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SCHEDA ARTICOLO N. «01642»

CLASSIFICAZIONE: 2
TIPOLOGIA: BUDDISMO
AUTORE: WANDERLING
TITOLO: IL POTERE DELLA MENTE, NELLA TRADIZIONE ZEN.
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TESTO ARTICOLO

Il Potere della Mente nella Tradizione Zen

- Brevi Articoli di Dharma Presentati da: Wanderling. -

(Traduzione di Aliberth)

--
- JORIKI -

JORIKI è il potere o la forza che sorge quando la mente è
stata unificata e
portata in Zazen alla concentrazione su un-unico-punto.
Questo è più che la
mera capacità di concentrarsi nel senso comune del termine.
Si tratta di un
potere dinamico che, una volta stabilizzato, ci consente
anche nelle
situazioni più improvvise e inaspettate di agire in un modo
immediato, senza
dover riunire lo spirito, e in modo del tutto adeguato alle
circostanze. Uno
che ha sviluppato Joriki non è più schiavo delle passioni,
e non è più alla
mercè delle situazioni ambientali. Una simile persona ha
sempre il comando
sia di se stesso che delle circostanze della sua vita, ed è
in grado di
muoversi con perfetta libertà ed equanimità. Inoltre,
attraverso Joriki è
possibile coltivare alcuni poteri supernormali, come pure
lo stato in cui la
mente diventa chiara come l'acqua immobile.

Il Maestro Zen Yasutani Hakuun Roshi ha fatto riferimento a
questo potere di
concentrazione (Joriki) dicendo:- "Esso è un potere
dinamico che anche nelle
più improvvise e inaspettate situazioni ci rende capaci di
agire
istantaneamente, senza bisogno di raccogliere il nostro
spirito, e in modo
del tutto pertinente alle circostanze".

La parola giapponese Joriki incorpora la radice 'ki',
(cinese - Chi) che si
traduce approssimativamente come una sorta di energia
spirituale. Il 'Ki',
questo flusso di energia, fu scoperto molto tempo fa. Lao
Tzu ne parlò a
lungo ancor prima che il Buddismo arrivasse in Cina. Nel
Taoismo quindi si
parla di ki. Mo Tzu, uno dei primi Taoisti disse, "Il 'ki',
o energia, è ciò
che riempie il corpo. Così, il vostro corpo dovrebbe essere
pieno di questo
ki".

Ed il 'ki' non è solo l'energia che scorre dentro di noi,
ma anche quella
che scorre in tutto l'universo. Quando noi riuniamo il
nostro 'ki' con quel
'ki' dell'universo, si diventa forti come il mondo intero.
Chang Tzu dice
una cosa interessante del 'ki'. Egli dice che quando
il 'ki' è disturbato e
sconvolto e si disperde, diminuisce anche all'interno del
corpo.
Letteralmente, egli dice 'kinan tatsu'. Tatsu significa
alzarsi, il
contrario di sedersi. Così, lasciate che il 'ki' si sieda,
e non lasciatelo
disperdere al di fuori di voi stessi. Di conseguenza, fate
Zazen.

Molto simile alla parola giapponese, Joriki, è il fenomeno
parallelo che è
noto col termine sanscrito Siddhi. SIDDHI è tipicamente
definito come "un
magico potere spirituale per il controllo di sé, degli
altri e delle forze
della natura". I Siddhi descritti da yogi e occultisti sono
in realtà
soprannaturali stati di percezione che sono disponibili a
tutti gli esseri
umani. La differenza di applicazione tra i due, è
soprattutto una questione
di gradazioni, e più un problema di definizione che non
qualche altra cosa.
Vale a dire che, per definizione, Joriki si manifesta
attraverso la
concentrazione della mente, allorché la concentrazione
mentale è "stata
fatta". Siddhi, d'altra parte, è proprio ciò che è, e
quindi allora è
applicabile a seconda del "potere" e della volontà
dell'individuo.

Se avete mai provato a focalizzare il sole su un punto
preciso della pelle
utilizzando una lente di vetro e avete sentito quanto
velocemente e potente
sia la sensazione di bruciore, essa è più simile a Joriki.
SIDDHI, invece è
più come la forza delle onde dell'oceano. Si può essere in
grado di
resistere contro una lieve onda o due, ma anche enormi
montagne alla fine
sono ridotte in sabbia, o anche meno, a causa del loro
potere.

Allora, anche se la potenza di Joriki può essere espansa
all'infinito
attraverso una regolare pratica, essa alla fine recede e
svanisce se
trascuriamo di fare Zazen. E se è vero che molti poteri
straordinari
derivano da Joriki, è pur vero che, tramite solo essa, noi
non siamo in
grado di tagliare le radici della nostra illusoria visione
del mondo. La
semplice forza di concentrazione non è sufficiente per i
più alti tipi di
Zen, e deve essere considerato un sentiero non diverso
dallo Shikantaza
(seduta meditativa). Deve esserci in concomitanza il
Risveglio-Satori. In un
documento poco noto tramandato da Shih-t'ou Hsi-ch'ien
(Sekito Kisen, in
giapponese), seguace del sesto Patriarca Hui-neng e
fondatore di una delle
primitive sètte Zen (Chan), c'è quanto segue: "nella nostra
sètta è di
primaria importanza solo la realizzazione della 'natura-di-
Buddha', e non la
semplice devozione o la forza di concentrazione".

Il Buddismo insegna che un praticante, dopo aver raggiunto
un certo grado di
realizzazione, sviluppa la forza spirituale. Una persona
che sia al livello
di un Arhat si dice che sia in possesso di sei poteri
soprannaturali. Anche
così, resta inteso che è attraverso l'Illuminazione che i
poteri
soprannaturali si manifestano, piuttosto che quei poteri
soprannaturali
rafforzino l'Illuminazione. Inoltre, è riconosciuto che i
poteri
soprannaturali non sono raggiungibili esclusivamente solo
dai Buddisti. E'
possibile per chiunque abbia profonda coltivazione
religiosa e spirituale,
sviluppare una sorta di poteri "super- normali". (fonte)

- KI (CH'I) -

"Ki' originariamente significava energia o vapore, e quindi
i vari vapori o
le forze dell'atmosfera che sono responsabili del tempo.
Identificato pure
come il soffio vitale delle cose viventi, arrivò anche a
significare il
principio stessa della vitalità, spesso associato al
respiro o al sangue, e
si estese fino a comprendere anche la forza manifestata
nella forza fisica o
in forti emozioni.

Poiché i filosofi giunsero a pensare ad un universo
concreto, formato da un
qualche tipo di processo di condensazione, il ki è
diventato il termine per
la materia fondamentale dell'universo, da cui tutto ciò che
esiste è
formato. Nella sua condizione più sottile o rarefatta
(yong, ling) essa
dispone di modi di attività (sin, shen)
veramente "meravigliosi" o
"spirituali" mentre, nella sua più grossolana o grezza
condizione, ha la
forma e i limiti della materia fisica. Quindi, il ki
comprende ciò che noi
possiamo chiamare "spirito", nonchè gli esseri, come ad
esempio l'uomo (e in
misura minore animali e piante) che hanno
capacità "spirituale", così come
gli esseri materiali. Anche se termini come yong e sin sono
spesso da
tradurre come "spirito" o "spirituale", non vi è implicita
la dicotomia di
tipo occidentale spirito/materia.

Il ki, poi, è la materia con cui sono formati gli esseri;
inoltre esso
rappresenta la differenziazione e l'individualità. Ma gli
attributi di
movimento, forza, o energia, evidenti nel suo utilizzo
similmente
non-filosofico resta prominente: esso è non solo ciò che
concretizza, ma
anche l'elemento energizzante di tutti gli esseri. Tutte le
forme di
attività fisica e mentale sono collegate al ki, l'energia-
sostanza di tutte
le cose. La traduzione convenzionale seguita in questo
libro,
"forza-materiale", intende riflettere sia gli aspetti
concretizzanti che
quelli energizzanti del ki. (fonte)

- CHI GONG -

Il Chi (Ki) è l'energia universale tutta intorno a noi, che
possiamo
sfruttare al fine di far guarire e di mantenere
l'equilibrio del nostro
corpo. Il nostro corpo è come un prisma o una lente in
grado di concentrare
e dirigere questa energia per vari usi.

Il Chi Gong è l'antica pratica cinese di guarigione e di
bilanciamento dell'energia.
Ed anche se qui in Occidente è meno conosciuto del T'ai Chi
Ch'uan, esso è
letteralmente il potere che sta dietro alla forma. Senza il
Chi Gong, che è
l'insegnamento di come utilizzare la nostra energia
interna, la forma non
sarebbe che una vuota danza.

Come la Rete ingioiellata di Indra, il Chi di una persona
non è separata
dall'energia del pianeta e dell'universo, e in quanto
individui, si rimane
colpiti dalla qualità delle energie che sono intorno a noi.
L'ambiente ci
coinvolge costantemente. Il Chi Gong, può essere utilizzato
da un abile
praticante per la guarigione, per aiutare l'organismo a
ritornare in
equilibrio, e ancor più importante, chiunque può usarlo
come forma di
prevenzione. Quando il vostro Chi interno è forte, è
possibile ridurre
l'effetto del Chi ambientale, e aumentare la potenza del
vostro sistema
immunitario.

Il Chi Gong è anche conosciuto come Chi Kung, Qi Gong, o
Qigong. "Chi Kung"
è l'ortografia abituale inglese, mentre "Qigong" è
l'ortografia Cinese in
caratteri Romani. Nel Cinese Romanizzato, q è pronunciata
come l'Inglese
ch', e o come l'Inglese u. Quindi, tanto "Chi Kung"
che "Qigong" dovrebbero
essere pronunciati come l'Inglese "ch'i gung".

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