Truth Journal Inverno 2005
( Edizione riassunta )
Contenuti:
- La necessità pratica del discepolato sul percorso spirituale -
- Risposta a domande sul sentiero -
(La necessità pratica del discepolato sul percorso spirituale)
- di Roy Eugene Davis -
La via più semplice e veloce per imparare, è di acquisire informazioni accurate da altri che sono competenti in materia, e di verificare l'utilità delle informazioni acquisite. La conoscenza che non si utilizza è di poco valore. Molte persone che leggono materiale metafisico e frequentano chiese, seminari e ritiri di meditazione per decenni, non sperimentano una crescita spirituale soddisfacente - o dei miglioramenti nelle loro circostanze personali - perché non hanno ancora fatto quello che devono per aiutare se stessi.
Un errore comune, che alcuni studenti della verità commettono, è di pensare che la loro conoscenza metafisica appena acquisita, oppure i brevi periodi di meditazione passiva, permettano loro di sperimentare miglioramenti nelle loro vite senza che essi debbano superare e far crescere i loro stati ordinari condizionati di coscienza. Essi possono desiderare i risultati costruttivi dei giusti sforzi e della crescita spirituale senza dover cambiare i loro modi abituali di pensare, sentire, vivere e comportarsi. Una persona dotata di un forte senso di individualismo (volontà e personalità) può avere successo come discepolo se la volontà di imparare e crescere fino al raggiungimento della maturità spirituale è saggiamente direzionata, e se la sua determinazione è moderata dall'umiltà.
L'assenza di egotismo permette ad una persona di riconoscere che il suo senso errato del sé è un'illusione da trascendere e alla quale si deve rinunciare. Se il senso di individualismo è così forte da far sì che ci si arrampichi ad un senso esagerato di importanza personale, si può fare resistenza all'apprendimento, e avere difficoltà ad accettare nuove idee e consigli saggi che possono richiedere una correzione degli atteggiamenti mentali o un cambiamento dei comportamenti determinati guidati dall'ego. Una persona emotivamente immatura, attratta comunque dall'idea del discepolato, può avere una mancanza del senso equilibrato di autostima, avere dubbi circa la capacità di disciplinare la mente e le azioni, ed essere incline ad assumere un rapporto infantile di dipendenza con un insegnante o con Dio. Alcune caratteristiche e capacità che permettono ad una persona di beneficiare del discepolato sono:
Sincerità: Avere motivi puri e non essere propensi a fare finta di avere un interesse all'apprendimento.
Voglia di imparare: Il discepolato richiede atteggiamento mentale aperto, capacità di discriminare la verità dalla menzogna, veloce accettazione delle informazioni utili, decisione nel rinunciare alle credenze non vere, e comportamenti costruttivi.
Essere sufficientemente intelligente per comprendere i concetti filosofici e qualsiasi altra cosa si deve imparare.
Capacità mentale di pensare in modo razionale, fare scelte giuste, e utilizzare saggiamente immaginazione e potere della volontà.
Assenza di perversità mentale: Una tendenza neurotica a distorcere quello che si impara per servire scopi individualisti ed egocentrici.
Rispetto per gli insegnamenti e gli insegnanti della tradizione della pratica spirituale di valore.
Dedizione totale al vivere intenzionale, etico e completo. Dedizione allo studio metafisico e alla pratica spirituale intensiva. Il discepolato non è per una persona indecisa sul percorso spirituale, spesso titubante, non disciplinata, che non aderisce a stili di vita completi, che indulge in speculazioni filosofiche inutili o in fantasie, o il cui interesse per le pratiche spirituali è troppo moderato o inconsistente.
Non serve un ambiente monastico per il discepolato. Benché alcuni individui possano stare bene in un simile habitat, la maggior parte degli aspiranti spirituali però può fare dei progressi soddisfacenti vivendo una vita naturale con relazioni armoniose, doveri da compiere, opportunità di sperimentare (e comprendere) le leggi di causa ed effetto. Può farlo inoltre relazionandosi alle circostanze che cambiano, soddisfacendo i propri desideri, e crescendo fino a raggiungere la maturità emotiva.
La cosa importante è di rimanere focalizzati sullo scopo ultimo della vita, studiare i principi metafisici, meditare nella supercoscienza, coltivare la contentezza dell'anima in ogni momento, ed essere sempre consapevoli di dimorare nella completezza di Dio. Può essere utile pianificare ritiri privati occasionali durante i quali non si presta temporaneamente attenzione alle preoccupazioni ordinarie poiché l'attenzione è completamente concentrata sul benessere fisico, mentale e spirituale, e durante i quali la meditazione può essere più lunga e concentrata del solito. Così come uno stile di vita monastico non è necessario per il discepolato, non lo è nemmeno il contatto giornaliero con il proprio insegnante. Dopo che i concetti filosofici sono stati chiaramente spiegati, e il discepolo è stato istruito nello stile di vita di base da seguire e nelle routine di pratica spirituale, è dovere del discepolo applicare ciò che gli è stato insegnato. La comunicazione tra insegnante e studente ci deve essere quando quest'ultimo ha bisogno di ulteriore istruzione o guida personale.
Si dovrebbe sapere che il ruolo principale dell'insegnante è di aiutare lo studente a raggiungere la maturità emotiva e risvegliarsi alla realizzazione del Sé e di Dio. Una persona che desidera solamente un modesto grado di miglioramento delle sue circostanze personali non è ancora pronta per il discepolato. Le parole "guru" e "insegnante" hanno lo stesso significato. Perché una relazione guru-discepolo (studente-insegnante) sia di valore pratico, ci deve essere una comunicazione tra questi due soggetti. Lo studente non dovrebbe evitarla quando l'insegnante è accessibile, immaginarla speranzosamente come reale, o presumerla erroneamente come telepatica.
Ricevo telefonate ed e-mail da persone che dicono di avere visioni di Paramahansa Yogananda, o di altri insegnanti spirituali che non dimorano più nel corpo, e di essere da loro guidati. Mi dicono di essere confusi o di avere una gran varietà di problemi sui quali non hanno controllo. Se fossero realmente in diretto contatto con un insegnante spiritualmente illuminato che non è più nel corpo, non sarebbero confusi, né dovrebbero combattere costantemente contro circostanze problematiche. Poiché queste persone scelgono le fantasie, non pensano razionalmente e non vogliono - o non sono in grado - di assumersi la responsabilità per i loro pensieri, azioni, e circostanze personali.
Che cosa ogni discepolo dovrebbe sapere sul suo rapporto con Dio e con il percorso spirituale.
L'essenza di ogni persona è la pura coscienza che esiste nella Realtà, alla quale ci si riferisce come a Dio. Il percorso spirituale è il modo di vivere che si sceglie per risvegliarsi più velocemente possibile dagli stati ordinari di coscienza individuale fino alla completa realizzazione del Sé e di Dio priva di illusioni (idee false) ed errate percezioni.
La "Realizzazione" è l'esperienza, con conoscenza, di qualcosa. La "Realizzazione del Sé" è la vera esperienza, con conoscenza, della propria pura cosciente essenza dell'essere. La realizzazione di Dio è la vera esperienza, con conoscenza, della realtà di Dio.
Il destino di ogni anima è di essere realizzato nel Sé e in Dio. Al cuore del nostro essere siamo completi, sereni, e sappiamo la verità su Dio e sulla nostra vera natura. La giusta pratica spirituale svela le nostre qualità innate rimuovendo le modificazioni della mente e della consapevolezza che le oscurano.
La crescita spirituale non è il risultato dell'ottenere uno stato desiderato di coscienza, ma si manifesta spontaneamente quando si rimuovono i condizionamenti limitanti. La condizione principale che confina la coscienza è un senso illusorio ed egocentrico di esistenza individuale. Quando si trascende o si supera questa condizione, si illumina la coscienza e la consapevolezza riflette accuratamente la purezza del vero Sé unitamente alla sua conoscenza e alla realtà di Dio. Il risveglio spirituale può essere lento, veloce, o molto rapido in funzione delle proprie aspirazioni ad essere pienamente illuminati, secondo la capacità di imparare e praticare, e proporzionale all'intensità della pratica.
"Aspirare" a qualcosa significa desiderare intensamente, e sforzarsi diligentemente di soddisfare il desiderio. La "Capacità" è l'abilità di ricevere o contenere. La capacità di imparare e di essere competenti si può aumentare migliorando i poteri di concentrazione e meditando regolarmente nella supercoscienza. La meditazione passiva non è trasformante. La pratica spirituale dovrebbe essere intensa e concentrata. Non è necessario - né raccomandato - che la pratica spirituale sia forzata, o che l'agitazione e l'impazienza ci distolgano da un corso di azioni di valore. Si dovrebbe fare ciò che è utile e importante, mentre si dovrebbe lasciar stare ciò che non lo è.
Attenersi all'essenziale evitando le azioni non importanti e il coinvolgimento in cose inutili supporta il vivere efficiente e permette alla rapida crescita spirituale di manifestarsi in un periodo di tempo più breve.
Cosa può fare un discepolo per risvegliarsi più facilmente alla realizzazione del Sé e di Dio.
L'innato bisogno di un discepolo di essere spiritualmente sveglio si può soddisfare più facilmente attraverso:
La pratica corretta delle tecniche di meditazione che riduce lo stress, calma la mente e chiarisce la consapevolezza.
La sostenuta e fervente aspirazione ad essere autorealizzati con il supporto della convinzione incrollabile che questo avverrà.
Sentii spesso Paramahansa Yogananda dire che la devozione è più importante delle tecniche di meditazione, ma che insieme sono una combinazione insuperabile.
La recitazione, l'ascolto, di un mantra, ascoltare e immergersi nella vibrazione di Om e il pranayama, o qualsiasi altra tecnica che si preferisce utilizzare, possono mantenere focalizzata l'attenzione e permettere il raggiungimento degli stati supercoscienti. L'aspirazione devozionale ad essere spiritualmente svegli, sostenuta dalla fede e dall'aspettativa, rende la pratica della meditazione più efficiente e può culminare in un cambio dei punti di vista che permette di sperimentare la pura coscienza. La pratica disattenta e passiva delle tecniche di meditazione difficilmente produce risultati soddisfacenti. L'aspirazione devozionale ad essere autorealizzati dovrebbe essere supportata dalla ferma convinzione che si può e si sarà autorealizzati. L'ardore devozionale che si esprime sotto forma di comportamento irrazionale e guidato dalle emozioni non è utile.
Un discepolo fermamente risoluto a diventare illuminato dovrebbe coltivare calma, giusti scopi, e poteri altamente evoluti di intelligenza discriminante. Il vivere completo e la regolare meditazione supercosciente illuminano e purificano la mente, raffinano il sistema nervoso, migliorano le capacità del cervello, chiariscono la consapevolezza, e permettono alle forze risvegliate dell'anima di fluire più liberamente. Poiché la crescita spirituale può manifestarsi più facilmente quando il corpo è in salute, la mente è in ordine, le emozioni sono stabili, le circostanze e l'ambiente sono complete e di supporto, e i comportamenti sono disciplinati, qualsiasi cosa che facciamo può essere vista come una pratica spirituale.
Se si permette che gli stati ordinari e modificati di coscienza prevalgano, o che pensieri e azioni siano determinati da capricci o influenze subcoscienti, la pratica della meditazione sarà difficile.
Come Dio assiste i discepoli sul percorso spirituale
La sintonia armoniosa con Dio ci rende ricettivi e rispondenti agli impulsi nutrienti e ravvivanti che pervadono l'universo (La Grazia). La grazia di Dio ci può assistere più facilmente quando siamo ricettivi. Riconoscere l'esistenza di Dio, nutrire una consapevolezza della Sua presenza, ed elevarsi sopra gli stati di coscienza limitati dall'ego ci rende ricettivi agli impulsi della Grazia che migliorano le nostre circostanze, e fanno accadere eventi utili.
La Grazia di Dio ci sostiene quando abbiamo problemi, o dobbiamo affrontare delle sfide, risveglia le nostre forze dormienti dell'anima, e accelera la crescita e il risveglio spirituali. Fino a che non siamo realizzati nel Sé e in Dio, i nostri concetti del Supremo e il modo in cui ci rapportiamo a Lui possono essere fortemente influenzati dal nostro temperamento psicologico, dalle credenze, e dal nostro temperamento. Alcuni cercatori della verità hanno tendenza ad essere devozionali, altri ad essere intellettuali. Alcuni sono entrambe le cose, altri ancora sono emotivamente immaturi. Alcuni si sforzano di essere emotivamente maturi, altri lo sono già.
Alcuni cercatori della verità cercano di mantenere credenze errate sperando di sperimentare comunque la crescita spirituale, altri cercano di mischiare credenze errate con nuove intuizioni, altri ancora riescono facilmente a sostituire le credenze errate con nuove intuizioni.
Alcuni cercatori della verità preferiscono nutrire un rapporto con Dio simile ad una relazione umana, e sono inclini a pensare a Dio come ad una persona cosmica che, se glielo si chiede nel modo giusto, può soddisfare i loro desideri personali.
Altri, infine, aspirano a conoscere Dio come Dio è. E persistono nel giusto sforzo fino a che la loro conoscenza del Supremo non è completa.
Indipendentemente dal grado di abilità mentale e intellettuale che un sincero cercatore della verità possiede quando sceglie la via di vivere del discepolato, quando la dedizione è totale e i giusti sforzi sono consistenti, il risultato finale è certamente soddisfacente al livello dell'anima.
Afferma con convinzione:
Sono fermamente risoluto ad imparare ciò di cui ho bisogno, per vivere efficientemente e per aderire fedelmente al mio percorso spirituale, fino a che non sarò completamente realizzato nel Sé e in Dio. Auguro amorevolmente a tutti la soddisfazione ultima in Dio alla quale io aspiro.
[E' più saggia la persona che aspira a conoscere Dio. E' la persona più di successo quella che lo realizza. - Paramahansa Yogananda]
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- Roy Eugene Davis -
(Risponde a. domande sul sentiero)
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-Come posso sapere se sono pronto per il discepolato?
-Lo sei se vuoi sinceramente essere realizzato nel Sé e in Dio, se sei disposto ad imparare come vivere efficientemente, e se vuoi fare ciò di cui hai bisogno per ristabilire la tua consapevolezza nella completezza originale. Ciò che è richiesto è sincerità, dedizione, e giusta pratica.
-Lei enfatizza l'importanza di avere un contatto personale diretto con il proprio insegnante spirituale. Io sono attirato da una persona santa, che ha lasciato questo mondo molti anni fa, della quale ho letto gli scritti e che ammiro. Mi è stato detto da altri che lo dovrei accettare come insegnante spirituale e che mi guiderà. E' possibile?
-I tuoi poteri psichici (dell'anima) sono così sviluppati al punto di poter vedere realmente e conversare con qualcuno che non è più in questo mondo? Benché la vita esemplare e gli insegnamenti di una persona illuminata che non è più nel corpo possono ispirarti e motivarti, per avere un'istruzione personale affidabile e una guida devi essere in condizione di parlare con un insegnante spirituale.
-E' possibile risvegliarsi alla realizzazione del Sé e di Dio con la sola devozione o con la fede? E' necessaria per forza anche la meditazione?
-La devozione e la fede possono culminare nel risveglio spirituale. E' anche utile acquisire conoscenza metafisica e imparare la meditazione supercosciente. La devozione non deve diventare un'eccessiva emotività. La presenza della fede dovrebbe essere ovvia. La sola devozione e la speranza di una futura crescita spirituale non ti permetteranno di raggiungere i risultati che desideri.
-(..) Ho una condizione psicologica bipolare che mi fa sentire felice ed energetico in alcune occasioni, mentre in altri momenti mi sento depresso e il mio modo di pensare è confuso e irrazionale. La meditazione è abbastanza utile per stabilizzare la mia condizione. E' utile continuare a farlo?
-Brevi meditazioni che calmano la mente possono essere utili, mentre non raccomando (in questo caso) lunghe meditazioni introspettive. Se non riesci a concentrarti bene oppure ti passano per la testa pensieri casuali e irrazionali, siedi ad occhi aperti, rimani calmo e sii vigile. Aspetta che la tua condizione guarisca prima di meditare a lungo. In ogni momento sii vigile e scegli i comportamenti appropriati. Ricorda che sei un essere spirituale, la tua condizione è temporanea e può essere curata.
-Quanto è importante per una persona sul sentiero spirituale essere vegetariana?
-Una dieta vegetariana è migliore per la tua salute fisica ed è una scelta compassionevole. Una delle discipline, per chi è dedito alla pratica spirituale, è di essere non violento in pensieri ed azioni.(.)
-Lei dice che, per il discepolato, non è necessario spostarsi dalle attuali circostanze. Le mie condizioni di vita richiedono la maggior parte del mio tempo e della mia attenzione. Cosa dovrei fare?
-Cambia le circostanze che si possono cambiare. Adempi ai doveri necessari e lascia perdere quelli che non lo sono. Anche nel bel mezzo delle tue attività, puoi imparare ad essere consapevole del Sé e coltivare la consapevolezza della realtà e della presenza di Dio. (.)
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Traduzione a cura di Furio S. ( fsyukteswarji@yahoo.com)
Febbraio 2005
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