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SCHEDA ARTICOLO N. «01596»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: FONTE: LISTA SADHANA
TITOLO: LA REGOLA DI WILLERMOZ COMPLETA IN 9 PUNTI (MONOGRAFIA LUNGA)
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TESTO ARTICOLO

La Regola di Willermoz completa in 9 punti (1782)

(di AA.VV. )



La Regola di Willermoz completa in 9 punti (1782)

Regola specifica del neotemplarismo del XVIII secolo. Gnostica, mistica,
cavalleresca e templare, questa regola si caratterizza per un'alta
elevazione spirituale ed iniziatica. In essa lo Scudiero e il Novizio non
sono considerati gradi inferiori; essi sono dei Cavalieri del Tempio in
potenza e sin dall'inizio del loro percorso nell'Ordine devono assimilare,
come tutti i membri della comunità, la Regola del Regime, a guisa dei Poveri
Cavalieri della Milizia del Cristo. Eccone i termini:

Prologo

O TU che stai per essere iniziato alle lezioni della saggezza! Figlio della
virtù e dell'amicizia! Presta alle nostre parole un orecchio attento, e che
la tua anima si apra ai precetti virili della verità! Ti insegneremo la
strada che conduce ad una vita felice; ti insegneremo ad essere gradito al
tuo Autore ed a sviluppare, con energia e successo, tutti i mezzi che la
Provvidenza ti confidò per renderti utile agli uomini ed assaporare le
delizie della beneficenza.

Art. I - DOVERI VERSO DIO E LA RELIGIONE
1. - Il tuo primo ossequio appartiene alla divinità. Adora l'Essere pieno di
maestà che creò l'universo con un atto della sua volontà, che lo conserva
per effetto della sua azione continua, che riempie il tuo cuore, ma che il
tuo spirito limitato non può concepire, né definire. Compiangi il triste
delirio di colui che chiude i suoi occhi alla luce e vaga nelle spesse
tenebre del caso: che il tuo cuore, intenerito e riconoscente dei paterni
benefici del tuo Dio, rigetti con disprezzo quei vani sofismi, che provano
la degradazione dello spirito umano quando s'allontana dalla sua fonte.
Eleva spesso la tua anima al di sopra degli esseri materiali che ti
circondano e lancia uno sguardo pieno di desiderio nelle regioni superiori,
che sono la tua eredità e la tua vera patria. Fai a questo dio il sacrificio
della tua volontà e dei tuoi desideri, renditi degno dei suoi influssi
vivificanti, adempi le leggi che ha voluto che tu compissi come uomo nel tuo
percorso terreno. Essere gradito al tuo Dio, ecco la tua fortuna; essere per
sempre riunito Lui, ecco tutta la tua ambizione, la bussola delle tue
azioni.

2. - Ma come oserai sostenere i suoi sguardi, essere fragile! che
trasgredisce ad ogni istante le sue leggi ed offende la sua santità, se la
sua paterna bontà non ti avesse procurato un Riparatore infinito?
Abbandonato agli smarrimenti della tua ragione, dove troverai la certezza di
un consolante avvenire? Consegnato alla giustizia del tuo Dio, dove
troveresti rifugio? Rendi dunque grazia al tuo Redentore; prosternati
davanti al Verbo incarnato e benedici la Provvidenza che ti ha fatto nascere
tra i cristiani. Professa in ogni luogo lo splendore dell'Altissimo e non
arrossire mai di appartenergli. La sua Legge è la base dei nostri obblighi;
se tu non vi credessi, cesseresti di essere un Templare. Comunica in tutte
le tue azioni una pietà illuminata ed attiva, senza ipocrisia, senza
fanatismo; il Templare non si limita a verità speculative: pratica tutti i
doveri morali che insegna e sarai felice; i tuoi contemporanei ti
benediranno e comparirai sereno davanti al trono dell'Eterno.

3. - Soprattutto, compenetrati di questo principio di carità e d'amore, base
di questa spiritualità: compiangi l'errore senza odiarlo e senza
perseguitarlo; lascia soltanto a Dio la cura di giudicare, ed accontentati
di amare e di tollerare. Massoni! Figli di uno stesso Dio, che questo legame
d'amore ci unisca strettamente e faccia scomparire ogni pregiudizio
contrario alla nostra fraterna concordia.

Art. II - IMMORTALITA' DELL'ANIMA

1. - UOMO! Re del mondo! Figlio di Dio e dio tu stesso! Capolavoro della
vita che Dio animò col suo soffio! Medita il tuo sublime destino. Tutto ciò
che vegeta intorno a te e non ha che una vita animale, perisce con il tempo
ed è sottomesso al tuo dominio; la tua anima immortale soltanto, emanata dal
seno della Divinità, sopravvive alle cose materiali e non perirà affatto.
Ecco il tuo vero titolo di nobiltà; senti vivamente la tua fortuna, ma senza
orgoglio; questo perse la tua razza e ti riporterebbe nell'abisso. Essere
degradato! malgrado la tua grandezza primitiva e relativa, cosa sei al
cospetto dell'Eterno? Adoralo nella polvere e separa con cura questo
principio celeste ed indistruttibile da leghe aliene; educa la tua anima
immortale e perfettibile, e rendila suscettibile di essere riunita alla
fonte pura del bene, quando sarà liberata dai vapori grossolani della
materia. È così che sarai libero anche se in catene, felice anche nella
sventura, incrollabile negli uragani e morirai senza terrore.
2. - Templare! Se mai tu potessi dubitare della natura immortale della tua
anima e del tuo alto destino, l'iniziazione sarebbe senza frutti per te;
cesseresti di essere il figlio adottivo della saggezza e saresti confuso
nella folla degli esseri materiali e profani che brancolano nelle tenebre.

Art. III - DOVERI VERSO LO STATO E VERSO LA PATRIA

1. - L'Essere supremo confidò in maniera più positiva i suoi poteri sulla
terra ai reggitori dello Stato; rispetta e gradisci la loro legittima
autorità nell'angolo della terra che abiti; il tuo primo ossequio appartiene
a Dio; il secondo alla Patria.

L'Uomo errante nei boschi, senza cultura ed evitando i suoi simili, sarebbe
poco adatto a compiere i disegni della Provvidenza, e ad afferrare tutto
l'insieme
della fortuna che gli è riservata. Il suo essere cresce in mezzo ai suoi
simili; il suo spirito si fortifica nel conflitto di opinioni; ma una volta
riunito in società, dovrebbe lottare senza tregua contro l'interesse
personale e le passioni disordinate, e ben presto l'innocenza soccomberebbe
sotto la sua forza o la sua astuzia. Occorsero dunque delle leggi per
guidarlo e dei capi per mantenerle.

2. - UOMO sensibile! tu riverisci i tuoi genitori; onora allo stesso modo i
padri dello Stato e prega per la loro conservazione; essi sono i
rappresentanti della Divinità su questa terra. Se fuorviano, ne
risponderanno al Giudice Supremo; ma la tua opinione potrebbe trarti in
inganno e mai dispensarti dall'obbedire. Se tu venissi meno a questo sacro
dovere, se il tuo cuore non trasalisse più al dolce nome della Patria, i
templari ti ricaccerebbero dal loro seno come refrattario all'ordine
pubblico, come indegno di partecipare ai vantaggi di un'associazione che
merita la fiducia e la stima dei governi, in quanto uno dei suoi principali
moventi è il patriottismo e che, gelosa di formare i migliori cittadini,
esige che i suoi figli adempiano, con il maggior impegno e purezza
d'intenti,
tutti i doveri del loro stato civile. Il guerriero più coraggioso, il
giudice più integro, il maestro più dolce, il servo più fedele, il padre più
tenero, lo sposo più costante, il figlio più sottomesso deve essere il
Templare, poiché i doveri ordinari e comuni del cittadino sono stati
santificati e rafforzati dalle sue promesse libere e volontarie e che
disattendendoli unirebbe alla debolezza l'ipocrisia e lo spergiuro.

Art. IV - DOVERI VERSO L'UMANITÀ IN GENERALE

1. - Ma se il circolo patriottico che ti apre una carriera così feconda e
soddisfacente non riempie ancora tutta la tua attività; se il tuo cuore
sensibile vuole varcare i limiti degli imperi ed infiammare di questo fuoco
elettrico dell'umanità tutti gli uomini, tutte le nazioni; se, risalendo
alla fonte comune, gradisci amare teneramente tutti quelli che hanno gli
stessi organi, lo stesso bisogno di amare, lo stesso desiderio di essere
utile ed un'anima immortale come te, vieni allora nei nostri templi ad
offrire i tuoi omaggi alla santa umanità; l'universo è la patria del massone
e nulla di ciò che concerne l'uomo gli è estraneo.
2. - Osserva con rispetto questo edificio maestoso, destinato a stringere i
legami troppo rilassati della morale; ama teneramente un'associazione
generale di anime virtuose, capaci di esaltarsi, diffusa in tutti i paesi,
dove la ragione e le luci sono penetrate, riunita sotto il santo vessillo
dell'umanità, retta da leggi semplici ed uniformi. Senti infine lo scopo
sublime del nostro santo Ordine; consacra la tua attività e tutta la tua
vita alla beneficenza; nobilita, epura e fortifica questa generosa
risoluzione lavorando senza tregua alla tua perfezione, riunendoti più
intimamente alla Divinità.

Art. V - BENEFICENZA

1. - Crea ad immagine di Dio che si è degnato di rivelarsi agli uomini e
spargere su di loro la felicità; accostati a questo modello infinito con la
volontà costante di versare incessantemente sugli altri uomini tutta la
quantità di felicità che è in tuo potere; tutto ciò che lo spirito può
concepire di bene è il patrimonio del massone.

2. - Osserva la miseria impotente dell'infanzia, essa reclama il tuo
appoggio; considera l'inesperienza funesta della gioventù, essa sollecita i
tuoi consigli; poni la tua felicità a preservarla dagli errori e dalle
seduzioni che la minacciano; eccita in lei le scintille del fuoco sacro del
genio, aiutala a svilupparle per il bene del mondo.

3. - Ogni essere che soffre o geme ha dei sacri diritti su di te; guardati
dal misconoscerli, non aspettare che il grido penetrante della miseria ti
solleciti; previeni e rassicura lo sventurato timido; non avvelenare, con
l'ostentazione
dei tuoi doni, le fonti di acqua viva dove lo sfortunato deve dissetarsi;
non cercare la ricompensa per la tua beneficenza nei vani applausi della
moltitudine; il massone la trova nella quieta approvazione della sua
coscienza e nel sorriso fortificante della Divinità, sotto i cui occhi è
sempre posto.

4. - Se la Provvidenza liberale ti ha accordato del superfluo, guardati dal
farne un uso frivolo e criminale; essa volle che, con un impulso libero e
spontaneo della tua anima generosa, tu rendessi meno sensibile la
distribuzione ineguale dei beni, che era nei suoi piani; godi di questa
bella prerogativa. Che mai l'avarizia, la più sordida delle passioni,
avvilisca il tuo carattere, e che il tuo cuore si sottragga ai calcoli
freddi ed aridi che suggerisce. Se mai dovesse inaridirsi al suo soffio
tetro ed interessato, evita le nostre officine di carità; sarebbero prive di
attrattive per te e non potremmo più riconoscere in te l'antica immagine
della Divinità.

5. - Che la tua beneficenza sia illuminata dalla religione, dalla saggezza e
dalla prudenza; il tuo cuore vorrebbe abbracciare i bisogni dell'umanità, ma
il tuo spirito deve scegliere i più pressanti ed i più importanti.
Istruisci, consiglia, proteggi, dona, dà sollievo a seconda dei casi; non
ritenere mai di aver fatto abbastanza e non riposarti per le tue opere che
per trarre nuove energie. Dedicandoti così agli slanci di questa sublime
passione, una fonte inesauribile di gioie si prepara per te: avrai su questa
terra l'anticipo della felicità celeste, la tua anima crescerà e tutti gli
istanti della tua vita saranno riempiti.
6. - Quando infine senti i limiti della tua natura finita, e che non potendo
essere sufficiente da solo a compiere il bene che vorresti fare, la tua
anima si rattrista, vieni nei nostri templi; osserva l'insieme sacro dei
benefici che ci unisce e concorrenti efficacemente, secondo tutte le tue
facoltà, ai piani ed agli impieghi utili che l'associazione massonica ti
presenta e che realizza, rallegrati di essere cittadino di questo mondo
migliore; assapora i dolci frutti delle nostre forze combinate e concentrate
per uno stesso obiettivo; allora le tue risorse si moltiplicheranno,
aiuterai a fare mille felici invece di uno ed i tuoi voti saranno coronati.

Art. VI - ALTRI DOVERI MORALI VERSO GLI UOMINI

1. - Ama il tuo prossimo come te stesso e non fargli mai ciò che non
vorresti si faccia a te. Serviti del sublime dono della parola, segno
esteriore del tuo dominio sulla natura, per prevenire i bisogni altrui e per
stimolare in tutti i cuori il fuoco sacro della virtù. Sii affabile e
servizievole, edifica con l'esempio; condividi l'altrui felicità senza
gelosia. Non permettere mai all'invidia di sorgere neanche per un istante
nel tuo seno, essa turberebbe la fonte pura della tua felicità e la tua
anima sarebbe in preda alla più cupa delle furie.
2. - Perdona al tuo nemico; non vendicartene che con opere buone; questo
generoso sacrificio, di cui dobbiamo il sublime precetto alla religione, ti
procurerà i piaceri più puri e più deliziosi; ritornerai l'immagine della
Divinità che perdona con una bontà celeste le offese dell'uomo, e lo colma
di grazie malgrado la sua ingratitudine. Ricordati dunque sempre che questo
è il trionfo più bello, che la ragione prevalga sull'istinto, e che il
massone dimentichi le ingiurie, ma mai i benefici.

Art. VII - PERFEZIONE MORALE DI SE STESSI

1. - Dedicandoti così all'altrui bene, non dimenticare il tuo
perfezionamento e non trascurare di soddisfare i bisogni della tua anima
immortale. Discendi spesso nel tuo cuore, per sondarne le pieghe più
nascoste. La conoscenza di se stessi è il grande cardine dei precetti
massonici. La tua anima è la pietra grezza che occorre sgrossare; offri alla
Divinità l'omaggio delle tue inclinazioni regolate, delle tue passioni
vinte.

2. - Che i costumi casti e severi siano tuoi compagni inseparabili e ti
rendano rispettabile agli occhi dei profani; che la tua anima sia pura,
retta, schietta ed umile. L'orgoglio è il nemico più pericoloso dell'uomo,
lo mantiene nell'illusoria fiducia nelle sue forze. Non considerare il punto
in cui sei giunto, rallenterebbe il tuo cammino; proponiti quello dove devi
arrivare; la breve durata del tuo passaggio ti lascia appena la speranza di
giungervi: togli al tuo amor proprio il pericoloso alimento del confronto
con quelli che ti sono dietro; ascolta piuttosto lo stimolo di un'emulazione
virtuosa, guardando dei modelli più compiuti davanti a te.

3. - Che la tua bocca non alteri mai i segreti pensieri del tuo cuore, che
essa ne sia sempre l'organo schietto e fedele; un massone che si spogliasse
del candore per assumere la maschera dell'ipocrisia e dell'artificio,
sarebbe indegno di abitare con noi e, seminando la diffidenza e la discordia
nei nostri quieti templi, ne diventerebbe ben presto l'orrore ed il
flagello.

4. - Che la sublime idea dell'onnipresenza di Dio ti fortifichi, ti
sostenga; rinnova ogni mattina la promessa di diventare migliore; veglia e
prega; e quando sul far della sera il tuo cuore soddisfatto ti ricorda una
buona azione o qualche vittoria ottenuta su te stesso, soltanto allora
riposa tranquillamente nel seno della Provvidenza e riacquista nuove forze.

5. - Studia infine il senso dei simboli e degli emblemi che l'Ordine ti
presenta. La Natura stessa vela la maggior parte dei suoi segreti; non vuole
essere osservata, confrontata e spesso sorpresa nei suoi effetti. Di tutte
le scienze di cui il vasto campo presenta i risultati più felici
all'operosità
dell'uomo ed a vantaggio della società, quella che ti insegnerà i rapporti
tra Dio, l'universo e te, colmerà i desideri della tua anima celeste e ti
insegnerà ad adempiere meglio ai tuoi doveri.

Art. VIII - DOVERI VERSO I FRATELLI

1. - Nella folla immensa di esseri di cui questo universo è popolato, hai
scelto, con un voto libero, i Templari come tuoi fratelli. Non dimenticare
dunque mai che ogni Templare, di qualunque, paese o condizione sia,
presentandoti la sua mano destra, simbolo di sincera fratellanza, ha dei
sacri diritti sulla tua assistenza e la tua amicizia. Fedele al voto della
natura, che fu l'uguaglianza, il massone ristabilisce nei suoi templi i
diritti originari della famiglia umana; non sacrifica mai ai pregiudizi
popolari ed il livello sacro assimila qui tutti gli stati. Rispetta nella
società civile le distanze stabilite o tollerate dalla Provvidenza; ve ne
sarebbero tante da abolire e misconoscere. Ma guardati soprattutto dallo
stabilire tra noi delle distinzioni fittizie che disapproviamo; lascia i
tuoi gradi e le tue decorazioni profane sull'uscio e non entrare che con la
scorta delle tue virtù. Qualunque sia il tuo rango nel mondo, cedi il passo
nelle nostre Logge al più virtuoso, al più illuminato.

2. - Non arrossire mai in pubblico di un uomo oscuro, ma onesto, che nei
nostri consessi hai abbracciato come fratello qualche istante prima;
l'Ordine
arrossirebbe di te a sua volta e ti caccerebbe, con il tuo orgoglio, per
esporlo sulle scene profane del mondo. Se tuo fratello è in pericolo, vola
in suo soccorso e non temere di esporre la tua vita per lui. Se si trova nel
bisogno, versa su di lui i tuoi tesori e rallegrati di poterne fare un uso
così soddisfacente; hai giurato di esercitare la beneficenza verso gli
uomini in generale, la devi preferibilmente al tuo fratello che geme. Se è
nell'errore e si svia, va da lui con le luci del sentimento, della ragione,
della persuasione. Riconduci alla virtù gli esseri che vacillano, e rialza
quelli che sono caduti.

3. - Se il tuo cuore ulcerato da offese vere o immaginarie nutrisse qualche
segreta inimicizia verso uno dei tuoi fratelli, dissipa all'istante la nube
che si alza; chiama in tuo aiuto qualche arbitro disinteressato; richiedi la
sua fraterna mediazione; ma non oltrepassare mai la soglia del tempio prima
di aver riposto ogni sentimento di odio e di vendetta. Invocherai invano il
nome dell'Eterno, perché si degni di abitare nei nostri templi, se non sono
purificati dalle virtù dei fratelli e santificati dalla loro concordia.

Art. IX - DOVERI VERSO L'ORDINE

1. - Quando infine tu fossi ammesso alla partecipazione dei vantaggi che
derivano dall'Ordine, abbandonerai, in tacito scambio di una parte della tua
naturale libertà; adempi dunque rigorosamente gli obblighi morali che
t'impone,
conformati ai suoi saggi regolamenti e rispetta quelli che la pubblica
fiducia ha designati per essere i guardiani delle leggi e gli interpreti del
voto generale. La tua volontà nell'Ordine è sottomessa a quella della legge
e dei superiori; saresti un cattivo fratello se non riconoscessi questa
subordinazione necessaria in qualsiasi società e la nostra sarebbe costretta
ad escluderti dal suo seno.

CONCLUSIONE

Se le lezioni che l'Ordine ti rivolge, per facilitare il tuo cammino di
verità e di felicità, si imprimono profondamente nella tua anima docile ed
aperta alle sensazioni della virtù; se le massime salutari, che
impronteranno per così dire ogni passo che farai nel percorso massonico,
diventano i tuoi stessi principi e la regola immutevole delle tue azioni; o
fratello mio, quale sarà la nostra gioia! compirai il tuo sublime destino,
ricoprirai quella somiglianza divina che fu l'eredità dell'uomo nel suo
stato di innocenza, che è il fine del cristianesimo e di cui l'Iniziazione
massonica fa il suo oggetto principale; ritornerai la creatura teneramente
amata dal Cielo: le sue feconde benedizioni si tratterranno su di te; e
meritando il titolo glorioso di consacrato, sempre libero, felice e
costante, camminerai su questa terra alla stregua dei re, il benefattore
degli uomini ed il modello dei tuoi fratelli.

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