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SCHEDA ARTICOLO N. «01387»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: ANTONIO GIANNONE
TITOLO: GIUSEPPE CALLIGARIS E LE CATENE LINEARI DEL CORPO
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TESTO ARTICOLO



(di Antonio Giannone)

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(Questo articolo, redatto da Antonio Giannone, presidente dell'Associazione
Aquarius, è un breve sunto della biografia e delle ricerche del Dott.
Giuseppe Calligaris. I testi di questo scienziato e le sue ricerche, ancora
oggi d'avanguardia, rischiavano di cadere nel dimenticatoio, se l'Editore
Antonio Giannone prima e la nostra Associazione poi non si fossero assunti
l'impegno di ripubblicarli.)

-

Giuseppe Calligaris nacque il 29 Ottobre 1876 a Forni di Sotto (Udine). Il
padre era medico condotto del luogo.

Seguì i corsi di medicina dell'Università di Bologna, dove, nel 1901, si
laureò con una brillante tesi dal titolo Il pensiero che guarisce.

Nel 1902 si trasferì a Roma e divenne assistente del famoso Prof.
Mingazzini, direttore dell'Istituto di Neuropatologia della Facoltà di
Medicina di quell'Università.
Già nei primi anni della sua carriera scientifica, il Calligaris aveva
osservato alcune anomalie della sensitività su ammalati di disturbi e
lesioni del sistema nervoso che furono di capitale importanza per la sua
futura attività. Nel 1908 pubblicò le sue prime osservazioni su questo
argomento e il Prof. Baccelli, allora presidente dell'Accademia di Medicina
di Roma, disponeva che una commissione, composta di tre eminenti professori,
esaminasse le scoperte del giovane medico. Questi conclusero il loro esame
affermando che il Calligaris non aveva dimostrato tutto quanto aveva
asserito e lo consigliavano di proseguire le sue ricerche.

Nel 1909 fu nominato segretario del primo congresso dei neurologi italiani,
ottenne la libera docenza a Roma e pubblicò la sua prima opera scientifica:
Le mieliti sperimentali. Ritornò ad Udine, dove fondò, con l'aiuto del
padre, una clinica per malattie nervose, non trascurando però di tenere i
corsi alla Facoltà di Medicina di Roma fino al 1939.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, si arruolò e fu
assegnato come capitano-medico ad un reparto della III Armata. In
quell'occasione,
si prodigò coraggiosamente per alleviare le sofferenze fisiche e morali dei
soldati. Tornato a casa, pubblicò il volume Un medico e la guerra, che
sollevò molto scalpore per alcune spregiudicate riflessioni sulla guerra.

Nel 1927 pubblicò Il sistema motorio extrapiramidale, un'opera fondamentale
di neuropatologia, che fu per circa venti anni uno dei libri di testo degli
studenti di medicina italiani.

Alla morte del Prof. Mingazzini (1928), il Calligaris avrebbe potuto
ottenere la cattedra di neuropatologia; tuttavia, egli preferì continuare le
sue personalissime ricerche, iniziate nel 1908 e proseguite parallelamente
agli studi di neuropatologia. Fino al 1928 aveva pubblicato, sulle
principali riviste mediche italiane e straniere, oltre 40 lavori
sperimentali su un campo che più tardi avrebbe chiamato Le catene lineari
del corpo e dello spirito. In essi riferiva sulle linee iperestetiche e sui
particolari riflessi da lui scoperti nel corso di 20 anni di ricerche.

Nel 1928 scoprì che la stimolazione o la "carica" (come egli era solito
dire) della linea assiale di un dito o di una linea interdigitale provoca,
in ogni individuo, sempre lo stesso riflesso fisico e, contemporaneamente,
genera un sentimento sempre della stessa specie. Calligaris divenne presto
conscio che questa prima incursione sperimentale nel campo della psiche era
d'importanza capitale, e nella conferenza tenuta il 21 Gennaio 1928, davanti
all'Accademia delle Scienze di Udine, non poté reprimere la sua emozione
nell'annunciare questa scoperta. Ulteriori scoperte si susseguirono
rapidamente. Dopo breve tempo, trovò che la carica di una delle linee
provoca, oltre al riflesso cutaneo-psichico, anche iperestesia in un
determinato viscere, ossia il riflesso cutaneo-viscerale-psichico.

Nel 1931, durante l'esplorazione di una superficie cutanea, un soggetto
intelligente e sensibile lo avvertì che in un certo punto percepiva una
sensazione strana. Calligaris arrestò per qualche minuto il polpastrello del
medio su quel punto ed ecco che la percettrice "vide" svolgersi, davanti ai
suoi occhi chiusi, uno di quei misteriosissimi ed affascinanti fenomeni che
vennero chiamati "esperimenti del Calligaris". In quel giorno accadde una
delle più importanti scoperte della storia della scienza. Infatti, la
"carica" delle "placche" permette di abolire, per tutta la durata della
stessa, quell'ostacolo che impedisce alla coscienza la veglia di conoscere
quello che avviene nel subcosciente. Queste placche ci permettono di
conoscere le meravigliose facoltà della nostra psiche e di utilizzarle.

Come il microscopio permette di estendere le ricerche nel microcosmo, così
le placche cutanee permettono di estendere le investigazioni al di là del
mondo sensibile, ossia nella metafisica (termine inteso nel significato
datogli da Aristotele: al di là della fisica). In possesso di questo
strumento, Calligaris si gettò a capofitto nelle ricerche e con ghiotta
avidità esplorò la parte occulta, completò le conoscenze di parecchie
discipline scientifiche. In soli 12 anni pubblicò ben 16 volumi, con i
risultati delle sue ricerche, e due sono rimasti inediti (non sono più
reperibili. Ma c'è chi afferma che gli inediti siano addirittura sette!).

I risultati erano così strabilianti che non furono accettati da nessuno e
fecero persino dubitare dell'integrità delle facoltà mentali dello
scienziato. Queste pubblicazioni, e specialmente il primo libro sul
"cancro", gli procurarono numerose amarezze e pesantissime delusioni. Le
riviste che avevano pubblicato i suoi articoli arrivarono a rifiutare di
pubblicarne altri; e così pure le Case Editrici che avevano pubblicato le
sue prime opere (anche perché "consigliate" da alcuni politici e da alcuni
"luminari" della scienza). Eppure sarebbe bastato pensare che queste
ricerche il Calligaris le aveva condotte in trent'anni e parallelamente a
quelle nel campo della neuropatologia ufficiale, altamente apprezzate da
tutti i competenti. I suoi oppositori avrebbero potuto anche ricordare che
da queste ricerche egli non traeva nessun vantaggio immediato, né
finanziario né morale.

Come conseguenza degli inconsulti attacchi che venivano mossi da ogni parte,
egli dovette subire l'umiliazione di vedere diradare i pazienti che
frequentavano la sua clinica, tanto che al principio della seconda guerra
mondiale dovette venderla.

Si ritirò nella sua villa di Magredis, a 20 kilometri da Udine, dove scrisse
la maggior parte dei suoi libri (alcuni pubblicati a proprie spese), e il 31
Marzo 1944 si spense.

Oggi in Italia le opere del Calligaris sono introvabili, poiché sono state
oggetto di attenzione da parte di scienziati stranieri, specie russi e
americani, che ne hanno fatto incetta. Molti degli esperimenti in essi
descritti sono stati ripetuti con successo da parecchi ricercatori (adesso
anche in Italia).

Cfr: Attualmente l'Associazione Culturale Aquarius è impegnata a
ripubblicare tutte le opere del Dott Giuseppe Calligaris.



Fonte :
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Tel: 0349-2975168 (per comunicazioni urgenti)
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