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SCHEDA ARTICOLO N. «01420»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: ROY EUGENE DAVIS
TITOLO: LA NECESSITA' PRATICA DEL DISCEPOLATO SUL PERCORSO SPIRITUALE
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

Truth Journal
Inverno 2005

( Edizione riassunta )

Contenuti:

- La necessità pratica del discepolato sul percorso spirituale -

- Risposta a domande sul sentiero -

(La necessità pratica del discepolato sul percorso spirituale)

- di Roy Eugene Davis -



La via più semplice e veloce per imparare, è di acquisire informazioni
accurate da altri che sono competenti in materia, e di verificare l'utilità
delle informazioni acquisite. La conoscenza che non si utilizza è di poco
valore. Molte persone che leggono materiale metafisico e frequentano chiese,
seminari e ritiri di meditazione per decenni, non sperimentano una crescita
spirituale soddisfacente - o dei miglioramenti nelle loro circostanze
personali - perché non hanno ancora fatto quello che devono per aiutare se
stessi.

Un errore comune, che alcuni studenti della verità commettono, è di pensare
che la loro conoscenza metafisica appena acquisita, oppure i brevi periodi
di meditazione passiva, permettano loro di sperimentare miglioramenti nelle
loro vite senza che essi debbano superare e far crescere i loro stati
ordinari condizionati di coscienza. Essi possono desiderare i risultati
costruttivi dei giusti sforzi e della crescita spirituale senza dover
cambiare i loro modi abituali di pensare, sentire, vivere e comportarsi. Una
persona dotata di un forte senso di individualismo (volontà e personalità)
può avere successo come discepolo se la volontà di imparare e crescere fino
al raggiungimento della maturità spirituale è saggiamente direzionata, e se
la sua determinazione è moderata dall'umiltà.

L'assenza di egotismo permette ad una persona di riconoscere che il suo
senso errato del sé è un'illusione da trascendere e alla quale si deve
rinunciare. Se il senso di individualismo è così forte da far sì che ci si
arrampichi ad un senso esagerato di importanza personale, si può fare
resistenza all'apprendimento, e avere difficoltà ad accettare nuove idee e
consigli saggi che possono richiedere una correzione degli atteggiamenti
mentali o un cambiamento dei comportamenti determinati guidati dall'ego. Una
persona emotivamente immatura, attratta comunque dall'idea del discepolato,
può avere una mancanza del senso equilibrato di autostima, avere dubbi circa
la capacità di disciplinare la mente e le azioni, ed essere incline ad
assumere un rapporto infantile di dipendenza con un insegnante o con Dio.
Alcune caratteristiche e capacità che permettono ad una persona di
beneficiare del discepolato sono:

Sincerità: Avere motivi puri e non essere propensi a fare finta di avere un
interesse all'apprendimento.

Voglia di imparare: Il discepolato richiede atteggiamento mentale aperto,
capacità di discriminare la verità dalla menzogna, veloce accettazione delle
informazioni utili, decisione nel rinunciare alle credenze non vere, e
comportamenti costruttivi.

Essere sufficientemente intelligente per comprendere i concetti filosofici e
qualsiasi altra cosa si deve imparare.

Capacità mentale di pensare in modo razionale, fare scelte giuste, e
utilizzare saggiamente immaginazione e potere della volontà.

Assenza di perversità mentale: Una tendenza neurotica a distorcere quello
che si impara per servire scopi individualisti ed egocentrici.

Rispetto per gli insegnamenti e gli insegnanti della tradizione della
pratica spirituale di valore.

Dedizione totale al vivere intenzionale, etico e completo. Dedizione allo
studio metafisico e alla pratica spirituale intensiva. Il discepolato non è
per una persona indecisa sul percorso spirituale, spesso titubante, non
disciplinata, che non aderisce a stili di vita completi, che indulge in
speculazioni filosofiche inutili o in fantasie, o il cui interesse per le
pratiche spirituali è troppo moderato o inconsistente.

Non serve un ambiente monastico per il discepolato. Benché alcuni individui
possano stare bene in un simile habitat, la maggior parte degli aspiranti
spirituali però può fare dei progressi soddisfacenti vivendo una vita
naturale con relazioni armoniose, doveri da compiere, opportunità di
sperimentare (e comprendere) le leggi di causa ed effetto. Può farlo inoltre
relazionandosi alle circostanze che cambiano, soddisfacendo i propri
desideri, e crescendo fino a raggiungere la maturità emotiva.

La cosa importante è di rimanere focalizzati sullo scopo ultimo della vita,
studiare i principi metafisici, meditare nella supercoscienza, coltivare la
contentezza dell'anima in ogni momento, ed essere sempre consapevoli di
dimorare nella completezza di Dio. Può essere utile pianificare ritiri
privati occasionali durante i quali non si presta temporaneamente attenzione
alle preoccupazioni ordinarie poiché l'attenzione è completamente
concentrata sul benessere fisico, mentale e spirituale, e durante i quali la
meditazione può essere più lunga e concentrata del solito. Così come uno
stile di vita monastico non è necessario per il discepolato, non lo è
nemmeno il contatto giornaliero con il proprio insegnante. Dopo che i
concetti filosofici sono stati chiaramente spiegati, e il discepolo è stato
istruito nello stile di vita di base da seguire e nelle routine di pratica
spirituale, è dovere del discepolo applicare ciò che gli è stato insegnato.
La comunicazione tra insegnante e studente ci deve essere quando
quest'ultimo
ha bisogno di ulteriore istruzione o guida personale.

Si dovrebbe sapere che il ruolo principale dell'insegnante è di aiutare lo
studente a raggiungere la maturità emotiva e risvegliarsi alla realizzazione
del Sé e di Dio. Una persona che desidera solamente un modesto grado di
miglioramento delle sue circostanze personali non è ancora pronta per il
discepolato. Le parole "guru" e "insegnante" hanno lo stesso significato.
Perché una relazione guru-discepolo (studente-insegnante) sia di valore
pratico, ci deve essere una comunicazione tra questi due soggetti. Lo
studente non dovrebbe evitarla quando l'insegnante è accessibile,
immaginarla speranzosamente come reale, o presumerla erroneamente come
telepatica.

Ricevo telefonate ed e-mail da persone che dicono di avere visioni di
Paramahansa Yogananda, o di altri insegnanti spirituali che non dimorano più
nel corpo, e di essere da loro guidati. Mi dicono di essere confusi o di
avere una gran varietà di problemi sui quali non hanno controllo. Se fossero
realmente in diretto contatto con un insegnante spiritualmente illuminato
che non è più nel corpo, non sarebbero confusi, né dovrebbero combattere
costantemente contro circostanze problematiche. Poiché queste persone
scelgono le fantasie, non pensano razionalmente e non vogliono - o non sono
in grado - di assumersi la responsabilità per i loro pensieri, azioni, e
circostanze personali.

Che cosa ogni discepolo dovrebbe sapere sul suo rapporto con Dio e con il
percorso spirituale.

L'essenza di ogni persona è la pura coscienza che esiste nella Realtà, alla
quale ci si riferisce come a Dio. Il percorso spirituale è il modo di vivere
che si sceglie per risvegliarsi più velocemente possibile dagli stati
ordinari di coscienza individuale fino alla completa realizzazione del Sé e
di Dio priva di illusioni (idee false) ed errate percezioni.

La "Realizzazione" è l'esperienza, con conoscenza, di qualcosa. La
"Realizzazione del Sé" è la vera esperienza, con conoscenza, della propria
pura cosciente essenza dell'essere. La realizzazione di Dio è la vera
esperienza, con conoscenza, della realtà di Dio.

Il destino di ogni anima è di essere realizzato nel Sé e in Dio. Al cuore
del nostro essere siamo completi, sereni, e sappiamo la verità su Dio e
sulla nostra vera natura. La giusta pratica spirituale svela le nostre
qualità innate rimuovendo le modificazioni della mente e della
consapevolezza che le oscurano.

La crescita spirituale non è il risultato dell'ottenere uno stato desiderato
di coscienza, ma si manifesta spontaneamente quando si rimuovono i
condizionamenti limitanti. La condizione principale che confina la coscienza
è un senso illusorio ed egocentrico di esistenza individuale. Quando si
trascende o si supera questa condizione, si illumina la coscienza e la
consapevolezza riflette accuratamente la purezza del vero Sé unitamente alla
sua conoscenza e alla realtà di Dio. Il risveglio spirituale può essere
lento, veloce, o molto rapido in funzione delle proprie aspirazioni ad
essere pienamente illuminati, secondo la capacità di imparare e praticare, e
proporzionale all'intensità della pratica.

"Aspirare" a qualcosa significa desiderare intensamente, e sforzarsi
diligentemente di soddisfare il desiderio. La "Capacità" è l'abilità di
ricevere o contenere. La capacità di imparare e di essere competenti si può
aumentare migliorando i poteri di concentrazione e meditando regolarmente
nella supercoscienza. La meditazione passiva non è trasformante.
La pratica spirituale dovrebbe essere intensa e concentrata. Non è
necessario - né raccomandato - che la pratica spirituale sia forzata, o che
l'agitazione e l'impazienza ci distolgano da un corso di azioni di valore.
Si dovrebbe fare ciò che è utile e importante, mentre si dovrebbe lasciar
stare ciò che non lo è.

Attenersi all'essenziale evitando le azioni non importanti e il
coinvolgimento in cose inutili supporta il vivere efficiente e permette alla
rapida crescita spirituale di manifestarsi in un periodo di tempo più breve.

Cosa può fare un discepolo per risvegliarsi più facilmente alla
realizzazione del Sé e di Dio.

L'innato bisogno di un discepolo di essere spiritualmente sveglio si può
soddisfare più facilmente attraverso:

La pratica corretta delle tecniche di meditazione che riduce lo stress,
calma la mente e chiarisce la consapevolezza.

La sostenuta e fervente aspirazione ad essere autorealizzati con il supporto
della convinzione incrollabile che questo avverrà.

Sentii spesso Paramahansa Yogananda dire che la devozione è più importante
delle tecniche di meditazione, ma che insieme sono una combinazione
insuperabile.

La recitazione, l'ascolto, di un mantra, ascoltare e immergersi nella
vibrazione di Om e il pranayama, o qualsiasi altra tecnica che si preferisce
utilizzare, possono mantenere focalizzata l'attenzione e permettere il
raggiungimento degli stati supercoscienti. L'aspirazione devozionale ad
essere spiritualmente svegli, sostenuta dalla fede e dall'aspettativa, rende
la pratica della meditazione più efficiente e può culminare in un cambio dei
punti di vista che permette di sperimentare la pura coscienza. La pratica
disattenta e passiva delle tecniche di meditazione difficilmente produce
risultati soddisfacenti. L'aspirazione devozionale ad essere autorealizzati
dovrebbe essere supportata dalla ferma convinzione che si può e si sarà
autorealizzati. L'ardore devozionale che si esprime sotto forma di
comportamento irrazionale e guidato dalle emozioni non è utile.

Un discepolo fermamente risoluto a diventare illuminato dovrebbe coltivare
calma, giusti scopi, e poteri altamente evoluti di intelligenza
discriminante. Il vivere completo e la regolare meditazione supercosciente
illuminano e purificano la mente, raffinano il sistema nervoso, migliorano
le capacità del cervello, chiariscono la consapevolezza, e permettono alle
forze risvegliate dell'anima di fluire più liberamente. Poiché la crescita
spirituale può manifestarsi più facilmente quando il corpo è in salute, la
mente è in ordine, le emozioni sono stabili, le circostanze e l'ambiente
sono complete e di supporto, e i comportamenti sono disciplinati, qualsiasi
cosa che facciamo può essere vista come una pratica spirituale.

Se si permette che gli stati ordinari e modificati di coscienza prevalgano,
o che pensieri e azioni siano determinati da capricci o influenze
subcoscienti, la pratica della meditazione sarà difficile.

Come Dio assiste i discepoli sul percorso spirituale

La sintonia armoniosa con Dio ci rende ricettivi e rispondenti agli impulsi
nutrienti e ravvivanti che pervadono l'universo (La Grazia). La grazia di
Dio ci può assistere più facilmente quando siamo ricettivi. Riconoscere
l'esistenza
di Dio, nutrire una consapevolezza della Sua presenza, ed elevarsi sopra gli
stati di coscienza limitati dall'ego ci rende ricettivi agli impulsi della
Grazia che migliorano le nostre circostanze, e fanno accadere eventi utili.

La Grazia di Dio ci sostiene quando abbiamo problemi, o dobbiamo affrontare
delle sfide, risveglia le nostre forze dormienti dell'anima, e accelera la
crescita e il risveglio spirituali.
Fino a che non siamo realizzati nel Sé e in Dio, i nostri concetti del
Supremo e il modo in cui ci rapportiamo a Lui possono essere fortemente
influenzati dal nostro temperamento psicologico, dalle credenze, e dal
nostro temperamento. Alcuni cercatori della verità hanno tendenza ad essere
devozionali, altri ad essere intellettuali. Alcuni sono entrambe le cose,
altri ancora sono emotivamente immaturi. Alcuni si sforzano di essere
emotivamente maturi, altri lo sono già.

Alcuni cercatori della verità cercano di mantenere credenze errate sperando
di sperimentare comunque la crescita spirituale, altri cercano di mischiare
credenze errate con nuove intuizioni, altri ancora riescono facilmente a
sostituire le credenze errate con nuove intuizioni.

Alcuni cercatori della verità preferiscono nutrire un rapporto con Dio
simile ad una relazione umana, e sono inclini a pensare a Dio come ad una
persona cosmica che, se glielo si chiede nel modo giusto, può soddisfare i
loro desideri personali.

Altri, infine, aspirano a conoscere Dio come Dio è. E persistono nel giusto
sforzo fino a che la loro conoscenza del Supremo non è completa.

Indipendentemente dal grado di abilità mentale e intellettuale che un
sincero cercatore della verità possiede quando sceglie la via di vivere del
discepolato, quando la dedizione è totale e i giusti sforzi sono
consistenti, il risultato finale è certamente soddisfacente al livello
dell'anima.

Afferma con convinzione:

Sono fermamente risoluto ad imparare ciò di cui ho bisogno, per vivere
efficientemente e per aderire fedelmente al mio percorso spirituale, fino a
che non sarò completamente realizzato nel Sé e in Dio. Auguro amorevolmente
a tutti la soddisfazione ultima in Dio alla quale io aspiro.

[E' più saggia la persona che aspira a conoscere Dio. E' la persona più di
successo quella che lo realizza. - Paramahansa Yogananda]

--

- Roy Eugene Davis -

(Risponde a. domande sul sentiero)

-

-Come posso sapere se sono pronto per il discepolato?

-Lo sei se vuoi sinceramente essere realizzato nel Sé e in Dio, se sei
disposto ad imparare come vivere efficientemente, e se vuoi fare ciò di cui
hai bisogno per ristabilire la tua consapevolezza nella completezza
originale. Ciò che è richiesto è sincerità, dedizione, e giusta pratica.

-Lei enfatizza l'importanza di avere un contatto personale diretto con il
proprio insegnante spirituale. Io sono attirato da una persona santa, che ha
lasciato questo mondo molti anni fa, della quale ho letto gli scritti e che
ammiro. Mi è stato detto da altri che lo dovrei accettare come insegnante
spirituale e che mi guiderà. E' possibile?

-I tuoi poteri psichici (dell'anima) sono così sviluppati al punto di poter
vedere realmente e conversare con qualcuno che non è più in questo mondo?
Benché la vita esemplare e gli insegnamenti di una persona illuminata che
non è più nel corpo possono ispirarti e motivarti, per avere un'istruzione
personale affidabile e una guida devi essere in condizione di parlare con un
insegnante spirituale.

-E' possibile risvegliarsi alla realizzazione del Sé e di Dio con la sola
devozione o con la fede? E' necessaria per forza anche la meditazione?

-La devozione e la fede possono culminare nel risveglio spirituale. E' anche
utile acquisire conoscenza metafisica e imparare la meditazione
supercosciente. La devozione non deve diventare un'eccessiva emotività. La
presenza della fede dovrebbe essere ovvia. La sola devozione e la speranza
di una futura crescita spirituale non ti permetteranno di raggiungere i
risultati che desideri.

-(..) Ho una condizione psicologica bipolare che mi fa sentire felice ed
energetico in alcune occasioni, mentre in altri momenti mi sento depresso e
il mio modo di pensare è confuso e irrazionale. La meditazione è abbastanza
utile per stabilizzare la mia condizione. E' utile continuare a farlo?

-Brevi meditazioni che calmano la mente possono essere utili, mentre non
raccomando (in questo caso) lunghe meditazioni introspettive. Se non riesci
a concentrarti bene oppure ti passano per la testa pensieri casuali e
irrazionali, siedi ad occhi aperti, rimani calmo e sii vigile. Aspetta che
la tua condizione guarisca prima di meditare a lungo. In ogni momento sii
vigile e scegli i comportamenti appropriati. Ricorda che sei un essere
spirituale, la tua condizione è temporanea e può essere curata.

-Quanto è importante per una persona sul sentiero spirituale essere
vegetariana?

-Una dieta vegetariana è migliore per la tua salute fisica ed è una scelta
compassionevole. Una delle discipline, per chi è dedito alla pratica
spirituale, è di essere non violento in pensieri ed azioni.(.)

-Lei dice che, per il discepolato, non è necessario spostarsi dalle attuali
circostanze. Le mie condizioni di vita richiedono la maggior parte del mio
tempo e della mia attenzione. Cosa dovrei fare?

-Cambia le circostanze che si possono cambiare. Adempi ai doveri necessari
e lascia perdere quelli che non lo sono. Anche nel bel mezzo delle tue
attività, puoi imparare ad essere consapevole del Sé e coltivare la
consapevolezza della realtà e della presenza di Dio. (.)

-

Traduzione a cura di Furio S. (
fsyukteswarji@yahoo.com)

Febbraio 2005

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