BAHA'U'LLAH, MAESTRO E PROFETA BAHA'I
(di Giuseppe Bufalo)
Oltre cent'anni fa Baha'u'llahha ha avuto una visione talmente chiara del futuro da prevedere accuratamente la situazione critica dei nostri tempi. Egli, nei suoi scritti, proclamava la necessità di una completa riforma dell'intero ordine sociale, una riforma inevitabile per un'umanità che entrava in una nuova fase della propria storia.
La Nuova Era - affermava Baha'u'llah - sarà caratterizzata dai seguenti principi:
- l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; - completa eguaglianza tra i due sessi; - riconoscimento dell'unicità essenziale delle grandi religioni del mondo; - educazione universale ed una lingua ausiliaria universale; - l'eliminazione degli estremi di ricchezza e povertà; - l'armonia tra scienza e religione; - un giusto equilibrio tra natura e tecnologia; - l'instaurazione di un Commonwealth mondiale, in cui tutte le nazioni saranno unite, mentre l'autonomia degli stati membri e la libertà e l'iniziativa individuale saranno salvaguardate.
Questi principi sono condivisi dai movimenti più dinamici e spirituali della Nuova Era.
Chi è Baha'u'llah?
Baha'u'llah nacque a Teheran, in Iran, il 12 novembre del 1817. Ancora giovane rinunciò ad una vita di ricchezze e, sacrificando libertà e beni materiali, dedicò la propria vita alla promulgazione di leggi, precetti e principi atti a far progredire l'umanità. Divenne un seguace del Bab, nome che in Arabo significa "porta", e considerato egli stesso un Profeta dai Baha'i.
Il 23 maggio 1844, il Bab annunciava che la sua missione era quella di preparare l'umanità all'imminente venuta di un nuovo Messaggero di Dio.
Baha'u'llah ed altri seguaci del Bab furono brutalmente perseguitati dal clero e dal governo dell'Iran, che consideravano le affermazioni del Bab come un eresia verso l'ortodossia islamica. Oltre 20.000 seguaci del Bab furono massacrati su tutto il territorio iraniano. Il Bab stesso fu arrestato, percosso ed imprigionato. Il 9 luglio 1852, il Bab veniva fucilato da uno squadrone d'esecuzione, nella città di Tabriz.
Baha'u'llah sfuggì alla morte, grazie alla posizione sociale della propria famiglia, ma venne rinchiuso in una nota prigione sotterranea di Teheran nel 1852. Dopo aver passato quattro mesi in catene fu esiliato a Baghdad dove, nel 1863, Baha'u'llah dichiarò apertamente la sua missione quale messaggero di Dio. Tuttavia, a causa delle continue opposizioni da parte del governo iraniano e delle autorità religiose, Baha'u'llah subì una serie di esili, prima a Costantinopoli (Istanbul) ed infine nella città prigione di Akka.
Nel 1867, mentre viveva ad Adrianopoli (Edirne), Baha'u'llah cominciò a scrivere una serie di epistole indirizzate ai re, governanti e capi religiosi dell'epoca, interpellandoli individualmente e collettivamente. Tra coloro cui egli si rivolse individualmente possiamo menzionare : Napoleone III, la regina Vittoria, Guglielmo I, lo zar Alessandro II, l'imperatore Francesco Giuseppe, Papa Pio IX, sultan 'Abdu'l'Aziz e Nasiri'd-Din Shah.
In queste epistole Baha'u'llah annunciava la propria missione.
Parlava del sorgere di una Nuova Era, e preannunciava l'Avvento di grandi cambiamenti e rivoluzioni nell'ordine sociale e politico.
Egli ha proclamato l'esigenza dell'umanità di accettare nuovi principi. Ha esortato ad uno sforzo generale per il disarmo ed ammonì l'umanità dal riservare un trattamento ingiusto ai poveri.
Ha, inoltre, esortato i governanti del mondo ad unirsi in un Commonwealth di nazioni, affermando che soltanto attraverso uno sforzo comune sarebbe stato possibile sconfiggere la guerra e stabilire la pace duratura.
"Dio desidera che l'intera razza umana conviva come una sola Anima ed un solo corpo - scrisse Baha'u'llah - Tutti gli uomini sono stati creati per far progredire una società in costante crescita".
Baha'u'llah giunse alla destinazione finale del suo lungo esilio, la città prigione di Akka, nel 1868. Durante la sua prigionia sotto l'impero Ottomano continuò a scrivere per tutta la vita, producendo oltre 100 volumi comprendenti i testi fondamentali della Fede Baha'i.
Verso la fine della sua vita, pur essendo ancora condannato all'esilio ed alla prigionia, gli fu concordato il permesso di trasferirsi in una magione abbandonata, fuori dalle mura della città, conosciuta con il nome di Bahji.
In questo luogo, il 29 maggio 1892, Baha'u'llah lasciò il corpo. I resti del Profeta sono sepolti a Bahji che costituisce luogo di pellegrinaggio per i fedeli Baha'i.
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