> (di Antonella Lucato)
> Avere stima di sé è tra i più grandi successi nella vita di un essere > umano. > Accettarci, amarci e nutrire la fede in sé è quanto di più importante > possiamo darci, ed è fondamentale per una sana relazione con se stessi e > con > gli altri. > > La stima di sé è una vera e propria "palestra dell'anima" in cui allenarsi > ogni giorno. > > Noi siamo un intreccio di esperienze sempre nuove, un cocktail che si > modifica continuamente: un corpo che cresce, che si trasforma ogni giorno > insieme alle emozioni che viviamo, alla realtà che cambia dentro e fuori > di > noi. Non siamo mai quelli di ieri, dell'altra settimana, del mese scorso. > > A chi non è mai capitato di sentirsi teso in mezzo agli altri, di non > saper > cosa dire, di muoversi poco per paura di fare brutta figura, di non essere > soddisfatto del proprio "rendimento"? Di pentirsi regolarmente per come ci > si è comportati, oppure di non sentirsi mai sicuri di aver detto la cosa > più > "appropriata"? Vi rapportate agli altri con la convinzione che valgano di > più, oppure vi siete trovati a vivere momenti di insicurezza, di dubbio > sulle vostre capacità, o avete sperimentato penose sensazioni di > inadeguatezza in pubblico o di fronte a prove particolarmente impegnative? > > SUPERARE IL "CENSORE INTERNO" > > Quando non riusciamo a considerare la vita come uno spazio libero dove > poter > essere semplicemente noi stessi, vuol dire che è entrato in azione il > "censore" che c'è in noi che ci impedisce di credere in noi stessi. > > Freud lo chiamava "Super-Io", una sorta di genitore autoritario, di > insegnante troppo esigente, di sacerdote giudicante interiorizzato, che > "da > dentro" valuta, premia o punisce ciò che facciamo, limita e condiziona i > nostri comportamenti e il nostro modo di essere. > > Ecco allora che ogni volta che sentiamo l'impulso di fare o dire qualcosa, > una voce dentro di noi ci frena e ci spinge a comportarci "come è meglio". > Prima di prendere qualsiasi decisione sentiamo la necessità di valutare se > è > la "scelta giusta", e ogni volta che ci muoviamo abbiamo l'impressione di > dover rendere conto a qualcuno di ciò che stiamo facendo. Sono meccanismi > che bloccano il libero fluire della nostra energia vitale e la trattengono > in azioni e comportamenti "forzati". > > Se sin da piccoli ci siamo sentiti dire come dobbiamo essere, che dobbiamo > migliorare, correggerci, comportarci "come si deve", che non dobbiamo > deludere le aspettative e dobbiamo confrontarci continuamente con chissà > quali modelli di riferimento, spesso irraggiungibili, oppure farci carico > di > responsabilità magari non nostre o troppo grandi per noi, corriamo il > rischio di non piacerci mai abbastanza. > > Crescendo, tutte queste regole le abbiamo poi fatte nostre, dando vita al > "censore interno", che ha il potere di costruire e distruggere, di > impedirci > di utilizzare l'energia vitale che sta al centro di noi stessi, dove > risiede > la nostra natura autentica, e di deviarla su quelle che sono le richieste > dell'ambiente esterno: il dovere, l'apparenza, l'etichetta, gli > atteggiamenti mentali che ci privano della possibilità di trasformarci, di > essere semplicemente chi siamo. > > Chi non si vuole bene ogni volta che si trova di fronte ad un cambiamento > viene colto da dubbi, incertezze e sensi di colpa, che bloccano il > processo > di trasformazione. Chi si stima non si pone troppi dubbi su quanto sia > opportuno dire o fare qualcosa di diverso dal solito, è la sua stessa > energia vitale che lo sostiene e lo porta spontaneamente a cambiare, > almeno > ogni tanto. > > Linguaggio, postura, gesti, aspetto fisico, atteggiamenti, modo di > comunicare, di camminare, di sedersi, di stare in mezzo agli altri > segnalano > quando c'è poca stima per sé. L'energia trattenuta, bloccata è sintomo di > un > "censore interno" che giudica, condiziona, limita, reprime l'agire > spontaneo. > > Spalle incurvate, sguardo spento, pelle opaca, modo di esprimersi incerto, > postura contorta.Sono solo alcune delle caratteristiche di chi ha poca > stima > di sé. Quando entra in azione, il "censore interno" è sempre pronto a > cambiare la frase che si sta dicendo in funzione dell'approvazione o meno > dell'interlocutore, anche a costo di rinnegare le proprie opinioni, > facendo > prendere alla conversazione una piega considerata "più corretta". > > Chi è "vittima" del "censore interno" non si espone mai, usa frasi fatte, > dice quasi sempre cose per le quali è sicuro di non venir criticato, fa il > possibile per non rendersi ridicolo e anche per non trovarsi al centro > dell'attenzione. Dalle conversazioni e dalle parole che usa, misurate e > ricercate, dalla risata trattenuta, dai toni controllati, dagli argomenti > collaudati traspare poca libertà di espressione . Come se ci fosse > qualcuno, > alle sue spalle, che gli suggerisce ciò che è più opportuno dire. > > LE "REGOLE" PER VOLERSI BENE E CRESCERE DENTRO > > Pensieri atteggiamenti e azioni sono alla base della costruzione o della > rinascita della nostra autostima. Questa non è una ricetta, è un percorso > che guida alla conquista di quel valore imprescindibile per una vita > personale e professionale di qualità che è la stima di sè. > > - Il primo passo è concederci la libertà di essere come siamo. Immaginiamo > di stare davanti ad uno specchio e osserviamoci: rispettiamo la nostra > natura. > > - Guardiamo ogni giorno noi stessi e il mondo che ci circonda con occhi > nuovi . Non rimaniamo ingabbiati in personaggi e ruoli che non ci > appartengono, che altri ci hanno appiccicato addosso o che non > riconosciamo > come la nostra "vera pelle". Proviamo, inoltre, ad osservare le situazioni > da altri punti di vista. > > - Non giudichiamoci, non restiamo ancorati al passato, non continuiamo a > confrontarci con ciò che siamo stati, o che avremmo "dovuto" o "voluto" > essere. Non cerchiamo di assomigliare a qualcun altro che pensiamo > migliore > o più bello di noi! Impariamo a non usare definizioni negative per noi e > per > gli altri: inibiscono il nostro successo. > > -· Poniamoci obiettivi che sentiamo veramente nostri. In questo modo > l'energia vitale si attiva e l'autostima ci guiderà, senza grande sforzo, > dritti al risultato. > > -· Rispettiamo le nostre emozioni. Alcune volte la paura ci invade e > permettiamo agli altri di sovrastarci e sembra venirci meno il sostegno > della nostra energia vitale. Se ci arrendiamo e accettiamo le nostre > emozioni, anche quando ci sembra di perdere, può farsi strada la > compassione > per noi stessi che dà il via al cambiamento del nostro comportamento. > > - Scrolliamoci di dosso le aspettative degli altri. Liberarsi dal passato > è > un modo per far fluire tutta l'energia che ci abita per il percorso di > trasformazione verso la stima per sé > > - La "palestra dei muscoli" non è sufficiente senza la "palestra > dell'anima". Il "restauro estetico" non basta senza quello interiore. > L'attività fisica è molto importante, ma pettorali tonici e glutei di > marmo > non sono la "bacchetta magica" per conquistare stima e sicurezza di sé. > L'elemento chiave del benessere siamo sempre noi e la nostra capacità di > trovare soluzioni sempre nuove, creative, originali e a nostra misura per > accettarci, piacerci ed essere soddisfatti di noi stessi. > > - Un vero e proprio antidoto alla disistima è la creatività: quando si è > creativi, si vive nel presente e si sconfigge la scarsa valutazione di sé > o > del proprio lavoro. > > UN ESERCIZIO PER TRADURRE IL DESIDERIO IN REALTA' > > Quella di realizzare ciò che si desidera è un'aspettativa che tutti > abbiamo. > Quando non riusciamo a concretizzare il nostro desiderio, affiorano i > dubbi > sulla nostra capacità, rimpianti e un senso di sconforto e di impotenza. > > Ecco perché vi suggerisco questo Esercizio che aiuta a tradurre il > desiderio > in realtà. Ecco come eseguirlo, ispirandovi all'immagine sulla colonna di > destra. > > Trovate una posizione comoda in un luogo tranquillo e silenzioso. > Socchiudete gli occhi e immaginate che il vostro desiderio sia come il > seme > che si pianta sotto terra. Una volta formulatolo con determinazione e > intensità, lasciatelo maturare senza pensarci più, proprio come si lascia > maturare il seme senza smuovere continuamente la terra. > > Portate le mani al ventre e fate qualche respiro profondo. Immaginate di > custodire nel grembo, proprio al centro di voi stessi, il vostro > desiderio. > Impegnatevi a tenerlo segreto. Così come il seme ha bisogno del buio per > germogliare, il desiderio ha bisogno di silenzio per potersi > concretizzare. > > Concentrate tutte le vostre energie su ciò che volete si realizzi, senza > lasciarvi indebolire o intimorire dall'incertezza sul risultato finale. Se > vi stimate, credete in voi stessi e avete desiderato davvero, con ogni > cellula, il vostro progetto, rimanete radicati nella fiducia, certi che si > concretizzerà proprio come il seme che, venuto il suo tempo, germoglia.
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