Piccolo Vademecum di Autoterapia
- Cosa fare quando... (dolori al collo e alle spalle) -
(di Adriano Vianello)
A tutti, o quasi, è capitato di fare l'esperienza, sicuramente non cercata né voluta, di un qualsivoglia dolore al collo, al tratto cervicale della colonna vertebrale: casuali torcicollo e colpi d'aria, gli insistenti e periodici " attacchi " di artrite o artrosi.
Comunque tutti , o quasi, per ovviare al vero e proprio stress, sia fisico che psichico che tali affezioni producono, hanno fatto uso, per un immediato tamponamento e sollievo dal dolore, di farmaci antidolorifici, o antinfiammatori, od anche di entrambi i medicinali assieme.
Certamente questi tipi di sindrome alcune volte sono molto debilitanti, sia perché durano a lungo, sia perché possono creare anche nausee, problemi di equilibrio, forti mal di testa, irrascibilità, fotofobia, e chi più ne ha .
E' forse in questi casi che si fa un abuso di tali farmaci che, sia a a breve che tanto più a lungo termine, diventano deleteri e disastrosi per il nostro organismo ( stomaco, intestino, reni, fegato, basta leggere il foglietto che accompagna i medicinali la voce effetti collaterali ).
Un altro problema riguarda l'assuefazione al farmaco che obbliga ad un'assunzione di una dose sempre maggiore di sostanza per avere lo stesso effetto lenitivo, cosa che ovviamente aumenta il rischio dei non trascurabili e pericolosi effetti collaterali, tra cui una possibile allergizzazione alla sostanza stessa.
Ciò vale anche per i prodotti cosiddetti naturali ( fitoterapici, oli essenziali, etc. ), in quanto anch'essi sono composti da sostanze chimiche che, seppur naturali, alterano l'equilibrio biochimico dell'organismo, se assunti spesso e per lunghi periodi. Per riuscire, allora, ad ovviare a tutti questi sgraditi ed allarmanti inconvenienti e per poter agire direttamente alla radice del malessere e non solo intervenire sul sintomo, nella maggior parte dei casi bastano un po' più di costanza ed un po' meno di pigrizia mentale per dedicare alla cura del proprio corpo almeno un decina di minuti al giorno eseguendo pochi e facili esercizi, non faticosi e non dolorosi.
Eseguendoli con un po' di disciplina e costanza, già dopo tre/quattro giorni vengono appresi e ricordati facilmente senza dover rileggerne l'esecuzione. Sono esercizi da eseguire con movimenti lenti e non forzati e da usare ovviamente sia quando il dolore si fa sentire in forma acuta sia quando non si ha alcun sintomo, come azione preventivo-curativa. Ma bando alle ciance e vediamo un po' cosa si può fare..
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- IL RESPIRO -
Cosa basilare è migliorare il proprio respiro Si!, sembra assurdo, ma il come respiriamo influisce moltissimo sulla nostra postura, ed ovviamente anche sul tratto cervicale della spina dorsale che, di conseguenza ad una cattiva respirazione, può rimanere contratta cronicamente e così causare diversi fastidi. Orbene, perché il respiro sia completo, adeguato, bisogna respirare con il diaframma ( volgarmente di pancia, come fanno i bambini ) e non di torace e basta, come ci è stato insegnato e come molti sono soliti fare.
Per apprendere questo tipo di respirazione conviene mettersi distesi supini ( a pancia in su ); ed una volta appresa, la si può usare in qualsiasi posizione. Si posizionano le mani all'altezza dell'ombelico ed inspirando si cerca di portare l'aria fin sotto alle mani, così gonfiando la pancia si riempiono d'aria le parti basse dei polmoni; poi continuando ad inspirare si gonfia il torace, riempiendo così anche le parti più alte dei polmoni. L'inspirazione non deve essere forzata, contraendo i muscoli, né bisogna tentare di riempirsi come dei " palloni", ma deve essere lineare, senza strappi od intervalli. Una volta che è terminata la fase d'inspirazione, si inizia quella dell'espirazione, che parte con lo svuotamento del petto e poi della pancia, sempre in maniera sciolta e rilassata come per l'inspirazione.
Si consiglia di prendere confidenza con questo tipo di respirazione, affinché diventi quasi naturale, di modo che non ci si debba più pensare, perché avvenga durante gli esercizi.
Già di per sé questa respirazione è un'azione terapeutica che apporterà notevoli miglioramenti!
Per la buona riuscita di alcuni esercizi, tra l'inspirazione e l'espirazione e viceversa, è richiesta una pausa durante la quale basta trattenere il respiro contando mentalmente fino a cinque ( es.: inspirazione - pausa- espirazione - pausa, questo è il respiro con stop )..
- IL PRERILASSAMENTO -
Prima di iniziare gli esercizi veri e propri, così da affrontarli con tutto il fisico un po' più sciolto e disponibile, bisogna appunto cercare di rilassare tutto il corpo. Allora, ci si distende supini con un cuscino sotto alle ginocchia ed un asciugamano piegato sotto al collo, e si chiudono gli occhi . si inizia a seguire il proprio respiro che entra ed esce, senza forzare, così com'è naturale . si appoggiano le mani sul torace in mezzo al petto . mentre s'inspira si può percepire, sotto alle mani, che il petto si espande . e ad ogni espirazione si abbassa lasciando sentire una sensazione di rilassamento di tutta la zona toracica . le scapole e la zona alta delle spalle . ad ogni respiro si cerca di espandere questa sensazione di rilassamento, di scioglimento in su verso la base del collo . e così su, su fino ad avvolgere tutto il collo ( restare così , con questa sensazione per due/tre minuti ) . prima di riaprire gli occhi ed alzarsi lentamente per iniziare gli esercizi, si consiglia di fare tre bei respiri profondi.
- GLI ESERCIZI -
Quando si ha dolore acuto è consigliabile eseguire gli esercizi tutti i giorni, per tre volte al giorno e per cinque volte ciascuno; scomparso il dolore, se ne consiglia l'esecuzione per due o più volte alla settimana, come prevenzione. NB: quando, eseguendo gli esercizi bilaterali, si prova molto più dolore da un lato, gli esercizi vanno eseguiti solo dal lato non doloroso, per poi tornare all'esecuzione normale una volta alleviatolo.
ES.1 - mettersi in piedi con le gambe divaricate, i piedi paralleli tra loro e distanti quanto la larghezza delle proprie spalle. Le ginocchia sono flesse, non bloccate ed il peso del corpo deve essere distribuito equamente sui due piedi; le braccia sono rilassate lungo il corpo. Si lascia cadere in avanti la testa con l'intenzione di appoggiare il mento sullo sterno - 5 respiri con stop -, poi tornati alla posizione di partenza, si lascia cadere la testa a destra o a sinistra come voler toccare la spalla con l'orecchio (non alzare le spalle) - 5 respiri con stop -, ripetere il tutto dall'altro lato.
ES. 2 - mantenendo la posizione dell'esercizio 1, portare la testa in dietro alzando il mento (come se si dovesse guardare in alto) stirando la zona della gola fino a che inizia a "tirare" -5 respiri con stop -, mantenendo questa posizione ruotare il mento verso destra o sinistra - 5 respiri con stop -, ripetere il tutto dall'altro lato.
ES.3 - la posizione è la stessa degli esercizi precedenti, ma si usa la respirazione diaframmatica senza stop. Guardando di fronte a sé una ipotetica linea d'orizzonte, si inizia ad inspirare seguendo tale linea da un lato fin quasi ad arrivare sopra la spalla; poi espirando si segue la linea ipotetica che scende in verticale fino a terra, passa sotto i piedi ed arriva all'altro lato (la testa è sempre chinata in giù), da qui la si segue ancora in verticale all'insù riprendendo l'inspirazione che si protrarrà sino a ritornare alla posizione di partenza, così per 5 volte. Poi si esegue la stessa cosa dall'altro lato.
ES. 4 - la posizione e la respirazione sono come l'esercizio precedente. Mantenendo il corpo fermo, si cerca di disegnare con una spalla un cerchio in senso orario al lato del corpo: inspirando quando la spalla si porta verso l'alto ed espirando quando scende per chiudere il cerchio. Chiuso il cerchio da quel lato si parte subito con l'altra spalla. Eseguito 5 volte per lato, si ripete il tutto disegnando i cerchi in senso antiorario per altrettante volte. Poi l'esercizio va ripetuto muovendo le spalle assieme in senso orario ed antiorario, sempre per 5 volte.
ES. 5 - questo esercizio è meglio eseguirlo da seduti, con i piedi ben piantati a terra e la schiena dritta appoggiata allo schienale della sedia. Si gira la testa portando il mento verso una spalla aiutandosi con l'indice ed il medio della mano del lato verso cui si è girati (il braccio deve restare aderente al fianco e si muove solo l'avambraccio e la mano) - 5 respiri con stop -, poi si gira la testa dall'altra parte e si compiono le stesse operazioni.
ES. 6 - seduti sulla sedia come per l'esercizio precedente, si appoggiano le mani sull'inguine. Mentre si inspira di diaframma, si alzando le braccia verso l'alto e ci si stira all'indietro formando una specie di arco sulla spalliera. Si fa uno stop (contare fino a cinque). Con l'espirazione ci si porta nella posizione di partenza e si fa uno stop, e così per 5 volte. ES. 7 - ci si stende supini con le gambe leggermente divaricate e piegate in modo che le piante dei piedi siano combacianti con il suolo (o il piano dove si è distesi). Le braccia sono distese lungo il corpo - 5 respiri con stop - poi si ruota la testa da un lato e si lasciano "cadere" le gambe dal lato opposto . - 5 respiri con stop - Ripetere la stessa cosa per l'altro lato del corpo.
Tutti gli esercizi, a parte il settimo, possono essere eseguiti da seduti, quindi in varie situazioni (al lavoro, in macchina, in treno, etc.) e, anche se sono stati descritti con un ordine adeguato e graduale, nulla toglie alla loro efficacia se venissero eseguiti in ordine casuale; l'importante è farne anche uno solo, ma farlo completamente ed in maniera descritta e senza fretta .
e buon rilassamento!
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