Qual è l’importanza della comunità nella vita spirituale?
di Swami Kriyananda
- discepolo diretto di Paramhansa Yogananda -
Un punto che il mio grande Guru sottolineò ripetutamente nelle sue lezioni e nei suoi scritti era l’importanza per i devoti di vivere insieme in comunità, condividendo le proprie aspirazioni spirituali.
Il maggiore ostacolo alla spiritualità è ciò che si potrebbe definire asastsanga, il contrario, ovviamente, di ciò che raccomandano le Scritture: il satsanga. Non è cosa da poco sviluppare nuovi modi di pensare, di sentire e di vivere in un mondo materialistico. È ancora più difficile oggigiorno, perché le persone sono così concentrate sui valori materiali.
L’India stessa sta cercando di ritrovare l’equilibrio che aveva prima dell’invasione dei nuovi valori occidentali, che funzionano, al loro livello. Molti indiani, comunque, si rendono anche conto che la ricerca di comodità e sicurezza è vuota, se non è accompagnata dalla pace interiore. Qual è la soluzione? Paramhansa Yogananda cercò di mostrare alle persone, ovunque, che l’efficienza esteriore senza una corrispondente pace interiore è come una zucca vuota.
Come sarebbe bello se quelle persone – poche, come lo sono sempre state, e come ci dice Sri Krishna nella Bhagavad Gita – potessero vivere permanentemente insieme, in luoghi in cui «lavoro, scuola, chiesa e tutta la propria vita potessero essere riuniti in un unico posto, invece di essere sparsi qua e là».
Nel 1949, ero presente a una festa in giardino a Beverly Hills, in California, quando Yogananda si rivolse a centinaia di persone su questo argomento. Fu la lezione più forte che io abbia mai sentito. Egli esortò i suoi ascoltatori ad andare «a nord, a sud, a est e a ovest, migliaia di giovani, per mostrare al mondo che vivere insieme per Dio è la via verso la vera libertà e felicità». Feci voto di fare tutto il possibile per portare a compimento quell’ideale.
Devo essere stato l’unico tra i presenti a rispondere a quell’appello. Con la Grazia di Dio e del Guru, sono riuscito a fondare diverse comunità di questo tipo in America, e una anche in Italia. Circa mille persone vivono ora in queste comunità. Il mio sogno, adesso, è di lanciare questo concetto in India. Lo vedo come il modo per creare un nuovo modello di vita in questa era materialistica, un modello in cui le persone si aiuteranno l’un l’altra a crescere nei valori spirituali. Questo modello già esiste nelle comunità che ho fondato, e che negli ultimi trentasei anni (da quando è nata la prima di esse) hanno prosperato e portato armonia a migliaia di persone, non solo quelle che vi risiedono, ma innumerevoli altre in tutto il mondo, che sono state ispirate da ciò che hanno visto ad Ananda.
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