(Il testo è tratto dal sito ufficiale di Deepak Chopra - http://www.chopra.com/ )
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Le domande e le risposte sono traduzioni della rubrica "Ask deepak" pubblicata sul sito www.chopra.com , in cui il Dr. Deepak Chopra risponde personalmente ai quesiti dei suoi lettori.
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(14/02/1998)
Ho una relazione seria. Mi voglio sposare ma il mio partner dice che non è pronto. Che cosa ne devo fare delle mie speranze e dei miei sentimenti mentre lui si sta preparando?
Ti senti frustrata perché la tua relazione è bloccata. In ogni relazione si passa attraverso sette fasi: attrazione, infatuazione, comunione, intimità, resa, passione, ed estasi. Ho parlato ampiamente di queste fasi nel libro "Il cammino verso l'amore" (Sperling & Kupfer) ; ma allo scopo di rispondere alla tua domanda mi concentrerò sulle prime tre.
Sembra che la vostra relazione si trovi attualmente nella terza fase. Tu ed il tuo partner siete andati oltre l'attrazione iniziale che vi ha messi insieme ed anche oltre all'infatuazione in cui c'è stata una venerazione reciproca. Questa terza fase è lo fase in cui, se maturerà, farà sbocciare l'intimità e tutto ciò che risiede oltre l'intimità. E' comunque anche la fase in cui le cose possono peggiorare e si può arrivare ad una rottura del rapporto. (Nonostante possa essere doloroso una rottura in questa fase del rapporto previene problemi più complicati che apparirebbero in seguito)
Affinché le cose vadano bene in questa fase di comunione e affinché la relazione possa andare avanti verso le fasi successive è necessario che ciascun partner si esprima in piena onestà e sincerità. E' anche essenziale che ciascun partner lasci cadere le sue difese. La comunione tra due persone di solito fallisce nel momento in cui uno o entrambi i partners cominciano a costruire difese allontanando l'altro partner. E da ciò che mi scrivi sembra che delle difese siano state costruite. Prendendo delle scuse come "Io non sono pronto" , il tuo fidanzato sta costruendo delle difese. E ancora, è molto probabile che tu comincerai a costruire delle tue difese per proteggere te stessa dai tuoi sentimenti di infelicità.
Oltre ad una comunicazione aperta ed onesta perché nella relazione tutto vada per il meglio devono essere presenti altri due ingredienti: uguaglianza e sensibilità. Sembra che tutti questi tre ingredienti (comunicazione, uguaglianza e sensibilità), manchino in qualche grado nella vostra relazione. L'uguaglianza non c'è poiché il tuo fidanzato sta dominando il processo di decisione mantenendo ferma la relazione. Anche la sensibilità, la capacità di comprendere ciò che sta provando l'altra persona, manca in entrambi voi.
Per esempio, il tuo fidanzato sta realmente comprendendo che cosa sta succedendo dentro di te? E tu sei consapevole delle sue paure e conosci la vera ragione per cui è così spaventato dal matrimonio? Infine la vostra comunicazione si è spezzata. Avete infatti chiaramente espresso le vere ragioni per cui ciascuno di voi vuole ciò che vuole? Naturalmente ciascuno di voi non sarà in grado di esprimere all'altro le reali motivazioni del proprio comportamento fino a quando non sarà in grado di chiarirle a sé stesso: questo significa domandare a sé stesso, voglio sposarmi per l'amore che provo o perché la mia priorità nascosta è la sicurezza? Il tuo fidanzato ha bisogno di capire se vuole aspettare perché non è pronto (che è al massimo una risposta vaga e nebulosa) o perché teme le responsabilità che dovrà fronteggiare all'interno di una storia d'amore a lungo termine? Se è spaventato da queste responsabilità nasce spontanea la domanda sulla profonda sincerità del suo amore. Se volete portare avanti la relazione e farla crescere allora questi sentimenti vanno tirati fuori e portati allo scoperto.
Una volta che entrambi avrete parlato e sviluppato questi tre elementi, allora sarà chiaro per entrambi se sarete destinati ad una relazione a lungo termine felice o se invece il vostro destino sarà quello di avere una relazione tossica e di reciproca dipendenza. Nel primo caso il matrimonio sarà il migliore passo che potete fare, mentre nel secondo caso sarà una scelta salutare per entrambi quella di terminare a questo punto la relazione.
(29/09/2000)
In che modo si "scivola nel gap" ?
In realtà tutti noi scivoliamo nel Gap in ogni momento della nostra vita. Sebbene, per renderlo più comprensibile, il Dr. Chopra si riferisca spesso allo scivolare nel Gap (spazio) tra i nostri pensieri, in realtà ogni cosa è il Gap, ed i pensieri sono semplicemente interruzioni all'interno del Gap. Il Gap è lo Spirito e lo Spirito è dappertutto. Non è soltanto in ogni cosa, ma è anche lo spazio tra le cose. Nel nostro normale stato di veglia la nostra mente corre da un pensiero all'altro in un flusso pressoché continuo. Comunque tra un pensiero e l'altro c'è un piccolo spazio, se così non fosse i nostri pensieri sarebbero una sorta di insalata di parole. Questo spazio è il Gap e noi entriamo in contatto con esso per una frazione di secondo dopo ciascun pensiero. Tuttavia, a causa della grande quantità di pensieri che abbiamo durante il giorno, il Gap tra i pensieri diventa talmente ristretto che di solito non lo notiamo neanche ed è facile dimenticarne anche l'esistenza. Tutto quello che occorre allora è di acquietare la nostra mente in modo che i pensieri si diradino e si possa cominciare ad essere consapevoli dello spazio esistente tra loro.
Possiamo raggiungere questo scopo semplicemente sedendoci in silenzio, trascorrendo del tempo apprezzando la natura e tramite una varietà di tecniche mentali. Nonostante tutte queste tecniche possano funzionare, si tratta spesso di un evento casuale.
Il Dr. Chopra raccomanda quindi la meditazione come l'unico e più potente strumento per portare sistematicamente la nostra consapevolezza verso livelli di quiete mentale sempre maggiore fino a che, infine, non si sperimenta lo spazio tra i pensieri e si "scivola nel Gap".
27/09/2000)
Se i nostri corpi immagazzinano i nostri ricordi come può una persona cancellare i ricordi che stanno causando una malattia o l'invecchiamento ? Nella tradizione vedica c'è una frase che dice:"Se vuoi sapere come sarà il tuo corpo nel futuro, guarda ai tuoi pensieri oggi." Noi creiamo e ricreiamo costantemente la nostra fisiologia e ciò che creiamo dipende dai nostri pensieri. Ogni cellula del nostro corpo è una cellula "pensante", può non pensare in inglese con l'accento indiano ma nonostante ciò pensa e comunica con tutte le altre cellule del nostro corpo.
Se i nostri pensieri sono depressi allora avremo cellule depresse, se proviamo ansia allora avremo cellule agitate ed ansiose, e se i nostri pensieri sono felici ed armoniosi avremo cellule felici ed integrate. Ogni azione che compiamo crea un ricordo, che a sua volta crea un desiderio, che alla fine porta ad una azione futura. Per esempio, se bevi una tazza di caffè vieni a conoscenza del sapore del caffè che può a sua volta creare il desiderio di avere una seconda tazza di caffè e quindi una nuova azione. I ricordi creati da ogni singola azione che abbiamo compiuto è immagazzinato da qualche parte nel nostro corpo e crea il potenziale per futuri desideri e azioni che a sua volta creano il nostro nuovo corpo in costante evoluzione.
Non possiamo mai cancellare questi ricordi ma li possiamo offuscare con altri ricordi più piacevoli e più favorevoli alla vita. Tutte le malattie ed i problemi di salute sono creati da una perdita della memoria dell'interezza a livello cellulare. Quando una cellula perde la sua connessione con il resto del nostro corpo comincia ad agire in maniera casuale causando caos e distruzione. Attraverso tecniche come la meditazione, la preghiera ed il silenzio cominciamo a riconnetterci con la nostra natura essenziale ed a riportare la memoria dell'interezza nella nostra vita. Quando le nostre cellule ricordano l'interezza esse cominciano automaticamente ad agire nel modo migliore per quello che riguarda la salute e la felicità. Un grande saggio vedico ha detto: "La sola ragione per cui invecchiamo e moriamo è perché vediamo glia ltri invecchiare e morire."
09/01/2001)
Che cosa determina la quantità di energia che sperimento nella mia vita ?
L'energia è la forza che fa muovere ogni cosa nell'universo. Infatti l'universo non è altro che un dinamico e palpitante campo di energia. La natura ha una grande abbondanza di energia in tutte le diverse forme. Con tutta l'energia che si trova intorno a noi è stupefacente il fatto stesso di essere stanchi. Molte variabili come la dieta, lo stile di vita, l'inquinamento e le emozioni possono incidere sui nostri livelli di energia; ma il livello vitale di base che sperimentiamo nella nostra vita è determinato dalla qualità della nostra connessione allo Spirito Universale (la sorgente e il serbatoio di tutta l'energia). L'energia fluisce naturalmente dallo Spirito nel nostro sistema mente-corpo. La fatica è causata da blocchi o squilibri in questo flusso naturale. La chiave per raggiungere un'energia illimitata è l'equilibrio. Eliminando stress e tossine e riconnettendoci con lo Spirito la forza vitale è di nuovo libera di fluire liberamente. Vivendo in armonia con l'universo intorno a noi e con l'universo dentro di noi, possiamo sperimentare una quantità di energia che va oltre a quello che possiamo aver immaginato.
(12/01/2001)Che differenza c'è tra la meditazione con un mantra personale e l'utilizzo di "Io sono"?
Meditazione è ogni cosa che riporta la nostra consapevolezza al momento presente: possiamo fissare un tramonto meraviglioso, osservare il nostro respiro, utilizzare il motto preferito o un mantra personalizzato. Il vantaggio di utilizzare un mantra personale risiede nel fatto che la sua vibrazione risuona ad una frequenza simile a quella della nostra fisiologia portandoci alla calma interiore. Inoltre il mantra non ha alcun significato perciò non c'è nulla che mantiene la nostra consapevolezza in un livello attivo della mente. Quando utilizziamo una parola o una frase con un significato rimane sempre presente la tendenza ad intellettualizzare che può impedirci di acquietarci nel silenzio del puro Spirito.
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