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SCHEDA ARTICOLO N. «01502»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: PIETRO MANCUSO
TITOLO: LA TRADIZIONE PRIMORDIALE
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TESTO ARTICOLO

La Tradizione Primordiale

(Pietro Mancuso)

Per Tradizione Primordiale si intende il patrimonio religioso, cultuale e
sociale ,in poche parole la civiltà, del popolo degli Iperborei e
soprattutto la summa sapienziale dei suoi colleggi iniziatici. Gli
Iperborei, lo ripetiamo, sarebbero i rappresentati una antichissima civiltà
che in tempi remotissimi, nella mitica età dell'oro e comunque nell'alta
preistoria (sarebbero gli antenati dei Cromagnon che dovrebbero risalire a
30.000 40.000 anni fa), abitavano nelle zone polari che all'epoca godevano
di un clima delizioso.
Gli Iperborei sarebbero i depositari e i diffusori di una rivelazione
primordiale che poi ritroviamo negli Indoeuropei e da li in tutti i popoli
che appartengono a questo ceppo. Nel tempo questa trasmissione orizzontale,
cioè storica, veniva rinnovata e corroborata dalla esperienza diretta dei
veggenti che riscoprivano in sé la sapienza non-umana ma divina e
trascendente che venne rivelata in origine agli Iperborei. Venne rivelata a
loro per il semplice fatto che, almeno per quanto riguarda il ciclo in cui
viviamo, sono i progenitori dell'umanità ... almeno di una parte
dell'umanità.

La dottrina degli Iperborei è come una piramide rovesciata perchè le
fondamenta, i fatti, su cui si poggia è appena sufficiente per piantare uno
spillo.
In primo luogo essi sono un popolo che vive nell'eta dell'oro, in
un'epoca cioè in cui l'uomo è pienamente risvegliato e in pace con sé, Dio e
il mondo. Gli Iperborei sono figure semidivine ,possiedono poteri
taumaturgici capaci di opere mirabolanti e sono immortali. Il loro corpo non
è pienamente materiale per questo antiche cronache dicono che avevano le
"ossa molli" e per ciò si giustifica la mancanza di resti fossili di questi
uomini.

A un certo punto però una deviazione morale segna l'inizio di un nuovo
ciclo e il chiudersi dell'età dell'oro. I loro discendenti migrano dalla
sede originaria portando nella loro diaspora la scintilla della sapienza
originaria. La causa della migrazione dei discendenti è un inverno
spaventoso e senza fine, una delle glaciazioni che consegue a un evento
cosmico che fa da cont'altare alla caduta interiore. Alla deviazione morale
segue una declinazione dell'asse terrestre in seguito a uno spaventoso
cataclisma , forse l'impatto di un enorme meteorite sulla terra. La
tradizione estremo orientale porta il ricordo di questo evento :

<< I pilastri del cielo furono infranti la terra tremo alle sue
fondamenta. I cieli a settentrione scesero sempre più in basso. Il sole e la
luna e le stelle mutarono il loro corso. La terra si aprì e le acque
racchiuse nel suo interno proruppero e inondarono i vari paesi. L'uomo si
trovava in rivolta contro il cielo e l'universo cadde in disordine. Il sole
si oscurò . I pianeti mutarono il loro corso e la grande armonia del cielo
fu distrutta>> (Evola 1984 pag 235)

I popoli che migrarono dalle ormai gelate terre originarie portarono con
sé il ricordo di questa sede primitiva e dei loro mitici antenati. Quattro
antenati degli indiani Quiche memori dell'eta dell'oro e nostalgici del
paradiso perduto, si narra, tentarono di ritornare a Tulla ,la patria
originaria, ma giunti lì trovarono solo freddo e ghiaccio.

Il ricordo delle origini produsse un simbolismo tipico che gravita
intorno a un'isola o una montagna che si trova al nord e di una razza
primordiale si sapienti. Un giorno, narrano alcune tradizioni come quella
tibetana , dal nord verra un eroe dei tempi antichi che restaurerà l'ordine
infranto.

Ho volutamente tralasciato il consueto apparato filologico che
generalmente accompagna simili esposizioni privilegiando le idee che ruotano
intorno agli Iperborei. L'ho fatto perchè diventa estremamente difficile,
per il lettore, orientarsi fra due o tre affermazioni e decine di citazioni
e analogie prese da svariate tradizioni e mitologie. Ma la voluta
semplicità e chiarezza nella descrizione di quel che si suppone si conosca
di questa antica civiltà , lo ripeto, non deve indurre il lettore a credere
che le fonti siano così estremamente chiare, tutt'altro .

Questa dottrina della Tradizione Primordiale ha dei lati tenebrosi e
assai inquietanti che generalmente si tacciono ma che il lettore farebbe
bene a porre su di essi tutta la sua attenzione.

Già nell'ottocento uno studioso delle civiltà del mediterraneo il
Bachofen aveva tratto le conclusioni che le civiltà attuali erano il
risultato della dialettica fra due archetipi di civiltà quella Aristocratica
e quella Ginecocratica. Nei primi del ventesimo secolo, in francia il,
Guenon inizia a postulare di questa Tradizione Primordiale, Nordica, e,poco
più tardi, gli fa eco, in Italia, Julius Evola.

Il problema è che sempre nello stesso periodo, in germania, studiosi che
facevano parte del NSADP cioè del partito nazionalsocialista iniziano a
pubblicare un ondata di studi sulle origini Nordiche, Ariane, della civiltà
e iniziarono a tracciare i confini fra ciò che era autenticamente Ariano e
ciò che non lo era considerando, le civiltà, non Ariane, non Nordiche, come
degenerazione e pericolo per la purezza della razza. Specificatamente il
popolo ebraico fu considerato essere l'esatta antitesi dell'Arianesimo. Per
farla breve e lavorando un poco di fantasia (ci sono precise circostanze
come l'appartenenza di Hitler alla società "iniziatica Tule, uno dei nomi
della terra favolosa degli Iperborei) si potrebbe affermare che il
nazionalsocialismo sia anche una armonica ,in chiave politica-sociale, delle
dottrine esoteriche di una setta di cui Hitler aveva subito delle
influenze.

Il tentativo di distruggere le componenti razziali non Ariane potrebbe
essere visto come la restaurazione della razza boreale e quindi la
restaurazione dell'età dell'oro. Infatti il terzo Raich doveva durare mille
anni nelle fantasie dei suoi gerarchi e portare alla restaurazione dei
valori tradizionali della civiltà Ariana. La guerra veniva vista come un
attualizzazione delle profezie che prevedevano che il ciclo attuale si
sarebbe chiuso e l'età dell'oro restaurata e sarebbe durata mille anni dopo
una terribile battaglia fra le armate delle tenebre, le razze non ariane e
antitradizionali, e le armate della luce gli Ariani. Gli eventi tristissimi
e drammatici, che tali ordini di idee, e soprattutto il volerle realizzare a
tutti i costi hanno prodotto sono universalmente noti.

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