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SCHEDA ARTICOLO N. «01562»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: FONTE: RISVEGLIO.COM
TITOLO: IL BIG BANG È UNA CONTRAZIONE CICLICA
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TESTO ARTICOLO

Il "Big Bang" è una contrazione ciclica

Trattoda: "Risveglio Notizie"
risveglio@yahoogroups.com


È quel che i miti indo-buddisti narrano da
millenni. Ora l'ipotesi è all'esame della scienza.

L'Universo è nato nel momento esatto in cui c'è
stata l'esplosione del Big Bang. Questa la teoria
che i fisici di tutto il mondo hanno di fatto
accettato e che da decenni viene ritenuta
plausibile.

Oggi, tuttavia, c'è chi ipotizza una
nuova e altrettanto interessante teoria. Secondo
il fisico computazionale Neil Turok l'enorme
esplosione avvenuta all'alba dei tempi non fu
altro che una delle tante contrazioni che il
cosmo ripete ciclicamente. Il modello proposto
dallo scienziato sta riscuotendo parecchio
interesse nell'ambiente e molti colleghi di Turok
stanno prendendo sul serio le sue posizioni.

Il Big Bang non è altro che una fase di un ciclo
infinito - Neil, che insegna alla Cambridge
University, ritiene che il Big Bang rappresenta
solo una fase di un ciclo di espansioni e
contrazioni del cosmo che si ripete all'infinito.
Stando a quanto da lui teorizzato, sia il tempo
che l'universo non hanno né inizio né fine.

Una teoria che ha la sua logica - Un'idea
bizzarra, ma per Turok non è più insolita della
classica spiegazione che generalmente viene
attribuita al Big Bang: uno specifico fenomeno
che sfugge alle leggi della fisica come noi le
conosciamo, in cui tutte le equazioni puntano
all'infinito e "tutte le proprietà che
normalmente usiamo per descrivere l'Universo e
ciò che esso contiene vengono a cadere".

L'Universo esisterebbe in almeno dieci dimensioni
parallele - Tale incoerenza ha portato il fisico
a porsi nuove domande sul Big Bang e a chiedersi
se lo stesso non potesse essere spiegato
nell'ambito della teoria delle stringhe, ipotesi
controversa, finora non verificata, secondo cui
l'Universo esisterebbe in almeno dieci dimensioni
parallele e sarebbe formato da blocchi
costitutivi unidimensionali denominati appunto
stringhe.

La teoria delle stringhe - Stando a una versione
delle teoria delle stringhe nota come teoria-m,
spiega Turok, "la settima extra dimensione dello
spazio è costituita dal gap che separa due
oggetti paralleli denominati membrane. Sarebbe
come lo spazio che separa due specchi paralleli.
La domanda è: cosa accadrebbe se i due specchi
entrassero in collisione? Forse ne deriverebbe il
Big Bang".

Ma cosa c'era prima della "nascita" dell'attuale
Universo? - Nella teoria di Turok esisteva un
Universo per molti aspetti simile a quello oggi
conosciuto, caratterizzato da bassa densità di
materia e da un qualcosa denominata energia
oscura.

Immaginando un Universo del genere, ma in
cui l'energia oscura interna sia instabile, ne
deriva che il decadimento della stessa porta le
due membrane ad unirsi, generando radiazioni e
successivamente una espansione che dà origine a
stelle e galassie. A quel punto l'energia oscura
riprende il sopravvento. È l'energia che deriva
dalla forza di attrazione tra le due membrane,
che le riporta a scontrarsi. Quindi si ha uno
scoppio seguito da un altro scoppio e poi da un
altro ancora. Non c'è un inizio dei tempi. Il
cosmo è sempre stato lì.

Prima di questo Universo ce n'era un altro simile
- Il magazine Wired, incuriosito dalla teoria ha
intervistato il fisico soprattutto per capire
meglio se in un qualche momento vi sia stato
comunque un inizio. "Immaginate di avere una
stanza piena d'aria, con tutte le molecole che
rimbalzano da una parte all'altra - ha spiegato
lo scienziato -. Per la maggior parte del tempo,
le molecole si distribuiscono in maniera
uniforme, ma una volta su un milione di miliardi
di anni vanno a finire nell'angolo della stanza.

Guardando la stanza e spostando avanti le
lancette dell'orologio, le molecole ritornano
uniformi. Ma poi la situazione si capovolge, e si
indirizzano nuovamente nell'angolo, per poi
distaccarsene di nuovo, all'infinito. Se la
metafora è corretta, questo vuol dire che il
tempo per un po' può correre in avanti, poi
tornare indietro, e quindi accelerare di nuovo.

Questo è il quadro generale: siamo ancora ben
lontani dal comprendere totalmente il fenomeno,
ma è appunto questa la mia scommessa. Il mio
interesse principale resta comunque il problema
della singolarità.

Se non riusciamo a capire cosa
sia accaduto alla singolarità da cui siamo nati,
allora non potremo mai comprendere fino in fondo
le leggi della fisica delle particelle. Sarei ben
felice di individuare le origini almeno
dell'ultima singolarità che abbiamo vissuto e
lasciare le altre ai posteri".

Come si testa la sua teoria? - "Se l'Universo
fosse nato da zero per poi espandersi in maniera
esponenziale - conclude Turok - ne sarebbero
derivate delle onde gravitazionali in viaggio
attraverso lo spazio/tempo. Queste onde avrebbero
riempito l'universo, generando un sistema di echi
dell'inflazione stessa. Nel nostro modello, la
collisione delle due membrane non genera nessun
onda.

Quindi se potessimo misurare le onde,
saremmo anche in grado di verificare quale sia la
teoria corretta. Stephen Hawking ha scommesso con
me che avremmo trovato i segni dell'inflazione.
Io ho scommesso che non li troveremo, e vi
assicurò che non vincerà lui, potrei puntarci
qualsiasi somma. Finora lui non ha parlato di una
cifra precisa, ma è molto più ricco di me, quindi
ben venga, sarà un piacere batterlo".

Fonte:
http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/08/febbraio/29/universo_bigbang_fenomeno_ciclico_555.html

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