La promessa dell'immortalità - di Swami Kriyananda
di Alessandra Limetti
(Swami Kriyananda, allievo di Yogananda, parla di Bibbia e Bhagavad Gita, sottolinenando l'unità nel molteplice, l'armonia tra le tradizioni religiose, l'unione possibile fra la profonda spiritualità indiana e l'operoso spirito cristiano)
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- In Principio era il Verbo. La Parola. All'origine. Prima del tempo, di tutti i tempi, la Parola prima di tutte le parole, il Logos divino, Aum, vibrazione cosciente e creatrice. Uno è Dio, una la Parola, una la Vita. E la Vita è - la Luce degli uomini- che - splende nelle tenebre- .-
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- La religione merita di essere riconosciuta come la vera pietra angolare della civiltà- , scrive Swami Kriyananda nell'introduzione a - La Promessa dell'immortalità- . E'un messaggio dirompente, a cui Kriyananda ha dato voce nel corso di tutta la sua vita, testimoniandolo in ogni discorso, ogni libro, ogni opera, affermando come la natura umana abbia bisogno di un ideale a cui aspirare. La religione autentica, la spiritualità sono componenti inalienabili dell'uomo, ai quali non è possibile voltare le spalle senza in qualche modo voltare le spalle alla nostra stessa essenza.
Tutte le Sacre Scritture hanno come scopo primario l'elevazione della coscienza umana e la conoscenza di Dio, che è alla fine la scoperta della nostra vera natura.
Questo libro contiene un esplicito appello ad andare oltre i settarismi e le distanze, promuovendo la comprensione e la collaborazione fra le diverse religioni del mondo: è il solo modo per non cadere nella tentazione irreligiosa dell'intolleranza e del disprezzo che corrode gli animi e la civiltà.
Si sente molto parlare di - ecumenismo- , parola che senza un reale tentativo di comprensione, senza un effettivo rispetto, privo di pregiudizi, rischia di rimanere un concetto vuoto o, alla meglio, una vaga utopia.
La ricerca della verità divina è l'essenza di tutte le religioni e la pratica della comunione interiore con Dio è la strada da percorrere, a qualunque sentiero si appartenga.
Paramhansa Yogananda esortava a pregare così - buoni o cattivi siamo i Tuoi figli- e Gesù insegnava ai suoi discepoli a rivolgersi a Dio come - Padre nostro- : la filiazione divina non è solo un diritto, ma la realtà di ciascun essere umano; da Dio veniamo, e a Dio ritorniamo. Questa è la base per la potenziale unità ogni credo religioso.
- La promessa dell'immortalità - è un grande libro, che parla di due Libri, la Bibbia e la Bhagavad Gita messi a dialogare tra loro. Quel che ne risulta è un confronto possente, una sinfonia di Parole divine che si compenetrano e si integrano a vicenda con armonia perfetta, al di là delle (ovvie) distanze culturali e degli stili letterari.
Swami Kriyananda riordina e prosegue l'opera del suo Maestro Paramhansa Yogananda, che durante la sua missione terrena scrisse commenti separati alla Sacra Bibbia e alla Bhagavad Gita, mettendo le Scritture a confronto.
Kriyananda non è un esegeta, è principalmente un discepolo, che ha dedicato la sua vita a trasmettere gli insegnamenti e gli ideali del suo Guru, con il quale ha vissuto fianco a fianco per quattro anni.
- Questo libro è stato scritto attraverso di me, non da me- , dichiara con semplicità l'autore.
Ciò che abbiamo tra le mani è dunque una vita di insegnamenti, gli insegnamenti di Yogananda che sono germogliati nella vita di un uomo, di un devoto, che ne ha fatto la sua missione.
Swami Kriyananda è il fondatore delle comunità Ananda, per le quali gli insegnamenti che il libro propone sono stati originariamente scritti, e che egli ha contribuito in massima parte a far crescere e a nutrire di quella stessa ispirazione che proviene dal suo grande Maestro.
Ne - La promessa dell'immortalità- , a 54 anni di distanza dal Mahasamadhi (l'uscita cosciente dal corpo) di Yogananda, si avverte una sintonia col Guru che non è venuta mai meno: Kriyananda è un canale d'ispirazione che ci fa sentire la voce del Maestro vicina, reale ed il suo insegnamento vibrante ed attuale. Yogananda non è venuto in occidente per - indianizzare- le coscienze, ma per predicare l'unità nel molteplice, l'armonia tra le tradizioni religiose, l'unione possibile fra la profonda spiritualità indiana e l'operoso spirito cristiano, sintesi veramente ecumenica, perché fondata sulla Verità, sulla contemplazione di quell'Uno che è l'origine, il Principio di tutto ciò che è.
Ciò che Kriyananda propone (e Yogananda con lui) non è un vago sincretismo, ma la riscoperta della forza concreta della Parola, che erompe viva e vitale dalle Scritture e si dà agli uomini interpellandone l'esistenza e la quotidianità.
Questo libro è un viaggio attraverso i grandi temi universali, che non sono appannaggio di teologi ed eruditi, ma propriamente dell'uomo, di ogni uomo, di tutti i tempi, proprio perché fuori dal tempo, eternamente vivi. L'autore ci accompagna nel percorso, saldamente appoggiato alle Scritture, senza mai cadere in dotte dissertazioni o in dogmatiche sentenze, alla scoperta dell'universale al di là del contingente, mostrandoci come veramente il Logos si riveli a chi lo accoglie, riempiendo di valore assoluto, di senso, possiamo dire, ogni nostro gesto, ogni nostro vissuto, per quanto piccolo possa apparire.
Il linguaggio che ci si presenta è piano, discorsivo, - amichevole- : Kriyananda porta come di consueto il lettore per mano, con sollecita cura, senza intenti dottrinali, ma per amore dell'Uno, del Vero, del Sacro.
Accogliere il Sacro significa diventare noi stessi sacrario, tempio della luce divina e portatori di istanze di verità: è un - arrendersi a Dio- ben lontano dalla passività, è forza propulsiva, energia creativa, entusiasmo, rinnovamento.
- Molte le increspature sulla superficie, uno l'Oceano Infinito. Molte le tradizioni, le culture, i sentieri, una la Verità, eterna, immutabile, perfetta. Uno l'Amore di Dio.-
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