli eventi, banali o importanti che siano, proseguono nei loro cicli. Nella sfera di potere e di vita che è espressione del quarto regno di natura, l'umano, si registrò una corrispondenza di quell'"assunzione di indipendenza", di quel "distaccarsi" che caratterizzò il raggruppamento maggiore. Ai tempi delle Lemuria un gruppo di uomini assai progrediti, almeno per quell'epoca, annoverati fra i discepoli del mondo d'allora, venne a disputa con la gerarchia planetaria e si distaccò dalla "legge degli iniziati ". L'insegnamento di quel tempo verteva sull'aspetto materiale della vita ed al centro dell'attenzione erano la natura fisica ed il modo di dominarla. Il Vecchio Commentario descrive ciò che avvenne nel modo seguente, e leggendo le cadenze ritmiche di quell'antica scrittura sarà bene tener presente che le frasi si riferiscono al gruppo di discepoli che furono i primi fondatori dell'attuale razza ebraica:
" Dal gruppo interiore che reggeva i destini umani emanò questa legge: Distaccatevi. Ritirate in voi stessi il potere di trattenere, acquisire e ottenere. I figli di Dio che si preparano a lasciare il mondo degli uomini per entrare nella luce procedono sempre liberi per il loro cammino.Non tengono ciò che hanno. Liberatevi, ed attraversate i cancelli della pace. " Alcuni dei figli di Dio, in attesa dinanzi a quei cancelli. Pronti ad entrare quando fosse proferita la Parola che li dischiude, erano carichi dei tesori della terra. Portavano i loro doni in offerta al Signore della vita, che non ne aveva bisogno. Tentarono di passare quei cancelli, non per un fine egoistico, ma per recare in offerta i tesori del mondo che avevano accumulati, e dimostrare il loro amore.
"Di nuovo emanò la Parola : Abbandonate ogni cosa ed entrate, senza alcun peso terreno. Esitarono e discussero. Altri entrarono nella luce attraverso i pilastri del cancello; abbandonarono il carico ed entrarono liberi, e furono accolti, poiché non avevano nulla.
"Poiché procedevano in gruppo, ed in gruppo progredivano e coglievano, in gruppo risposero al comando divino e si arrestarono. Attesero colà, dinanzi al Portale del Sentiero, stringendo i tesori raccolti di mille epoche. Nulla vollero abbandonare. Avevano faticato per quelle ricchezze. Amavano il loro Dio, e volevano colmarlo con la massima misura dei beni che avevano acquisiti. Non amavano la disciplina.
"Di nuovo emanò la Parola : lasciate cadere quel che avete in mano, ed entrate liberi".
"Ma tre si ribellarono a quel comando inflessibile. Gli altri obbedirono. Attraversarono i cancelli, lasciandoli fuori. Molti furono innalzati sulle vette della gioia. I tre rimasero al cancello, tenendo stretto il loro tesoro".
In questa antica scrittura, la più antica di tutte, sta il segreto della storia massonica e dell'uccisione del Maestro da parte dei tre uomini più intimamente uniti a lui nella morte e nella tomba. I Liberi Muratori riconosceranno i tre di cui parlo. Essi fondarono la razza ebraica attuale. Erano tre discepoli progrediti che si sdegnarono all'ordine di entrare, liberi e senza impacci, nel luogo della luce. Cercarono di conservare quel che avevano raccolto per dedicarlo al servizio di Dio. Il movente non riconosciuto che li sospingeva era l'amore delle ricchezze e il desiderio di salvare i loro beni. L'antica tradizione, insegnata dai maestri del passato, narra che...
" Si volsero a guardare le porte della terra. I loro amici proseguirono. . . Essi restarono. . . I Maestri si riunirono in conclave e decisero quale avrebbe dovuto essere il fato di quelli che, giunti alle Porte della Luce, preferirono i possessi terreni al servizio della Luce. La Parola tornò a farsi udire dai ribelli, che ancora attendevano ai cancelli.
"Tenete quel che avete, e ammassate altro ancora, ma non abbiate pace. Cogliete i frutti della mente, e cercate potenza nei grandi possedimenti, ma non abbiate dimora.
Entro di voi, poiché siete discepoli del Signore, non avrete diritto alla pace, non conoscerete vittoria certa e sicura, non potrete conservare ciò che acquistate.
" Sarà sempre fioca in voi la conoscenza di Colui Che veglia su ogni cosa. Sempre avrete l'impulso a cogliere e ammassare. Mai avrete tempo di trattenere e di godere. Andate dunque finchè giunga l'ora, e siate di nuovo sulla soglia della Luce, questa volta a mani vuote. Entrerete allora, liberi, accolti dai Servi di Dio, e avrete pace per sempre".
L'antica leggenda racconta che i tre se ne andarono, dolenti e ribelli, carichi dei loro tesori, e così cominciò la storia dell'Ebreo errante. E' degno di nota il fatto che uno dei maggiori figli di Dio che abbia operato sulla terra, compendiando in Sé la vita e la vittoria, Gesù di Nazaret, era Ebreo. Egli invertì ogni condizione precedente. Non possedette nulla. Fu il primo uomo che giunse al conseguimento ed era discendente diretto del più anziano dei tre discepoli che si ribellarono al Dramma del distacco. L'Ebreo incarna il figlio prodigo del mondo. E' il simbolo del discepolo che non ha ancora imparato il giusto senso dei valori. E' stato vittima della Legge della Luce e della propria incapacità ad osservarla. Ha peccato di piena volontà, con gli occhi aperti alle conseguenze. Egli dunque conosce la legge come nessun'altra razza, poiché ne è la vittima eterna. Ha enunciato la legge dal suo lato negativo; la legge di Mosè regola oggi la maggior parte del mondo, eppure non riesce a immettere nella vita la giustizia e la vera legalità. L'altro gruppo di discepoli, rappresentanti il genere umano ( a quei giorni e in quell'epoca ) superò l'antica porta dell' iniziazione e compì il primo grande passo. Tornarono, con il ricordo fioco e latente dell'episodio che li separò dai tre condiscepoli. Al loro ritorno nella vita terrena, ne parlarono. Questo fu il loro errore; ebbe inizio l'antagonismo di lunga durata, che persiste tutt'oggi. Quei discepoli hanno compiuto il loro lungo pellegrinaggio e sono entrati nella pace eterna, ma l'effetto dell'iniziale tradimento degli eventi celati dell'iniziazione perdura ancora. E' strano che questa razza antica, fondata dai tre che amarono quel che avevano da offrire più di ciò che volevano raggiungere, diede origine alla tradizione massonica. La loro storia (e, incidentalmente, quella dell'umanità) è contenuta in quel rituale drammatico. La ricompensa della loro sincerità, poiché si ribellarono in perfetta sincerità, credendo di saperne di più, fu il permesso di inscenare ogni anno, quando tornava il giorno in cui avrebbero potuto entrare nella luce, la storia della sua ricerca. Poiché erano stati così prossimi a risorgere dalla morte terrena alla vita della luce, diedero inizio alla grande tradizione dei misteri. Scelsero la morte ed uccisero ciò che "aveva vissuto e avrebbe potuto pretendere ricompensa", e pronunciare la parola di potere che avrebbe spalancato le porte della resurrezione. Si narra che quei tre giurarono di stare assieme in eterno, e mai abbandonarsi. Mantennero nei millenni il loro voto, e di conseguenza originarono quella separatività razziale e quella comunità di interessi che suscita l'antagonismo delle altre razze.
Per tutte le età l'Ebreo ha vagato senza meta, ha creato gran parte delle bellezze del mondo, ha dato all'umanità molti dei suoi esponenti migliori, ma nello stesso tempo è stato odiato e perseguitato, tradito e braccato. Simbolicamente incarna in sé la storia dell'umanità. L'antica sua tendenza a prendere e tenere, ed a serbare l'integrità razziale e nazionale, è la sua caratteristica preminente. Gli Ebrei non si lasciano assorbire, eppure la loro stirpe è così antica che oggi non esiste nazione al mondo che non affondi le sue radici nel gruppo che, nella vecchia Lemuria, era tanto progredito da annoverare tutti i suoi membri migliori come seguaci della via del discepolo. In occidente non esistono discendenze razziali che non risalgano a quel popolo eletto ed antichissimo, con la sola eccezione dei Finnici, dei Lapponi e di quei popoli che mostrano evidenti derivazioni mongoloidi. Ma la miscela di quello che oggi chiamiamo sangue giudeo non è ovunque la stessa, e l'ebreo moderno è un sottoprodotto quanto la razza anglosassone senonchè, a causa della tendenza forzata alla selezione ed alla segregazione razziale, ha serbato più intatte le caratteristiche originali. Fu appunto la realizzazione di questa origine comune a condurre gli Israeliti britannici a quel travestimento della verità che li condusse a far discendere la storia moderna dell'Occidente dagli Ebrei della Dispersione. La cosa è assai più antica, e risale ad un periodo che precede la storia degli Ebrei qual è riferita nel Vecchio Testamento. I tre discepoli d'origine ed i loro gruppi familiari furono gli antenati dei tre principali raggruppamenti razziali, che possono essere così classificati :
1. La razza semitica, dei tempi biblici e moderni; gli Arabi, gli Afgani, i Mori, con tutte le loro derivazioni ed affiliazioni, inclusi gli Egiziani attuali. Discendono tutti dal più anziano dei tre discepoli. 2. I popoli Latini, con le loro varie diramazioni in tutto il mondo, e le razze Celtiche di ogni regione. Discendono dal secondo discepolo. 3. I Teutoni, gli Scandinavi e gli Anglosassoni, discendenti del terzo.
E' una generalizzazione schematica. Il periodo di tempo implicato è tanto grande, e le ramificazioni prodottesi nelle varie epoche sono tanto numerose, che non mi è possibile fare di più. Gradualmente, i discendenti di due dei tre discepoli hanno accettato le leggende dei tempi dell'Atlantide, e si sono schierati dalla parte avversa all'Ebreo, quale è attualmente; hanno perso il senso dell'origine comune. Non esiste oggi al mondo una razza pura, poiché i matrimoni misti, le relazioni illecite e la promiscuità degli ultimi milioni di anni sono stati così numerosi che non esiste una discendenza genuina. Il clima e l'ambiente sono fondamentalmente fattori più determinanti di qualsiasi segregazione forzata, se si esclude quella che proviene dal matrimonio costantemente celebrato fra individui di una stessa razza. Solo gli Ebrei hanno serbato una certa misura di integrità, grazie a quest'ultimo fattore.
Quando l'umanità si desterà al fatto della sua origine comune, e le tre maggiori linee di discendenza della civiltà moderna saranno riconosciute, il vecchio odio dell'Ebreo scomparirà, e questi si fonderà con il resto del genere umano. Persino le razze orientali, residui della grande civiltà dell'Atlantide, recano tracce di matrimoni misti con gli antenati degli Ebrei moderni, e di altre razze, ma non si sono molto amalgamate ed hanno perciò conservato le loro caratteristiche meglio dei gruppi etnici occidentali. Se riflettete a quanto ho detto, e studiate con cura la tradizione massonica, molte cose si chiariranno nella vostra mente. Gli etnologi non saranno d'accordo ma non possono confutare ciò che ho esposto, poiché le origini della situazione etnologica attuale si rifanno a empi così remoti della storia umana che essi non possono nemmeno provare il fondamento delle loro contestazioni. Tutto quello che possono fare è considerare la storia degli ultimi centomila anni, e il loro studio verte sempre solo sugli effetti di quel passato, e non sulle cause d'origine.
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