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SCHEDA ARTICOLO N. «01620»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: GIUSEPPE BUFALO
TITOLO: BAHA'U'LLAH, MAESTRO E PROFETA BAHA'I
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TESTO ARTICOLO

BAHA'U'LLAH, MAESTRO E PROFETA BAHA'I

(di Giuseppe Bufalo)

Oltre cent'anni fa Baha'u'llahha ha avuto una visione talmente chiara del
futuro
da prevedere accuratamente la situazione critica dei nostri tempi.
Egli, nei suoi scritti, proclamava la necessità di una completa riforma
dell'intero ordine sociale, una riforma inevitabile per un'umanità che
entrava
in una nuova fase della propria storia.

La Nuova Era - affermava Baha'u'llah - sarà caratterizzata dai seguenti
principi:

- l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio;
- completa eguaglianza tra i due sessi;
- riconoscimento dell'unicità essenziale delle grandi religioni del mondo;
- educazione universale ed una lingua ausiliaria universale;
- l'eliminazione degli estremi di ricchezza e povertà;
- l'armonia tra scienza e religione;
- un giusto equilibrio tra natura e tecnologia;
- l'instaurazione di un Commonwealth mondiale, in cui tutte le nazioni
saranno
unite, mentre l'autonomia degli stati membri e la libertà e l'iniziativa
individuale saranno salvaguardate.

Questi principi sono condivisi dai movimenti più dinamici e spirituali della
Nuova Era.

Chi è Baha'u'llah?

Baha'u'llah nacque a Teheran, in Iran, il 12 novembre del 1817. Ancora
giovane
rinunciò ad una vita di ricchezze e, sacrificando libertà e beni materiali,
dedicò la propria vita alla promulgazione di leggi, precetti e principi atti
a
far progredire l'umanità. Divenne un seguace del Bab, nome che in Arabo
significa "porta", e considerato egli stesso un Profeta dai Baha'i.

Il 23 maggio 1844, il Bab annunciava che la sua missione era quella di
preparare
l'umanità all'imminente venuta di un nuovo Messaggero di Dio.

Baha'u'llah ed altri seguaci del Bab furono brutalmente perseguitati dal
clero e
dal governo dell'Iran, che consideravano le affermazioni del Bab come un
eresia
verso l'ortodossia islamica. Oltre 20.000 seguaci del Bab furono massacrati
su
tutto il territorio iraniano. Il Bab stesso fu arrestato, percosso ed
imprigionato.
Il 9 luglio 1852, il Bab veniva fucilato da uno squadrone d'esecuzione,
nella
città di Tabriz.

Baha'u'llah sfuggì alla morte, grazie alla posizione sociale della propria
famiglia, ma venne rinchiuso in una nota prigione sotterranea di Teheran nel
1852. Dopo aver passato quattro mesi in catene fu esiliato a Baghdad dove,
nel
1863, Baha'u'llah dichiarò apertamente la sua missione quale messaggero di
Dio.
Tuttavia, a causa delle continue opposizioni da parte del governo iraniano e
delle autorità religiose, Baha'u'llah subì una serie di esili, prima a
Costantinopoli (Istanbul) ed infine nella città prigione di Akka.

Nel 1867, mentre viveva ad Adrianopoli (Edirne), Baha'u'llah cominciò a
scrivere
una serie di epistole indirizzate ai re, governanti e capi religiosi
dell'epoca,
interpellandoli individualmente e collettivamente. Tra coloro cui egli si
rivolse individualmente possiamo menzionare : Napoleone III, la regina
Vittoria,
Guglielmo I, lo zar Alessandro II, l'imperatore Francesco Giuseppe, Papa Pio
IX,
sultan 'Abdu'l'Aziz e Nasiri'd-Din Shah.

In queste epistole Baha'u'llah annunciava la propria missione.

Parlava del sorgere di una Nuova Era, e preannunciava l'Avvento di grandi
cambiamenti e rivoluzioni nell'ordine sociale e politico.

Egli ha proclamato l'esigenza dell'umanità di accettare nuovi principi. Ha
esortato ad uno sforzo generale per il disarmo ed ammonì l'umanità dal
riservare
un trattamento ingiusto ai poveri.

Ha, inoltre, esortato i governanti del mondo ad unirsi in un Commonwealth di
nazioni, affermando che soltanto attraverso uno sforzo comune sarebbe stato
possibile sconfiggere la guerra e stabilire la pace duratura.

"Dio desidera che l'intera razza umana conviva come una sola Anima ed un
solo
corpo - scrisse Baha'u'llah - Tutti gli uomini sono stati creati per far
progredire una società in costante crescita".

Baha'u'llah giunse alla destinazione finale del suo lungo esilio, la città
prigione di Akka, nel 1868. Durante la sua prigionia sotto l'impero Ottomano
continuò a scrivere per tutta la vita, producendo oltre 100 volumi
comprendenti
i testi fondamentali della Fede Baha'i.

Verso la fine della sua vita, pur essendo ancora condannato all'esilio ed
alla
prigionia, gli fu concordato il permesso di trasferirsi in una magione
abbandonata, fuori dalle mura della città, conosciuta con il nome di Bahji.

In questo luogo, il 29 maggio 1892, Baha'u'llah lasciò il corpo. I resti del
Profeta sono sepolti a Bahji che costituisce luogo di pellegrinaggio per i
fedeli Baha'i.

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