(Reporter a «La vie» "Parigi", autore di (La vie quotidienne à La Mecque - La Vita Quotidiana a La Mecca", (Hachette 1990.) da «Courrier Unesco» (traduzione di Riccardo Di Bartolo)
La «nuova coscienza islamica» Allah è unico ma l'islam è molteplice: Babele linguistica, eterogeneità etnica, mosaico geografico, caleidoscopio politico, il mondo musulmano mostraanche una straordinaria diversità dottrinale. La parola "Islam" deriva dalla radice semitica (slm) e significa, allo stesso tempo, "pace e prosperità". Questa radice si ritrova, ben prima del Corano, nel vocabolo di Salem, il dio che darà il suo nome ad Ur-Salem, la città di Salem: Gerusalemme) derivano anche nomi come Salomon, Salomè, Salmanassar, il re di Assiria, così come shalom "saluto di "pace" in ebraico ed aramaico" e "salam", in arabo. Per il musulmano "islam" evoca l'"abbandono" fiducioso a Dio. La sua etica fondamentale si riassume, secondo la Sunna, nell'"adorazione di Dio", senza associarvi nulla, osservare la preghiera canonica, fare l'elemosina obbligatoria, digiunare durante il mese di Ramadan, offrire da mangiare all'affamato e il saluto di pace al vicino, come allo sconosciuto". Oggi, la parola islam definisce, allo stesso tempo, la religione (l'equivalente di cristianesimo) e la civiltà (l'equivalente di cristianità). Ma il credente preferisce utilizzare, per definire l'universo islamico, sia il termine di «umma» la «matria», la comunità dei credenti", sia l'espressione «dar el-islam» "la casa dell'islam". Questa dimora dello spirito si estende dall'Indonesia al Marocco e dal Circolo polare al tropico del Cancro. Essa ingloba 57 stati, dai regimi politici estremamente differenti, andando dall'emirato medioevale alla repubblica costituzionale e passando per tutta una serie di altri regimi: ultra-conservatori, islamo-cristiani, modernisti, laici. Questi stati si dividono in alleati ed avversari degli Stati Uniti, in ultra-liberali e socialisti, in ricchi e poveri... Un credente su dieci è sciita. C'è di più Un musulmano su tre (fatto poco conosciuto) vive in stati di altre aree culturali: Cattolica "Francia,, Belgio", protestante "Regno Unito, Stati Uniti", cristiana ortodossa: "Russia, Macedonia", ebrea: "Israele", induista "India" buddista "Sri Lanka", confuciana "Cina"... In totale, i discepoli di Maometto -turchi, curdi, persiani, arabi, malesi, berberi, slavi, cinesi, africani-sono diffusi su un vasto territorio, dalla giungla di Giava al deserto sahariano, dalle montagne imalaiane alle steppe asiatiche. Le diversità dottrinali. Come aveva predetto lo stesso Maometto, l'islam si divide, pare, in 73 obbedienze, correnti, parrocchie, confraternite, sette: sunniti, sciiti, ismailiti, zaiditi, alauiti, ahmadis, bohras, qadianis, drusi... Un credente su dieci è sciita e la maggioranza sunnita, perciò reputata "ortodossa", si divide in quattro grandi scuole giuridico-teologiche, ciascuna delle quali ha potere su di un pezzo del dar el-islam. Di fatto, la umma è eterogenea quanto la cristianità. Ma essa non ha mai avuto un'autorità centrale unica. Da ciò deriva la difficoltà, se non l'impossibilità, di esprimere un consenso su numerosi punti della fede, del dogma o della politica. Se l'islam non ha né papa né Vaticano, ammette, invece, diversi poli intellettuali. Il mondo sciita, confinato essenzialmente in Iran, dispone di una vera e propria autorità clericale capeggiata da un ayatollah, il "grado" più elevato della gerarchia religiosa. Quanto al mondo sunnita, non obbedisce ad alcuna struttura gerarchica. Comunque, l'università teologica di di El-Azhar, al Cairo, svolge la funzione di referente per gli ulema: i dottori della legge islamica del mondo intero. Ciònonostante, questa università resta un'istituzione statale, il cui rettore è nominato dal presidente egiziano. A Teheran, al Cairo e altrove, la religione resta molto legata al potere politico, quando non lo contesta.
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