Sincronicità e Olismo
(di Silvia Serio)
La sincronicità e le sue implicazioni sono largamente connesse con le teorie di Bohm, fisico e filosofo statunitense padre della teoria dell’ipotesi olografica, le cui argomentazioni permettono di ricondurre il tutto ad un Uno, ed intrecciano in modo affascinante fisica, metafisica e filosofia. La fisica spiega queste teorie nella meccanica quantistica. Essa fonda i suoi capisaldi sulle proprietà ondulatorie degli elettroni e sull’assunto che l’elettrone puo’ agire come particella o come onda a seconda della modalità con cui viene condotto l’esperimento; dipende quindi dalle condizioni ambientali (per cosi dire,dall’osservatore). Questo postulato contraddice le teorie della meccanica classica le quali affermano che i comportamenti delle particelle sono immutabili, permanendo la loro dipendenza dai paramenti spazio-tempo. Il modello meccanico che vede il mondo come parti non funziona a livello quantistico.
Le teorie quantiche aprono nuovi scenari, dove l’ossevato non puo’ essere distinto dall’osservatore, perché è proprio quest’ultimo che gli da significato, quindi l’evoluzione del sistema è definito solo in termini probabilistici. Le teorie quantiche presuppongono interazioni fra particelle per mezzo di un campo, il campo olistico. Il campo solistico permette di ricondurre noi e i fenomeni fisici ad un ologramma, una immagine fotografica composta da parti identiche fra loro; se viene analizzato nelle sue piu’ piccole componenti, l’ologramma mostra in ciascuna di queste le caratteristiche pertinenti alla struttura originaria.
Ogni parte quindi ha immagazzinato l’essenza del tutto, fa parte del tutto, è uguale al tutto. Questa affascinante teoria ipotizza come l ‘intero universo possa essere in realtà una sorta di illusione, una rappresentazione infinita di un uno medesimo che contiene tutte le informazioni possedute dall´ologramma integro. Grazie a queste argomentazioni in comune, Bohm intreccia collaborazione con Krishnamurti e viene affascinato dalle sue teorie sull’universo olografico. Secondo Krishnamurti infatti qualsiasi relazione dell ‘universo deve essere concepita olisticamente in quanto interconnessa alle altre, inscindibile dalle altre quindi importante per la costituzione delle altre e depone a favore di un ordine sottostante all’ordine delle cose che normalmente vediamo: un ordine implicito e nascosto che agisce senza che ne siamo a conoscenza. Ad avvalorare queste ipotesi, l’esperimeno di Aspect.
L’esperimento condotto dal fisico vedeva proiettare in direzioni diverse e mai coincidenti due fotoni, e in seguito alterare il comportamento del primo fotone mediante una lastra che ne modifichi la direzione. Il secondo fotone, quasi per una “reazione senza relazione”con il primo, modifica la sua traiettoria: questo documenta il non localismo delle azioni a distanza e ci presenta una concezione spazio tempo opposta rispetto alla fisica meccanica classica, ovvero dove il tempo e lo spazio sono parametri non discriminanti ne essenziali affinche’ due entità contraggano rapporto; questo documenta l‘esistenza di relazioni di tipo non causale fra elementi fisici distinti.
Quindi Bohm postulo’ come non esistesse nessuna forza agente bensi’ un prespazio (che in seguito ricondurremo alla definizione di varibile nascosta) che permetteva la comunicazione fra fotoni, ovvero matrice priva di movimento tempo e spazio; una dimensione unitaria in cui le infinite componenti sono identificabili nella medesima. Nel prespazio si ipotizza traggano origine tutti i fotoni ed è in virtu’ di questo legame ancestrale che possono riconoscersi anche allontanati infinitamente. Il superamento della meccanica quantistica sarebbe permesso dal determinismo: scienza che sostiene che tutto cio che accade è determinato dal susseguirsi di eventi accaduti in precedenza, prendendo come capisaldi la causalità e il materialismo.
Il determinismo ipotizza l’esistenza di un sistema che possa sempre ed in ogni condizione venire descritto da una funzione, indipendentemente dalla presenza dell’osservatore. Einstein era convinto che una teoria alla base dovesse essere deterministica (come spiega bene nell’ assunto “la luna esiste anche se nessuno la osserva”) .E’l’ipotesi sull’esistenza delle variabili nascoste che apre nuovi orizzonti relativi alla possibilità di superare le teorie quantistiche ed approcciare l’universo con teorie possibilmente deterministiche. Le variabili nascoste potrebbero riuscire a trovare una descrizione oggettiva deterministica che possa risolvere molti paradossi della meccanica quantistica.
L’olismo da nozioni prettamente fisiche trova riscontri in altre discipline, nella medicina (il migliore esempio è la medicina orientale, che necessita dell’approccio globale all’organismo e non alla sua unica parte malata) e nella filosofia e religione, secondo cui nessun uomo è entità a se stante ma diviene parte integrante di un tutto; ogni anima è sottilmente ma indelebilmente interconnessa con le altre, e uno sbilanciamento di una si ripercuote su tutte. Posta su piani prettamente umanistici, questa visione fa emergere la gravità dell’inconsapevolezza del nostro essere Uno, l’individualismo della società, la corsa al potere, l’autoaffermazione e l’egoismo. Questi secondo Bohm sarebbero dei veri e propri cancri, che, come nell’organismo minano la funzione e la sanità del corpo in toto, comprometterebbero la vita e la prosperità dell’uomo sulla terra.
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