Costruire la pace.
"Quando punti il dito per condannare, tre dita restano puntate contro di te"
Proverbio cinese
Amicizia e riflessione
Credo sia importante un'analisi relativa alle proprie responsabilità, alle aspettative e se e in che modo abbiamo trasmesso amicizia o altro. Sicuramente,se è amicizia che offriamo ( e non pretendiamo ), dobbiamo essere in grado di scacciare da noi stessi sentimenti di possesso, cogliere in noi se,dietro la parola amicizia si cela altro. Prima di puntare il dito su quanto altri non avrebbero fatto verso di noi sarebbe opportuno chiedersi se, in fondo, ci attendevamo qualcosa.
Se riusciamo a non fuggire le nostre responsabilità,se siamo capaci di vedere cosa abbiamo sbagliato, se siamo capaci di manifestare dove si sia colto un malinteso( facile interpretare diversamente ed il dialogo leale serve a questo)allora si è capaci di portare avanti un rapporto maturo.Troppo facile dare ad altri responsabilità e non vedere la trave che ci renderebbe ciechi. Dialogo,condivisione,senza nulla pretendere, è la migliore base per mettere le radici a rapporti destinati a durare nel tempo. Quando muore in fretta era solo illusione.
Luglio 2007 Poetyca
http://www.poetyca.it/lampi_improvvisi/lampi_improvvisi.htm
Grandi e piccoli. Gli adulti per primi e i bambini per spirito d'emulazione imparano a tenere stretta un'opinione.A voler dimostrare a tutti i costi di avere ragione, dimenticando spesso come la realtà che si potrebbe cogliere, quando non si è liberi dall'attaccamemto è sempre distorta. Pestare i piedi, urlare l'altrui torto, dimenticando di leggere in profondità cosa possa avere mosso in noi delle eccessive reazioni, è solo alimentare il nostro ego che non ci permette di distaccarci dall'attaccamento alle proprie opinioni,si diventa " territoriali", come se la difesa ad oltranza di quello che possa essere uno spazio che ci rappresenti sia capace di tenere in equilibrio una già precaria opinione di sè. Si cercano alleanze, attenzioni e altre persone che ci possano appoggiare. Ma,riflettendo,è meglio avere accanto il " paladino a spada tratta" che inconsciamente alimenta la nostra dipendenza o chi, pur sapendo di rischiare la profonda incomprensione, sia capace di farci capire che, in fondo, è necessario mettere in atto una profonda analisi sull'eccessiva reazione legata a questa insicurezza?
Naturalmente si è liberi nelle personali scelte, esse saranno rispettate, ma non ha senso entrare in nuovi " loop" ( percorsi senza uscita con la ripetizione sistematica degli stessi atteggiamenti mentali) e non fare nulla per venirne fuori. Essere capaci di maturità è tra le nostre opportunità. siamo sempre tutti pronti a puntare il dito contro gli altri. Gli altri sbagliano, gli altri si comportano male, gli altri mentono, gli altri sono incapaci e diversi da quanto vorremmo.
Gli altri,e noi?
E'comune il puntare l'indice contro qualcuno dicendo che ha fatto un errore, ma se osserviamo la nostra mano è facile notare che nel fare questo gesto ci sono altre tre dita che sono puntate contro di noi, Il ruolo di queste tre dita è è la chiave di volta per imparare che:
1) Non si deve essere sempre sicuri di avere ragione. 2) Anche se avessimo ricevuto un torto, è anche vero che non siamo infallibili. 3) La frustrazione ed il disagio provati ora ed altre volte precedenti devono indurre e non ripetere il nostro autoinganno.
Non è mai stato facile crescere, superare dei modelli che sono autoindotti ma avere modo di sperimentare l'ascolto interiore, di mettere una nuova procedura che spezzi la coazione a ripetere è la via che ci insegni a non giudcare e a " lasciare andare " la presa. Un modo maturo per non essere fonte di energie quali la rabbia ed il rancore che sono distanti dalla pace interiore e pongono in atto un percorso legato all'ignoranza e all'illusione.
Tre dita, non uno soltanto sono la necessità di alimentare la pace interiore.
Un sorriso Poe
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